Ferrovia Bologna-Firenze (direttissima)

linea ferroviaria italiana

La ferrovia Bologna-Firenze, conosciuta storicamente come Direttissima, è una linea ferroviaria italiana che collega Bologna a Prato e Firenze, valicando l’Appennino tosco-emiliano nella Grande galleria dell'Appennino. È gestita dal 2001 da Rete Ferroviaria Italiana.

Bologna-Firenze (linea storica)
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
InizioBologna
FineFirenze
Attivazione1934
GestoreRFI
Precedenti gestoriFS (1934-2001)
Lunghezza97 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazione3000 V =
Ferrovie

Storia modifica

Il primo e importante collegamento diretto tra le ferrovie toscane e la dorsale padano-adriatica venne realizzato nel 1864 quando fu aperta la linea ferroviaria di valico Porrettana tra Bologna e Pistoia. Il successo del nuovo itinerario fu immediato ma ci si rese subito conto che l'ardita linea, pur superando il secolare ostacolo costituito dagli Appennini, era inadeguata alle richieste di traffico che in breve tempo erano divenute elevate. E la linea, a binario unico, con elevate pendenze e con una Galleria dell'Appennino che si era rivelata terribile per la trazione a vapore, non permetteva alcun ulteriore sviluppo di traffico.

I progetti di ulteriori valichi si susseguirono a getto continuo, e furono realizzate, nel 1892, la Pontremolese per intercettare il traffico verso sud a Parma e, nel 1893, la Faentina come alternativa a Faenza ma sia le nuove realizzazioni sia gli studi proposti soffrivano del solito problema di base: erano linee di montagna, quindi tortuose, a binario unico, soggette ai capricci del tempo nei mesi invernali.

Gli anni passavano, la richiesta di traffico aumentava ma per fortuna aumentava anche la capacità tecnica di perforare gallerie sempre più lunghe, quindi si potevano studiare percorsi più diretti con minore quota di valico.

 
Il progetto di tracciato della direttissima pubblicato nel 1934

Nel 1882 il progettista della Porrettana, l'ingegner Jean Louis Protche, venne incaricato dagli enti interessati direttamente al nuovo collegamento ferroviario di esaminare alcuni progetti tra cui uno risalente al 1871, dell'ingegnere Antonio Zannoni, che proponeva una direttrice di attacco della nuova linea più ad est allo scopo di abbassare la quota di valico.

Il Protche scelse un itinerario diverso passante per le vallate dei fiumi Setta e Bisenzio e il superamento dell'Appennino con una galleria di 18.032 m, con quota di valico a 323 m e pendenza massima del 12 per mille.

Nel 1902 venne istituita un'apposita commissione, la Commissione Colombo, per studiare le molteplici proposte degli ingegneri, Zannoni, Protche, Sugliano, De Gaetani, Naldoni e Mercanti[1]. Nel 1908 il governo dispose con la legge 444 uno stanziamento di 150 milioni di lire per gli studi definitivi per la costruzione dell'opera. L'approvazione del progetto definitivo della Direttissima comunque si trascinò tra discussioni e dibattiti fino al 1911.

Il progetto infine approvato fu quello con un tracciato a doppio binario e trazione elettrica, stazioni molto distanziate l'una dall'altra, 31 gallerie, che da sole costituiscono il 37% del percorso, e numerosi viadotti.

Realizzazione modifica

I lavori, spesso su terreni instabili, si protrassero dal 1913 al 1934, rallentati dalla prima guerra mondiale, crisi economiche e politiche e dalla complessità dell'opera. La sola Grande Galleria dell'Appennino con i suoi 18,5 chilometri richiese 11 anni di lavori e soppiantò per lunghezza (permessa dall'avvento della trazione elettrica) la precedente Galleria dell'Appennino, la prima galleria ferroviaria transappenninica sita sulla Porrettana. Da qui la necessità di rinominarla "Grande" per diversificarla dalla "piccola antesignana" di soli 2.727 m costruita ai tempi delle vaporiere.

 
Cantiere sotterraneo nel 1934 della Direttissima nei pressi della stazione di Precedenze, nella Grande Galleria dell'Appennino

I cantieri, ed in particolare la galleria centrale, furono funestati da molti incidenti mortali e lasciarono in eredità un lungo strascico di malati di silicosi; nonostante tutto costituirono anche un momento di riscatto per gli abitanti delle montagne, spesso costretti all'emigrazione.

Il 22 aprile 1934 la linea era aperta al traffico: costituiva un vanto per l'Italia ed era una rivoluzione per i collegamenti, così come 70 anni prima lo era stata la Porrettana.

Primati modifica

 
La stazione di Precedenze, chiusa al traffico viaggiatori dagli anni sessanta

La galleria dell'Appennino era la seconda del mondo come lunghezza, solo 1300 metri meno del Sempione, e resta tutt'oggi tra le prime 20 al mondo, superata solo alla fine del XX secolo dai "mostri" di 50 chilometri e oltre.

Rimane rara seppur non unica la stazione sotterranea, denominata Precedenze e dismessa negli anni sessanta per motivi di sicurezza e scarsità di traffico. Destinata principalmente al sorpasso dei convogli lenti, disponeva di due binari di precedenza lunghi 450 metri scavati in gallerie parallele al tunnel principale. Era comunque adibita anche al traffico passeggeri locale, collegata con l'esterno da un tunnel inclinato di 27[2] gradi sull'orizzonte, attrezzato con ben 1836 gradini; percorrendolo si sbucava in località Ca' di Landino, borgo sito nel comune di Castiglione dei Pepoli, edificato ad hoc per accogliere gli operai addetti allo scavo. La denominazione attuale è "Posto di Comunicazione Precedenze".

Caratteristiche modifica

 Stazioni e fermate 
 
per Milano
     
per Verona
     
per Pistoia e Vignola (FER) / per Padova
 
96+908 Bologna Centrale 45 m s.l.m.
     
96+578 Cabina B per Portomaggiore (FER) / per Ancona
 
94+191 Bologna San Vitale * 2015
     
Ferrovia Bologna-Portomaggiore (FER)
     
93+461 Bivio Crociali per linea di cintura
 
92+695 Bologna Mazzini * 2013
 
90+490 Bologna San Ruffillo 90 m s.l.m.
     
89+065 deviata uscita/ingresso - per Firenze (AV/AC)
 
88+000 Rastignano * 2004
 
83+018 Musiano-Pian di Macina * 2009
 
80+702 Pianoro 169 m s.l.m.
 
79+779 galleria Monte Adone (7135 m)
 
72+644
 
71+543 Monzuno-Vado 175 m s.l.m.
 
Autostrada A1 - Strada europea E35
 
61+397 Grizzana 176 m s.l.m.
 
60+581 galleria Pian di Setta (3052 m)
 
57+529
 
56+288 San Benedetto Val di Sambro-Castiglione dei Pepoli 317 m s.l.m.
 
55+742 grande galleria dell'Appennino (18507 m)
 
50+967 culmine linea 323 m s.l.m.
 
46+848 PC Precedenze 311 m s.l.m.
 
44+460 confine Emilia-Romagna-Toscana
 
37+235
 
36+892 Vernio-Montepiano-Cantagallo 258 m s.l.m.
 
26+514 Vaiano 152 m s.l.m.
     
per Lucca
 
16+386 Prato Centrale 65 m s.l.m.
 
12+555 Calenzano 56 m s.l.m.
 
11+025 Pratignone * 1988
 
Autostrada A1 - Strada europea E35
 
9+040 Il Neto * 1988
 
7+992 Sesto Fiorentino 54 m s.l.m.
 
6+588 Zambra * 1990
     
per Bologna (AV/AC)
 
5+372 Firenze Castello 54 m s.l.m.
 
     
per Livorno
 
2+767 Firenze Rifredi 55 m s.l.m.
     
per Faenza e Roma (LL e DD)
 
0+000 Firenze Santa Maria Novella 48 m s.l.m.
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Impatto della nuova linea modifica

La linea nasceva subito "moderna", a doppio binario con trazione elettrica, curve ampie e ben raccordate. Rispetto alla Porrettana il percorso si era accorciato da 131 a 97 chilometri, anche perché era stata tagliata fuori Pistoia, la pendenza massima scendeva dal 26 al 12 per mille, la quota di valico si abbassava da 616 a 323 metri, la velocità massima saliva da 75 a 180 km/h.

Il tempo di percorrenza tra Bologna e Firenze, che dalle 5 ore del 1864 si era ridotto a 3 ore nel primo dopoguerra e nel 1927 con l'elettrificazione della Porrettana a 2:30, con la nuova linea direttissima si dimezzava di colpo a 1:15. Dopo l'ulteriore immissione in servizio di materiale rotabile più potente e veloce il tempo di percorrenza si ridusse a 55 minuti.

Con l'apertura nel 2009 della tratta ad alta velocità realizzata quasi totalmente in galleria, affiancando il percorso della direttissima e abbassando ulteriormente i tempi di percorrenza fino a 37 minuti, la linea ha perso il primato di ferrovia principale nei collegamenti tra Bologna e Firenze, pur rimanendo un percorso importante di collegamento tra Bologna e Prato. La linea svolge inoltre un servizio importante per i comuni delle vallate del Setta e del Savena nell'ambito del progetto di Servizio Ferroviario Metropolitano di Bologna: a tale scopo sono state attivate negli ultimi anni le fermate di Bologna San Vitale, Bologna Mazzini, Rastignano e Musiano-Pian di Macina.

Percorso modifica

La linea presenta le seguenti pendenze partendo da Bologna:

  • tra Bologna Centrale e il Bivio Crociali è del 9‰;
  • tra il Bivio Crociali e la stazione di Bologna San Ruffillo è dell'11‰;
  • tra Bologna San Ruffillo e la stazione di Pianoro è dell'11‰;
  • tra Pianoro e Monzuno-Vado è del 12‰;
  • tra la stazione di Monzuno-Vado e quella di Grizzana è del 12‰;
  • tra Grizzana e San Benedetto Val di Sambro è del 12‰;
  • tra San Benedetto Val di Sambro e il culmine della linea è del 3‰;
  • tra il posto di comunicazione di Precedenze e la stazione di Vernio-Montepiano-Cantagallo è del 6‰;
  • tra la stazione di Vernio-Montepiano-Cantagallo e l'impianto di Vaiano è del 12‰;
  • tra la stazione di Vaiano e quella di Prato Centrale è del 12‰.


Si congiunge con la linea per Portomaggiore e la dorsale adriatica al km 96+578 presso la Cabina B, con la linea Bologna-Firenze (DD) presso San Ruffillo e con la ferrovia Maria Antonia presso la stazione di Prato Centrale.

Note modifica

  1. ^ Sui criteri della direttissima Milano-Roma. : Interrogazione dell'On. Sanarelli e la voce del contribuente. Di D. R., Giuseppe Sanarelli-Pubblicato da Fratelli Nade e C., 1904
  2. ^ Supplemento a "La tecnica professionale", luglio 1934, pag.3

Bibliografia modifica

  • Maurizio Panconesi, La Direttissima degli Appennini. La linea Bologna-Prato e le su ferrovie di servizio, Cortona, Calosci, 2002, ISBN 88-7785-179-1.
  • Rete Ferroviaria Italiana, Fascicoli Linea 87 e 94, RFI, prima pubblicazione dicembre 2003, ISBN non esistente. URL consultato il 26 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).

Voci correlate modifica

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