Federica di Baden

regina consorte di Svezia (1797-1809)

Federica di Baden, (nome completo Friederike Dorothea Wilhelmine Prinzessin von Baden[1]), appartenente al ramo degli Zähringen (Karlsruhe, 12 marzo 1781Losanna, 25 settembre 1826), nata principessa di Baden[1], divenne regina di Svezia come consorte del re Gustavo IV Adolfo.

Federica di Baden
Federica di Baden ritratta da Joseph Karl Stieler nel 1826
Regina consorte di Svezia
Stemma
Stemma
In carica31 ottobre 1797 -
29 marzo 1809
PredecessoreSofia Maddalena di Danimarca
SuccessoreEdvige Elisabetta Carlotta di Holstein-Gottorp
Nome completoPrinzessin Friederike Dorothea von Baden
NascitaKarlsruhe, 12 marzo 1781
MorteLosanna, 25 settembre 1826
DinastiaZähringen
PadreCarlo Luigi di Baden
MadreAmalia d'Assia-Darmstadt
ConsorteGustavo IV Adolfo di Svezia
FigliGustavo
Sofia Guglielmina
Carlo Gustavo
Amalia Carlotta
Cecilia
ReligioneLuteranesimo

Famiglia di origine modifica

Federica era figlia di Carlo Luigi (1755-1801), principe ereditario di Baden, e di Amalia d'Assia-Darmstadt (1754-1832)[1]. I suoi nonni erano Carlo Federico, margravio di Baden, e Luigi IX, landgravio d'Assia-Darmstadt.

Aveva numerosi fratelli, tra i quali:
Carolina (1776-1841), regina consorte di Massimiliano I di Baviera (1756-1825);
Luisa (1779-1826), imperatrice consorte di Alessandro I di Russia (1777-1825);
Carlo (1786-1818) Granduca di Baden dal 1811.

Biografia modifica

 
Gustavo IV Adolfo e Federica di Svezia

Federica sposò il 31 ottobre del 1797[1], a Stoccolma, il re Gustavo IV Adolfo, figlio del re Gustavo III di Svezia e della regina consorte Sofia Maddalena, nata principessa di Danimarca, diventando così regina di Svezia.
Egli scelse Federica perché sorella dell'imperatrice di Russia, in modo da ristabilire legami con la Russia, deterioratisi dopo il suo rifiuto di sposare la granduchessa Aleksandra Pavlovna Romanova, ma soprattutto perché desiderava una bella consorte. Nel 1795 egli aveva rifiutato di sposare Luisa Carlotta di Meclemburgo-Schwerin, avendo sentito dire che non era bella. Federica, che aveva ricevuto un'educazione non approfondita da una governante franco-svizzera, venne trattata con gentilezza dalla suocera, che ricordava bene l'astio con cui era stata a suo tempo trattata dalla regina Luisa Ulrica. Federica venne descritta come bella, ma timida, rigida e poco amichevole. Nei primi anni trovò difficoltà ad adattarsi alla rigida etichetta imperante nella corte svedese, al punto che preferiva giocare con le proprie dame di compagnia. Questo matrimonio fu generalmente considerato abbastanza felice, in quanto re Gustavo si dimostrò molto interessato alla vita matrimoniale, ancorché egli fosse molto più interessato al sesso della consorte. Molte volte, durante la giornata, il sovrano era così in ritardo dopo essere entrato nella camera da letto della moglie, che i membri del Parlamento erano costretti ad interromperlo, pregandolo di risparmiare la salute della consorte, che dal canto suo si lamentava della spossatezza causatale dall'ardore del marito. Egli, comunque, di fronte agli altri si comportava in modo formale verso Federica. La regina si dimostrò scioccata ed incuriosita dai costumi sessualmente liberi imperanti alla Corte svedese, scrivendo alla sua famiglia che tutti avevano un amante e che si sussurrava che la duchessa Carlotta di Holstein-Oldenburg fosse bisessuale. Alla madre Amalia scrisse che si diceva che la duchessa avesse amanti d'ambedue i sessi e che solo lei, la regina, era l'unica persona di nota a non avere tre o quattro amanti. Il marito desiderava d'altronde preservarla in tale stato d'inesperienza sessuale. Quando una compagnia francese rappresentò all'Opera reale svedese una commedia frivola in onore della sovrana, egli ordinò che l'Opera stessa fosse chiusa nel 1806, adducendo la scusa di costi elevati. L'edificio rimase chiuso sino al 1809. Dopo la nascita del suo figlio ed erede, nel 1799, divenne più sicura nell'esercizio della sua posizione sovrana. Nel 1800 venne incoronata a Norrköping, e nel 1801 ricevette una visita dai suoi genitori. Durante un viaggio in Finlandia, nel 1802, attraversò il confine russo per visitare le sorelle Elisabetta e Amelia Cristiana. Nel 1803-1805, insieme al marito, Federica visitò la Germania e fece ritorno in Baden. Questo determinò un enorme miglioramento nei suoi rapporti con Gustavo. Nel 1806-1807 ella ospitò inoltre sua sorella Maria, costretta a recarsi in esilio, in quanto moglie di Federico Guglielmo di Brunswick. Federica era brava a suonare il clavicordo e si esibiva spesso per il marito. In Svezia preferì risiedere nel Palazzo Haga. Nel 1807, durante la guerra contro la Francia, Federica intervenne politicamente. Sua sorella Luisa, imperatrice di Russia, le inviò attraverso la loro madre una lettera, chiedendole di consigliare al sovrano di far pace con i francesi, poiché ogni altra scelta sarebbe stata erronea. Ella provò ad agire in tal senso, ma il sovrano ritenne che questo fosse un tentativo di renderlo filo-napoleonico, e ciò causò attrito tra i coniugi.

Nel 1809, a causa della guerra finlandese, la Svezia perdette la sovranità sulla Finlandia, che era stata invasa l'anno precedente dall'esercito russo di Alessandro I e costituita in granducato russo dallo stesso zar. Questa perdita, oltre a togliere alla Svezia più di metà delle sue risorse, distrusse anche la popolarità di Gustavo Adolfo, che il 13 marzo del 1809 fu arrestato assieme alla sua famiglia e imprigionato nel castello di Gripsholm fino al 19 maggio, quando venne esiliato e i suoi eredi, nonostante egli avesse già abdicato in favore del figlio, esclusi dalla successione al trono di Svezia.
Dopo una breve permanenza a Copenaghen la famiglia reale raggiunse il granducato di Baden, terra natale della regina Federica, per stabilirvisi. Qui il rapporto tra i coniugi si deteriorò ed essi arrivarono a separarsi ufficialmente nel 1812[1].
Dopo la separazione Federica viaggiò molto, soprattutto in Svizzera e in Italia.

Morì nella città di Losanna, all'età di quarantacinque anni, il 25 settembre del 1826.

Le località lapponi di Fredrika, Dorotea e Vilhelmina furono chiamate così in suo onore.

Discendenza modifica

Federica e Gustavo ebbero cinque figli:[1]

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico, Principe Ereditario di Baden-Durlach Carlo III Guglielmo, Margravio di Baden-Durlach  
 
Maddalena Guglielmina di Württemberg  
Carlo Federico, Granduca di Baden  
Principessa Amalia di Nassau-Dietz Giovanni Guglielmo Friso, Principe d'Orange  
 
Langravia Maria Luisa d'Assia-Kassel  
Carlo Luigi, Principe Ereditario di Baden  
Luigi VIII, Langravio d'Assia-Darmstadt Ernesto Luigi, Langravio d'Assia-Darmstadt  
 
Margravia Dorotea Carlotta di Brandeburgo-Ansbach  
Langravia Carolina Luisa d'Assia-Darmstadt  
Contessa Carlotta di Hanau-Lichtenberg Giovanni Reinardo III, Conte di Hanau-Lichtenberg  
 
Margravia Dorotea Federica di Brandeburgo-Ansbach  
Principessa Federica di Baden  
Luigi VIII, Langravio d'Assia-Darmstadt Ernesto Luigi, Langravio d'Assia-Darmstadt  
 
Dorotea Carlotta di Brandeburgo-Ansbach  
Luigi IX, Langravio d'Assia-Darmstadt  
Contessa Carlotta di Hanau-Lichtenberg Giovanni Reinardo III, Conte di Hanau-Lichtenberg  
 
Dorotea Federica di Brandeburgo-Ansbach  
Principessa Amalia d'Assia-Darmstadt  
Cristiano III, Conte Palatino di Zweibrücken Cristiano II, Conte Palatino di Zweibrücken  
 
Contessa Caterina Agata di Rappoltstein  
Contessa Palatina Carolina di Zweibrücken  
Carolina di Nassau-Saarbrücken Luigi Crato, Conte di Nassau-Saarbrücken  
 
Filippina Enrichetta di Hohenlohe-Langenburg  
 

Onorificenze modifica

Onorificenze straniere modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Darryl Lundy, Genealogia della principessa Federica di Baden, su thepeerage.com, thePeerage.com, 10 maggio 2003. URL consultato il 23 settembre 2009.

Bibliografia modifica

  • Herman Lindquist, "Alla Sveriges drottningar" (In Swedish)
  • Georg Nordensvan "Svensk teater och svenska skådespelare" (In Swedish)

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN261122937 · ISNI (EN0000 0003 8124 3401 · CERL cnp00870986 · LCCN (ENnr96012015 · GND (DE102017212 · WorldCat Identities (ENlccn-nr96012015