Festival delle sagre astigiane
Coordinate: 44°53′51″N 8°12′32″E / 44.8975°N 8.208889°E

Il Festival delle Sagre è una manifestazione eno-gastronomica che si tiene ad Asti la seconda domenica di settembre ma che inizia, come ormai da consuetudine consolidata, il sabato sera precedente, quando l'afflusso di persone supera talvolta quello della domenica stessa. Si colloca nel periodo del "settembre astigiano", dominato dal salone enologico Douja d'Or (che dura dieci giorni) e dal Palio di Asti (che si corre la prima domenica del mese dal 2 settembre 2018)[1].
Oltre 40 pro loco della provincia di Asti propongono le loro specialità gastronomiche, accompagnate da vini DOC astigiani, in un grande ristorante all'aperto allestito in Piazza Campo del Palio di Asti, dove, durante il sabato sera e tutta la giornata di domenica, migliaia di persone possono accomodarsi in un antico villaggio di campagna. Dal 2001 inoltre, la locale Camera di Commercio ospita, nel corso della grande kermesse enogastronomica settembrina, due pro loco "fuori-porta" (una regionale e una nazionale)[2].
Alla domenica mattina una suggestiva sfilata si snoda per le vie della città, animata da più di tremila figuranti in autentici abiti d'epoca, animali, trattori e arnesi del mestiere. Rappresenta i valori e della tradizione contadina della provincia.
Il Festival delle Sagre prende vita nel 1974 da un'idea di Giovanni Borello, presidente della Camera di Commercio di Asti, nell'ambito della Douja d'Or, con l'intento di conferire a quello che era essenzialmente un concorso enologico, un momento festoso e di memoria del mondo contadino. Fu in particolare l'aspetto gastronomico della sagra che sollecitò la fantasia degli organizzatori: riuscire a riunire in un giorno le più antiche specialità della cucina campagnola astigiana e proporle ad un vasto numero di visitatori durante una grande kermesse enogastronomica che attira ogni anno più di duecentomila persone[3].
I piatti tipiciModifica
Spolverando i ricettari, scritti ed orali, di generazioni di massaie contadine viene riproposto, in un grande menu, tutto il patrimonio della gastronomia povera e borghese dell'Astigiano e del Monferrato, cucinato con ingredienti accuratamente scelti e tipicamente locali. Al Festival delle Sagre c'è la possibilità di scegliere tra oltre ottanta diversi piatti, dolci, salati, asciutti ed in umido, tutti ricchi di sapore ed alcuni ormai inconsueti, come il riso alla barbera, la polenta con spezzatino di cinghiale, gli agnolotti di coniglio, le alborelle fritte, la farinata (in dialetto astigiano belecauda) oppure il bollito con il "bagnetto verde". Sono piatti che vengono preparati in quantità industriale, ma sicuramente tipici e a prezzi popolari[4].
Ecco l'elenco dei piatti presentati al Festival delle Sagre 2013 nella serata di sabato 7 e nell'intera giornata di domenica 8 settembre.
Pro-Loco | Antipasti | Primi | Secondi | Dolci |
---|---|---|---|---|
Antignano |
Taglierini di mais 8 file al sugo di coniglio | Crostata di mais con confettura di ciliegie | ||
Azzano d'Asti |
Risotto ai funghi | Il dolce dell'Abbazia | ||
Boglietto di Costigliole |
Taglierini fatti in casa conditi con sugo di carne | Pesche al Moscato d'Asti docg | ||
Callianetto |
Gran fritto misto di Callianetto | Tortino 'd Gianduja | ||
Calliano |
Salamini d'asino | Agnolotti d'asino | ||
Casabianca |
Polenta fritta con gorgonzola | Salame dolce di Casabianca | ||
Castagnole Monferrato |
Acciughe con bagnetto | Pesche al Ruché | ||
Castellero |
Fundent (fondenti di nocciole) - Croccanti di nocciole | |||
Castello di Annone |
Lasagnette della vigilia (condite con bagna cauda) | Torta dell'abbondanza | ||
Cellarengo |
Tinche in carpione - Trippa calda con cipolle (bisèca) | |||
Cessole |
Frittelle salate alla campagnola | Nocciole "tonda gentile di Langa" zuccherate | ||
Chiusano |
Torta di pere e cioccolato - frittelle di mele | |||
Corsione |
Torta di mele | |||
Cortazzone |
Tagliatelle all'uovo con tartufo | Focaccia di mele | ||
Costigliole |
Ravioli con il "plin" | Bunet di Costigliole | ||
Cunico |
Gnocchi alla cunichese | |||
Grazzano Badoglio |
Soma d'aj con vino ed uva - Pane arrostito con pomodoro, vino ed uva | |||
Isola |
Baciuà (soffice zampino di maiale lessato, posto sotto aceto aromatizzato, impanato e fritto in padella) con bagnetto | |||
Mombercelli |
Friciula (frittella salata) con lardo | |||
Monastero Bormida |
Robiola di Roccaverano con pane cotto nel forno a legna e mostarda di uva Moscato | Puccia di Monastero (polenta sciolta nel minestrone di fagioli condita con burro e formaggio) | ||
Moncalvo |
Sontuoso bollito misto di Moncalvo | Panna cotta | ||
Mongardino |
Risotto alla Barbera d'Asti | Antico mon (mattone dolce) | ||
Montechiaro |
Risotto con tartufo | Crema dolce di Montechiaro | ||
Montegrosso |
Gran fritto misto alla moda di Montegrosso | |||
Montiglio Monferrato |
Rolata di Coniglio con funghi e polenta | Torta di nocciole e Malvasia | ||
Motta di Costigliole |
Involtino di peperone (con ripieno di tonno, burro, acciughe e capperi) | Gran bagna càuda con peperoni e verdure di stagione | ||
Nizza Monferrato |
Belecauda (farinata di ceci) | |||
Palucco |
Lingua in salsa verde | Fricio (frittelle dolci del contadino) | ||
Portacomaro |
Gran fritto misto di Portacomaro | Torta di castagne | ||
Quarto |
Tagliatelle al sugo di cinghiale | Rotolo al cacao con nocciole | ||
Refrancore |
Fagioli buoni di Refrancore con cotica e zampino | Finocchini e zabaglione - Finocchini e Moscato d'Asti | ||
Revigliasco |
Stufato di vitellone piemontese alla Barbera d'Asti con polenta | |||
Revignano |
Zabaione al Moscato d'Asti - Bunet della nonna | |||
Rocchetta Tanaro |
Rustica ai formaggi - alborelle fritte | |||
Santa Caterina di Rocca d'Arazzo |
Agnolotti al sugo di carne | Antico bodino di Casa Savoia | ||
San Damiano |
Salsiccia alla Barbera d'Asti | Canestrelli di San Damiano | ||
San Marzanotto |
Lardo macinato, insaporito e spalmato sul pane | Polenta arrostita sulla brace con salsiccia e peperonata | ||
Serravalle |
Tonno di coniglio | Torta di zucca | ||
Sessant |
Carne cruda all'Astigiana | Torta di ricotta | ||
Valenzani |
Salamini di cinghiale | Polenta con bocconcini di cinghiale | ||
Variglie |
Pan Marià (pane raffermo, passato nell'uovo e fritto) | Friciulin (frittini) di riso | ||
Viarigi |
Agnolotti alla moda di Viarigi conditi con sugo di arrosto | |||
Villafranca |
Tagliatelle ai funghi porcini | Bunet al cioccolato | ||
Villanova d'Asti |
Vitello Tonnato | Pesche ripiene al cioccolato |
Al Festival delle Sagre 2013 furono presenti anche gli ospiti di Mezzenile (TO) e Valmontone (Roma). I torinesi hanno proposto la polenta concia alla toma delle Valli di Lanzo e un bicchierino di cioccolato fondente, mentre gli ospiti romani hanno servito le penne all'amatriciana e le ciambelline al vino. Nel 2014 gli ospiti sono stati Genova e Gemona del Friuli (UD).
La sfilataModifica
Domenica mattina dalle ore 9,15, sfila per le vie cittadine un lunghissimo corteo che illustra i momenti salienti della vita in campagna ai primi anni del Novecento.
La sfilata è senza dubbio il momento più spettacolare e coinvolgente del Festival delle Sagre, che anticipa la grande festa gastronomica che si protrarrà da mezzogiorno fino a sera.
Sono più di 3000 i personaggi con abiti autentici dei primi decenni del Novecento, attrezzi e strumenti da lavoro, suppellettili, mobili ed arredi d'ogni genere, vecchi trattori a testa calda e macchine agricole che hanno segnato la storia delle campagne, 250 carri trainati da vecchi trattori e un variegato zoo domestico con buoi, cavalli, muli, asinelli e tutti gli altri animali che vengono per un giorno portati a sfilare per le vie della città.
Il corteo ripropone le scene più significative della vita contadina, ritmato dal susseguirsi delle stagioni in un vero e proprio museo vivente.
Per circa due ore il corteo si snoda per le vie del centro cittadino.
Il corteo non ha nulla a che spartire con una semplice sfilata comunemente intesa. Non c'è in essa alcuna finzione superficiale: tutto è rigorosamente autentico, dagli arnesi, alle macchine, ai personaggi. Si vedranno così anziani recitare la parte di loro stessi, molto tempo prima che il grande spopolamento delle campagne degli anni cinquanta - sessanta stravolgesse le abitudini di vita di molti contadini.
Galleria d'immaginiModifica
Pro loco di Nizza M.to presa d'assalto dalle comitive
Prezzario di uno dei piatti locali serviti (la belecauda)
Un antico trattore a testa calda, massima espressione del mondo contadino
NoteModifica
- ^ Maria Giuseppina Lucia, Paola Lazzarini, La terra che calpesto. Per una nuova alleanza con la nostra sfera esistenziale e materiale Per una nuova alleanza con la nostra sfera esistenziale e materiale, FrancoAngeli, 2015, ISBN 88-917236-8-1.
- ^ Festival delle Sagre, su ASTIGIANDO.it. URL consultato il December 23, 2015.
- ^ Le origini del Festival, su doujador.it. URL consultato il December 23, 2015.
BibliografiaModifica
- Fassio Giulia, "L'elogio del villano": le sagre in piazza, Roma, Aracne, 2009.
- Fiumerodo Maria Teresa, Celebrating Community and Cusine: Tradition and change in the Sagre Festival in Italy, Los Angeles, Ph.D., University of California, 2008.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Festival delle sagre astigiane
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su doujador.it.