Farag Foda

attivista, scrittore e giornalista egiziano
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Farag Fōda (in arabo فرج فوده?; Zagazig, 19468 giugno 1992) è stato un attivista, scrittore e giornalista egiziano.

Farag Fōda

Biografia modifica

Dopo aver studiato come perito agrario ed essersi laureato in Scienze dell'agricoltura nell'università cairota di ʿAyn Shams, cominciò a occuparsi di giornalismo e al Cairo (in cui ormai operava) egli fu notato per i suoi articoli critici e le sue satire taglienti sul fondamentalismo islamico in Egitto. In numerosi articoli giornalistici dimostrò i punti deboli dell'ideologia cosiddetta islamista[1]. Fra le altre cose che egli trattò vi fu la critica sui contenuti delle prediche del notissimo e popolarissimo predicatore cieco egiziano, ʿAbd al-Hamīd Kishk, che affermava nelle sue affollate udienze che "i musulmani che entrano nel Paradiso godranno di perpetue erezioni e della compagnia di giovani adornati di orecchini e collane", promettendo loro "un'eternità di beata pederastia."[2]

Foda fu colpito a morte nel suo ufficio l'8 giugno 1992 da due fondamentalisti appartenenti al gruppo della al-Jamāʿa al-Islāmiyya. Suo figlio e altri astanti furono gravemente feriti nell'assalto.

Prima della sua morte, Farag Foda era stato dichiarato apostata e nemico dell'Islam. Uno studioso dell'Università islamica di al-Azhar, e acclamato autore di oltre 90 opere di carattere religioso, Muḥammad al-Ghazālī, sostenne la fatwa che aveva accusato di eresia l'intellettuale, e dichiarò più tardi che non era sbagliato uccidere un nemico dell'Islam. Al-Ghazālī dichiarò: "L'uccisione di Farag Foda fu nei fatti la realizzazione della punizione contro un apostata che l'imam aveva mancato di intraprendere".

Uno dei killer di Foda, ʿAbd al-Shāfiʿī Aḥmad Ramaḍān, fu condannato a morte il 30 dicembre 1993 e la condanna fu eseguita il 26 febbraio 1994. La sentenza capitale verso l'altro assassino fu eseguita per un altro omicidio.

Libri di Farag Foda (tutti in lingua araba):

  • "La verità nascosta" ( al-Ḥaqīqa al-ghayba )
  • "Prima della caduta" ( Qabla al-suqūt ) - I edizione 1985. II ed. 1995
  • "Discussione sul secolarismo" ( Ḥiwār ḥawla al-ʿalmāniyya ) - I edizione 1993. II ed. 2005
  • "L'avvertimento" ( al-Irhāb ) - I edizione 1989. II ed. 2005
  • "Il co-giocatore" ( al-Nadīr ) - I edizione 1985. II ed. 2004
  • "Siamo o non siamo" ( Nakūnu aw lā nakūnu ) - I edizione 1988. II ed. 2004
  • "Matrimonio di piacere" - I edizione 1990. II ed. 2004
  • "Per non essere una parola nell'aria" ( Ḥatta lā yakūnu kalāman fī l-hawāʾ )
  • "Il tranello" ( al-Malʿūb )

Note modifica

  1. ^ Ana Belén Soage, "An Egyptian Dissident's Fate: Faraj Fawda and the Cost of Free Speech", Middle East Review of International Affairs 11(2) (June 2007) Copia archiviata, su meria.idc.ac.il. URL consultato il 16 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2009).
  2. ^ Judith Miller, God Has Ninety-Nine Names: Reporting From a Militant Middle East [1]

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