Con il termine eteroletterale si identificano parole o frasi che sono composte da lettere tutte diverse tra loro.

L'eteroletteralità è uno dei meccanismi più frequentemente utilizzati in enigmistica e in ludolinguistica. Ad esempio, la parola aiuole è un termine sia eteroletterale, sia panvocale, contenente cioè tutte le vocali. Una celebre frase eteroletterale (tecnicamente un pangramma eteroletterale[1], visto che utilizza tutte le lettere dell'alfabeto italiano) proposta da Umberto Eco nel 1979 è:

«Tv? Quiz, Br, Flm, Dc… Oh, spenga![2]»

In lingua italiana le parole eteroletterali più lunghe sono "buscherandogli" (14 lettere), "compravenduti" (13), "funamboleschi" (13) e "bustrofedica" (12). Wilfred Jackson, Fulco Pratesi e Umberto Cagni hanno nomi eteroletterali. In inglese esistono due parole eteroletterali da quindici lettere: uncopyrightable e dermatoglyphics.

Il termine eteroletterale ha un analogo nel concetto di data eteronumerica, riferito a date composte da cifre diverse.

Note modifica

  1. ^ Umberto Eco, Il secondo diario minimo, Bompiani, 2003, ISBN 978-88-452-4909-9. URL consultato il 14 aprile 2022.
  2. ^ la Repubblica/lessico_e_nuvole: Una frase svedese, su repubblica.it. URL consultato il 14 aprile 2022.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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