Eremo di San Salvatore

Monastero a Rocchetta e Croce

L'eremo di San Salvatore, chiamata anche abbazia di San Salvatore del monte Caprario, è un monastero ubicato a Rocchetta e Croce.

Eremo di San Salvatore
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Campania
LocalitàRocchetta e Croce
Coordinate41°13′59.55″N 14°11′35.01″E / 41.233207°N 14.193058°E41.233207; 14.193058
Religionecattolica di rito romano
TitolareGesù
Diocesi Teano-Calvi

Storia e descrizione modifica

Il monastero fu edificato intorno all'anno 1000 dagli stessi monaci benedettini dipendenti dall'abbazia benedettina del Santissimo Salvatore di San Salvatore Telesino[1]. Nel 1098, secondo la tradizione, al suo interno soggiornò Anselmo d'Aosta per sfuggire agli attacchi normanni contro Capua[1] e qui compose parte del Cur Deus homo[2]; a testimonianza del soggiorno presso il monastero il suo accompagnatore Eadmero di Canterbury scrisse:

«La nostra dimora era situata nella sommità dei monti, libera dal tumulto delle folle come se si fosse nel deserto[2]

Nel 1301 papa Bonifacio VIII affidò le cure del monastero al vescovo Enrico, a conferma che questo era ancora in uso; nel 1538 invece, il vescovo Maranta affermò che non era abitato in quanto difficoltoso da raggiungere e che tutte le celebrazioni erano state spostate alla chiesa della Santissima Annunziata: tuttavia annualmente veniva svolto un pellegrinaggio verso l'eremo[3]. Nel 1456[3] un terremoto provocò danni e crolli alla struttura: fu a seguito di questo evento che l'ingresso venne spostato dal centro al lato destro[1]. Al tempo della seconda guerra mondiale fu utilizzato come rifugio da alcuni soldati, mentre, nel 1945, al termine del conflitto, l'altare maggiore fu restaurato[2]. Lavori di recupero si tennero tra gli anni 1970 e 1980[2].

L'eremo di San Salvatore, posto nelle vicinanze dell'eremo di Frate Janne, si trova sul monte Maggiore, a un'altezza di 857 metri[4]. Pensato come un monastero-fortezza, in modo da proteggere i monaci da eventuali incursioni, è posizionato con tre lati a picco sul costone della montagna mentre quello ad ovest è l'unico a poter fungere da ingresso, protetto da un alto muro di cinta[5]. La struttura è composta su tre livelli, ossia la cripta, nella quale durante i restauri della fine del XX secolo furono ritrovate le ossa di alcuni corpi[5], la chiesa e un piano abitabile: in origine era presente un quarto livello, ossia il dormitorio, andato perduto[2]. La facciata della chiesa presenta un portale tipico del XV secolo in tufo grigio: l'interno, illuminato da due finestre, è a navata unica, diviso in quattro campate tramite delle volte a crociera che poggiano su sottili pilastri; sull'altare maggiore, rivestito in marmo, è posta la statua del Salvatore, mentre nell'abside si conserva il sedile dell'abate[3]. La chiesa è dotata di un campanile a vela[3].

Note modifica

  1. ^ a b c SANTUARIO DI SAN SALVATORE DEL MONTE MAGGIORE, su fondoambiente.it. URL consultato l'11 agosto 2022.
  2. ^ a b c d e Ida Zano, L'Eremo di San Salvatore in Rocchetta e Croce, su labuonanotizia.cloud, 4 agosto 2021. URL consultato l'11 agosto 2022 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2022).
  3. ^ a b c d Rocchetta e Croce (CE), monastero di San Salvatore in Monte Maggiore, su monumenti.altervista.org, 14 settembre 2020. URL consultato il 12 agosto 2022.
  4. ^ Campania, su eremos.eu. URL consultato l'11 agosto 2022.
  5. ^ a b Marcella Calascibetta, L'Eremo di San Salvatore sul Monte Maggiore, riserva di quiete, su caserta.italiani.it, 4 ottobre 2018. URL consultato l'11 agosto 2022.