Ferrari 166 Inter
La Ferrari 166 Inter è la prima autovettura costruita dalla Ferrari, prevalentemente destinata a un uso stradale, che venne presentata nel 1948 al Salone dell'automobile di Torino e venne prodotta sino al 1950 in 37 esemplari totali[1].
Ferrari 166 Inter | |
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Ferrari 166 Inter Touring | |
Descrizione generale | |
Costruttore | Ferrari |
Tipo principale | Coupé |
Altre versioni | Cabriolet |
Produzione | dal 1948 al 1950 |
Sostituita da | Ferrari 195 Inter |
Esemplari prodotti | 37[1] |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 3950 mm |
Larghezza | 1410 mm |
Altezza | 1390 mm |
Passo | 2420 mm |
Massa | 900 kg |
Altro | |
Progetto | Aurelio Lampredi Gioachino Colombo |
Stile | Touring Stabilimenti Farina Vignale |
Stessa famiglia | Ferrari 166 F2 Ferrari 166 MM Ferrari 166 S |
Il contesto
modificaLa progettazione dell'autovettura si deve perlopiù ad Aurelio Lampredi per la parte telaistica e a Gioachino Colombo per la parte motoristica ed è derivata direttamente dai modelli da corsa di quegli anni: la 166 F2, la 166 S e la 166 MM che aveva vinto nelle classiche gare di durata come la Mille Miglia e la 24 Ore di Le Mans. La denominazione Inter era mutuato dalla omonima scuderia automobilistica dei fratelli Besana che, spesso, schieravano in gara la 166 SC, dal pubblico ribattezzata Ferrari Inter o, più semplicemente, Inter.
Il numero "166" rappresentata invece la cilindrata unitaria del propulsore, appunto 166,25 cm³.
Come molte vetture dell'epoca, il telaio della vettura veniva consegnato a un carrozziere scelto dal cliente, per realizzare la carrozzeria. Le carrozzerie, per la maggior parte delle 166 Inter, sono state realizzate dalla Touring ma vi sono anche esemplari allestiti dalla Ghia, dalla Vignale e dagli Stabilimenti Farina, oltre all'esemplare unico a 4 posti commissionato da Enzo Ferrari alla Bertone. Perlopiù la configurazione scelta è stata quella di coupé, pur essendoci stati anche alcuni esemplari cabriolet.
La versione della Touring viene presentata al Salone dell'Automobile di Torino del 1948, insieme alla versione spider, la 166 MM.
Il frontale è dotato di una griglia arrotondata a listelli orizzontali, con i parafanghi, ormai completamente integrati nel corpo vettura, che rimangono riconoscibili grazie a un solco che parte sotto i fanali, posti sulla sommità dei parafanghi, gira loro intorno e si fonde armonicamente nella portiera mentre il passaruota è sottolineato da una nervatura in rilievo. Il parafango posteriore è evidenziato da una bombatura e con una nervatura. L'abitacolo, con cinque finestrini e parabrezza anteriore diviso al centro, ha montanti sottili che contribuiscono a renderlo luminoso. Tutti questi dettagli identificano la prima berlinetta Gran Turismo della casa modenese.[2]
Il propulsore installato in posizione anteriore longitudinale era un motore V12 che raggiungeva quasi i 2 L, precisamente i 1.995 cm³ di cilindrata, e la potenza erogata era di 90 CV. La trazione era sulle ruote posteriori e il cambio era a 5 rapporti oltre la retromarcia.
Venne sostituita nel 1950 da un modello di maggior cubatura, la Ferrari 195 Inter, dove, anche in questo caso, la numerazione rappresentava la cilindrata unitaria del motore.
Caratteristiche tecniche
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Note
modifica- ^ a b c Ferrari 166 Inter sul sito ufficiale, su auto.ferrari.com. URL consultato il 10 novembre 2017.
- ^ Ferrari 166/195/212 Coupé/Berlinetta by Touring, su coachbuild.com. URL consultato il 7 novembre 2020.
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