Elisabetta Dejana

biologa italiana

Elisabetta Dejana (Bologna, 21 novembre 1951) è una biologa italiana, esperta di regolazione dello sviluppo del sistema vascolare.

È autrice di numerose pubblicazioni e per questo è frequentemente citata per il suo lavoro. Ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti. Dejana è professore ordinario all'Università degli Studi di Milano ed è stata anche nominata professore ordinario presso il Dipartimento di Immunologia, Genetica e Patologia dell'Università di Uppsala in Svezia .[1]

Biografia modifica

Istruzione modifica

Elisabetta Dejana è nata il 21 novembre 1951 a Bologna, in Italia. Ha conseguito il dottorato (summa cum laude) presso l'Università di Bologna in scienze biologiche.[1][2][3]

Carriera modifica

Tra il 1977 e il 1979, Dejana è stata borsista post-dottorato presso il Dipartimento di Patologiadella McMaster University, a Hamilton, Ontario, Canada. Dal 1979 al 1983 è stata ricercatrice presso il laboratorio di farmacologia cardiovascolare dell'Istituto per la Ricerca Farmacologica Mario Negri di Milano. Nel 1983 è diventata capo dell'unità di fisiopatologia vascolare dello stesso istituto. Nel 1988 è diventata visiting scientist presso il Dipartimento di Patologia della Harvard Medical School di Boston, USA. Nel 1989 è stata visiting scientist presso la Hadassah Medical School di Gerusalemme . Ritornata a Milano, ha avviato il laboratorio di biologia vascolare che ha diretto fino al 1993.[1][2][3]

Contemporaneamente allo studio della biologia delle cellule vascolari, Dejana iniziò ad occuparsi anche dell'angiogenesi, il processo mediante il quale si formano nuovi vasi sanguigni in un embrione e durante la crescita di un tumore. Il blocco della formazione dei vasi sanguigni in un cancro può fornire un mezzo per fermare la crescita del cancro. L'idea è che, se affamato, il tumore si ridurrà e diventerà più suscettibile al trattamento. Numerose le ricerche svolte su questo argomento dal 1993 al 1996 come direttrice del laboratorio di ematologia del Centre d'Études Nucléaires a Grenoble, Francia, mentre insegnava a Parigi. Ritornata in Italia, ha partecipato a un progetto della Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (FIRC) per la creazione di un nuovo istituto dedicato alla ricerca sul cancro e, quando è stato fondato l'Istituto di Oncologia Molecolare (IFOM) a Milano, è stata tra i primi scienziati ad allestire lì il suo laboratorio. Ha diretto un programma di ricerca IFOM per studiare l'angiogenesi e sviluppare strategie terapeutiche per inibire la crescita tumorale; è a capo del programma dal 2000.[2][3][4][5]

Per quanto riguarda l'insegnamento, Dejana ha tenuto corsi di biologia vascolare presso diverse Università europee. Nel 1998 è diventata Professore Associato di Patologia Generale presso l'Università dell'Insubria a Varese, Italia. Dal 2002 ricopre la carica di professore ordinario presso l'Università degli Studi di Milano. È stata anche nominata professore ordinario presso il Dipartimento di Immunologia, Genetica e Patologia dell'Università di Uppsala, in Svezia.[1][2]

Premi e riconoscimenti modifica

Dejana ha ricevuto nella sua carriera numerosi premi illustri:[1]

  • 1996. Premio della Società Internazionale di Trombosi ed Emostasi Parigi, Francia
  • 1997. Premio Fondazione Wenner-Gren, Stoccolma, Svezia
  • 1999. Premio Johns Hopkins in Biologia Vascolare del Polmone
  • 2007. Premio William Harvey Outstanding Contribution to Science[6]
  • 2010. Laurea honoris causa in medicina presso l'Università di Helsinki, Finlandia
  • 2013. Premio dell'Unione internazionale delle scienze fisiologiche, Birmingham, Regno Unito
  • 2014. Premio Ippocrate per la Divulgazione della Scienza, Italia
  • 2014. Premio Feltrinelli per l'eccellenza scientifica, Accademia dei Lincei, Roma[7]
  • 2014. Laurea honoris causa in Medicina presso l'Università di Francoforte, Germania
  • 2016. Organizzazione di biologia vascolare nordamericana - Premio Earl P. Benditt, Boston, USA[3]
  • 2016. Grand Prix scientifique de la Fondation Lefoulon-Delalande, Parigi (condiviso con Elisabeth Tournier-Lasserve).[8]
  • 2018. Prix International de l'INSERM, Parigi, Francia[5]
  • 2019. Vincitrice del premio Medaglia dell'Organizzazione europea di biologia vascolare (EVBO), Maastricht

Dejana è, inoltre, membro di numerosi comitati consultivi scientifici.

Pubblicazioni modifica

Elisabetta Dejana è autrice di oltre 400 articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali peer-reviewed. Il suo studio sulla scoperta della VE-caderina come componente proteico chiave delle giunzioni di aderenza cellula-cellula ha portato alla pubblicazione di oltre 2100 articoli relativi alla VE-caderina in riviste peer-reviewed.[3] Di seguito alcuni articoli dei quali Dejana è autrice:

Note modifica

  1. ^ a b c d e CV Elisabetta Dejana (PDF), su Onda, Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna. URL consultato il 12 maggio 2021.
  2. ^ a b c d IFOM Elisabetta Dejana, su www.ifom.eu. URL consultato il 4 novembre 2022.
  3. ^ a b c d e (EN) Meritorious Awards, su North American Vascular Biology Organization. URL consultato il 4 novembre 2022.
  4. ^ (EN) Kerstin Henriksson, Elisabetta Dejana - Immunology, Genetics and Pathology, IGP - Uppsala University, Sweden, su www.igp.uu.se. URL consultato il 4 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2022).
  5. ^ a b (FR) Elisabetta Dejana, Prix International 2018 ⋅ Inserm, La science pour la santé, su Inserm. URL consultato il 4 novembre 2022.
  6. ^ Outstanding Contribution to Science Medal, su The William Harvey Research Institute. URL consultato il 12 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2021).
  7. ^ "PREMI "ANTONIO FELTRINELLI" 2014" (PDF), su Accademia dei Lincei. URL consultato il 12 maggio 2021.
  8. ^ (FR) Fondation Lefoulon-Delalande, su Institut de France. Grands Prix des Fondations, 25 marzo 2013. URL consultato il 4 novembre 2022.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN36239955 · ISNI (EN0000 0000 3328 3378 · SBN CFIV104841 · ORCID (EN0000-0002-0007-0426 · LCCN (ENn98803032 · GND (DE1287047203 · J9U (ENHE987007329843005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n98803032