Enzo Magni

fumettista italiano

Enzo Duffloq Magni, noto anche con lo pseudonimo di Ingam (Milano, 2 marzo 1914La Spezia, 20 febbraio 1981), è stato un fumettista italiano noto per essere stato uno degli autori della serie a fumetti Pantera Bionda.[1][2][3]

Biografia modifica

Esordì come disegnatore nel 1932 realizzando illustrazioni per la Antonio Vallardi Editore;[1][3] nel 1938 pubblica illustrazioni umoristiche sulla rivista I Il Milione firmandosi Enzo Magni D..[3]; come autore di fumetti esordì invece nel 1945, firmandosi Ingam, quando ideò la serie Jak Fumo, per le Edizioni Librarie Italiane, realizzando anche serie di genere avventuroso come Aquila Bianca e Capitan Mistero per la Casa Editrice A.R.C. di Pasquale Giurleo.[1][3] Nel 1948 ideò insieme a Gian Giacomo Dalmasso un personaggio di genere tarzanide, Pantera Bionda, che resterà anche il suo lavoro più noto[1][4][5], protagonista di una serie a fumetti pubblicata per oltre un centinaio di numeri fino al 1950 e che ebbe notevole successo all'epoca[2] tanto che, inizialmente pubblicata ogni due settimane, divenne presto settimanale; a causa però dei contenuti adulti, ebbe problemi con la censura che costrinsero gli autori a stemperare alcuni aspetti ma nel 1950 la serie venne comunque chiusa.[1][3]

Durante gli anni cinquanta e sessanta fu impegnato in altre serie a fumetti di genere avventuroso come Yakuri, Tom Mix, Tom Bill (ancora con Dalmasso), Nembo Kid scritto da Pier Carpi per la Mondadori, Penna di Falco con Ennio Missaglia, Professory Toppy & Soci, Jed Puma. Realizzò anche serie per adulti come Calamity Jane, Helga, (testi di Luigi Naviglio), I Serpenti e Tenebrax, quest'ultimo in collaborazione con Annibale Casabianca e Pier Carpi; realizzò anche vignette umoristiche pubblicate sui settimanali La Mezzora, Il Solletico e Menelik;[1] realizzò anche, dal 1951 al 1953, le illustrazione dei 180 fascicoli del romanzo a puntate Cuore garibaldino di Dino De Romanis edito dalla Editrice Eccelsa.[3]

La sua ultima serie a fumetti, Gun Flint, fu pubblicata nel 1981 in appendice a Comandante Mark.[3] Morì a La Spezia nel 1981.[3]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f (EN) Enzo Magni, su lambiek.net. URL consultato il 5 giugno 2019.
  2. ^ a b pantera bionda serie, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 5 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2019).
  3. ^ a b c d e f g h FFF - Enzo MAGNI (INGAM, GAMIN), su lfb.it. URL consultato il 5 giugno 2019.
  4. ^ PANTERA BIONDA, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 5 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2019).
  5. ^ Sara Zanatta, Samanta Zaghini e Eleonora Guzzetta, Le donne del fumetto: l'altra metà dei comics italiani : temi, autrici, personaggi al femminile, Tunué, 2009, ISBN 9788889613368. URL consultato il 5 giugno 2019.

Bibliografia modifica

  • Gianni Bono, Guida al fumetto italiano, Epierre, 2003.

Collegamenti esterni modifica

  • Fumetti d'Italia [1]
  • Anafi [2]
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