Fantastiliardo
Il fantastiliardo è un numero e un ordine di grandezza smisuratamente ma imprecisamente elevato, ampiamente impiegato nelle avventure di Paperon de' Paperoni per riferirsi al conteggio delle sue ricchezze. Il termine è stato da qui esteso nella lingua parlata per esprimere cifre spropositate, ed è oggi accolto in numerosi dizionari della lingua italiana[1]. Il numero è ottenuto, premettendo fantasti-(co) al suffisso -liardo di miliardo, triliardo, ecc.
Storia
modificaIl termine sembra coniato per la prima volta da Gian Giacomo Dalmasso, nel prologo (frame-story) a "Il Fantastiliardo" (p. 46), fascicolo numero 34 de I Classici di Walt Disney (prima serie), pubblicato nel dicembre 1969.[2] In esso, il fantastiliardo è definito come centomila miliardi, ovvero 1014.
Quindi un fantastiliardo sarebbe più piccolo di un googol (10100). Tuttavia, i due termini giocano (il primo in italiano e il secondo in inglese) un ruolo analogo: indicano cifre grandissime.
Per il suo carattere di cifra esageratamente alta, il fantastiliardo è statisticamente molto più frequente di fantastilione, cifra apparentata ma evidentemente di un ordine minore. Tuttavia, nell'avventura "Paperino e il giubileo del fantastilione",[3] un fantastilione viene definito come 10111, ossia 100000000000 googol.
"Fantastiliardi" fu anche il titolo del volume 8 (agosto 1977) della seconda serie dei Classici Disney.
Note
modificaBibliografia
modifica- Giacomo Devoto, Gian Carlo Oli, Il dizionario della lingua italiana, Firenze, Le Monnier, 1990 - ISBN 8800510817
- Francesco Sabatini, Vittorio Coletti, DISC-Dizionario Italiano Sabatini Coletti, Firenze, Giunti, 1997 - ISBN 88-09-21058-1
Collegamenti esterni
modifica- Fantastiliardo, su dizionari.corriere.it.
- Unità di misura dell'Universo dei paperi, su it.paperpedia.wikia.com.
- Prologo a "Il fantastiliardo", su coa.inducks.org. URL consultato il 17 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2015).
- Paperino e il giubileo del fantastilione, su coa.inducks.org. URL consultato il 17 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2015).