Elena Ledda

cantautrice italiana

Elena Ledda (Selargius, 17 maggio 1959) è una cantautrice italiana in lingua sarda.

Elena Ledda
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica etnica
Musica sarda
Periodo di attività musicale1979 – in attività
Album pubblicati15
Studio12
Live1

Biografia modifica

Nata a Selargius, paese alla periferia di Cagliari, ha frequentato il conservatorio del capoluogo studiando oboe e canto. Nonostante le potenzialità della sua voce da mezzosoprano, ha preferito dedicare la sua carriera al genere folk, sebbene col tempo arricchito di ricerca e sperimentazione.

Al 1979 risale il suo album Ammentos, che ha già tra i crediti quel Mauro Palmas che sarà una presenza fondamentale per la sua carriera: con lui forma nel contempo la band Suonofficina, nella quale sperimenterà un'evoluzione della musica sarda che in futuro la porterà dentro l'ambito della cosiddetta world music. In un certo senso le elaborazioni musicali del canto sardo, fatte da Elena Ledda e Mauro Palmas, pare che derivino, oltre che dalla tradizione, dall'esperienza dei Folk Songs (1964) che Luciano Berio scrisse per Cathy Berberian, nel quale elaborò canti popolari provenienti da differenti paesi. Fra questi vi era un canto sardo Motettu de tristura[1], eseguito dalla mezzosoprano con grande maestria, in cui si apprezzavano un particolare utilizzo della voce e degli arrangiamenti che molto probabilmente influenzarono le esperienze del cross over nella musica folk dei decenni successivi.

Nel 1984 pubblica il nuovo album "Is Arrosas" e in quegli stessi anni partecipa spesso alla trasmissione musicale di folk Sardegna Canta, sul canale regionale Videolina. Sempre nello stesso anno, collabora all'LP White Winds (Seeker's Journey) dell'arpista Andreas Vollenweider. In questo stesso periodo i Suonofficina evolvono nei Sonos, un progetto di gruppo aperto con la finalità di sperimentazione della musica etnica sulla base del patrimonio tradizionale della sua isola.

Negli anni novanta la carriera prosegue con la pubblicazione di Incanti (1993) mentre continua un'attività dal vivo che porterà Elena ad esibirsi in tutto il mondo.

All'inizio del nuovo millennio la cantante ha raggiunto ormai uno stadio di notevole apprezzamento da parte della critica. In seguito alla morte di Maria Carta nel 1994,è lei a divenire l'immagine femminile della Sardegna in musica[senza fonte], pur non eguagliando la popolarità nell'isola ed oltremare della cantante di Siligo.

I dischi Maremannu, uscito nel 2001, e Amargura del 2005, confermano lo stato di grazia raggiunto e una consolidata maturità artistica. Quest'ultimo album, che vede la collaborazione di Lino Cannavacciuolo, si arrischia in sonorità a metà strada tra le vibrazioni ancestrali del patrimonio della Sardegna e quello più codificato e melodico di Napoli. Nel 2007 il Disco Rosaresolza, registrato con l'amico Andrea Parodi, a Sanremo riceve la Targa Tenco al Premio Tenco per il miglior disco in Dialetto e il premio "Città di Loano" per il miglior disco di Musica Popolare 2007. Nel 2008 pubblica Live at jazz in Sardegna e nel 2009 Cantendi a Deus

Nel 2014 si candida nel Collegio Isole alle elezioni europee nella lista di sinistra L'Altra Europa con Tsipras.[2][3] Nell ottobre del 2016 è ospite nel prestigioso disco di Enzo Avitabile "Lotto Infinito" dove duetta in "Nisciuno Sape". Nonostante Elena Ledda sia originaria della Sardegna del sud, usa con estrema facilità tutte le varianti linguistiche presenti nell'isola. L'artista selargina ha collaborato con Fabrizio De André, Lester Bowie, Don Cherry, Andreas Vollenweider, Savina Yannatou, Maria del Mar Bonet, Paolo Fresu, Noa e Andrea Parodi, Rita Marcotulli, Antonello Salis, Gavino Murgia, Riccardo Tesi.

Discografia modifica

Collaborazioni modifica

Note modifica

  1. ^ Salvatore Cambosu, Miele amaro, Firenze, Vallecchi, 1954, 176-177; Giulio Fara, L'anima della Sardegna: la musica tradizionale, Roma, Istituto delle Edizioni Accademiche, 1940, 58: Giulio Angioni, L'usignolo triste, in Tutti dicono Sardegna, Cagliari-Sassari, EDeS, 1990, 116-119
  2. ^ Due donne sarde nella lista Tsipras, candidate Elena Ledda e Simona Lobina, in L'Unione Sarda, 31 marzo 2014.
  3. ^ Elezioni europee, tutti i nomi di Tsipras. Spinelli: "Ci metto la faccia, ma non so fare politica" - Repubblica.it

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN27991688 · ISNI (EN0000 0001 1933 1588 · Europeana agent/base/162143 · BNF (FRcb13963314m (data) · J9U (ENHE987007383806105171 · WorldCat Identities (ENviaf-27991688