Fermo (Italia)
Fermo comune italiano di 35 912 abitanti[1], capoluogo della provincia omonima nelle Marche. Sede arcivescovile, il suo centro dista circa 6 chilometri dal mare Adriatico.
è unGeografia fisica
modificaFermo sorge sulla vetta e lungo le pendici del Colle Sàbulo (319 m s.l.m.), così denominato probabilmente perché di formazione prevalentemente arenacea (in latino sabŭlum = sabbia).
Il Colle Sàbulo è dominato dalla mole della Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta.
«situata in un colle di aere saluberrimo, di amenità singolare nel cuor del Piceno, presso al seno Adriatico, non lungi dai monti Appennini»
La città si presenta divisa in due parti: la parte storica, cresciuta attorno e sulla sommità del colle Sabulo, rimasta quasi intatta nei secoli con il suo aspetto medioevale, e una parte nuova.
«Io amo molto Fermo, ... la sorella carnale di Urbino, più bionda, più pingue e di carattere più aperto e dolce ...»
Territorio
modificaIl territorio di Fermo è delimitato a sud dal fosso San Biagio e dal crinale che attraversa la località Madonna Bruna, e a nord dal fiume Tenna, con diverse aree oltre il fiume (per esempio Campiglione e Villa San Claudio).
Fermo ha 3 km di litorale a sud di Porto San Giorgio (località Marina Palmense) e 4 km di litorale a nord (località Lido di Fermo, Casabianca e Lido San Tommaso).
Alcune aree comunali sono exclave: Boara (0,3 km², confinante a nord con Montegiorgio, a sud con Belmonte Piceno e Grottazzolina, e a est con Magliano di Tenna) e Gabbiano (5 km², confinante a nord con Mogliano e Francavilla d'Ete, a sud con Massa Fermana e a est con Montegiorgio; sul lato di Mogliano, questa isola geografica confina con la provincia di Macerata).
Il territorio è punteggiato di abitazioni, secondo l'uso dell'economia agraria mezzadrile, che prevedeva la presenza di una famiglia colonica su ogni appezzamento di terreno anche se formato da pochi ettari.
Clima
modificaLa posizione ne caratterizza la tipologia di clima temperato caldo mediterraneo.
Origini del nome
modificaIl suo nome sembra derivare dall'aggettivo latino firmus, con il senso di “fedele” oppure “dai certi confini”. Altre ipotesi indicano una provenienza dal sabino Perwom ovvero dall'etrusco Permu, con il significato di “storto”, da porre in relazione con la pianta iniziale della città[6].
Storia
modificaScavi archeologici condotti a Fermo, in due distinte aree (contrada Mossa e contrada Misericordia), hanno restituito materiale funerario risalente sino ai secoli IX-VIII a.C., appartenente alla tipologia proto-etrusca, tanto che gli studiosi hanno definito l'area di Fermo un'isola culturale villanoviana[7]. Colonia romana nel 264 a.C., Firmum Picenum in latino[8] partecipa a varie campagne di guerra, e i suoi abitanti nel 90 a.C. ottengono la cittadinanza romana. Annessa al regno longobardo, e poi al regno dei Franchi. Divenne il centro e il capoluogo della Marca fermana, un'ampia area che si estendeva dal Musone a oltre Vasto (Chieti) e dagli Appennini al mare.
«...come un tempo veniva chiamato Fermo Piceno, così in altri tempi la Marca fu detta Fermana, essendo Fermo la prima Città che in questa provincia esistesse»
Libero comune alla fine del XII secolo, conobbe successivamente l'avvicendamento di diverse signorie. Nel periodo napoleonico fu capoluogo del Dipartimento del Tronto (uno dei tre dipartimenti in cui erano divise le Marche) e in cui erano comprese anche Ascoli e inizialmente anche Camerino. Gli altri dipartimenti erano quelli del Metauro con capoluogo Ancona e del Musone con capoluogo Macerata.
Nel 2004, con la legge 147, è stata istituita la provincia di Fermo, non ereditata dal Regno d'Italia nel 1860, quando il decreto Minghetti, mai convertito in legge,[senza fonte] unì il territorio della preesistente delegazione pontificia a quello della delegazione di Ascoli, in un'unica provincia con capoluogo Ascoli Piceno.
Il territorio circostante, corrispondente più o meno alla Provincia di Fermo, è chiamato "Il Fermano".
Simboli
modifica«Inquartato: nel primo e nel quarto di rosso, alla croce pomata d'argento; nel secondo e nel terzo d'oro, all'aquila di nero, coronata dello stesso; il tutto timbrato da un elmo di famiglia nobile con svolazzi d'oro sormontato da un braccio attraversante in palo uscente da una corona di marchese, vestito di bianco e tenente con la mano un globo rosso. Sotto lo scudo, il motto nella lista bifida d'oro a lettere maiuscole rosse: "FIRMVM FIRMA ROMANORVM COLONIA".»
Lo stemma di Fermo è uno scudo, diviso in quattro parti: due di esse contengono un'aquila, due una croce.
Il motto della città è Firmum firmae fidei romanorum colonia (tradotto dal latino, significa Fermo, colonia romana di ferma fede)[9]. Romanorum Colonia (Colonia dei Romani in latino)[10]; è un onore guadagnato dalla città grazie alla fedeltà assicurata ai Romani nella prima e nella seconda guerra punica. Dal 1336 la città di Fermo era talmente potente che correva il detto: Quando Fermo vuol fermare, tutta la Marca fa tremare.[11]
Ricorrenze
modificaLa ricorrenza di maggior rilievo di Fermo è la festività di Maria Assunta, celebrata il 15 agosto. In tale periodo si svolge il Palio.
Il Palio dell'Assunta
modificaA partire dal 1982 si corre, ogni 15 agosto, la Cavalcata dell'Assunta in edizione moderna.
Monumenti e luoghi di interesse
modificaArchitetture religiose
modificaCattedrale
modifica- Duomo di Fermo - L'edificio religioso, dedicato a Maria Assunta in cielo e Chiesa madre dell'omonima arcidiocesi metropolitana, si eleva nella parte più alta della città, presentandosi con il suo prospetto asimmetrico di stile gotico sul margine orientale del piazzale del Girfalco (punto panoramico). Gli scavi del secolo scorso hanno portato in luce resti di un'antica chiesa paleocristiana risalente al VI secolo.[12] Ospita un'ampia cripta ipogea recante come altare un sarcofago del IV secolo con i resti del vescovo martire di Fermo, san Filippo.[13]
- Accanto alla cattedrale ha sede il Museo diocesano.[14]
Chiese nel centro storico di Fermo
modifica- Chiesa della Madonna del Carmine,[15] detta anche Chiesa del Carmine, con annesso convento e antico Palazzo del Monte di Pietà; fu fatta erigere all'inizio del XIV secolo in corso Cefalonia, dal quale vi si accede per breve scalinata. Le venne attribuito il nome di "Santa Maria Novella della Carità", fu poi dedicata alla Madonna del Carmine.[16] Fu costruita in stile gotico, del quale però rimane solo la facciata del monte di pietà con il portale di Marino di Marco Cedrino. Radicali cambiamenti furono apportati nel corso degli anni: nel 1688 venne ampliata, e venne poi ammodernata definitivamente nel 1794 dall'architetto Pietro Augustoni.
La facciata, in stile romanico, è in laterizio e lesene in travertino. All'interno appare molto spaziosa: è divisa in tre navate comprendenti possenti colonne con archi a tutto sesto. L'abside è occupata da un padiglione ligneo di età barocca, decorato e dorato, nel quale è inserito il dipinto raffigurante la Natività del pittore Giovan Battista Gaulli.[17] Nella chiesa c'è anche una Madonna con Bambino in trono tra Sant'Alberto degli Abati, Santa Caterina d'Alessandria, Santa Lucia e San Girolamo di Antonio Solario, del 1502 circa.[18] - Chiesa del monastero di San Girolamo, appartenente al monastero delle Cappuccine, in via Leopardi, ai margini delle antiche mura della città.[19][20]
- Chiesa della Pietà, già sede della parrocchia di San Matteo, è sita in corso Cefalonia, quasi difronte alla Chiesa del Carmine; è aperta anche di notte per adorazione eucaristica.[21][22]
- Chiesa delle Clarisse (intitolata alla Visitazione), con annesso convento di clausura, in via Lattanzio Firmiano.[23]
- Chiesa della Madonna del Pianto, in via Garibaldi.
- Chiesa della Madonna delle Grazie, nel largo omonimo, a fianco di via Sant'Antonio.[24][25]
- Chiesa di San Domenico, concattedrale, fu costruita a partire dal 1233; la facciata a capanna del 1445 ha sotto l'oculo il portale con arco a tutto sesto; reca sulla destra il portico minore dell'annesso oratorio della Madonna del Rosario.[26][27] È sita in largo Maranesi, in prossimità di Piazza del Popolo.[28]
- Chiesa di San Francesco in largo Mora; fu costruita sul lato orientale della città tra il 1240 e il 1425 (completamento del campanile);[29] la facciata fu modificata nel Settecento, mentre il portale è datato 1604;[30] l'interno, di imponenti proporzioni e restituito al primitivo aspetto dai restauri del Novecento, è costituito da tre navate divise da sei grandi pilastri e dall'abside poligonale; nella cappella laterale, dedicata al Santissimo Sacramento, si trova la tomba di Lodovico Euffreducci del 1527, attribuita ad Andrea Sansovino; il complesso comprende il convento dei frati minori conventuali.
- Chiesa di San Filippo o Chiesa del Santo Spirito, costruita a partire dal 1594[31] e sita in corso Cavour, è esempio di barocco marchigiano. È adiacente all'ex Collegio dei Filippini, oggi sede del Palazzo di Giustizia; venne chiusa per restauro negli anni venti del secolo scorso; attualmente è restaurata in gran parte e adibita ad eventi, mostre e concerti.[32]
- Chiesa di San Martino (già Sant'Ignazio), chiesa gesuitica edificata nel 1649 con il titolo di Chiesa del Gesù nell'area della preesistente Chiesa di S. Salvatore, attualmente in via Leopardi;[33] ha all'interno due altari (quello di Santa Francesca Romana e quello della Presentazione della Vergine) disegnati da Andrea Pozzo e realizzati a partire dal 1701. Questi altari costituiscono le uniche opere architettoniche conosciute di Pozzo nelle Marche.[34]
- Chiesa di San Michele Arcangelo, già sede di Insigne Collegiata e di parrocchia, in via Bertacchini.[35]
- Chiesa di San Pietro, già sede di parrocchia, in via Lattanzio Firmiano.[36]
- Chiesa di San Rocco, in piazza del Popolo, sotto la parte trecentesca del loggiato.[37]
- Chiesa di Sant'Agostino, in stile romanico-gotico del XIII secolo[38] e completamente ristrutturata in stile neoclassico.[39] Insieme all'annesso ex convento (oggi sede dell'I.T.T. Montani), è situata in via Montani.[40] È famosa per avere al suo interno una spina che la tradizione ritiene essere quella della corona posta sul capo di Gesù prima di essere crocefisso.[38] La spina è racchiusa in un reliquiario gotico molto prezioso per i materiali e le tecniche di costruzione. Si pensa che il reliquiario sia stato commissionato da fra Agostino Rogeroli a Venezia e sia poi giunto a Fermo. A fianco della chiesa c'è l'Oratorio di Santa Monica del XV secolo, in largo Alvaro Valentini.[41]
- Chiesa di Santa Caterina, del XIII secolo con facciata quattrocentesca, ammodernata nel 1868 da Giovanni Battista Carducci, con annesso convento dei Canonici Regolari Lateranensi, situata in via Brunforte.[42]
- Chiesa di Santa Lucia, sede di parrocchia, in via Marconi.[43]
- Chiesa di San Zenone, attualmente chiusa in attesa di restauro a causa del terremoto del 2016; eretta in stile romanico nel 1171, venne completata e consacrata nel 1186; sita in largo Fogliani, è la più antica della città pervenuta fino a noi.[44][45]
- Santuario della Misericordia con annesso convento degli Agostiniani Scalzi, in via Augusto Murri.
- Oratorio di Santa Monica, ex chiesa di San Giovanni Battista, in largo Alvaro Valentini, a fianco della Chiesa si Sant'Agostino.[46]
Altre chiese nella città di Fermo
modifica- Chiesa di Cristo Amore misericordioso, nel nuovo quartiere di Santa Petronilla.
- Chiesa della Madonna del Ferro, in contrada della Misericordia, nella periferia occidentale della città.[47]
- Chiesa San Lorenzo del Convento dei Cappuccini, nella via omonima, che ha all'altare maggiore una pala di Federico Zuccari con il Martirio di San Lorenzo, firmata F. Z. e datata 1602, in cui il modello di uguale soggetto di Tiziano viene svolto nel senso di una nitida, ordinata e simmetrica composizione, con stesure pittoriche spesso abbozzate o compendiarie, forse per l'incompiutezza del dipinto dovuta probabilmente alla riduzione del compenso per il pittore da parte dei committenti.[48][49]
- Chiesa di Sant'Alessandro, presso il Seminario arcivescovile al quartiere Tirassegno.
- Chiesa di Sant'Antonio di Padova, in Piazza Mascagni nel quartiere Viale Trento/Villa Vitali.[50]
- Chiesa di Santa Maria degli Angeli, nella zona Borgo Diaz/Cappuccini.
Altre chiese nel territorio di Fermo
modifica- Chiesa dell'Immacolata Concezione, a Ponte Ete.
- Chiesa dei Sacri Cuori, nell'omonima contrada.
- Chiesa di San Gabriele dell'Addolorata, a Campiglione.
- Chiesa di San Giovanni Battista, a Torre di Palme.
- Chiesa di San Giovanni Bosco, a Molini di Tenna.
- Chiesa di San Girolamo, nell'omonima contrada.
- Chiesa di San Giuseppe artigiano, a Marina Palmense.
- Chiesa di San Marco alle Paludi, nell'omonima località.
- Chiesa di San Norberto vescovo, a Lido di Fermo.
- Chiesa di Santa Maria, a Capodarco.
- Chiesa di Santa Maria a Mare, nell'omonima località.
- Chiesa di San Tommaso di Canterbury, a Lido San Tommaso.
- Chiesa di S. Sauro, a Lido di Fermo.
Fontane storiche
modificaDiverse sono le fontane storiche presenti a Fermo:
- Fonte di San Francesco di Paola, all'incrocio tra viale Trento e via Zeppilli;
- Fonte Fallera (XIV secolo), nell'omonima contrada;
- Fontana dell'Episcopio (1690), realizzata all'epoca dell'arcivescovo Ginetti, in Via Leopardi;
- Fontana Catalani (1735), in Via Recanati;
- Fontana Spinucci (1813) non più funzionante, in Via Rialto;
- Fontana di Porta San Francesco (progetto del 1894); quest'ultima fu aperta in occasione della inaugurazione dell'acquedotto del Polesio (22 agosto 1896) che portava l'acqua a Fermo; l'acquedotto fu poi incrementato nel 1951 dalla conduttura di Pescara di Arquata del Tronto e nel 1981 dell'acqua di Foce di Montemonaco;
- Fontana del Duomo (1927), al piazzale del Girfalco.
Parchi
modificaUn'area verde è collocata presso il Girfalco o Girone, nel punto più alto del colle Sabulo, ove sono presenti il Duomo, la Villa Vinci (dal XVI secolo al 1820 convento dei Cappuccini) e il Parco della Rimembranza (dedicato ai caduti della Grande guerra), con diversi punti panoramici. Un altro parco pubblico si trova all'interno di Villa Vitali, struttura di proprietà comunale in viale Trento. Di più recente istituzione un'ampia area attrezzata, denominata Parco della Mentuccia.
Architetture civili
modifica- Complesso Porta San Francesco-Torretta Oraria, dell'architetto fermano Giovanni Battista Carducci
- Area del Teatro romano, sul lato settentrionale della sommità del colle sabulo
- Palazzo dell'Università, in piazza del Popolo (sede della biblioteca civica Romolo Spezioli)
- Palazzo Azzolino, in Corso Cefalonia, dell'architetto Sangallo il Giovane
- Palazzo Euffreducci, ora sede del liceo Annibal Caro
- Palazzo Fogliani, in largo Fogliani
- Palazzo Vinci, in largo Ostilio Ricci
- Palazzo Vinci-Gigliucci, sul Girfalco
- Palazzo Vitali-Rosati, in corso Cefalonia
- Palazzo Bulgarini, in Corso Cavour
- Palazzo Paccaroni, in Corso Cavour
- Palazzo Maggiori, in Corso Cavour
- Palazzo Sassatelli, in Corso Cavour, residenza anche del prefetto di Fermo, è una delle maggiori opere di Pietro Augustoni nelle Marche
- Torre Matteucci, in corso Cefalonia
- Villa Vitali, a viale Trento
- Villa Mancini, prossimità Cappuccini
Cisterne romane
modificaLe cisterne romane sono un'opera edilizia ipogea di età augustea, della superficie di circa 2 000 metri quadrati divise in trenta camere poste su tre file parallele, realizzate allo scopo di accumulare acqua. Lo stato di conservazione è ottimo e sono visitabili.
Piazza del Popolo
modificaLa piazza del Popolo, racchiusa tra due ampie file di logge, è il salotto della città. Sulla piazza si affaccia il Palazzo dei Priori, sede di rappresentanza del Comune e della pinacoteca comunale. Al suo interno si trova la Sala del mappamondo.
Teatro dell'Aquila
modificaIl Teatro dell'Aquila, con una capienza di circa 1 000 posti[51], 124 palchi in cinque ordini e circa 350 metri quadrati di palcoscenico, si colloca tra i più imponenti teatri del Settecento delle Marche e dell'Italia centrale.
Architetture militari
modificaIl centro storico di Fermo è delimitato da una cinta muraria quattrocentesca, di epoca sforzesca, in parte ancora visibile, munita di torri rompitratta e porte di accesso; le porte della cinta storica dedicate a Sant'Antonio, Santa Caterina e San Giuliano sono ancora presenti, mentre gli ingressi alla città corrispondenti a Porta San Francesco (detta anche "Porta marina") e Porta San Marco sono state eliminate nell'Ottocento a seguito dell'intervento urbanistico di Giovanni Battista Carducci che ha realizzato la nuova Porta San Francesco a pochi metri di distanza dalla vecchia e Porta Santa Lucia.
Il castello di Fermo, invece, è stato abbattuto alla fine del Quattrocento dalla furia popolare che lo vedeva strumento di potere degli Sforza, poi cacciati dalla città. Il castello sorgeva sulla cima del Colla Sabulo, ove c'è la spianata del Girfalco, che ospita un parco pubblico accanto alla Cattedrale.
Statue
modificaLa statua più significativa è quella in onore di Sisto V, vescovo di Fermo, sulla loggia centrale del palazzo dei Priori, opera di Accursio Baldi. Altre statue sono dedicate ad Annibal Caro (nel cortile del Teatro dell'Aquila) e a Giacomo Leopardi (nella via omonima), entrambe donate dal benefattore conte Lorenzo Maggiori. All'inizio della strada che conduce in Piazza del Popolo è stato eretto un monumento dedicato al Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Sepolcri monumentali
modifica- Beato Adamo Adami (?-1285), religioso, nella chiesa di San Francesco
- Giovanni Visconti d'Oleggio (circa 1304-1366), governatore di Fermo, nel Duomo
- Giovanni Bertacchini (circa 1430-1484), giureconsulto, in San Domenico
- Lodovico Euffreducci (1497-1520), signore di Fermo, in San Francesco
- Saporoso Matteucci (1515–1578), condottiero, nel Duomo (cenotafio ricomposto)
- Teodoro Adami (?-6 luglio 1648), ucciso nella rivolta del 1648, in San Domenico
- Beato Antonio Grassi (1592-1671), religioso, nella Chiesa del Carmine
- Pompeo Azzolino (?-1706), nobile fermano, erede di Decio Azzolino juniore e di Cristina di Svezia, nella Chiesa del Carmine (lapide)
- Abate Giuseppe Colucci (Penna San Giovanni 1752 - Fermo 1809), scrittore, nel Duomo
- Chiara Spinucci (1741-1792), consorte di Francesco Saverio di Sassonia, nel Duomo
- Giuseppe Fracassetti (1802-1883), scrittore, nel cimitero civico
Punti panoramici
modificaDal Girfalco o Girone, il punto più in alto della collina, si apre una ampia vista di 180° verso il litorale, a nord verso Macerata e a sud verso Monterubbiano. In particolari condizioni di visibilità si possono scorgere i rilievi della Croazia. Altri straordinari panorami si godono da Torre di Palme, frazione di Fermo, a sud della città e a picco sul mare.
Sottosuolo
modificaNel sottosuolo di Fermo è presente una vasta rete di cunicoli, pozzi e cisterne, alcuni dei quali di epoca romana e medioevale, con funzione di opera di protezione del suolo mediante drenaggio/captazione delle acque[52].
Siti archeologici
modificaNella periferia di Fermo sono state individuate e parzialmente scavate tre grandi necropoli: in contrada Mossa verso est, in contrada Misericordia e Solfonara verso ovest. L'epoca di riferimento più significativa di queste necropoli è quella proto-villanoviana (dal IX al VII secolo a.C.). Le aree sono state ricoperte, ed i reperti sono in gran parte esposti al Museo archeologico nazionale di Ancona[7] ed in parte nella sezione archeologica "Dai Villanoviani ai Piceni", in deposito presso il Palazzo dei Priori.
Aree naturali
modifica- Bosco di Cugnolo, in prossimità di Torre di Palme: situato nell'omonima contrada è un raro esempio di macchia mediterranea intatta del litorale Adriatico. Si estende per circa 5 ettari ed è una delle Aree Floristiche Protette della Regione Marche. Si può visitare tramite un sentiero attrezzato con un percorso ad anello che tocca anche la Grotta degli Amanti e Ville settecentesche.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[53]
Etnie e minoranze straniere
modificaAl 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti erano 3 622, pari al 10,03% della popolazione.[54]
Le maggiori nazionalità al 2019 erano le seguenti:
Lingue e dialetti
modificaIl dialetto fermano appartiene nettamente all'area centrale delle Marche, comprendente la fascia trasversale dai monti al mare Camerino-Macerata-Fermo, ed è individuato sotto la denominazione di dialetto maceratese-fermano-camerte con un'area di riferimento di circa 500 000 persone.
Religione
modificaFermo, insieme a Pesaro e Ancona, è una delle tre sedi metropolitane della Chiesa cattolica nelle Marche (45 in tutta Italia). Dal 1585 al 1907, sia pure con qualche eccezione (per esempio Giannotto Gualterio nel Seicento e Alessandro Borgia nel Settecento), l'arcivescovo di Fermo era nel contempo cardinale.
L'Istituto Teologico Marchigiano, aggregato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, ha sede centrale ad Ancona e sede distaccata a Fermo[55]; conferisce:
- il grado di Baccellierato in Teologia, equivalente a una laurea di primo livello;
- il grado di Licenza in Teologia sacramentaria, equivalente a una laurea specialistica.
A Fermo vengono pubblicati:
- il settimanale diocesano La Voce delle Marche[56];
- la rivista specializzata quadrimestrale Firmana: quaderni di teologia e pastorale[57].
- il bollettino dell'Archivio Storico Diocesano Quaderni dell'Archivio Storico Arcivescovile di Fermo, che ha superato ormai i venti anni di attività (vd sotto alla voce "Archivi");
Fermo, inoltre, ha un suo seminario.
Musica
modificaPueri Cantores della Cattedrale di Fermo
modificaBababoom Festival a Marina Palmense - Fermo[58]
Istituzioni, enti e associazioni
modificaSede provinciale C.O.N.I (Comitato Olimpico Nazionale Italiano)
Sede della Sezione diagnostica dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Associazione Culturale Bababoom[58]
Strutture ospedaliere e di assistenza
modificaSono presenti le seguenti strutture:
- Ospedale civile Augusto Murri facente parte della Zona territoriale 11 dell'Azienda Sanitaria Unica regionale delle Marche. Inaugurato nel 1934, ampliato negli anni '50, '70 e infine '90-2000. Dovrebbe essere sostituito in futuro da un nuovo ospedale di rete in zona Campiglione.
- Ex Villa Maria, presidio ospedaliero facente parte dell'INRCA - Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - IRCCS)
- Clinica privata convenzionata Villa Verde
- Casa di riposo Marchese Monsignani Sassatelli (con 120 posti)
Dall'unità d'Italia al 1978 Fermo ospitò l'ospedale psichiatrico provinciale. Fino agli anni settanta a Fermo hanno avuto sede un orfanotrofio e un brefotrofio (intitolati a Matteo Mattei), originati da opere pie, e che negli ultimi anni sono stati gestiti dalle amministrazioni provinciali di Ascoli e Macerata assieme.
Cultura
modifica«Firmana Civitas, antiquitate, nobilitate ac literarum armorum rerumque gestarum gloria, celebris atque insignis, a qua et universam Piceni regionem, Marchiam Firmanam denominatam fuisse legitur»
«La Città di Fermo, celebre e insigne per antichità, per nobiltà, per gloria delle lettere, delle armi, dei fatti, delle gesta, dalla quale anche l'intera Regione Picena si scelse che fosse denominata Marca Fermana...»
Istruzione
modificaLa città di Fermo è stata sede di studi superiori, sin dall'istituzione dell'Università a opera di Lotario I (825) con il capitolare emanato nel palazzo Reale di Corteolona[61], frequentata da studenti provenienti da tutta l'Italia, in particolare dall'area centrale, ma anche dal vicino Abruzzo, nonché da nuclei di studenti dell'Illiria e dalla Germania. A Fermo furono presenti anche strutture per l'accoglienza degli studenti: il Collegio di Propaganda Fide (Collegio illirico, poi Chiesa dei Padri oratoriani, poi diventato Palazzo del tribunale); il Collegio della Sapienza Marziale (l'area del collegio è occupata dal nuovo edificio della scuola elementare Sapienza); il Collegio Fontevecchia (ex convento dei domenicani).
L'Università nella storia
modificaIl 25 maggio dell'anno 825 l'imperatore Lotario I promulga il capitolare di Corteolona[62][63] che costituì le scuole imperiali, oltre a Pavia capitale del Regno d'Italia, anche Fermo ebbe la scuola pubblica di diritto, di retorica e arti liberali, scegliendo la città tra le sole nove in Italia destinate a diventare centro di studi ed ereditando la tradizione della scuola di diritto, fondata dall'imperatore romano Teodosio I; dalla sede di Fermo dipendevano tutti gli studenti del Ducato di Spoleto, ducato vastissimo che comprendeva Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo spingendosi fino al ducato di Benevento.[64].
Nel 1398 il papa Bonifacio IX promosse la Schola a Studium Generale, cioè a Università. Nel 1585 il papa Sisto V ampliò e potenziò l'Università fermana[65]; essa opererà fino al 1826 quando, mancando alla città le risorse sufficienti per mantenerla, venne chiusa con decreto della Congregazione degli Studi.
Essa ebbe docenti illustri, ma soprattutto dottori fermani; il suo bacino di utenza copriva un'ampia area circostante, e non mancarono scolari originari di località ben distanti, come quelli austriaci di Graz.
L'Università si avvalse della concessione di Sisto V per poter nominare con subcollazione conti palatini e cavalieri della Militia Aurata.
Biblioteche e archivi
modificaBiblioteca civica Romolo Spezioli
modificaIl patrimonio della biblioteca consta di:
- 127 codici manoscritti
- 3 000 manoscritti
- 350 000 volumi e opuscoli
- 681 incunaboli
- 15 000 edizioni del Cinquecento
La qualità e la quantità del patrimonio librario pongono questa struttura tra le prime venti biblioteche civiche italiane.
Biblioteca del seminario arcivescovile
modificaRicca di 45 000 volumi.[66]
Altre biblioteche
modifica- Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica “G. B. Pergolesi”
- Biblioteca del Dipartimento di Beni Culturali
- Biblioteca del Liceo Ginnasio “Annibal Caro”
- Biblioteca dell'Archivio di Stato di Fermo
- Biblioteca dell'Archivio Storico Arcivescovile
- Biblioteca dell'Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti”
- Biblioteca dell'Istituto Tecnico Industriale Statale “G. e M. Montani”
- Biblioteca della Facoltà di Ingegneria sede di Fermo
- Biblioteca della Società Dante Alighieri Comitato di Fermo
- Biblioteca della Società Operaia di Mutuo Soccorso
- Biblioteca dello Studio Firmano dall'Antica Università
- Biblioteca Provinciale di Storia Contemporanea
- Biblioteca Ragazzi Villa Vitali (Sezione distaccata della Biblioteca Civica)
- Biblioteca Benedettina del Monastero San Giuliano
- Biblioteca del Centro Comunitario “Gesù Risorto”
- Biblioteca del Convento dei Cappuccini
- Biblioteca del Convento della Madonna della Misericordia
A Fermo è operante, inoltre, il BUC - Biblioteca Università Conservatorio - Machinery, struttura polivalente per chi frequenta le istituzioni culturali della città, con indirizzo essenziale di emeroteca nonché punto di prelievo per la biblioteca Spezioli e di richiesta per il prestito interbibliotecario.
Archivio di Stato
modificaFermo è sede dell'Archivio di Stato di Fermo.
Archivi diocesani
modificaL'archivio storico dell'arcidiocesi conserva i documenti di gran parte delle parrocchie in cui era divisa la città. La direzione dell'archivio cura la pubblicazione semestrale della rivista specialistica Quaderni dell'Archivio Storico Arcivescovile di Fermo.
Scuole
modifica- Il liceo classico "Annibal Caro" è il diretto successore del liceo voluto all'epoca della dominazione napoleonica.
- Il liceo scientifico "Temistocle Calzecchi Onesti" funzionante a Fermo dagli anni quaranta del Novecento.
- L'Istituto tecnico industriale statale "Montani", con annesso convitto, frequentato da studenti provenienti da tutta Italia, è uno dei primi istituiti in Italia, formatore di generazioni di tecnici, ingegneri, militari e imprenditori.
- Istituto d'arte "Umberto Preziotti", nella nuova sede del polo scolastico.
- Istituto professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato "Ostilio Ricci" (nei locali del convento di Santa Marta, ove ha funzionato il Convitto Nazionale intitolato a Giuseppe Sacconi, chiuso negli anni settanta del Novecento).
- Istituto tecnico commerciale, per geometri e per turismo "Giovan Battista Carducci"–"Galileo Galilei", è l'unica scuola superiore ad indirizzo economico del territorio, con più di mille studenti.
- Il Liceo classico "Paolo VI" (1976-2011) fondato dal vescovo emerito Cleto Bellucci fu un liceo ginnasio paritario chiuso per mancanza di fondi[67].
Università
modificaFermo è stata sede fino al 2013 della Facoltà di Beni culturali, facente parte dell'Università degli Studi di Macerata (questo, come aveva riportato la stessa università, era un "segno di riconoscimento per l'importanza storica della città, fra i comuni più grandi e ricchi delle Marche, sede universitaria fino al 1800 e, dal 2009, capoluogo di provincia"[68]).
A Fermo hanno sede i seguenti corsi di laurea che compongono l'offerta formativa dell'Università Politecnica delle Marche:
- Facoltà di Ingegneria
- Corso di laurea di primo livello triennale in Ingegneria gestionale
- Corso di laurea magistrale in Ingegneria gestionale
- Facoltà di Medicina e Chirurgia
- Corso di laurea di primo livello triennale in Infermieristica
- I corsi di ingegneria e medicina hanno sede presso l'edificio comunale di via Brunforte, la ex Casa della Missione, realizzata nel Settecento per ospitarvi i missionari della Congregazione della Missione.
Fermo è sede del Conservatorio statale di musica "G. B. Pergolesi", con 39 corsi di studio.
Musei
modificaOltre ai musei, a Fermo sono visitabili le seguenti strutture:
Pinacoteca civica
modificaLa Pinacoteca civica, allestita presso il Palazzo dei Priori, conserva opere di Rubens, Giovanni Lanfranco e Jacobello del Fiore; all'interno della stessa struttura è ospitata la sezione archeologica "Dai Villanoviani ai Piceni".
Gli interni del Palazzo dei Priori comprendono la Sala dei ritratti, la Sala consiliare decorata da Pio Panfili nel 1762, le sale di rappresentanza del Comune e Sala del mappamondo, la parte più antica della biblioteca.
Museo diocesano
modificaIl Museo diocesano, dal 2004 situato accanto al Duomo di Fermo, raccoglie testimonianze artistiche provenienti dell'arcidiocesi di Fermo.
Musei scientifici di Villa Vitali
modifica- Musei scientifici di Villa Vitali
- Museo polare etnografico Silvio Zavatti, unico museo polare artico in Italia
- Museo di scienze naturali Tommaso Salvadori
- La meteorite
- Collezione di macchine fotografiche
- Museo della pipa
Media
modificaRadio TV
modificaA Fermo è operante ininterrottamente dal 2 luglio 1976 l'emittente radiofonica Radio Fermo Uno, di natura commerciale e di ispirazione cattolica con palinsesto generalista, gestita dalla Cooperativa sociale "Romolo Murri". Pochi giorni prima (maggio 1976) alcuni volontari fondando Radio Città Campagna, emittente di natura informativa e di ispirazione politica (comunista), che ha cessato l'attività l'8 giugno 1984 dopo essere arrivata ad avere un pool di oltre duecento collaboratori, avere contribuito ad organizzare a Fermo concerti di Guccini, Bertoli, Finardi e aver attivato a Fermo nel 1982 uno dei primi terminali dell'agenzia ADN Kronos. Nel 1983 nasce Radio Orizzonte, di natura commerciale e generalista, di ispirazione politica di centrosinistra; cessa le trasmissioni pochi anni dopo. Verso la metà degli anni '80 gli agenti commerciali Stefano e Fabio Castori trasferiscono a Fermo Radio Onda, nata qualche anno prima nella vicina Monterubbiano, che cessa le trasmissioni alcuni anni più tardi. I medesimi gestiscono la web radio Radio Italian Cup. Da citare anche l'esperienza artigianale di Radio Idea, gestita da alcuni ragazzi nel doposcuola per breve tempo nella metà degli anni '80. Fermo TV è l'emittente tv con sede in città che trasmette dal 2012 con diffusione regionale nelle Marche sul canale 75 DTT, dal 2021 si espande in Umbria con il doppio marchio Centro Italia Tv, sempre gestita da Media Promo Agency.
Stampa
modificaA Fermo ci sono redazioni locali con proprie edizioni per i quotidiani Il Resto del Carlino (aperta dal 1998) e Corriere Adriatico (aperta dal 1983). Pagina di cronaca locale nella edizione locale del quotidiano Il Messaggero di Roma che ha avuto in città una redazione dal 1970 al 1981. Negli anni '70 fino ai primi anni '80 aveva in città un piccolo ufficio di corrispondenza anche l'altro quotidiano romano Il Tempo. Sono state aperte anche le redazioni della Gazzetta del Fermano (circuito delle Gazzette di Longarini) dal 1989 al 1993, del Corriere del Fermano (appartenente al Corriere dell'Umbria) dal 1998 al 2000 e de La Nuova Fermo (appartenente ad un circuito di giornali locali del Gruppo editoriale L'Espresso) per pochi mesi tra il 1998 e il 1999. A Fermo si pubblica il periodico mensile di attualità locale Corriere News, la pubblicazione annuale Guida per l'informazione sociale e vi è la sede e la redazione della pubblicazione di informazione musicale Music Club. L'8 maggio 1892 esce il primo numero de La Voce delle Marche, periodico di informazione e cultura della Diocesi di Fermo.
Geografia antropica
modificaNuclei abitati
modificaCamera, Cantagallo, Casabianca, Cartiera di Tenna, Concerie, Contrada Boara, Ete Palazzina, Faleriense, Gabbiano, Girola, Madonnetta d'Ete, Marina Palmense, Moie, Molini Tenna, Montesecco, Montone, Parete, Pompeiana, Ponte Ete Vivo, Sacri Cuori, Salette, Salvano, San Biagio, San Girolamo, San Lorenzo, San Marco, San Michele, Lido San Tommaso, Villa San Claudio
Urbanistica
modificaIl capoluogo si sviluppa quasi interamente su un'area collinare, caratterizzata da un piccolo spazio superiore pianeggiante corrispondente all'arce romano. Il centro storico, cinto da mura quattrocentesche, è rimasto identico a quello del Settecento, con alcuni non significativi rifacimenti di singoli strutture; unico intervento urbanistico degno di nota è quello compiuto nella seconda metà dell'Ottocento dall'architetto fermano Giovanni Battista Carducci, consistente nella realizzazione di un tratto di strada di facile accesso per la piazza: via Roma, con la tipica prospettiva sull'edificio ornamentale detto Torretta, e la cosiddetta Strada nuova, sono il risultato di complicate operazioni di esproprio e di incisivi interventi sul tessuto urbanistico dell'area orientale e meridionale della città.
La parte nuova della città si è sviluppata lungo le direttrici delle numerose colline che si dipartono dal centro, in alcuni grandi quartieri fuori dal centro (Viale Trento, Santa Caterina, Cappuccini, Tirassegno, Santa Petronilla) ed esterni (Campiglione), e ha conosciuto una forte crescita demografica, soprattutto nei suoi quartieri marittimi (Lido San Tommaso, in misura minore Marina Palmense), potenziati dalle amministrazioni di centrosinistra che si sono succedute negli anni novanta.
Suddivisioni storiche
modificaLe contrade storiche in cui è diviso il capoluogo sono:
A tali contrade sono da aggiungere le frazioni storiche di:
Nella suddivisione dell'edizione moderna della Cavalcata dell'Assunta sono state inserite le contrade di Campiglione e Molini-Girola.
Frazioni
modifica- Capodarco, sede di delegazione comunale.
- Torre di Palme (comune autonomo fino al 1877), sede di delegazione comunale.
- Campiglione, frazione riconosciuta solo di recente nello Statuto comunale di Fermo, perché cresciuta demograficamente ed economicamente negli ultimi vent'anni.
- Boara, exclave
- Gabbiano, altra exclave
- Lido di Fermo
Quartieri
modifica- Santa Caterina
- Santa Petronilla
- San Giuliano
- Cappuccini Carcera
- Rione Murato
- Tirassegno
- Tre Archi
Tre Archi
modificaSan Tommaso Tre Archi,[69] conosciuto come Lido Tre Archi, Lido San Tommaso, o semplicemente Tre Archi, è un quartiere multietnico. Concepito negli anni 1970, periodo in cui nelle Marche si stavano rafforzando le infrastrutture pubbliche e aumentava il turismo balneare. Nel 1970 il Comune decise di lottizzare il terreno, acquistato poi dalla Società "Tre Archi" che decise di costruirvi una serie di appartamenti da mettere poi in vendita ai turisti. La lottizzazione prevista dal Comune e approvata dalla Regione Marche nel 1974 prevedeva che l'area indicata doveva essere destinata a 3 600 abitanti, parte delle 140 000 mila persone previste in crescita in tutto il territorio.[70]
Il progetto iniziale presentato dall'azienda venne modificato e ridimensionato nel 1977 quando il Comune decise di modificare il piano regolatore e passare da un totale di crescita di 140 000 mila persone a 48 000 mila.[71] A causa dei ritardi nella costruzione e il poco successo del progetto, l'azienda venne acquista da una multinazionale che le cambiò nome in "Copacabana" ed iniziò una campagna pubblicitaria di vendita degli appartamenti nell'Italia settentrionale, in particolare nelle città di Milano e Bologna.[70]
Come per l'Hotel House,[71] anche Lido Tre Archi nel corso del tempo ha subito un cambiamento, passando dall'uso turistico ad essere un quartiere svalutato e con presenza di criminalità,[72] inizialmente organizzata e collegata alla mafia per poi procedere verso ad una delinquenza di diversa origine ed etnia.[73][74] Nonostante le numerose operazioni da parte delle forze dell'ordine,[75] Lido Tre Archi è luogo di aggressioni,[76] prostituzione, violenze, racket,[77] furti,[78] sparatorie,[79][80] spaccio di droghe,[81] tentati omicidi[82] e occupazioni abusive.[83]
Economia
modificaL'area intorno a Fermo è attiva economicamente in due distretti industriali manifatturieri:
Agricoltura
modificaL'agricoltura è stata la principale fonte di reddito sino agli anni sessanta del Novecento. Molto diffusa la produzione di salumi derivati dalla lavorazione di carne di maiale con la presenza sul territorio di alcuni salumifici.
Industria
modificaFermo si trova all'interno di un distretto industriale dedicato alla produzione di calzature.
Artigianato
modificaTra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come l'arte del merletto rinomata in tutta Italia, oltreché la lavorazione del rame, finalizzata alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spazia dal vasellame alle anfore.[86]
Turismo
modificaLa vocazione turistica del territorio è stata indirizzata, oltre che sulla ricettività alberghiera, sul campeggio. Nelle aree del territorio di Fermo a sud (Marina Palmense) ed a nord (Lido di Fermo) insiste la maggiore concentrazione, per estensione, di camping di tutte le Marche meridionali. Sulla costa esiste un tratto di pista ciclabile facente parte della realizzanda Ciclovia Adriatica che, una volta completata, andrà a collegare tutte le località della costa adriatica.
Infrastrutture e trasporti
modificaLa città è collegata all'autostrada A14 attraverso il casello di Fermo-Porto San Giorgio (prossimità di Santa Maria a Mare) e verso nord con quello di Porto Sant'Elpidio.
Strade
modificaFermo si trova sul percorso della ex Strada statale 210 ora Strada provinciale 239 Fermana-Faleriense, che da Porto San Giorgio raggiunge gli Appennini ad Amandola.
Il territorio comunale è attraversato dalla Strada statale 16 Adriatica, a nord e sud di Porto San Giorgio, in corrispondenza delle località Marina Palmense a sud, e di Lido di Fermo, Casabianca e Lido San Tommaso a nord.
Un tratto della Dorsale Marche-Abruzzo-Molise, è detta anche Mezzina e collega l'interno della provincia di Ancona fino a quello di Ascoli Piceno, passando per la città di Fermo.
Ferrovie
modificaA Porto San Giorgio è presente una stazione ferroviaria denominata Porto San Giorgio-Fermo, posta sulla ferrovia Adriatica.
Sino al 1956 Fermo era servita dalla ferrovia Porto San Giorgio-Amandola, a scartamento ridotto, costruita dalla FAA (Ferrovie Adriatico-Appennino, odierna Sangritana) inaugurata nel 1908 con trazione a vapore, elettrificata nel 1928, cessata per obsolescenza nel 1956 e Fermo aveva la sua stazione ferroviaria. È stata sostituita da filovia nel solo tratto Fermo-Porto S. Giorgio fino al 1977, e da autoservizio nei restanti percorsi.
Mobilità urbana
modificaSono disponibili linee di trasporto urbano da e per Porto San Giorgio (ogni 20 minuti nelle ore diurne); extraurbano con i centri costieri e interni, Macerata e Ascoli. Collegamenti dedicati al pendolarismo giornaliero degli studenti che, provenendo dai paesi, frequentano gli istituti superiori.
In passato Fermo era collegata a Porto San Giorgio da una linea filoviaria.
Amministrazione
modificaGemellaggi
modificaFermo è gemellata[87] con:
- Bahía Blanca, dall'8 agosto 1990
- Ansbach, dal 15 giugno 2006
- León, dal 9 maggio 2000
- Berat, dal 9 maggio 2006
Altre informazioni amministrative
modificaÈ comune capofila e sede dell'Area Vasta 4 di Fermo dell'Azienda sanitaria unica regionale delle Marche. Il 15 giugno 1986 i cittadini di Fermo e quelli di Porto San Giorgio vennero chiamati ad esprimere il loro Si o No al referendum consultivo per l'unificazione di Fermo e Porto San Giorgio, proposto dal fermano Abramo Mori. I cittadini fermani si espressero per il Si il 70,61% degli elettori, mentre a Porto San Giorgio il 92% si espresse per il No. Prevalsero in totale i No per 871 voti.
Sport
modificaCalcio
modifica- La Fermana, ritirata dai campionati e fallita nel 2006, è la squadra cittadina di calcio che ha ottenuto il miglior piazzamento, conquistando la Serie B disputata nel 1999-2000.
La Fermana, dopo la mancata iscrizione nel 2006 nel campionato di Serie C2, è ripartita dal campionato di Prima Categoria e, dopo tre stagioni, è salita al campionato di Eccellenza dopo essere stata prima in Promozione. Si è successivamente fusa con il Montegranaro e ha formato la squadra dell'F.C. Fermana, che ha vinto il campionato Serie D, conquistando la promozione in Lega Pro. Altre squadre sono la Futura 96 (squadra calcistica della frazione di Capodarco) che gioca nel campionato di Promozione, la Palmense, che gioca in Promozione, Santa Caterina, Fermo (Seconda Categoria), Firmum Azzurra, Tirassegno e Molini (Terza Categoria), quest'ultima squadra della frazione Molini di Tenna. Inoltre, la squadra di calcio del Monturano Campiglione Calcio, che gioca in Promozione, rappresenta sia la frazione Campiglione che il vicino paese di Monte Urano.
Calcio a 5
modifica- La squadra principale è la Eagles Fermo C5 che gioca in Serie C1 regionale, l'altra squadra è invece il Fermo Calcio a 5 che gioca in Serie C2 (insieme alla squadra del Futsal Campiglione che rappresenta la frazione di Campiglione), ma sono presenti anche altre squadre di Serie D.
Pallavolo
modifica- L'associazione sportiva "Don Celso Pallavolo", nata nel 1992, opera nel settore maschile e femminile, contando circa duecento atleti.
- La Scuola di Pallavolo Fermana, nata nel 2013, svolge attività di Pallavolo giovanile maschile e femminile ed è stata la prima società marchigiana ad attivare il Settore Sitting Volley, la disciplina Paralimpica che permette di giocare insieme normodotati e persone con disabilità. Attualmente ha sia una squadra maschile che una squadra femminile entrambe nel massimo campionato italiano. Nel 2017 ha conquistato la medaglia di bronzo al Campionato Italiano Assoluto Maschile.
Atletica leggera
modifica- A Fermo, presso la pista comunale di atletica, ha sede la A.S.D. Sport Atletica Fermo, un tempo nota con il nome di Società Atletica Fermo, fondata nel 1946.
Basket - Ginnastica
modifica- La Società Victoria opera da diversi anni presso la palestra ex-CONI, ottenendo notevoli risultati nei settori della ginnastica artistica ed attrezzistica e nella pallacanestro.
Rugby
modifica- Amatori Rugby Fermo 1935
Pallanuoto
modifica- Fermo Nuoto e Pallanuoto
Paracadutismo
modifica- Skydive Sunrise: Scuola di Paracadutismo presso l'aviosuperficie del fermano
Impianti sportivi
modifica- Stadio Bruno Recchioni (9.500 posti),[88] intitolato al fermano Bruno Recchioni, militare dell'esercito italiano, martire di Cefalonia
- Pista Comunale di atletica leggera
- Palestra ex-CONI
- Piscina comunale
- Aviosuperficie
Note
modifica- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 4 ottobre 2024. URL consultato il 4 ottobre 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b riportata in AA.VV., La Chiesa metropolitana di Fermo, Fermo, 2003, 28-31
- ^ lettera di Paolo Volponi del 1976 allegata a una pubblicazione fuori commercio di 14 disegni su Fermo di Giuseppe Pende, riprodotta integralmente in Corriere News (periodico edito a Fermo), n. 16/2004, 13 agosto 2004, pag. 21
- ^ Persi-Mangani, p. 115.
- ^ a b sala 13 del Museo Archeologico Nazionale delle Marche dedicata a "Fermo isola culturale villanoviana" Archiviato il 4 gennaio 2018 in Internet Archive.; cfr. anche Civiltà villanoviana
- ^ AA.VV. (a cura di L. Polverini), Firmum Picenum, Pisa, 1987
- ^ Giuseppe Fumagalli, L'ape latina, Hoepli, p. 92, ISBN 978-88-203-0033-3.
- ^ Adele Anna Amadio e Stefano Papetti (a cura di), Adolfo de Carolis - Il salone delle feste del Palazzo del Governo di Ascoli Piceno, Ascoli Piceno, Fast Edit, dicembre 2001.
- ^ Pasquali Annalinda, Il Fermano. Firmitas romana e storie di mori, in Persi-Mangani, p. 93.
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- ^ Carlo Tomassini, FERMO: Cripta della cattedrale. Studio di Liberati Germano | Storia e Luoghi della Marca Fermana, su luoghifermani.it. URL consultato il 19 maggio 2024.
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- ^ Per la chiesa del carmine
- ^ Bernard Berenson, Italian Pictures of the Renaissance. Venetian School, 1957, vol. I, pag. 166.
- ^ Per la chiesa del monastero delle cappuccine
- ^ Chiesa del Monastero di San Girolamo, su sandomenico.net.
- ^ Per la chiesa della pietà
- ^ Fermo a sei mesi dalla ripresa, il punto sull’Adorazione Eucaristica Perpetua, su corrierenews.it.
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- ^ (EN) Chiesa di S Maria delle Grazie Fermo,(?) XVIII - (?) XVIII, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 6 ottobre 2024.
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- ^ Per la chiesa di Sant'Agostino
- ^ La chiesa di Santa Caterina, su Contrada Pila. URL consultato il 7 ottobre 2024.
- ^ Per la chiesa di Santa Lucia
- ^ CHIESA DI SAN ZENONE | Luogo FAI, su fondoambiente.it. URL consultato il 19 maggio 2024.
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- ^ Oratorio di Santa Monica e chiesa di S. Agostino | scheda ospitalità, su www.marcafermana.it. URL consultato il 19 maggio 2024.
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- ^ Distretto del cappello, su distretti.org. URL consultato il 26 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2006).
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- ^ Gemellaggi di Fermo, su comune.fermo.it (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2012).
- ^ Scheda tecnica del Recchioni[collegamento interrotto] su infofermo.it
Bibliografia
modifica- Giuseppe Fracassetti, Notizie storiche della Città di Fermo ridotte in compendio dall'Avvocato Giuseppe Fracassetti con un'appendice delle notizie topografico-statistiche della Città e suo Territorio del medesimo Autore, Fermo, Tip. dei Fratelli Paccasassi, 1841.
- Vincenzo Curi, Guida storica e artistica della Città di Fermo, Fermo, Bacher, 1864.
- Giovan Battista Carducci, Agli Onorevolissimi componenti la Commissione per la conservazione de' Monumenti delle Marche, cenni... sulla scoperta di una città primitiva, Fermo, 1868.
- Giovan Battista Carducci, Sulle antiromane mura di Fermo, le origini ed i fasti di questa città: ricerche, Fermo, Bacher, 1876.
- Eugenio Mecchi, Fermo, in Guida della Provincia di Ascoli Piceno compilata per cura della Sezione Picena C.A.I., Ascoli Piceno, Stabilimento Tipogr. E. Cesari, 1889, pp. 281–347.
- Francesco Trebbi - Gabriele Filoni Guerrieri, Erezione della Chiesa Cattedrale di Fermo a Metropolitana: terzo Centenario, Fermo, Bacher, 1890.
- Giovanni Napoletani, Fermo nel Piceno, con una pianta e tre tavole, Roma, Loescher e C., 1907.
- Francesco Maranesi, Guida storica e artistica della città di Fermo, Fermo, 1944 (I ed.: Milano, Alfieri, 1923).
- Tito Tomassini, La città di Fermo nella toponomastica, Fermo, Tipografia A.S.C., 1960 (nuova ed.: Fermo, Andrea Livi Editore, 2008).
- La pittura a Fermo e nel suo circondario, introduzione di Alvaro Valentini, catalogo critico di Luigi Dania, Fermo, Cassa di Risparmio di Fermo, 1968.
- Luigi Martellini, Il territorio di Fermo, in L'Universo, Firenze, Istituto Geografico Militare, LII (1972), pp. 717–742.
- Gabriele Nepi, Guida di Fermo, Porto San Giorgio e dintorni, II edizione, Fermo, 1981.
- Firmum Picenum, a cura di Leandro Polverini et al., Pisa, Giardini Editori e Stampatori, 1987.
- AA.VV., I beni culturali di Fermo e territorio, atti del Convegno di studio, Fermo, Palazzo dei Priori, 15-18 giugno 1994, a cura di Enzo Catani, Fermo, Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, 1996.
- L'Antica Università di Fermo, testo di Gian Paolo Brizzi, schedatura a cura di Maria Luisa Accorsi, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale (per conto della Carifermo), 2001.
- Gianluca Frinchillucci, Il Museo Polare "Silvio Zavatti" di Fermo, Civitanova Marche, 2005.
- Paolo Cruciani, La chiesa gesuitica di S. Martino a Fermo: un intervento inedito di Andrea Pozzo, in Palladio. Rivista di Storia dell'Architettura e Restauro, vol. 39, 2007, pp. 47–54, ISSN 0031-0379
- Fermoimmagine. Studio sulla felicità urbana, a cura di Giorgio Piccinato, Macerata, Quodlibet, 2008 ("Quodlibet studio. Città e paesaggio").
- Carlo Cipolletti, Fermo. Storia artistica della città del Girfalco, Fermo, Andrea Livi ed., 2017.
- Peris Persi (a cura di), Nomi di paesi. Storia, narrazioni ed identità dei luoghi marchigiani attraverso la toponomastica, Ancona, Il Lavoro Editoriale, 2005, ISBN 9788876633966.
Voci correlate
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Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.fermo.it.
- Fermo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Férmo (città), su sapere.it, De Agostini.
- G. Annibaldi, FERMO, in Enciclopedia dell'Arte Antica, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
- (EN) Fermo, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 141897984 · SBN MILL001044 · LCCN (EN) n81003071 · GND (DE) 4236687-2 · J9U (EN, HE) 987007566729805171 |
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