Factum infectum fieri nequit

locuzione latina
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Factum infectum fieri nequit (anche nella forma Factum infectum fieri non potest) è un motto latino, derivato da un passo di Plauto,[1] citato soprattutto nel linguaggio giuridico con il significato di «ciò che è stato fatto, non può essere considerato non fatto», «il fatto compiuto non può considerarsi come non avvenuto».[2] Enuncia la regola secondo cui gli effetti prodotti da un atto amministrativo realizzatosi in modo anomalo non possono più essere eliminati. Ad esempio, l'annullamento di un atto illegittimo non può far considerare illegale l'operato degli agenti che ne abbiano condotto l'esecuzione. Il principio viene inoltre richiamato a proposito della non sempre possibile retroattività degli effetti civili di una sentenza.[3]

In generale, la massima afferma la realtà non negabile né modificabile degli eventi ormai verificatisi. In tal senso, è utilizzata anche nell'ambito storico e filosofico in relazione al tema dell'immutabilità e della necessità del passato.[4]

Stile modifica

Come in molti aforismi e proverbi, l'impianto retorico è al servizio dell'efficacia comunicativa e della memorizzazione: si noti l'annominazione fàctum / infèctum / fìeri (con l'insistita iterazione della "effe", sempre in apertura di sillaba tonica), che è nel contempo anche figura etimologica, [5], ben riprodotta nella traduzione italiana vulgata «il fatto è quello, e non si può fare che non sia fatto».

Note modifica

  1. ^ Aulularia, atto IV, scena 10, v. 11: Factum est illud; fieri infectum non potest.
  2. ^ Factum = Quod factum est
  3. ^ A titolo di esempio, si legga la sentenza n. 1325 del 30 ottobre 2003 del TAR della Regione Marche: «Il Collegio considera che l'esecuzione del giudicato comporta per l'Amministrazione l'obbligo di adeguare la situazione di fatto e di diritto al disposto delle sentenze e di eliminare ex tunc le conseguenze pregiudizievoli dell'atto annullato, ma tale obbligo non può non trovare il proprio limite nel principio quod factum est infectum fieri nequit tutte le volte in cui nel tempo intercorso tra l'emanazione dell'atto illegittimo ed il suo annullamento si siano prodotte trasformazioni della realtà fattuale tali da non consentire, per la forza stessa del fatto, la puntuale retroattività degli effetti della pronuncia giurisdizionale». In tali casi, gli interessi privati possono trovare ristoro mediante la proposizione di azioni risarcitorie.
  4. ^ Cfr. ad esempio Andrea Possamai, L'immutabilità del passato. Riflessioni intorno al factum infectum fieri nequit nella filosofia medievale, Università Ca' Foscari Venezia, 2013 (tesi di laurea magistrale). Anche nel linguaggio degli storici: Jacopo Perazzoli, Factum infectum fieri nequit. Tracce storiche dell'attuale crisi della socialdemocrazia europea, in "Storia e problemi contemporanei", fasc. 2019/81, anno 2021, pp. 27-47 (Franco Angeli editore)
  5. ^ Si consideri che infectum deriva da in + factum, e che il verbo fieri ha come forma del perfetto factus sum.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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