Fernando Henrique Cardoso

politico brasiliano

Fernando Henrique Cardoso (Rio de Janeiro, 18 giugno 1931) è un politico brasiliano fondatore e membro del partito di centro destra del PSDB. È stato Presidente del Brasile per due mandati consecutivi, dal 1º gennaio 1995 al 1º gennaio 2003.

Fernando Henrique Cardoso

34º Presidente del Brasile
Durata mandato1º gennaio 1995 –
1º gennaio 2003
Vice presidenteMarco Maciel
PredecessoreItamar Franco
SuccessoreLuiz Inácio Lula da Silva

Ministro delle Finanze del Brasile
Durata mandato19 maggio 1993 –
30 marzo 1994
PresidenteItamar Franco
PredecessoreEliseu Resende
SuccessoreRubens Ricupero

Ministro delle Relazioni Esterne del Brasile
Durata mandato5 ottobre 1992 –
20 maggio 1993
PresidenteItamar Franco
PredecessoreCelso Lafer
SuccessoreLuiz Felipe Lampreia

Presidente del Partito della Social Democrazia Brasiliana
Durata mandato13 aprile 1988 –
20 maggio 1989
Predecessore-
SuccessoreFranco Montoro

Membro del Senato federale, Stato di San Paolo
Durata mandato15 marzo 1983 –
5 ottobre 1992
PredecessoreFranco Montoro
SuccessoreEva Blay

Dati generali
Partito politicoPartito della Social Democrazia Brasiliana
UniversitàUniversidade de São Paulo
FirmaFirma di Fernando Henrique Cardoso

BiografiaModifica

Laureato in Sociologia, docente universitario di Sociologia e Scienza politica, aderì al Movimento Democratico Brasiliano (dal 1980 Partito del Movimento Democratico Brasiliano), che rappresentò nel Senato Federale e all'Assemblea Costituente (1983-1988), poi fondò il Partito della Social Democrazia Brasiliana (Partido da Social Democracia Brasileira, PSDB), di cui fu capogruppo al Senato (1988-1992). Ministro degli Esteri, poi delle Finanze col presidente Itamar Franco (1992-1994), fu eletto presidente della Repubblica come candidato di una coalizione di centro (PSDB, PFL e PTB), contrapposto a Luiz Inácio Lula da Silva, a capo del Partido dos Trabalhadores (PT).

Una legge introdotta nel 2000 afferma che "presentare un bambino o un adolescente a scopo di prostituzione o sfruttamento sessuale è punito con una multa e la reclusione da 4 a 10 anni.

Autore di un piano volto a ridurre il ruolo dello stato nell'economia, riuscì a frenare l'iperinflazione introducendo una nuova moneta (il real). Nel 1997 emendò la Costituzione (che non permetteva la rielezione del presidente) per essere riconfermato in carica l'anno dopo, dando però così al paese un lungo periodo di stabilità politica, che favorì la faticosa, seppur marginale, ripresa dell'economia dopo la crisi del 1998. Fu rieletto nello stesso anno proponendo misure economiche come la riforma fiscale e i tagli alla spesa pubblica, ma nel 1999 il paese riprecipitò nella recessione. Le drastiche misure suggerite dal Fondo Monetario Internazionale (austerità, vastissimo programma di privatizzazioni, contrazione di nuovi prestiti per 41,5 miliardi di dollari), accettate e applicate integralmente dal governo Cardoso, portarono al Brasile scarsi vantaggi: il debito estero raggiunse nel 1998 i 215 miliardi di dollari, mentre aumentarono sempre più le tensioni sociali dovute alle enormi disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza.

Per risolvere il problema della distribuzione delle terre coltivabili (detenute per la maggior parte da grandi latifondi, ottenuti più o meno legalmente, e poco sfruttati), varò anche una riforma agraria, applicata però così lentamente da spingere i contadini poveri esasperati, uniti nel Movimento Sem Terra (MST), ad occupare direttamente le terre dei latifondi incolti.

Non si ricandida alle elezioni del 2002, e sostiene la candidatura di José Serra, sconfitto da Lula.

In occasione del secondo turno delle elezioni del 2022, dichiara il suo supporto alla candidatura di Lula contro Jair Bolsonaro, affermando di votare "per una storia di democrazia politica e di inclusione sociale".

OnorificenzeModifica

Onorificenze brasilianeModifica

  Gran Collare dell'Ordine nazionale della Croce del Sud
— 1992
  Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Rio Branco
— 1993
  Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito militare
— 1992
  Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Marina militare
— 1992
  Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito dell'Aviazione militare
— 1992
  Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della magistratura militare
— 1992
  Medaglia al merito di Santos-Dumont
— 1996

Personalmente è stato insignito del titolo di:

  Grand'ufficiale dell'Ordine del Rio Branco
— 1987

Onorificenze straniereModifica

  Collare dell'Ordine del Re Abd al-Aziz (Arabia Saudita)
— 2000
  Collare dell'Ordine del liberatore San Martín (Argentina)
— 1996
  Collare dell'Ordine nazionale del Condor delle Ande (Bolivia)
— 2000
  Collare dell'Ordine al merito (Cile)
— 1995
  Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Boyacá (Colombia)
— 1993
  Cavaliere dell'Ordine di Mugunghwa (Corea del Sud)
— 1996
  Cavaliere di Gran croce d'oro dell'Ordine nazionale di Juan Mora Fernáandez (Costa Rica)
— 2000
  Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca)
— 3 maggio 1999
  Gran Collare dell'Ordine Nazionale al Merito (Ecuador)
  Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale al Merito (Ecuador)
  Commendatore di gran croce dell'Ordine della Rosa bianca (Finlandia)
— 1997
  Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia)
— 1985
  Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Legion d'onore (Francia)
— 1997
  Ufficiale dell'Ordine delle Palme Accademiche (Francia)
  Classe speciale della gran croce dell'Ordine al merito di Germania (Germania)
— 1995
  Giappone dell'Ordine del Crisantemo (Giappone)
— 1996
  Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'Ordine al merito della Repubblica italiana (Italia)
— 24 giugno 1995[1]
  Membro dell'Ordine della Corona del Reame (Malesia)
— 1995
  Collare dell'Ordine dell'Aquila azteca (Messico)
— 1996
  Collare d'oro dell'Ordine di Manuel Amador Guerrero (Panama)
— 8 agosto 2001
  Cavaliere di Gran croce dell'Ordine nazionale al merito (Paraguay)
— 1996
  Cavaliere di Gran croce dell'Ordine del Sole del Perù (Perù)
— 1996
  Cavaliere di Gran croce dell'Ordine al merito (Perù)
  Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila bianca (Polonia)
— 21 febbraio 2002
  Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica di Polonia (Polonia)
— 1995
  Cavaliere di Gran croce dell'Ordine al merito (Portogallo)
— 26 novembre 1987
  Gran collare dell'Ordine della Libertà (Portogallo)
— 4 ottobre 1995
  Gran collare dell'Ordine di San Giacomo della Spada (Portogallo)
— 18 agosto 1997
  Gran collare dell'Ordine dell'infante dom Henrique (Portogallo)
— 14 marzo 2000
  Cavaliere di Gran croce dell'Ordine della Torre e della spada (Portogallo)
— 6 novembre 2002
  Cavaliere di gran croce onorario dell'Ordine del Bagno (Regno Unito)
— 1997
  Collare dell'Ordine della Stella di Romania (Romania)
— 2000[2]
  Membro di I classe dell'Ordine della Doppia croce bianca (Slovacchia)
— 2002
  Collare dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)
— 17 aprile 1998[3]
  Premio Principe delle Asturie per la cooperazione internazionale (Spagna)
— Oviedo, 14 giugno 2000[4]
  Cavaliere di Gran croce dell'Ordine della Buona Speranza (Sudafrica)
— 1996[5]
  Gran cordone dell'Ordine onorario della Stella gialla (Suriname)
  Ordine di Jaroslav il Saggio di I classe (Ucraina)
— 1995
  Cavaliee di Gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica ungherese (Ungheria)
— 1997
  Medaglia della Repubblica orientale dell'Uruguay (Uruguay)
— 1995
  Gran collare dell'Ordine del Liberatore (Venezuela)
— 1995
  Cavaliere di Gran croce dell'Ordine di Francisco de Miranda (Venezuela)
— 2000

NoteModifica

Altri progettiModifica

Collegamenti esterniModifica

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