Enrico Sacchetti
Enrico Sacchetti (Roma, 28 febbraio 1877 – Settignano, 27 dicembre 1967) è stato un pittore, illustratore e scrittore italiano, vincitore del Premio Bagutta nel 1935 con "Vita d'artista".
Biografia
modificaNato a Roma da famiglia toscana, figlio di Giuseppe, funzionario statale e pittore per passione, amico di Telemaco Signorini, e di Isolina Cecchini, viene introdotto nell'ambiente artistico della città di Firenze fin da ragazzo. Conclusi gli studi tecnici, seguiti per soddisfare le aspettative lavorative del padre, rientra a Firenze, dove diventa grande amico di Libero Andreotti. Nel 1901 collabora con Vamba, al Bruscolo, per poi intraprendere l'attività di caricaturista con Umberto Notari, che lo porta al successo. Enrico Sacchetti è infatti considerato come uno dei più famosi caricaturisti italiani del novecento[1].[2]
È amico di Filippo Tommaso Marinetti, di cui illustra la rivista di poesia, e diviene uno dei più famosi illustratori pubblicitari, grazie alla fortunata serie del Bitter Campari e dello sciroppo rinvigorente Proton. Nel 1908 si trasferisce in Argentina, dove a Buenos Aires collabora per El Diario, quotidiano della capitale, ma deluso dall'esperienza sudamericana, rientra in Europa dove, per un breve periodo soggiorna a Parigi.
Dal 1912 inizia a collaborare assiduamente a La Lettura, mensile illustrato del Corriere della Sera, per cui disegna moltissime delle copertine a colori e delle illustrazioni interne in bianco e nero che accompagnavano novelle e romanzi. Il suo stile caratterizzerà visivamente il periodico per circa 25 anni (così come Achille Beltrame e Walter Molino caratterizzano La Domenica del Corriere). Durante la prima guerra mondiale, arruolato nelle file del Regio esercito, collaborò a La Tradotta la famosa rivista della III Armata[3]. Dopo l'armistizio di Cassibile aderirà alla Repubblica Sociale Italiana[4] e all'opera pittorica affiancherà anche una saltuaria collaborazione con il "Corriere" come elzevirista.
Premi
modifica- Primo premio per la caricatura alla Mostra di arte umoristica Pro Napoli (1907)
- Premio Bagutta (1935)
- Premio delle Nove Muse (1953)
Onorificenze
modificaNel 1952 riceve la nomina di accademico d’onore dell’Accademia fiorentina delle arti del disegno[3].
Note
modifica- ^ Gavino Sanna e Aldo Tanchis, Lo Sguardo Inquieto. Grandi Caricaturisti del Novecento., Carlo Delfino, 2003, ISBN 9788871382906. URL consultato il 7 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2017).
- ^ Luigi Rasi, La caricatura e i comici italiani, R. Bemporad e Figlio, Firenze, 1907, pp. 146-160.
- ^ a b Francesca Tancini, Enrico Sacchetti, su Treccani.it, 2017. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ Renzo De Felice, Mussolini l'alleato, vol. II "La guerra civile (1943-1945)", Einaudi, Torino, 1997, p. 112n
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Enrico Sacchetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enrico Sacchetti
Collegamenti esterni
modifica- Francesca Tancini, SACCHETTI, Enrico, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 89, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017.
- (EN) Opere di Enrico Sacchetti, su Open Library, Internet Archive.
- Enrico Sacchetti, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C..
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32805299 · ISNI (EN) 0000 0001 1757 1190 · SBN RAVV027784 · BAV 495/247708 · ULAN (EN) 500066267 · LCCN (EN) n79054847 · GND (DE) 119382717 · CONOR.SI (SL) 250983523 |
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