La ferrovia del Dão (in portoghese linha do Dão, nota anche come ramal de Viseu e linha de Santa Comba a Viseu) era una ferrovia a scartamento metrico del Portogallo. Correva lungo il fiume Dão tra Santa Comba Dão e Viseu con un percorso di 49,3 km[1].

Ferrovia del Dão
Nome originale(PT) Linha do Dão
Stati attraversatiBandiera del Portogallo Portogallo
Attivazione1890
Lunghezza49,3 km
Scartamentoscartamento metrico
Notedismessa nel 1990 e trasformata in ciclovia
Ferrovie

Storia modifica

 
Stazione di Viseu nel 1920
 
Inizio della ciclovia

La linea venne aperta al traffico il 25 novembre 1890 con trazione a vapore[2]; venne costruita ed esercita dalla Companhia Nacional de Caminhos de Ferro costruttrice anche della ferrovia del Tua. Erano in progetto un'estensione della linea fino a Coimbra e da Viseu fino a collegarsi alla linea del Tua ma non vennero realizzati.

Nel 1972 la linea fu esclusa dal servizio merci e il 25 settembre 1988 anche da quello passeggeri. Venne definitivamente chiusa nel 1990[3].

Nel 2007 il percorso dismesso tra Viseu e Figueiró venne riutilizzato per realizzare una ciclovia turistica estesa fino a Vildemoinhos. Il progetto venne realizzato dai municipi serviti dalla linea: Viseu, Tondela e Santa Comba Dão. Venne denominato ecopista do Dão, comportò il restauro delle stazioni e delle infrastrutture della linea e venne totalmente illuminato. La ciclovia del Dão fu inaugurata il 2 luglio 2011[4].

Materiale rotabile della linea modifica

La prima dotazione di mezzi di trazione della linea fu costituita da 6 locomotive a vapore costruite dalla Maschinenfabrik Esslingen[5].

Unità Anno di costruzione Costruttore Nome Rodiggio Note
01 1889 Maschinenfabrik Esslingen Beira Alta
02 1889 Maschinenfabrik Esslingen Vizeu
03 1889 Maschinenfabrik Esslingen Santa Comba
04 1889 Maschinenfabrik Esslingen Tondella
05 1889 Maschinenfabrik Esslingen Dão
07 1889 Maschinenfabrik Esslingen Viriato

La fabbrica belga Societé Internationale de Braine-le-Comte fornì 4 bagagliai e 20 carrozze, una salone, 2 di prima classe, 6 di seconda classe, 8 di terza classe e 3 miste prima/seconda classe. La dotazione di 40 carri merci venne fornita dalla La Brugeoise et Nivelles[5].

Negli anni cinquanta furono acquistate alcune automotrici costruite dalla Allan di Rotterdam della serie 9300[6].

Stazioni e fermate
     
Ferrovia del Tua (progetto abbandonato)
     
per Covilhã (progetto abbandonato)
     
49,3 Viseu
     
Ferrovia del Vouga per Sernada do Vouga
     
47,6 Vildemoinhos
     
45,9 Tondelinha
     
42,8 Travassós de Orgens
     
41,0 Figueiró
     
Tunnel di Figueiró
     
Ponte di Mosteirinho
     
38,2 Mosteirinho
     
36,5 Torredeita
     
35,0 Várzea
     
32,4 Farminhão
     
Tunnel di Parada
     
29,8 Parada de Gonta
     
26,8 Sabugosa
     
24,2 Casal do Rei
     
22,5 Naia
     
20,5 Tondela
     
Ponte di Tinhela sul fiume Dinha
     
16,5 Porto da Lage
 
× EM632
     
14,5 Tonda
 
11,0 TondelaSanta Comba Dão
     
9,0 Nagozela
     
6,0 Treixedo
     
Ponte di Treixedo sul fiume Dão
     
Ferrovia della Beira Alta per Vilar Formoso
     
Ponte della ferrovia della Beira Alta
     
0,0 Santa Comba Dão
     
Coimbra (progetto abbandonato)
     
Ferrovia della Beira Alta per Pampilhosa

Note modifica

  1. ^ J. Organ, Portugal Narrow Gauge, Middleton Press, 2010, ISBN 978-1-906008-67-3.
  2. ^ Martins et al, p. 251.
  3. ^ Reis et al, p. 150.
  4. ^ Bahntrassenradeln in Portugal; PT09 Ecopista Ramal do Dão: Sta Comba Dao–Figueiró–Viseu, su achim-bartoschek.de. URL consultato il 17 giugno 2016.
  5. ^ a b Há 50 anos (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 42, n. 1271, 1º dicembre 1940, pp. 790. URL consultato l'11 novembre 2015.
  6. ^ Jaime Amaro, Automotoras Allan de Via Estreita - Meio Século de Existência, in O Foguete, vol. 4, n. 13, Entroncamento, Associação de Amigos do Museu Nacional Ferroviário, 2005, pp. 8-10, ISSN 124550 (WC · ACNP).

Bibliografia modifica

  • António Rafael Amaro, Jorge Adolfo Marques, Viseu, Roteiros Republicanos, Matosinhos, Quidnovi - Edição e Conteúdos, S. A., 2010, p. 127, ISBN 978-989-554-738-8.
  • João Martins; Madalena Brion; Miguel Sousa, et al, O Caminho de Ferro Revisitado, O Caminho de Ferro em Portugal de 1856 a 1996, Caminhos de Ferro Portugueses, 1996, p. 446.
  • Francisco Reis; Rosa Gomes, Gilberto Gomes, et al, Os Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, CP-Comboios de Portugal e Público-Comunicação Social S. A., 2006, p. 238, ISBN 989-619-078-X.

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