Enrico Costa (politico)

politico e avvocato italiano

Enrico Costa (Cuneo, 29 novembre 1969) è un politico italiano, ministro per gli affari regionali dal 29 gennaio 2016 al 19 luglio 2017 nei governi Renzi e Gentiloni, in quest'ultimo con delega alle politiche della famiglia.

Enrico Costa

Vicesegretario di Azione
In carica
Inizio mandato28 ottobre 2022
Vice diCarlo Calenda
Predecessorecarica istituita

Ministro per gli affari regionali
con delega alla famiglia
Durata mandato12 dicembre 2016 –
19 luglio 2017[1]
Capo del governoPaolo Gentiloni
PredecessoreSe stesso
SuccessoreGianclaudio Bressa[2]
Lorenzo Fontana[3]

Ministro per gli affari regionali e le autonomie
Durata mandato29 gennaio 2016 –
12 dicembre 2016
Capo del governoMatteo Renzi
PredecessoreMaria Carmela Lanzetta
SuccessoreSe stesso

Viceministro della giustizia
Durata mandato28 febbraio 2014 –
29 gennaio 2016
Vice diAndrea Orlando
Capo del governoMatteo Renzi
PredecessoreCarica creata
SuccessoreFrancesco Paolo Sisto

Deputato della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato28 aprile 2006
LegislaturaXV, XVI, XVII, XVIII, XIX
Gruppo
parlamentare
XV: Forza Italia
XVI: Popolo della Libertà
XVII:
- Popolo delle Libertà-Berlusconi Presidente (fino al 18/11/2013)
- AP-CpE-NCD (dal 18/11/2013 al 25/07/2017)
- Misto/Fare!-PRI-Liberali (dal 05/07/2017 al 12/12/2017)
- NcI-SCpI-MAIE (dal 12/12/2017)
XVIII:
- Misto/Non iscritti (dal 27/03/2018 al 18/04/2018; dal 04/08/2020 al 26/11/2020)
- Misto/Noi con l'Italia (dal 28/03/2018 al 19/04/2018)
- Forza Italia (dal 19/04/2018 al 04/08/2020)
- Misto/A-+E-RI (dal 26/11/2020)
XIX: Azione - Italia Viva
CoalizioneXV: Casa delle Libertà
XVI: Centro-destra 2008
XVII: Centro-destra 2013
XVIII: Centro-destra 2018
CircoscrizioneXV-XVIII: Piemonte 2
XIX: Lombardia 1
CollegioXVIII: 8 (Alba)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoAzione (dal 2020)
In precedenza:
PLI (1990-1993)
UDC (1993-1998)
FI (1998-2009)
PdL (2009-2013)
NCD (2013-2017)
AP (2017)
NcI (2017-2018)
FI (2018-2020)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Torino
ProfessioneAvvocato; Giornalista pubblicista

BiografiaModifica

Nato a Cuneo il 29 novembre 1969, figlio di Raffaele Costa, politico liberale e segretario del Partito Liberale Italiano, che è stato anche deputato alla Camera dal 1976 al 2006, presidente della provincia di Cuneo dal 13 giugno 2004 al 9 giugno 2009 e più volte ministro nei vari governi italiani.

Dal 2001 è avvocato.[4]

Gli inizi in politicaModifica

 
Costa eletto alla Camera dei deputati nel 2008

Alle elezioni comunali in Piemonte del 1990 viene eletto consigliere comunale di Villanova Mondovì per il Partito Liberale Italiano, venendo riconfermato alle comunali del 1995 nella lista del Polo delle Libertà, che comprendeva anche l'Unione di Centro, partito erede del PLI fondato dal padre Raffaele Costa. Alle medesime elezioni viene eletto consigliere della Provincia di Cuneo per l'UdC.

Nel 1998 l'Unione di Centro confluisce nella Forza Italia di Silvio Berlusconi, nelle cui fila viene rieletto consigliere provinciale di Cuneo alle elezioni amministrative del 1999.

Alle elezioni regionali in Piemonte del 2000 è eletto consigliere regionale nelle liste di Forza Italia per la provincia di Cuneo con 13.813 preferenze, decadendo dunque da consigliere provinciale.

Alle elezioni amministrative del 2001 viene rieletto consigliere comunale di Villanova Mondovì per Forza Italia, lasciando la carica nel 2002.

Alle elezioni amministrative del 2004 viene rieletto consigliere della provincia di Cuneo per Forza Italia nel collegio di Villanova Mondovì a sostegno del padre Raffaele Costa, che viene eletto presidente della provincia alla guida di una coalizione di centrodestra. Nello stesso anno diventa consigliere comunale di Forza Italia a Isasca.

Alle elezioni regionali in Piemonte del 2005 è eletto consigliere per la provincia di Cuneo nelle liste di Forza Italia, a sostegno del presidente uscente Enzo Ghigo, totalizzando 14.751 preferenze e divenendo vicepresidente del consiglio regionale.[5]

Elezione a deputatoModifica

Alle elezioni politiche del 2006 viene eletto deputato alla Camera nelle liste di Forza Italia per la circoscrizione Piemonte 2, diventando successivamente membro della Commissione parlamentare per la semplificazione della legislazione.[6]

Rieletto nella medesima circoscrizione alle elezioni politiche del 2008 nelle liste del Popolo della Libertà, diventa capogruppo del PdL in Commissione Giustizia alla Camera e membro della Giunta per le Autorizzazioni a procedere di Montecitorio e della Commissione Affari Costituzionali. In Commissione Giustizia è stato relatore per il governo di norme molto discusse come il "Lodo Alfano", che bloccava i processi giudiziari nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato (poi abrogato dalla Corte Costituzionale), e il cosiddetto "Legittimo impedimento", che prevedeva la sospensione dei processi giudiziari a carico del Presidente del Consiglio e dei Ministri della Repubblica fino al mantenimento della carica elettiva.

Nel 2011, insieme a Manlio Contento, ha chiesto al neo-nominato ministro della giustizia Francesco Nitto Palma l'invio di ispettori ministeriali alla Procura di Napoli, dove si celebrava un'indagine che vedeva il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi vittima di un ricatto. In Commissione Giustizia, a ottobre 2011, ha presentato un emendamento molto discusso dalle opposizioni al DDL Intercettazioni noto come "Legge Bavaglio", che ne vieta la pubblicazione prima di una cosiddetta "udienza filtro".[7]

È stato coordinatore provinciale del PdL a Cuneo, nel gennaio 2013 viene nominato coordinatore regionale del PdL per il Piemonte.[8]

Rieletto deputato nella circoscrizione Piemonte 2 alle elezioni politiche del 2013 con il PdL, diviene vicepresidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera e ancora membro della Commissione Giustizia.

Il 18 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà,[9] aderisce al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano,[10][11] venendo eletto capogruppo alla Camera dei Deputati e coordinatore regionale in Piemonte del Nuovo Centrodestra.[12]

Viceministro e Ministro nei Governi Renzi e GentiloniModifica

Il 28 febbraio 2014 viene nominato dal Consiglio dei ministri viceministro della giustizia nel governo Renzi, affiancando il ministro dem Andrea Orlando, lasciando quindi la carica di capogruppo e venendo sostituito da Nunzia De Girolamo.

Alle elezioni regionali in Piemonte del 2014 viene candidato alla presidenza della Regione per il Nuovo Centrodestra - Unione di Centro, arrivando quinto con il 2,99% dei voti e non entrando in consiglio.

Il 28 gennaio 2016 diviene ministro per gli affari regionali e le autonomie succedendo a Maria Carmela Lanzetta (esattamente un anno dopo le sue dimissioni). Oltre alle deleghe proprie del suo dipartimento, il premier Renzi gli affida le competenze in materia di politiche per la famiglia. Verrà riconfermato ministro con le medesime deleghe anche nell'esecutivo guidato da Paolo Gentiloni.[13]

Dimissioni da ministro e ritorno nel centro-destraModifica

Il 19 luglio 2017 si dimette dall'incarico di ministro e in una lettera al presidente del Consiglio spiega "rinuncio al ruolo e mi tengo il pensiero", riferendosi al suo dissenso riguardo alcuni provvedimenti proposti dal Consiglio dei Ministri di cui faceva parte.[14][15] Lo stesso giorno decide di lasciare Alternativa Popolare, ma Silvio Berlusconi blinda le porte di Forza Italia a Costa e ad altri transfughi suggerendo loro di dare vita a una nuova formazione centrista. Il 3 agosto aderisce intanto alla componente del gruppo misto "Fare! - PRI - Liberali".

Il 19 dicembre insieme all'ex compagno di partito Maurizio Lupi, Direzione Italia di Raffaele Fitto, Cantiere Popolare di Saverio Romano, Scelta Civica di Enrico Zanetti e Fare! di Flavio Tosi, dà vita a lista elettorale Noi con l'Italia, che costituirà la cosiddetta "quarta gamba" della coalizione di centro-destra in vista delle imminenti elezioni politiche.[16]

Alle elezioni politiche del 2018 viene candidato alla Camera nel collegio uninominale Piemonte 2 - 08 (Alba) per la coalizione di centrodestra e viene rieletto deputato ottenendo il 48,24% dei voti (78.908), superando Federico Costamagna del Movimento 5 Stelle (23,11%) e Francesco Balocco del centrosinistra (22,36%).

Il 19 aprile 2018 abbandona Noi con l'Italia e torna in Forza Italia.[17]

Ingresso in Azione e la rielezione alla CameraModifica

Il 4 agosto 2020 annuncia il passaggio ad Azione, la formazione liberal-riformista e popolare fondata e guidata da Carlo Calenda, ex ministro dello sviluppo economico.[18]

Il 29 giugno 2021 presenta, insieme a Gianni Pittella del PD, Guido Crosetto di FdI e Roberto Giachetti di IV la piattaforma online presuntoinnocente, di matrice fortemente garantista.

Vicesegretario di Azione dal 20 febbraio 2022, alle elezioni politiche del 2022 viene candidato alla Camera per la lista Azione - Italia Viva nel collegio uninominale Piemonte 2 - 05 (Cuneo), oltreché, come capolista, in due collegi plurinominali della Lombardia.[19] Arriva terzo con il 9,81% nella sfida dell'uninominale dietro a Monica Ciaburro del centrodestra (53.39%) e a Luca Pione del centrosinistra (24,96%), ma risulta eletto nel collegio plurinominale Lombardia - 02. Viene scelto come segretario - delegato d'aula del gruppo alla Camera.

NoteModifica

  1. ^ Governo, si è dimesso ministro Enrico Costa: "Niente ambiguità", in Repubblica.it, 19-07-2017. URL consultato il 19-07-2017.
  2. ^ Affari regionali
  3. ^ Famiglia e disabilità
  4. ^ Albo Nazionale degli Avvocati - consultato il 31 maggio 2022
  5. ^ Candidati Elezioni 2013 - Enrico Costa - Corriere.it
  6. ^ Enrico Costa: XV Legislatura della Repubblica italiana / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico
  7. ^ Intercettazioni: Pdl, probabile la fiducia, su ansa.it, 7 ottobre 2011. URL consultato il 16 maggio 2013.
  8. ^ Pdl: Enrico Costa coordinatore Piemonte
  9. ^ L'addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia
  10. ^ Camera dei Deputati: Composizione del gruppo NUOVO CENTRODESTRA
  11. ^ Berlusconi lancia Forza Italia E Alfano il Nuovo Centrodestra
  12. ^ Camera.it - XVII Legislatura - Deputati e Organi Parlamentari - Composizione gruppi Parlamentari
  13. ^ Sergio Mattarella, DPR 12 dicembre 2016 - Nomina dei Ministri (PDF), su governo.it, Governo della Repubblica Italiana, 12 dicembre 2016. URL consultato il 20 febbraio 2017.
  14. ^ Governo: il ministro Costa si è dimesso, su ansa.it, 19 luglio 2017. URL consultato il 19 luglio 2017.
  15. ^ Dimissioni in una lettera, Repubblica, 19 luglio 2017
  16. ^ Centrodestra, Noi con l'Italia senza Quagliariello e Udc
  17. ^ Il ritorno “a casa” di Enrico Costa
  18. ^ Forza Italia, Enrico Costa molla il partito e va con Calenda: "Vera forza liberale", colpo al cuore di Berlusconi, su liberoquotidiano.it. URL consultato il 4 agosto 2020.
  19. ^ Elezioni Camera 2022: i candidati delle 4 coalizioni, tutte le sfide uninominali

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