Il farthing (termine inglese, pronuncia [ˈfɑːðɪŋ]), in italiano fardino, era una moneta pre-decimale britannica del valore di un quarto di penny. Il nome deriva da fourth part, cioè "quarta parte" e risale all'usanza di tagliare i penny d'argento in quattro parti per ottenere moneta spicciola.

Farthing
Valore1/4 di penny
1/960 di sterlina
Massa2,80 g
Diametro20 mm
Spessore1,33 mm
ComposizioneBronzo
Anni di coniazioneXIII secolo-1956
Dritto
DisegnoRitratto giovanile di Elisabetta II, intorno +ELIZABETH·II·DEI·GRATIA·REGINA·F:D:
IncisoreMary Gillick
Data del disegno1954
Rovescio
DisegnoUno scricciolo, in basso FARTHING, in alto la data
IncisoreHarold Wilson Parker
Data del disegno1936
Contorno
Aspettoliscio
Versione descritta: 1954-1956

Queste monete vennero coniate in Inghilterra per la prima volta nel XIII secolo e continuarono ad essere utilizzate fino al 31 dicembre 1960, quando cessarono di avere corso legale.

Storia modifica

 
Fardino di Edoardo I

Le prime monete d'argento del valore di ¼ di penny furono coniate almeno sotto il regno di Enrico III (1216-1272), per divenire consistenti sotto Edoardo I (1272-1307). Si tratta di monete talmente sottili e leggere che, in epoca moderna, difficilmente vengono rilevate dai metal detector.

Con il regno di Edoardo VI (1547-1553) furono coniati per l'ultima volta fardini d'argento. Nel corso degli anni, peso e diametro si erano progressivamente ridotti fino a divenire estremamente scomodi da utilizzare. Da allora cominciò a sentirsi la mancanza di moneta divisionale, ma la coniazione non riprese prima del 1613, per ordine di Giacomo I, che autorizzò John Harrington a produrre moneta divisionale. Questi pezzi, inizialmente del diametro di 12,25 millimetri, portavano al diritto una corona e due scettri ed, al rovescio, un'arpa sormontata da corona. I tondelli erano in rame bagnato di stagno finché venne predisposta un'emissione dal diametro maggiore (15 mm) e senza la placcatura in stagno. Alla morte di Lord Harrington, nel 1614, la patente di conio passò al Duca di Lennox, da cui il nome di Lennox farthing. Queste monete sono distinguibili dalle precedenti per la diversa disposizione della legenda IACO al diritto. Il diametro rimase fermo a 15 mm, ma con una forma tendente ad ovale. Morto anche Lord Lennox nel 1624, il diritto di battere moneta fu detenuto dalla vedova, le cui monete sono note come Richmond farthings poiché il re aveva investito il marito del titolo di Duca di Richmond. Carlo I concesse altre patenti, una delle quali a Lord Maltravers. Costui coniò monete caratterizzate da un doppio cerchio interno, utilizzando un procedimento piuttosto curioso: una lamina di rame veniva fatta scorrere tra due rulli recanti l'immagine da imprimere, quindi le monete venivano ritagliate. Il Fitzwilliam Museum di Cambridge conserva una di queste lastre intatte. I fardini ottenuti mediante questo sistema, però, erano troppo facilmente falsificabili e col tempo la gente smise di accettarli. Il disegno del rovescio perciò fu modificato, ponendovi una rosa (da cui il nome di Rose farthing) ed inserendo un piccolo tondello d'ottone al centro della moneta.

Sotto il Commonwealth of England il fardino non venne coniato dalla Royal Mint, solo alcuni tokens furono prodotti privatamente o dalle città. Nel 1665 erano state prodotte le prime prove di fardini in rame, a nome di Carlo II, portanti al rovescio l'immagine della Britannia personificata. Fu però solo nel 1672 che la coniazione ebbe inizio, con metallo parzialmente importato dalla Svezia. Altre monete furono coniate nel 1675 e 1679.

Nel 1684 la composizione dei tondelli fu modificata, rendendoli interamente in stagno, se non per un tondello centrale in rame. Queste monete si deterioravano facilmente e, spesso, a causa dello spazio ristretto non è visibile la data. La scelta dello stagno fu fatta per incoraggiarne l'industria, malgrado si deteriorasse velocemente. Malgrado le difficoltà, anche queste monete vennero falsificate in gran numero. Particolarmente rare sono le monete del 1685, coniate in piccolissimo numero a causa della scomparsa del sovrano. Fardini simili furono coniati sotto il regno congiunto di Guglielmo III e Maria II e fino al 1692, dopodiché si tornò a coniare fardini di rame.

 
Un fardino raffigurante la regina Anna, del 1714

Anna coniò monete solamente nel 1714, l'anno della sua morte. Questi fardini recano l'immagine della regina al diritto e la Britannia al rovescio, iconografia che resterà pressoché immutata sino al 1936. Sono molto rare, secondo alcuni si tratta peraltro di monete di prova.

Giorgio I coniò fardini nel 1717 e ogni anno dal 1719 al 1724, su tondelli più larghi. Il tipo è identico a quello dei fardini di Anna. Esistono diverse varianti riguardanti lo stile delle date e la grandezza delle lettere. Suo figlio Giorgio II coniò monete in quasi tutti gli anni dal 1730 al 1750; nel 1739 il conio di diritto fu modificato ponendovi un ritratto più maturo del sovrano. Nel 1741 e nel 1744 la legenda GEORGIUS fu sostituita da GEORGIVS.

 
Fardino di Giorgio II (1754)

Sotto Giorgio III questa moneta fu coniata nel 1771, 1773, 1774 e 1775. Si conoscono delle prove datate 1797, prima che nel 1799 Matthew Boulton realizzasse un nuovo conio che, per la prima volta, riporta l'indicazione del valore al rovescio. Questa fu nuovamente tolta nel 1806-1807. Molti token privati da un fardino furono emessi tra il 1787 ed il 1797 e poi ancora nel 1811-1812, periodi di carenza nella coniazione ufficiale.

Dal 1821 furono prodotti nuovi fardini a seguito del Great Recoinage, a nome di Giorgio IV. Il diametro era di 22 millimetri ed il peso di 4,72 grammi. Due diversi conii di rovescio furono utilizzati, con leggere varianti. Nel 1826 fu introdotto un nuovo disegno, opera di William Wyon, inoltre fu cambiato l'orientamento dell'asse. Anche per Guglielmo IV sono noti due tipi leggermente diversi.

 
Fardino di Giorgio VI (1946)

Fardini a nome di Vittoria furono emessi ogni anno dal 1838 al 1860, quindi ancora fino al 1869 in bronzo. Le vecchie monete in rame furono poste fuori corso il 31 dicembre 1869. Fu anche ridotto il diametro (20 millimetri) ed il peso (2,83 grammi). Nel 1895 venne cambiato il conio di diritto con un ritratto nuovo (Old Head) della sovrana. Suo figlio Edoardo VII produsse fardini ogni anno dal 1902 al 1910, per evitare che le monete appena coniate potessero essere confuse con la mezza sovrana d'oro, venivano scurite artificialmente nella zecca. Un simile procedimento fu adottato anche sotto il regno di Giorgio V, fino al 1918. Nel 1914 e nel 1926 furono apportate modifiche al conio di diritto.

Le prove coniate per Edoardo VIII nel 1936 e disegnate da Harold Wilson Parker sostituirono la Britannia con uno scricciolo al rovescio. Questo disegno rimase fino alla demonetizzazione del fardino. Le uniche modifiche riguardano la legenda al diritto, dove viene eliminato il riferimento all'India nel 1948. Con Elisabetta II nel 1953 furono utilizzati due conî di diritto e due di rovescio, ottenendo quattro diverse varietà. La coniazione proseguì sino al 1956.

Il 31 dicembre 1960 il fardino cessò di avere corso legale e venne ritirato dalla circolazione.

Pezzi coniati modifica

Giorgio IV modifica

 
Fardino di Giorgio IV (1825)
Anno Zecca Pezzi coniati Note
1821 Londra 2 688 000 Esiste una variante con un punto dopo la data
Esiste in versione proof
1822 Londra 5 924 350 Esiste in versione proof
1823 Londra 2 365 000 Esiste una variante con la cifra 1 della data in numero romano ("I")
1825 Londra 4 300 800
1826 Londra 6 666 000 Esiste in versione proof
1827 Londra 2 365 000
1828 Londra 2 365 000
1829 Londra 1 505 280
1830 Londra 2 365 000

Guglielmo IV modifica

 
Fardino di Guglielmo IV (1831)
Anno Zecca Pezzi coniati Note
1831 Londra 2 688 000 Esiste in versione proof
1834 Londra 1 935 360
1835 Londra 1 720 000
1836 Londra 1 290 000
1837 Londra 3 011 000

Vittoria modifica

 
Fardino di Vittoria (1875)
Anno Zecca Pezzi coniati Note
1838 Londra 591 000
1839 Londra 4 301 000 Esistono prove in bronzo ramato
Esiste in versione proof
1840 Londra 3 011 000
1841 Londra 1 720 000 Esiste anche in versione proof
1842 Londra 1 290 000
1843 Londra 4 086 000 Esiste una variante con la cifra 1 della data in numero romano ("I")
1844 Londra 430 000
1845 Londra 3 226 000
1846 Londra 2 580 000
1847 Londra 3 880 000
1848 Londra 1 290 000
1849 Londra 645 000
1850 Londra 430 080
1851 Londra 1 935 000 Esiste una variante per la D di DEI
1852 Londra 823 000
1853 Londra 1 028 000 Esistono varianti per la firma dell'incisore
Esistono prove in bronzo ramato
Esiste in versione proof
1854 Londra 4 946 000
1855 Londra 3 441 000 Esiste una variante con firma dell'incisore in rilievo ed una in incuso
1856 Londra 1 771 000
1857 Londra 1 075 000
1858 Londra 1 720 000
1859 Londra 1 290 000
1860 Londra 2 367 000 Nuovo conio di diritto
Esistono moltissime varianti, nonché rari pezzi coniati con il vecchio diritto
1861 Londra 8 602 000 Esiste in versione proof
1862 Londra 14 336 000 Esiste una variante con cifra 8 più grande
Esiste in versione proof
1863 Londra 1 434 000
1864 Londra 2 509 000
1865 Londra 4 659 000
1866 Londra 3 584 000 Esiste in versione proof
1867 Londra 5 018 000 Esiste in versione proof
1868 Londra 4 851 000 Esiste in versione proof
1869 Londra 3 226 000
1872 Londra 2 150 000
1873 Londra 3 226 000
1874 Heaton 3 584 000 Nuovo conio di diritto
Esiste una variante con G ribattuta su G orizzontale
1875 Londra 713 000 Coniato anche 1 pezzo di prova
Esiste una variante con data più piccola e con 4 o 5 bacche nella corona della regina
1875 Heaton 6 093 000 Esiste in versione proof
1876 Heaton 1 075 000
1877 Londra ? Esistono solo pochi esemplari, esclusivamente in versione proof
1878 Londra 4 009 000
1879 Londra 3 977 000 Esiste una variante con cifra 9 più grande
1880 Londra 1 843 000 Esiste una versione con 4 bacche nella corona della sovrana
1881 Londra 3 495 000 Esistono numerose varianti
Esistono versioni con lo scudo colorato
Esiste in versione proof
1881 Heaton 1 792 000
1882 Heaton 1 792 000 Esiste in versione proof
1883 Londra 1 129 000 Esiste in versione proof
1884 Londra 5 782 000 Esiste in versione proof
1885 Londra 5 442 000 Esiste in versione proof
1886 Londra 7 708 000 Esiste in versione proof
1887 Londra 1 341 000
1888 Londra 1 887 000
1890 Londra 2 133 000 Esiste in versione proof
1891 Londra 4 960 000 Esiste in versione proof
1892 Londra 887 000 Esiste in versione proof
1893 Londra 3 904 000
1894 Londra 2 397 000
1895 Londra 2 853 000 Nuovo ritratto al diritto
1896 Londra 3 669 000 Esiste in versione proof
1897 Londra 4 580 000 Esiste una variante scurita artificialmente
1898 Londra 4 010 000 Moneta scurita artificialmente
1899 Londra 3 865 000 Moneta scurita artificialmente
1900 Londra 5 969 000 Moneta scurita artificialmente
1901 Londra 8 016 000 Moneta scurita artificialmente

Edoardo VII modifica

Anno Zecca Pezzi coniati Note
1902 Londra 5 125 000
1903 Londra 5 331 000 Esiste una variante con lo scudo colorato e proof
1904 Londra 3 629 000
1905 Londra 4 077 000
1906 Londra 5 340 000
1907 Londra 4 399 000
1908 Londra 4 265 000
1909 Londra 8 852 000
1910 Londra 2 598 000

Giorgio V modifica

Anno Zecca Pezzi coniati Note
1911 Londra 5 197 000
1912 Londra 7 670 000
1913 Londra 4 184 000
1914 Londra 6 127 000
1915 Londra 7 129 000
1916 Londra 10 993 000
1917 Londra 21 435 000
1918 Londra 19 363 000
1919 Londra 15 089 000
1920 Londra 11 481 000
1921 Londra 9 469 000
1922 Londra 9 957 000
1923 Londra 8 034 000
1924 Londra 8 733 000 Coniati anche 2 pezzi di prova
1925 Londra 12 635 000
1926 Londra 9 792 000 Esiste in versione proof
1927 Londra 7 868 000 Esiste in versione proof
1928 Londra 11 626 000 Esiste in versione proof
1929 Londra 8 419 000 Esiste in versione proof
1930 Londra 4 195 000 Esiste in versione proof
1931 Londra 6 595 000 Esiste in versione proof
1932 Londra 9 293 000 Esiste in versione proof
1933 Londra 4 560 000 Esiste in versione proof
1934 Londra 3 053 000 Esiste in versione proof
1935 Londra 2 227 000 Esiste in versione proof
1936 Londra 9 734 000 Esiste in versione proof

Giorgio VI modifica

Anno Zecca Pezzi coniati Note
1937 Londra 8 131 000 Coniati anche 4 pezzi di prova
Esiste in versione proof (26 000 pezzi)
1938 Londra 7 450 000 Esiste in versione proof
1939 Londra 31 440 000 Esiste in versione proof
1940 Londra 18 360 000 Esiste in versione proof
1941 Londra 27 312 000 Esiste in versione proof
1942 Londra 28 858 000 Esiste in versione proof
1943 Londra 33 345 999 Esiste in versione proof
1944 Londra 25 138 000 Esiste in versione proof
1945 Londra 23 736 000 Esiste in versione proof
1946 Londra 24 365 000 Esiste in versione proof
1947 Londra 14 746 000 Esiste in versione proof
1948 Londra 16 622 000 Esiste in versione proof
1949 Londra 8 424 000 Esiste in versione proof
1950 Londra 10 325 000 Coniati anche 4 pezzi di prova
Esiste in versione proof (18 000 pezzi)
1951 Londra 14 016 000 Coniati anche 4 pezzi di prova
Esiste in versione proof (20 000 pezzi)
1952 Londra 5 251 000 Esiste in versione proof

Elisabetta II modifica

Anno Zecca Pezzi coniati Note
1953 Londra 6 171 000 Coniati anche 2 pezzi di prova
Esistono diverse varianti
Esiste in versione proof (40 000 pezzi)
1954 Londra 6 566 000 Esiste in versione proof
1955 Londra 5 779 000 Esiste in versione proof
1956 Londra 1 997 000 Esiste in versione proof

Bibliografia modifica

James Mackay; John Mussel, Coin Price Guide to British coins, Axminster Devon, Token Publishing Ltd.

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Collegamenti esterni modifica