Eparchia di Cluj-Gherla

L'eparchia di Cluj-Gherla (in latino: Eparchia Claudiopolitana-Armenopolitana Romenorum) è una sede della Chiesa cattolica in Romania suffraganea dell'arcieparchia di Făgăraș e Alba Iulia. Nel 2021 contava 40.379 battezzati. È retta dall'eparca Claudiu-Lucian Pop.

Eparchia di Cluj-Gherla
Eparchia Claudiopolitana-Armenopolitana Romenorum
Chiesa rumena
Suffraganea dell'arcieparchia di Făgăraș e Alba Iulia
 
EparcaClaudiu-Lucian Pop
Presbiteri171, di cui 158 secolari e 13 regolari
236 battezzati per presbitero
Religiosi18 uomini, 55 donne
 
Battezzati40.379
StatoRomania
Parrocchie164
 
Erezione26 novembre 1853
Ritobizantino
CattedraleTrasfigurazione del Signore
ConcattedraleVergine Maria
IndirizzoCalea Moţilor 26, RO-400001 Cluj-Napoca, Romania
Sito webwww.bru.ro
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Romania

Territorio modifica

L'eparchia estende la sua giurisdizione sui fedeli cattolici di rito bizantino residenti nella Transilvania nord-occidentale.

Sede eparchiale è la città di Cluj-Napoca, dove si trova la cattedrale della Trasfigurazione del Signore. A Gherla sorge la concattedrale della Vergine Maria.

Il territorio è suddiviso in 164 parrocchie.

 
Il palazzo eparchiale a Cluj-Napoca, attualmente in uso
 
Lo storico palazzo eparchiale di Gherla

Storia modifica

L'eparchia di Gherla fu eretta il 26 novembre 1853 con la bolla Ad apostolicam sedem di papa Pio IX, ricavandone il territorio dall'arcieparchia di Făgăraș e Alba Iulia.

L'8 giugno 1912 cedette le parrocchie di lingua ungherese a vantaggio dell'erezione dell'eparchia di Hajdúdorog.

Nel 1924 la cattedrale fu trasferita a Cluj da Gherla, che divenne chiesa concattedrale.

Il 5 giugno 1930 con la bolla Solemni conventione di papa Pio XI l'eparchia ha ceduto una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione dell'eparchia di Maramureș e ha assunto il nome attuale. Con la stessa bolla veniva eretto un ordinariato per gli armeni di Romania con sede nella città di Gherla.

Nel 1948 il nuovo regime comunista mise fuori legge la Chiesa greco-cattolica rumena. A monsignor Hossu fu chiesto di passare all'ortodossia, ma rifiutò.[1] Il 1º ottobre 1948 emise un decreto di scomunica rivolto ai partecipanti all'assemblea di Cluj-Napoca dei 36 preti cattolici greci che avrebbero deciso di rompere l'unione della Chiesa greco-cattolica rumena con la Santa Sede.

Per la sua opposizione al nuovo regime comunista, fu costretto a fuggire dalla sua diocesi, ma il 28 ottobre 1948 venne arrestato. Venne portato nel carcere di Jilava e poi nella villa patriarcale di Dragoslavele, trasformata in luogo di prigionia per il clero greco-cattolico. Sia le autorità comuniste sia la leadership della Chiesa ortodossa rumena, rappresentata dal patriarca Justinian Marina, gli offrirono personalmente di divenire metropolita ortodosso della Moldavia in cambio della rinuncia alla fede cattolica e al legame con Roma. Rifiutandosi nuovamente di passare all'ortodossia, monsignor Hossu fu trasferito per la prima volta al monastero Căldărușani a Gruiu, vicino a Bucarest, e nel 1950 al penitenziario di Sighetu Marmației. Nel 1955 fu portato a Curtea de Argeş e nel 1956 al monastero di Ciorogârla.

Dopo che ebbero celebrato la liturgia greco-cattolica nella chiesa degli scolopi a Cluj-Napoca il 12 agosto 1956, i tre vescovi greco-cattolici ancora vivi furono dispersi da Ciorogârla. Durante il suo domicilio forzato nel monastero di Ciorogârla, monsignor Hossu venne regolarmente visitato dai gerarchi ortodossi, tra cui il patriarca Justinian Marina, Teoctist Arăpasu e Gherasim Cristea.[2]

Monsignor Hossu venne infine trasferito nuovamente nel monastero Căldărușani a Gruiu, dove rimase sottoposto alla residenza obbligatoria fino alla fine della sua vita.[1] Secondo le memorie del sacerdote greco-cattolico Ioan Mitrofan, Andrei Andreicut visitò il cardinale Iuliu Hossu al Căldăruşani.[3]

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche modifica

L'eparchia nel 2021 contava 40.379 battezzati.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1948 421.652 600.000 70,3 419 417 2 1.006 6 39 463
1999 750.000 ? ? 162 147 15 4.629 16 97 125
2000 60.000 ? ? 157 139 18 382 2 25 3 139
2001 100.000 ? ? 143 124 19 699 25 100 158
2002 68.000 ? ? 157 137 20 433 1 27 102 162
2003 60.000 ? ? 154 133 21 389 1 30 107 158
2004 60.000 ? ? 155 134 21 387 1 28 105 168
2006 60.000 ? ? 160 144 16 375 1 25 110 179
2009 60.000 ? ? 169 158 11 355 21 83 158
2013 49.500 ? ? 171 159 12 289 21 73 159
2016 47.956 ? ? 170 157 13 282 20 71 163
2019 42.153 ? ? 170 158 12 247 19 58 164
2021 40.379 ? ? 171 158 13 236 18 55 164

Note modifica

  1. ^ a b Sergiu Grossu, Calvarul României Creștine, ("Convorbiri Literare & ABC DAVA, 1992), p. 36.
  2. ^ romanialibera.do
  3. ^ Ioan Mitrofan, Memories That Hail Us, Blaj, Buna Vestire Publishing, 2002, p. 77.

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Collegamenti esterni modifica

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