Elettromotore perpetuo

L'elettromotore perpetuo è un pendolo elettrico in movimento perenne.

elettromotore perpetuo

Storia modifica

Inventato dall'abate Giuseppe Zamboni, già inventore della pila a secco, che nel 1814 ne descriveva così l'uso in un suo manoscritto: "l'Elettromotore perpetuo è una Pila Voltiana in cui la sola umidità naturale e immanchevole della carta separa una dall'altra le coppie elettromotrici"[1] e continua con un'accurata descrizione su struttura, funzionamento e manutenzione.

Lo Zamboni sfruttò successivamente i principi fisici del pendolo per realizzare, con la collaborazione di Carlo Streizig, un orologio elettrico. L'idea fu di collegare al pendolo una ruota meccanica di un orologio che muoveva in un quadrante l'indice delle ore.

Funzionamento modifica

L'ago oscillante in materiale conduttore si sposta tra due placche metalliche (o elettrodi) che sono collegate con le pile. Ogni placca porta cariche elettriche di segno opposto. Quando il pendolo si avvicina alla placca con le cariche positive e la tocca una parte delle cariche si trasmettono al pendolo. A questo punto sono entrambi positivamente carichi e quindi si respingono. Il pendolo va allora verso l’elettrodo con le cariche negative che a sua volta lo attrae. Ma appena viene toccato il pendolo si carica negativamente e viene respinto dall’elettrodo. Quindi si muove nuovamente verso l’elettrodo positivo dal quale è attratto. E così via incessantemente.

Esemplari conosciuti modifica

Sistema museale dell'Università di Siena, Collezioni degli strumenti di Fisica.

Musei civici di Modena, Strumenti scientifici.

Liceo Classico "Scipione Maffei" di Verona, antico Gabinetto di Fisica.

Curiosità modifica

Oltre all'elettromotore perpetuo, le pile di Zamboni hanno ispirato anche l'Oxford Electric Bell, un campanello che suona ininterrottamente dal 1840, è conservato presso il Clarendon Laboratory dell'Università di Oxford. Anche in questo caso si tratta di un esperimento dimostrativo di moto perpetuo.

Note modifica

  1. ^ Giuseppe Zamboni, Descrizione ed uso dell'elettromotore perpetuo, Verona, Tipografia Mainardi, 1814.

Bibliografia modifica

Mariano Pierucci, Il centenario dell’orologio elettrico, in Il Nuovo Cimento (1924-1942), vol. 10, n. 6, 1933.

Massimo Tinazzi, Perpetual electromotive of Giuseppe Zamboni. Manufacture, comparisons and develops, in Atti del congresso nazionale di storia della fisica e dell'astronomia, Milano, Como, 24-25 maggio 1996. URL consultato il 16 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2017).

Roberto Mantovani e Fiamma Negrini, Zamboni e i suoi strumenti: le origini della collezione storica del Liceo Ginnasio "Scipione Maffei" di Verona (PDF), in Atti del XXX Congresso Nazionale della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia (Urbino 30 giugno - 3 luglio 2010, Urbino, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, 2012, ISBN 978-88-89731-42-0.