Ferrovia del Bernina
Ferrovia del Bernina | |
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Nome originale | Berninabahn |
Inizio | Tirano |
Fine | Sankt Moritz |
Stati attraversati | ![]() ![]() |
Lunghezza | 61 km |
Apertura | dal 1908 al 1910 |
Gestore | RhB |
Precedenti gestori | BB |
Scartamento | 1000 mm |
Elettrificazione | 1000 V CC |
Ferrovie | |
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Ferrovia del Bernina | |
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Tipo | culturale |
Criterio | C (ii) (iv) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2008 |
Scheda UNESCO | (EN) Rhaetian Railway in the Albula / Bernina Landscapes (FR) Scheda |
La ferrovia del Bernina (ted. Berninabahn) è una linea ferroviaria di montagna, a scartamento metrico, che congiunge la città di Tirano, in Italia, con la svizzera Sankt Moritz.
StoriaModifica
Tratta | Inaugurazione[1] |
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Tirano-Poschiavo Pontresina-Morteratsch |
1º luglio 1908 |
Pontresina-Celerina Morteratsch-Bernina Suot |
18 agosto 1908 |
Celerina-St. Moritz Bernina Suot-Ospizio Bernina |
1º luglio 1909 |
Ospizio Bernina-Poschiavo | 5 luglio 1910 |
Costruita fra il 1906 e il 1910, non solo a scopo turistico, ma anche per trasportare passeggeri che si muovono per lavoro o altre necessità e merci,[2] la linea raggiunge con ardite opere di ingegneria ferroviaria un'altitudine massima di 2.253 m, ed è pertanto la più alta ferrovia ad aderenza naturale delle Alpi, oltre che una delle più ripide al mondo (raggiunge una pendenza massima del 7%). Inizialmente aperta solo nei mesi estivi, dall'inverno 1913-1914 la linea è aperta tutto l'anno[3]. La costruzione fu particolarmente impegnativa, anche per le maestranze, confluite in prevalenza da diverse regioni italiane[4], con un elevato numero di incidenti sul lavoro.
È stata una delle prime linee ferroviarie pensate e progettate per la trazione elettrica. La prima domanda di concessione del dicembre 1899 fu presentata dalla società inglese General Water Power Limited. Le centrali idroelettriche ottenute utilizzando le acque del Lago Bianco permettevano la disponibilità in loco della necessaria potenza, in epoche in cui il trasporto dell'energia su lunghe distanze incontrava, ancora, difficoltà quasi insormontabili. Nell'atto di concessione fu espressamente prevista la clausola che l'energia elettrica per la trazione ferroviaria sarebbe stata ceduta a prezzo di favore.
La prima centrale resa produttiva fu quella di Brusio, seguirono le altre in val Poschiavo. Nel frattempo, nel 1902, Tirano fu raggiunta dalla ferrovia e si prospettò la possibilità di creare un collegamento tra Italia e Svizzera. Nel 1905 ci fu un referendum a Brusio, Poschiavo, Pontresina e St. Moritz, che ebbe un esito largamente favorevole alla proposta. Il governo federale svizzero approvò il progetto il 2 marzo 1906 e il successivo 1º maggio iniziarono effettivamente i lavori. Alcuni tratti vennero aperti man mano che proseguivano i lavori: nel luglio 1908 la Pontresina-Morteratsch e la Poschiavo-Tirano, e in agosto la Celerina-Pontresina e la Morteratsch-Bernina Suot. Nel luglio 1909 da St. Moritz si poteva arrivare fino ad Ospizio Bernina. La linea venne inaugurata nella sua completezza il 5 luglio 1910.[5]
Fu gestita inizialmente dalla società Bernina-Bahngesellschaft (BB), per passare nel 1943 alla ferrovia Retica (RhB). Fino al 1950 per aggirare le complicazioni date dalla legge italiana, il breve tratto da Tirano fino al confine, originariamente concesso nel 1902 alla ditta Frotè e Westermann di Zurigo[6], figurava di proprietà di una società di diritto italiano, la Società Anonima Tramvia Tirano-Campocologno (TTC), posseduta interamente dalla società svizzera. Inoltre formalmente era classificata come tramvia.[7]. Con decreto federale del 22 marzo 1945 la ferrovia del Bernina fu inserita nella rete delle RhB; la TTC fu in seguito sciolta, e con decreto ministeriale del 9 marzo 1950 il governo italiano trasferì la concessione del tronco tra Tirano e il confine alla RhB[8].
Le difficoltà finanziarie dell'impresa costruttrice furono superate con l'intervento della Banca Sarasin di Basilea, che aveva investito anche nelle imprese elettriche[9]. Nei primi anni era previsto un esercizio solo nella stagione estiva, ma su pressione degli albergatori, che volevano sfruttare anche la stagione turistica invernale (allora assoluta novità), nel 1912 furono acquistati mezzi spartineve, con diversi problemi a fare cambiare direzione.[10]
La ferrovia del Bernina, insieme alla vicina linea dell'Albula, è stata inserita il 7 luglio 2008 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, come esempi tecnicamente avanzati di gestione del paesaggio di alta montagna e come ferrovie a scartamento ridotto più spettacolari del mondo[11][12]. Dal 1979 la linea è gemellata con la nipponica Ferrovia Hakone Tozan, costruita secondo lo stesso principio della ferrovia del Bernina: come simbolo del gemellaggio i nomi delle stazioni di St. Moritz, Alp Grüm e Tirano sono scritti anche in giapponese[13].
Tratte in sede promiscuaModifica
La ferrovia del Bernina ha la caratteristica, assai rara, di avere tratti in sede promiscua con il traffico veicolare, tipico delle tramvie. Partendo da Tirano si incontra questa peculiarità già davanti al Santuario: la linea attraversa diagonalmente la piazza e prosegue al lato della strada, privo di una vera sede propria, caratteristica essenziale di una linea ferroviaria.[14] Questa particolarità si ripete negli attraversamenti delle località di Le Prese e Li Curt[15], dove si fa uso delle rotaie scanalate.[16]
TrafficoModifica
La linea è percorsa da treni regionali a cadenza oraria, che effettuano servizio da Tirano a Sankt Moritz, e dal Bernina Express, un treno espresso turistico in servizio da Tirano a Coira.
PercorsoModifica
Stazioni e fermate | ||||||
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60,688 | Tirano (RhB) / Tirano (RFI) | 429 m s.l.m. | |||
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Linea RFI per Lecco | |||||
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58,140 | Confine Italia-Svizzera | 530 m s.l.m. | |||
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57,649 | Campocologno | 553 m s.l.m. | |||
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56,162 | Campascio | 637 m s.l.m. | |||
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Viadotto elicoidale di Brusio | |||||
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53,875 | Brusio | 780 m s.l.m. | |||
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50,786 | Miralago | 965 m s.l.m. | |||
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47,957 | Le Prese | 965 m s.l.m. | |||
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47,066 | stazione d'incrocio Cantoniera | 965 m s.l.m. | |||
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45,300 | Li Curt | 998 m s.l.m. | |||
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43,618 | Poschiavo | 1.014 m s.l.m. | |||
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42,020 | Privilasco † 2017 | 1.119 m s.l.m. | |||
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38,179 | Cadera | 1.383 m s.l.m. | |||
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33,074 | Cavaglia | 1.692 m s.l.m. | |||
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29,505 | stazione d'incrocio Stablini | 1.934 m s.l.m. | |||
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27,086 | Alp Grüm | 2.091 m s.l.m. | |||
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22,324 | Ospizio Bernina | 2.253 m s.l.m. | |||
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variante (* 1934) | |||||
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17,866 | Bernina Lagalb * 1962 | 2.099 m s.l.m. | |||
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16,800 | Bernina Diavolezza | 2.082 m s.l.m. | |||
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15,716 | Bernina Suot | 2.046 m s.l.m. | |||
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12,165 | Morteratsch | 1.896 m s.l.m. | |||
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11,805 | stazione d'incrocio Alp Nuova | 1877 m s.l.m. | |||
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7,257 | Surovas | 1.822 m s.l.m. | |||
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5,788 | Pontresina | 1.774 m s.l.m. | |||
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Linea RhB per Samaden e Scuol | |||||
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3,509 | Punt Muragl Staz Ferrovia del Muottas Muragl | 1.728 m s.l.m. | |||
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2,028 | Celerina Staz | 1.716 m s.l.m. | |||
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Linea RhB per Thusis | |||||
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0,000 | Sankt Moritz | 1.775 m s.l.m. | |||
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prosecuzione RhB per Chiavenna, mai realizzata[17][18] |
NoteModifica
- ^ Giuliani, op. cit., p. 254
- ^ trenino-rosso.com qualche curiosità I dati recenti danno per l'intera rete della Ferrovia Retica un movimento merci per 700.000 tonnellate/chilometro.
- ^ Giuliani, op. cit., p. 258
- ^ Gli operai del Bernina: storia sociale di un cantiere ferroviario
- ^ trenino-rosso.com storia
- ^ Regio Decreto n° 219 del 12 giugno 1902, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 166 del 17 luglio 1902 Archiviato il 31 ottobre 2016 in Internet Archive.
- ^ Il pendolare magazine
- ^ Sunti di Messaggi del Consiglio federale all`Assemblea federale, in Foglio Federale n° 23 del 12 giugno 1970, p. 871
- ^ Le prese, su hotel-leprese.ch. URL consultato il 3 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2018).
- ^ pendolare magazine
- ^ Sito ufficiale della candidatura «Ferrovia retica nel paesaggio culturale Albula/Bernina» a patrimonio dell'umanità dell'UNESCO
- ^ Pagina sul sito ufficiale del UNESCO's World Heritage
- ^ Peider Härtli, I cento anni della ferrovia del Bernina: la Ferrovia Retica è pronta per la festa, Quaderni grigionitaliani n° 3/2010, Pro Grigioni Italiano, Coira, p. 324
- ^ Uniroma2 (PDF), su uniroma2.it. URL consultato il 6 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2017).
- ^ bernina-express Tirano saint Moritz
- ^ lifeintravel
- ^ (EN) Maloja - Bergeller Bahn
- ^ (DE) Visionäre Bahnprojekte pagina 128
BibliografiaModifica
- Paul Caminada, Der Bau der Rhätischen Bahn, Orell Füssli, Zurigo, 1980.
- Gion Caprez e Peter Pfeiffer, Die Goldenen Jahre der Berninabahn, AS Verlag, Zurigo, 2000. ISBN 3-905111-48-9.
- Sergio Giuliani, Nel cinquantesimo anniversario dell'apertura della ferrovia del Bernina 1908-1958, Quaderni grigionitaliani anno XXVII, n. 4, luglio 1958, Pro Grigioni Italiano, Coira, pp. 246–267.
- Andrea Tognina, Gli operai del Bernina. Storia sociale di un cantiere ferroviario, Desertina, Coira, 2010. ISBN 978-3-85637-393-1.[1]
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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Collegamenti esterniModifica
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