Feudo monastico di Bobbio
Il feudo monastico di Bobbio o feudo monastico di San Colombano di Bobbio fu un territorio molto vasto il cui centro religioso, culturale e politico era l'abbazia di San Colombano di Bobbio, oggi in provincia di Piacenza. Il territorio si estendeva in buona parte delle attuali provincie di Alessandria, Pavia, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Genova, La Spezia, Massa-Carrara, Lucca e Pisa. In più vi erano feudi sparsi sia come abbazie, priorati o semplici monasteri e celle monastiche isolate in tutta la zona del centro-nord d'Italia.
L'abbazia venne fondata nel 614 dal santo irlandese Colombano, monaco, abate missionario e uomo d'azione che partendo dalla natia Irlanda evangelizzò tutta l'Europa ri-cristianizzandola dopo le invasioni barbariche pagane od ariane, fondando centinaia di abbazie, monasteri o semplici chiese tutte seguenti la sua regola dettata attorno al 591 nell'abbazia di Luxeuil in Francia denominata poi regola dell'Ordine di San Colombano.
Il monastero fu per tutto il Medioevo uno dei più importanti centri monastici d'Europa, celebre per il suo Scriptorium che tra il VII e il IX secolo fu il maggior centro di produzione libraria in Italia, uno dei maggiori in Europa. Nel 1014 Bobbio diverrà sede vescovile nella persona dell'abate-vescovo-conte Pietroaldo formando la Contea di Bobbio sul medesimo territorio.
StoriaModifica
La donazione regia longobarda del re Agilulfo e della regina Teodolinda allo stesso san Colombano comprendeva un territorio esteso per quattro miglia attorno al monastero, ma ben presto il possedimento si estese ulteriormente, allargandosi in Emilia, Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana.
Tra il VII secolo ed il X secolo Bobbio divenne un vero e proprio feudo monastico reale ed imperiale grandissimo ed esteso, non raggruppato su di un unico latifondo, salvo la zona centrale attorno alla città ed alla val Trebbia. Il territorio si estese subito anche all'Oltrepò, alla val Tidone, alla val Curone e alla val d'Aveto in una zona unica e contigua. Ma era anche formato da terreni e piccoli feudi sparsi per tutta l'Italia Settentrionale, dalle coste del mar Ligure al Piemonte e al lago di Como, al lago di Garda, le zone del Ticino e del Po, fino all'Adriatico, con una flotta di imbarcazioni che collegavano Pavia con la Svizzera e per il Po i possedimenti sul Mincio, di Comacchio, Ferrara, Ravenna, Venezia ed Ascoli Piceno, ma anche sul mare con i porti liguri di Moneglia e Porto Venere.
Vi furono possedimenti nel Lodigiano (San Colombano al Lambro e Fombio), nella Val Pellice (Bobbio Pellice), in Valsassina (Piani di Bobbio), in Liguria (San Colombano Certenoli), lungo la zona appenninica per la Via degli Abati (precorritrice dell'antica Via Francigena) da Bobbio passando per Bardi, Borgo Val di Taro, la Cisa e Pontremoli, in Lunigiana, nella Val Fontanabuona, nella Val di Vara e la Magra ed in Garfagnana, ecc.
Il feudo godette della protezione imperiale e papale e l'abate era nullius dioeceseos (Abbazia territoriale) e dal 643 l'abate ebbe anche la carica di Abate mitrato. Dopo le incursioni saracene venne difeso anche dagli Obertenghi.
I monaci vi avevano eretto numerosi monasteri, sia secondo la regola colombaniana che quella benedettina, e vi coltivavano le terre in modo intensivo, impiantando vigneti, oliveti e castagneti e costruendo mulini; inoltre vi erano numerosi allevamenti specialmente di pecore per l'utilizzarne la pergamena per gli scriptoria di Bobbio stessa e dei vari altri monasteri. Altri monasteri erano sparsi dalla Spagna fino alla Germania, in Irlanda ed in Inghilterra, collegati tra loro da numerose strade percorse da pellegrini e da monaci. Verso il IX secolo, come per tutti i monasteri europei di ogni ordine, accolse la riforma benedettina di Benedetto d'Aniane.
Sul territorio nel IX e X secolo furono anche edificati numerosi castelli e varie fortificazioni a protezione dei borghi e dei luoghi religiosi, specialmente a difesa dalle incursioni saracene.
L'abate Agilulfo iniziò la costruzione nell'883 del nuovo monastero dove si trova attualmente.
Nella metà del X secolo iniziò la prima decadenza anche per l'affievolirsi della protezione imperiale e papale e molti feudi passarono direttamente agli Obertenghi e poi ai vari rami famigliari come i Malaspina nel 1164, ma anche le vicine diocesi vescovili divenute potenti via via si impossessarono del territorio. Anche perché il potere degli abati si era affievolito ed in molte zone i religiosi e quindi anche i monaci dovevano obbeddienza primaria ai locali vescovi.
Sarà l'abate Gerberto, divenuto papa Silvestro II a risolvere le attribuzioni territoriali e sul titolo di conte di cui i predecessori hanno ritenuto effigiarsi dall'846 su di un diploma imperiale ritenuto da molti un falso storico. Infatti ottenne dall'imperatore Ottone III la conferma di tutti i privilegi passati con la conferma del comitato bobbiese all'abate Pietroaldo.
La situazione di decadenza anche cittadina venne superata con la creazione a partire dal febbraio 1014 della diocesi di Bobbio sotto la carica dell'abate-vescovo-conte Pietroaldo, che diverrà contea vescovile prendendo buona parte del territorio abbaziale con restituzioni parziali e donazioni da parte delle vicine diocesi. Con la successiva separazione delle cariche di abate e vescovo e delimitazione dei rispettivi territori si parlerà esclusivamente di contea vescovile di Bobbio. Dopo il 1200 l'abate di Bobbio sarà sottoposto all'autorità del vescovo locale.
La Contea di Bobbio con varie vicissitudini durerà fino al 1743 con il passaggio al Regno di Sardegna e la creazione della Provincia di Bobbio. Invece la Diocesi di Bobbio rimarrà autonoma fino al 1986-89 con le aggregazioni prima sotto Genova e poi sotto Piacenza.
Sviluppo monastico del territorioModifica
L'abbazia di Bobbio fu un attivissimo centro di evangelizzazione e di rinascita agricola sotto la protezione reale ed imperiale, e del Papa. Diede le basi e l'impulso per lo sviluppo dell'agricoltura in modo intensivo con il recupero di aree incolte o abbandonate, le bonifiche, le canalizzazioni per scopo irriguo e di drenaggio, acquedotti e migliorie con l'introduzione di innovazioni agricole, agronomiche e le rotazioni agricole, con il recupero di campi ed orti e la diffusione di vigneti, castagneti, oliveti, noceti, piante da frutto, selvicoltura, strumenti agricoli e di aratura, mulini, fratoi, ecc. I monaci diedero, inoltre, un notevole apporto alimentare grazie agli allevamenti ed alla conservazione degli alimenti, proteine e grassi, come olio, burro, formaggi, salumi, grazie a sale e spezie; introdussero il nuovo tipo di vinificazione per il vino a fermentazione alcolica in botti di legno inuso presso i celti e galli. Inoltre si adoperarono per la riapertura delle vie di comunicazione e commerciali e delle vie del sale ed il commercio lungo la pianura e verso la marittima con conscambi di merci varie come olio, sale, spezie, legname, cereali, ortaggi, formaggi, carni, pesce, vino, ecc.
I monaci colombaniani di Bobbio nel territorio di loro competenza ma anche nel resto del nord Italia e d'Europa evangelizzarono i popoli insegnando a pregare a dissodare la terra aprendo orti nelle sterpaglie, e nelle selve anche spazi terrazzati per la coltura del castagno, dell'olivo, della vite, degli alberi da frutto, del grano e degli ortaggi.
Dove un tempo vi era la selva, la roccia, lo strapiombo dei dirupi, nascono presso fiumi e fonti le tende, le case, il villaggio, il borgo. la città, la civiltà. Nascono le edicole, le cappelle, le chiese, i monasteri e le monumentali abbazie. L'abbazia ed i monasteri, per i vari feudi e proprietà terriere, effettuavano contratti agrari sia di livello (i livellari erano una via di mezzo fra feudatari-fattori non monaci, esperti, che gestivano le terre del monastero dietro pagamento di un fitto) che di enfiteusi (con pagamento di un canone annuo e dopo un certo numero di anni alla possibilità di riscatto per affrancatura diventandone proprietario).
Il monastero dilata i suoi spazi fino a diventare rifugio e asilo per i poveri, i pellegrini, ospedale per ammalati ed infermi, grazie all'uso della medicina e della farmacopea e nelle zone con sorgenti termali lo sfruttamento delle acque termali, specie le sulfuree, a scopi antisettici e curativi mediante inalazioni e bagni.
L'abbazia di Bobbio favorisce ed accoglie la cultura ed il sapere grazie al suo scriptorium, la ricchissima biblioteca e le scuole aperte a tutti, e fino alla nascita delle moderne università, essa sarà il maggior centro di sapere universitario italiano e d'Europa. I monasteri colombaniani con le loro biblioteche, saranno cenacoli di studio e di incontri culturali. Alla luce del vangelo e del camminare insieme nasce la comunità cristiana e più tardi la parrocchia.
Abbazie, monasteri, chiese e celle monasticheModifica
Oltre che all'abbazia di San Colombano di Bobbio, abbazia matrice in Italia, vi erano numerosi insediamenti monastici, che possiamo suddividere in abbazie autonome, priorati autonomi con un monastero centrale, priorie ed altri monasteri dipendenti con celle monastiche, monasteri e chiese con celle monastiche (curtis,domuscultae, sortes, pievi, xenodochia, mulini, frantoi e feudi agricoli) contigue o isolate dipendenti sempre da Bobbio.[1][2]
Feudo compatto attorno a BobbioModifica
Centrale vi era l'abbazia di San Colombano di Bobbio con numerosisimi possedimenti sia nei paesi che nelle valli.[3][4][5]
Nel BobbieseModifica
Il territorio di Bobbio descritto nel diploma di Ottone I del 30 luglio 972 comprende oltre Bobbio gli odierni comuni di Coli, Corte Brugnatella e Brallo di Pregola, e le adiacenze nei comuni di Santa Margherita di Staffora, Varzi, Menconico, Zavattarello, Romagnese, Colli Verdi, Alta Val Tidone, Piozzano, Travo, Bettola, Farini, Ferriere:
- Bobbio, Abbazia di San Colombano, Lagobisione, C.na Uccellone, Degara (Dagadana o Dagarari), Mezzano Scotti ed il Monastero di S.Paolo, Dorba (Rivo Turbio), Cadonica (Torre e mulino), Zucconi, Embrisi-Embrici (Eblene), Brodo e Pietra Parcellara, Ajguera, Arelia o Areglia, Dego, Barberino (cella o castrum Barbarino), Cognolo, Dorbida (Durbula o Durbola), Santa Maria del Penice, Passo del Penice, Santa Maria (Corte di Cerreto (Cerretum o Cerexia) ed Oracolo di S. Maria di Cerreto in Xarto e Oracolo di S. Bartolomeo di Xarto), Scale, Campore (Xartello), Cogni, Vaccarezza (Vacaritia), Campolungo (Campolongo), Groppo (Petra Pedana e ospitale di Castro Pedano) di Pradegna e Pianelli, Malosso, Boschini, Castellina, Valle e la sua scabia (pendio aspro) (Valle - Scarunia de infra Valle), Brugnoni, Piro Ciricio o Porcerin, Ponte, Ca', Ceci (Zeute o Ceuce), Vegni (Venni), Dezza (Decia), San Cristoforo (oracolo di S. Giacomo di Viulio o Vigulio e chiesa di S. Cristoforo d'Uguglio), Valle del Carlone (castagneti e mulini dal Monte Alberto alla Valle di Bardonetto), Colletta di Gazzolo e Caldarola, Moglia (Solia), Cerreta (o Ca Serrea), Cavanna, Riva e Pian dei Castelli, San Martino (oracolo), S.Salvatore (oracolo) e Brayda Giocharella, Telecchio, Cassolo, Callegari, Bertuzzi, Cavarelli, Freddezza, Casale S.Ambrogio di Pian ca' sale (oracolo) e Piancasale, Fognano, Arelli
- Coli (Caulo) con l'Eremo della Spelonca di S.Michele, S. Agostino, Rosso o Rossopiana, Barche, Costiere, Porcile-S. Cecilia, Peli, Barberino, Pradella, Roncaiolo (Runco), Scabiazza (Scarunia de super Trivia - Cella di Barberino e Oracolo di S. Anastasio), Gavi, Caminata Boselli, Costa Caminata, Forno di Sotto e Forno di Sopra, Macerato, Aglio (Alium o Allium), Nicelli
- Corte Brugnatella, Carana, Rossarola, Brugnello e Borcarezza (Porcaritia), Marsaglia vecchia, Poggio Villeri e Villeri, Montarsolo, Pieve di Montarsolo (Pieve di S. Giacomo o oracolo), Codogno (sorte attorno al rio Codogno - Codonio), Lago, Castelletto o Castel del Lago, Confiente (Conflenti), Casaldrino (Casale Rodolino), Sanguineto, Ozzola, Metteglia (Metellia)
- Brallo di Pregola, Alta Val Staffora-Val Trebbia pavese-Avagnone, Pregola (Predalia e Corte della Chiesa di S. Agata), Barostro, Campo del Prete o Casa del Campo, Corbesassi (Curbesassi) e Chiesa di San Colombano e San Marziano, Someglio, Ponti, Pratolungo, Lama e Valle (le due Lame - Scarunia de Lame e Scaronia intra), Colleri ed il Colle di Arpeselle
Val Trebbia, Aveto e NureModifica
- Val Trebbia, Calendasco (Kalendasco), Monastero di S. Pietro (già della Risurrezione) a Cotrebbia Vecchia (Caput Trebiae) e Terre Sancti Martini, Gragnano Trebbiense, Campremoldo, Casaliggio, Gossolengo (Gondolenci o Godolenci), Rivergaro, Ancarano (Ancarianum), Rallio di Montechiaro, Val Luretta, Gazzola, Momeliano (Mameliano), Casale (Chiesa di San Colombano - scomparsa), Croara (Corvara o Coruara), Lisignano (Licinianus), Rezzanello (Regiano), Rivalta (Ripa Alta), Agazzano (Aricazano), Sarturano e Castano, Verdeto, Piozzano, Poviago, San Gabriele, Vicus Pomarius (Pomaro), Canianum (Montecanino), Torresano, Traviano, Travo, Statto, Caverzago (Cabardiacum), Prescigliera (Pietra Parcellara) e Donceto, S.Anna (ant. S.Michele) della Perduca, S. Andrea, S. Maria, Signano, Fellino (Figlini), Azzano, Fiorano-Pigazzano, Mezzanello, Bobbiano (Bubiano), Coni di Rallio, Denavolo, Chiosi, Pradella, Stazzano-Quadrelli, Scarniago (Cerniago), Cernusca (Cerniaco), Viserano (Vixirano)
- Alta Val Trebbia: Cerignale (Cerinialis o Cerignalis), Carisasca (Carisaschae), Ponte Organasco (S. Maria Magdalena pontis Organaschae), Oneto (Castrum de Oneto), Cariseto (Carexeto), Selva (Selvarezza), Rovereto e Monte Veri verso il Cifalco, Ottone (chiesa di San Bartolomeo), Ottone le la sua scabia (pendio aspro) (Autoni - Scarunia de Autoni), Ottone Soprano (Chiesa di San Colombano), Fabbrica, Fabricula, Croce, Losso, S.Agostino, Traschio, Ca', Rettagliata, Frassi, Gramizzola e Toveraia (Tebolaria), Orezzoli ed i xenodochia e ospitali dei Monti Dego e Oramara (Alpe Longa) passo del Cifalco verso la Scoffera di Torriglia, Moglia, Santa Maria e Cà Fredda, Artana (Atroana), Belnome, Bertassi, Bertone, Pizzonero, Bogli, Tartago, Campi, Cattribiasca (Castrum Ca Trebbiasca), Zerba (Herbida-Gerba - Zerbanum) e Gabanum, Cerreto (Cereto), Pej, Samboneto (S. Pietro de Sanguineto), Vesimo (Veximus o Vigesimus) (Chiesa di San Colombano) e la val Boreca
- Alta Val Trebbia genovese: Torriglia, Scoffera, Abbazia di Patrania e Monastero di S.Onorato, Propata, Rondanina, Montebruno, Rusca (terra di Ruscha), Fontanigorda (Fontana ingorda), Fascia, Rovegno, Garbarino, Loco, Gorreto
- Val d'Aveto, Ferriere, Gambaro e Monte Carevolo, Ciregna, Castello, Castelcanafurone (Dermona o Cremona o Pescremona), Brugneto, Noce, Casale (Remisso), Salsominore, Cattaragna (Caterrecagna), Castagnola, Boschi-Ruffinati, Grondona, Cerreto, Pomarolo, Centenaro, Retorto, Canadello, S. Pietro in Valle di Nuceto, Rompeggio, Retorto, Pertuso , Selva, Casaldonato, Curletti, Alpe Longa, Solaro, corte di Torrio (Turio), Ascona, M. Crociglia, M.Maggiorasca, M.Tomarlo, M.Chiodo
- Val d'Aveto genovese: Santo Stefano d'Aveto, Alpepiana (S.Petri de Alpepiana), Alpicella d'Aveto, Campomenoso, Pievetta (Pieve di S. Giovanni de Sexegnae), Cornaleto, Amborzasco, Ascona (Scaona), Brignole, Canale, Insula, Vicomezzano, Vicosoprano, Rezzoaglio, Luco e Cabanne, Cerisola (Ceresola o Cerexola), Parazzuolo, Villa Salto (Xalto o Sarto), Casaleggio, Villa Sbarbaro, Villacella-Pietramartina, Isola Rotonda, Ventarola
- Val Nure, Podenzano, Verano-Podenzano (Veriano), Cassiano, Ponte dell'Olio, Zucconi, Vigolzone, Chiulano, Mansano, Carmiano, Luzzano, Gropparello, Canianum con lo xenodochio, Bettola, Ebbio, Missano, Murlo, Calenzano, Montecicioni, Farini, Val Perino, Mareto, Pradovera, Valle, Mulino di Ulmu o di Cogno, Unghia, Groppallo, Duxio, C. dei Prenzali sul Sanadogo, Clapeto, Montereggio, Ferriere, Cassimorengo
Val TidoneModifica
- Val Tidone, Castel San Giovanni (Castrum Sancti Johannis de Olubra), Vicobarone (Chiesa di San Colombano) e Mascandola di Ziano Piacentino, Castelnuovo di Borgonovo Val Tidone, Arcello, Azzano, Casanova, Gabbiano, Rocca Pulzana, Monte Altone o Aldone Pianello Val Tidone (Chiesa di San Maurizio e San Colombano), Alta Val Tidone, Pieve Stadera (Chiesa di San Colombano di Monterosso - scomparsa), Trebecco, Salenso e Campaniola-Trevozzo di Nibbiano, San Sinforiano, Genepreto, Caminata, Lazzarello, Costalta, Morasco, Caselle o Casella (corte), Montemartino, Marzonago, Caprile, Busseto, Corneto, Sevizzano, Praticchia (o Petra Tigia) Cicogni Pecorara
OltrepòModifica
- Voghera, Oltrepò pavese, Torrazza Coste, Barbata Santa Giuletta, Redavalle, Casteggio, Montalto Pavese, Villa lllibardi e Lirio, Fortunago, Calvignano, Barbada cum Solariolo e Memoriola e S. Maria di Mormorola di Borgoratto Mormorolo, Spariano di Bosnasco, Valle del Coppa, Valle Scuropasso, Val Versa, Zenevredo, Montù Beccaria, Monte Acuto, Auliano (corte e pieve e xenodochio di S. Benedetto - Aulianum), Luliatica e Vinzasca (Vinzasco), Rovescala (Rovecla o Roveclam), Castana, Canneto Pavese, Montescano, Portalbera e il Porto Peducoloso (Pontem Peduculosum), Soriasco (corte di Sorlasco - Sorlascum) e Pizzofreddo di Santa Maria della Versa, Begoglio (Bogolium), Donelasco, Montarco, Rocca de' Giorgi (Aimericus - Almerici terra), Volpara, Golferenzo (Gulferisi o Gulferixe), Montecalvo Versiggia, Pietra de' Giorgi
- Valle Staffora, Massinigo Santa Margherita di Staffora
- Staffora-Val Nizza-Ardivestra-Val Tidone, Cecima, Trebbiano Ponte Nizza, Nizza (corte di S. Paolo in Nizza), Pratolungo, Casarasco, Cassano, Monte, S.Albano (di Bobbio) (corte di S. Albano in Candubrio) Val di Nizza, Colli Verdi, Canevino, S.Ilario, Bozzola, Casa de' Fabiani, Molino d'Alberto, Rio Torbida, S. Agata Valverde, Montelungo e S.Maria di Montelungo, Pometo, Torre degli Alberi (Torre d'Albera) Ruino
- Alta Val Staffora, Bosmenso, Castano, Cavagnolo, Ranzi e S. Matteo di Ranzi, Monteforte, Bognassi, Cagnano (xenodochio di S. Martino, corte e mulino), Canianum, Carro, Linaro, Cagnarello, Sagliano (corte e mulino) Varzi, S.Pietro, Casasco, Polinago o Pornago, Cella (di Bobbio), Carpeneto, Monte Martino o Montemartino, Monte Zucchello, Vigomarito o Vicomarito, Campolungo, Cadalenci Menconico, Livello o Livelli Bagnaria
- Alta Val Tidone pavese, Rossone, San Silverio, Rivaroli, S. Severo, Silvano e Tovazza (corte di Tovacia e Prato Silvando o Silvando), Pradelle, Perducco (corte di S. Antonino), S. Paolo di Sarturiano (o Sarturanello) Zavattarello, Montagna o Montana, Totonenzo o Tatonenza, Valle, Rivarolo, Grazi Romagnese
Piacenza e pianura piacentina, Cremona, Parma, pianura e valli del Ceno e Taro, Emilia e dintorniModifica
- Piacenza, Chiesa ed ospitale di S.Brigida e xenodochio della S.Resurrezione, con le pertinenze di Vicotagolo, Vicourbano, I Vaccari (Vicovaccario), Monticelli Pavese, Monticelli d'Ongina e San Nazzaro, Lusurasco di Alseno, Muradello (Chiesa di San Colombano), Paderna (Padernum) e Pontenure, Solarolo (Solaria o Solariolum o Solariolo) di Fontana Fredda di Cadeo, Caselle Landi (oggi sotto Lodi), Cortemaggiore, Chero (Carium o Cario) di Carpaneto Piacentino, Molano, San Giorgio Piacentino, Tollara (Tegularia), Galusano (Sinterassi e Galusiano)
- Cremona, Alfiano e Corte de' Frati, Castelleone
- Parma (Oratorio di San Colombano dell'Abbazia di San Giovanni Evangelista), Mariano, monastero di San Pietro di Fidenza, prioria della corte di Rovacchia (Rovacas o Rovaclas o Rovacla) a Rovacchia-Coduro, Rovacchia-Ferrari, Cabriolo, Cannetolo, Castione Marchesi, Parola, Pieve Cusignano di Fidenza (Borgo San Donnino), pievania di S. Martino in valle Purpuraria di Corticelli a San Secondo Parmense, pievania della corte di Soragna (Sorania), Villula (Villolae) di Corniglio, pievania della corte di Fiesso (Flexum o Flexo) con Casaltone di Parma, di Gattatico (RE) e Sorbolo, Coenzo, Nocetolo e Olmo di Gattatico (RE), Noceto, Mariano di Pellegrino Parmense, Berceto, Abbazia di San Moderanno di Berceto, castello di Pietramogolana, domusculta della corte di Solignano (Salonianum o Soloniano) e (Castrum Nebbla), castello Persico o di La Persica (castellum Persicum), castello di Scipione o di Berteradi (castellum Berteradi) Salsomaggiore
- Valle del Ceno, Calice (Carice), Carniglia, Casalporino, Chiesiola, Cornolo, Drusco, Nociveglia, Porcile, Romezzano, Bedonia, Bardi, Varano de' Melegari e Varano dei Marchesi di Medesano, Credarola e Granelli, Acquanera, Tanugola, Tosca di Varsi, Val di Taro, Tornolo e Santa Maria del Taro, Compiano, Pieve di Campi (S. Paolo), Campi, Groppo Albareto, Montegroppo, Val Gotra, Passo di Centocroci
- Reggio Emilia, Monastero di San Prospero, Fogliano
- Modena, Fanano, Piumazzo di Castelfranco Emilia
- Bologna (Chiesa di San Colombano e Basilica di Santo Stefano)
- Ferrara, Comacchio, Codigoro, Abbazia di Pomposa
- Ravenna
Lungo la Via degli Abati e la Via dei Monasteri regiModifica
- Pavia con la Chiesa di San Colombano maggiore e lo xenodochio, Chiesa di San Colombano minore, Basilica di San Michele Maggiore, Monastero di San Giovanni, Monastero di San Pietro in Ciel d'Oro, Monastero e chiesa di San Salvatore, altri monasteri colombaniani di Pavia, Monastero e chiesa di San Pietro in Verzolo, Roncaro (Cassina Runcore),
Boccolo de' Tassi e il suo xenodochio di S.Pietro lungo la Via degli Abati, Farini, Banzolo, Groppallo, Groppazzolo, Boccolo Noce, Montereggio, Castello, Mareto, Cogno San Savino, Gazzo e Cogno di Gazzo, Osacca e il valico di S. Donna, Faggio e Pione, S. Protaso (Odolo), Bardi, Monastero di Fiorenzuola, Castell'Arquato, Vernasca (Chiesa e Pieve di San Colombano), Lugagnano Val d'Arda e Velleia, Monastero di Val Tolla, Passo del Pellizzone, Monastero di Gravago, Chiesa di Casanova di Bardi, Varsi e Villora (Villolae), Monte Dosso, Pessola, Mariano e rocca di Gusaliggio (Chiesa di San Colombano) della Pieve di Gusaliggio di Valmozzola, Specchio (Monte Spinola) di Solignano, Pieve di San Giorgio con la Chiesa di San Colombano de Turre o Turrem e Turris o Turrexana o Borgo Torresana (attuale Borgo Val di Taro), Pontolo, Rovinaglia, castrum di Roccamurata, Valle del Verde, Borgallo e l'ospitale di S. Bartolomeo, Passo del Brattello, Baselica, Cervara, Grondola, Vignola, Pontremoli
Lungo la Via Postumia - l'alessandrino, Tortona, Valle Scrivia, Val Borbera, Val CuroneModifica
- Tortona, Valle Scrivia e l'antica Via Postumia, Val Borbera, Precipiano di Vignole Borbera e l'abbazia di San Pietro di Precipiano, Arquata Scrivia, Val Lemme, Gavi, Borghetto di Borbera, Stazzano, Variana di Grondona, Valle Spinti, Sezzadio (Sezze) (Abbazia di Santa Giustina), Montaldo Bormida, S. Gregorio di Ceta (Fraconalto) e S. Maria del Porale
- nell'Alessandrino Masio, Oviglio, Val Curone, Pontecurone, Bidella e Vico Lardario Rivanazzano, Volpeglino, Casasco, Avolasca (Audelascum), Garbagna, Sant'Agata Fossili, Casalnoceto, Fabbrica e Salogni di Fabbrica Curone, Fabbrica di Montegioco, Casei Gerola, San Sebastiano Curone, Albera Ligure, Monastero di Vendersi, Cornareto (Cornaletum) e Cabella Ligure, Abbazia di Dova Superiore, Pobbio, Piuzzo, Cantalupo Ligure, Semega, Carrega Ligure, Magioncalda, Vigoponzo (Vico Pontio) di Dernice, Mongiardino Ligure, Roccaforte Ligure, Rocchetta Ligure
- Alto Monferrato, Ponzone, Ciglione, Spigno Monferrato, Montechiaro d'Acqui, Belforte Monferrato, Ovada, Pareto
Genova dal Ponente al Levante ligure - la Marittima e la TusciaModifica
- Genova con l'Abbazia di S.Stefano e la Chiesa di San Pietro in Banchi (area dell'antica borsa merci e del porto antico con accesso alle navi del monastero), monastero di S. Andrea della Porta, San Siro di Struppa, Molassana e alta Val Bisagno verso l'alta Val Trebbia, S. Alberto di Bargagli, Davagna e Chiesa di S. Pietro, Moranego e Chiesa di S. Colombano, Scoffera, Badia di Sant'Andrea de Sexto degli Erzelli, Badia di Tiglieto, Tiglieto
- Valle Stura, Masone, Rossiglione, Belforte Monferrato (Monastero del Faldellino).
- Sestri Ponente, Valle Scrivia e l'antica Via Postumia, Val Polcevera, Val Verde (Italia), Val Lemme, Alta valle Scrivia, Valle Spinti, Sant'Olcese, Casella, Valbrevenna, Savignone, Crocefieschi, Busalla, Ronco Scrivia, Vobbia.
- Il Ponente ligure ed il suo entroterra, Imperia Porto Maurizio, Sanremo, la chiesa di Santo Stefano e l'Eremo di San Michele, il principato benedettino di Seborga, Valle Argentina, Taggia e l'abbazia di Nostra Signora del Canneto, Ceriana, Bajardo, Badalucco, Triora, Molini di Triora, la Pievania di San Tommaso e la chiesa di Santa Brigida di Dolcedo, Il feudo monastico di Pietralata (Prelà e Vasia) con il monastero di San Michele, Cipressa, Costarainera, Pietrabruna, Civezza, San Lorenzo al Mare, Pompeiana, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare (principato monastico di Villaregia), Terzorio, Diano Arentino, Diano Castello, Diano San Pietro, Diano Marina, San Bartolomeo al Mare, Villa Faraldi, il monastero di San Colombano di Gavenola di Borghetto d'Arroscia, Ranzo e Chiesa dell'Assunta di Bacelega, Aquila d'Arroscia, Cosio di Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pornassio, Rezzo, Carpasio, Montalto Ligure, Borgomaro e la pieve dei Santi Nazario e Celso, Aurigo, Caravonica, Chiusanico e la pievania di San Lorenzo, Chiusavecchia, Lucinasco, Pontedassio, Cesio, Vessalico, Pieve di Teco l'antico monastero di San Pietro in Carpeneto (Carpeneta), la Chiesa della Madonna della Ripa, Cartari e Calderara e Moano, Armo, Ospedaletti, Capo Sant'Ampelio di Bordighera, Val Roia, Ventimiglia, porto canale dell'Oasi del Nervia (porto monastico) ed il priorato di San Michele Arcangelo, dall'abbazia di Pedona e dal Colle di Tenda verso la Val Nervia, Tenda (Francia) e San Dalmazzo di Tenda, Saorgio (Francia), Passo Muratone, Pigna Pieve di San Tommaso e Buggio, Castel Vittorio e S.M.Assunta di Nogareto, Isolabona Veonegi e Marcora-Marcola, Apricale e Chiesa di San Pietro in Ento, Rocchetta Nervina, Perinaldo, priorato di S. Maria de Mota di Dolceacqua il Portu e la pieve di S. Giorgio, Camporosso pieve di S. Pietro, San Biagio della Cima, Soldano, Vallebona, Vallecrosia Chiesa di San Rocco e San Vincenzo, priorato di Airole, Olivetta San Michele, con il collegamento fino a Nizza, monastero di Cimiez ed i possedimenti del Nizzardo, dai monasteri del basso Piemonte, amministrati dall'Abbazia di Novalesa, dall'abbazia di San Dalmazzo di Pedona, dal monastero isolano dell'abbazia di Lerino in Provenza e dall'abbazia di Santo Stefano di Genova
- Nel Savonese, Andora e Rollo, Laigueglia, Alassio, Villanova d'Albenga, Albenga e l'abbazia di San Martino dell'Isola Gallinara, Toirano e l'Abbazia di San Pietro in Varatella, Finale Ligure e l'Abbazia di Santa Maria di Finalpia, Varigotti e l'antica chiesa di San Lorenzo, Noli e la Chiesa di San Giuliano, Isola di Bergeggi e il monastero di Sant'Eugenio, Altare, Savona e Lavagnola, Val Bormida, Abbazia del Salvatore di Giusvalla, Cairo Montenotte, Dego, Mioglia, Piana Crixia e prioria di Lodisio, Pontinvrea, Sassello, Stella
- Il Levante ligure ed il suo entroterra, Pieve Ligure, Recco, Camogli e l'Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte, Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo.
- Valle Sturla, Borzonasca, Caroso, Casa Pecorara, Le Cassine, Belpiano, Bertigaro, Temossi, Perlezzi, Recroso, Carelio-Caregli, Sopra la Croce, Bresone, Borzone con l'Abbazia di Borzone, Cerreto, Pontegiacomo, Semovigo Mezzanego, Val Fontanabuona, Avegno, Vaccarezza Cicagna, Cogorno, La Costa, Coreglia Ligure, Pian dei Manzi, Vaccarezza Favale di Malvaro, Il Piano, Canavissolo, Priagna, Carezza Lorsica, Acqua, Co' di Verzi, Lumarzo, Moconesi, Neirone, Orero, Pianmegorino, Soglio, Certenoli, Bembelia, Vignale San Colombano Certenoli, Scaona o Scaruglia, Monte, Romaggi, Plecherio-Villagrande di Cichero, Tribogna, Cassanesi, Uscio, Leivi, Carasco e la prioria di S. Marciano, Rivarola e la corte del monastero di S. Giorgio di Comorga, Graveglia ed il monastero di S. Eufimiano, S. Maria-S. Pellegrino, S.Pietro, Campo Molino, Terrarossa, Paggi, Val Graveglia, Ne, Antigastro, Reppia, Arzeno, Pontori, Montedonico, Osti, Treulario, Vausti ed il monastero di Sambuceto.
- Da Chiavari, Rupinaro, fino alle Cinque Terre, Lavagna, Sestri Levante, Libiola, Cassine, Bargone, Casarza Ligure, Val Petronio, Moneglia (porto marittimo del monastero) e l'Alpe Adra, Castiglione Chiavarese (Castellione), Bonassola, Deiva Marina, Monte San Nicolao, Passo del Bracco, Framura, Levanto, Monterosso al Mare, Riomaggiore e Vernazza, ...
- La Spezia, Porto Venere (porto marittimo del monastero), Isola del Tino, Lerici, Tellaro
- Val di Vara, Val di Magra e Lunigiana, Beverino, Bolano, Borghetto di Vara, Brugnato, Calice al Cornoviglio, Follo, Pignone, Riccò del Golfo, Carro, Carrodano, Maissana, Rocchetta di Vara, Sesta Godano, Varese Ligure, Zignago, Ameglia, Arcola, Castelnuovo Magra, Ortonovo, Sarzana, Santo Stefano di Magra, Vezzano Ligure, Luni
- Lunigiana e Massa-Carrara, Aulla, Villafranca in Lunigiana, Filattiera, Fosdinovo, Pontremoli, Mulazzo, Chiosi di Crespiano, Fivizzano, Zeri (Cerri), Montignoso Pratum Agiulfi
- Lucca (Chiesa di San Colombano di Apulia (o Pulia) con ospizio per i pellegrini (oggi scomparsa) nei pressi del Baluardo di San Colombano ed i possedimenti della chiesa di San Salvatore in Busdagno, della chiesa di San Pietro di Careggine e di Castiglione in Garfagnana), Chiesa di San Michele in Foro, Chiesa di San Micheletto, Luni, I monasteri di Brancoli, Tempagnano, Massa Bofoli, Vaccoli e Sesto
- Capannori, Monastero di San Colombano in frazione San Colombano, Chiesa di San Colombano di Segromigno (ex parrocchiale) a San Colombano alto, Chiesa di San Colombano di Rimortoli, assieme all'ex ospitale di San Concordio, Sant'Andrea di Compito (Ex Chiesa di San Colombano), Camaiore, Castiglione di Garfagnana
- Populonia, Monastero di San Quirico, Castagneto Carducci, Donoratico, Castello di Donoratico
- Pisa (una chiesa in Pisa) e Prioria di Putignano di Pisa, monastero di San Michele Arcangelo di Cuoza di Pugnano, Vecchiano, Monastero di San Pietro in Palazzuolo in Poggio a Badia di Monteverdi Marittimo, Pievania della corte di San Gervasio in Veriana (o Verriana) e oratorio di San Colombano a San Gervasio di Palaia, Barbialla di Montaione
- Pistoia, abbazia di San Bartolomeo in Pantano, Pescia, Pietrabuona
- I monasteri di Coverciano, Ripoli, Badia a Settimo, Marradi (Marade pievania della prioria di Frassineto), monastero di San Colombano a Settimo e San Colombano a Scandicci, vicino a Firenze, San Casciano in Val di Pesa, Bargino, Montefiridolfi, Stazzema, Terrinca
- Capraia, Gorgona e Isola di Montecristo
- Arezzo, Casentino, prioria di Frassineto della corte di Tuscia a Frassineta (Fraxenedum o Fraxenetum) e la pievania di Sarna (Sarnam) di Chiusi della Verna
- Ischia di Castro, Monastero di San Colombano di Castro
PiemonteModifica
- Cuneo, Abbazia di San Dalmazzo di Pedona Borgo San Dalmazzo, Valle Stura di Demonte, Valle Grana, Monastero di San Costanzo[6] di Villar San Costanzo - Dronero, Valle Maira, Monastero di S. Pietro e Colombano di Pagno[7], Valle Bronda, Valle Varaita, Valle Po, Valle Infernotto, Saluzzo, Monastero di Santa Maria di Caramagna[8], Valle Gesso, Limone Piemonte e Valle Vermenagna, Chiusa di Pesio e la Valle Pesio, Valle Ellero, Bongiovanni di Villanova Mondovì, Val Tanaro, Briga Alta, Val Corsaglia, Valle Mongia, Roero, priorato di S. Antonino di Bra, Ceresole d'Alba e chiesa di S. Pietro, Monteu Roero (Monte Acuto) con le chiese di S. Giorgio e S. Pietro di Pulciano, S. Lorenzo di Caraglio, S. Biagio di Centallo, Casale Soprano di Dogliani, Perno di Monforte d'Alba, Camairana nei pressi di Trezzo Tinella, Cossano Belbo, Borgata Soprana di Monasterolo Casotto, pievania di S. Colombano di Monchiero, Rea di Murazzano, Pezzolo Valle Uzzone, Bergolo, Cortemilia, Levice
- Torino, Cattedrale di S. Salvatore di Torino, Ivrea, San Ponso, Acqui Terme, San Mauro Torinese, San Colombano Belmonte, Abbazia di Novalesa, la Sacra di San Michele e l'Ospizio del Moncenisio, con la Val Susa, la Val Pellice, ecc. fino all'entroterra ligure
- Alba, Langhe, Diano d'Alba, Ricca (xenodochio dei Santi Maria e Michele di Rega), Paterno, Solaria, domusculte di Perolas e Casadegolo, Cocianico, Alpe Tritivinio, Casaliglo, Pane, Sole, Panantena, corte di Pecorari (o Pecoraria) e chiesa di S. Colombano Monte Guntelmi
- Asti, Alfiano, Camariano, Camerano Casasco, Vigliano d'Asti, xenodochio di Corziagno (Quotiano) di Montiglio Monferrato, Monferrato, corte di S. Martino in valle Porporaria di Cortiglione
- Vercelli, Monastero di San Michele di Lucedio, Corticella e Santa Maria di Roasio, S. Martino a Roccapietra di Varallo
- Novara e Biandrate
- Intra e Pallanza di Verbania (lago Maggiore), S. Giovanni a Montorfano e Valle dell'Ossola
Feudi sparsi del centro-nord d'ItaliaModifica
Sono indicati sia città o comuni con un monastero colombaniano all'interno del paese con possedimenti limitrofi esterni o monasteri esterni con un territorio coltivato.
- Milano, Monastero di Sant'Ambrogio, Basilica di San Simpliciano, Paullo, Vaprio d'Adda, Arlate
- Pavia, con la Chiesa di San Colombano maggiore e lo xenodochio, Chiesa di San Colombano minore, Basilica di San Michele Maggiore, Monastero di San Giovanni, Monastero di San Pietro in Ciel d'Oro, Monastero e chiesa di San Salvatore, altri monasteri colombaniani di Pavia, Monastero e chiesa di San Pietro in Verzolo, San Colombanino di Gualdrasco di Bornasco, Vigevano, Monastero di Sant'Anastasio - Abbazia di Santa Cristina ed il suo feudo: Inverno di Inverno e Monteleone, Chignolo Po, Badia Pavese, Miradolo Terme, Pieve Porto Morone, Marudo (LO), Sant'Angelo Lodigiano (LO), Corte Sant'Andrea (LO).
- Lodi, San Colombano al Lambro feudo di San Colombano e della pieve di San Germano: Mombrione, Valbissera, Montecolato, San Salvatore, Graffignana e Vimagano, Montemalo (Castellazzo e Camatta) di Chignolo Po. Abbadia Cerreto, Pieve di San Clemente e Cascina Ceradello-Colombina (Ceredellum) di Bertonico, Camairago e Castiglione d'Adda (Casale Lupano, San Vito e Senadolo o Senadogo), Fombio
- Bergamo, Valtesse, Parzanica, Cortenuova, Martinengo
- Brescia, Monastero di San Michele e San Pietro - San Salvatore - Santa Giulia, Alfianello, Val Camonica, Val Sabbia, Val Trompia, Bovegno, Collio e la prioria di San Colombano
- Chiavenna, Traona
- Como e Luriate Abbate ora Lurate Caccivio (lago di Como)
- Introbio e la Valsassina (con i Piani di Bobbio)
- Bormio, Valdidentro, Valdisotto, San Colombano, Oga
Veneto - Priorato di Bardolino e Valpolicella - Trentino - Friuli-Venezia Giulia - IstriaModifica
Autonomo ma dipendente dall'Abate di Bobbio vi era il vasto e ricco Priorato di Bardolino, con il territorio del lago di Garda ed il Garda orientale, con le proprietà veronesi in Verona e fra i fiumi Mincio e Adige, della zona della Valpolicella, del veronese e lungo la Via Postumia, oggi sotto tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino).
L'elenco di vari monasteri e celle monastiche è notevole, possiamo citare fra i maggiori: Bardolino, Pastrengo, Lazise, Garda e Rocca di Garda, Costermano con le priorie di Marciaga, Castion e Sapora (attuale Albarè), Affi, Cavaion Veronese, Pastrengo, Bussolengo, Gaium di Rivoli Veronese, Torri del Benaco con la prioria di Albisano, San Zeno di Montagna, Brenzone sul Garda, Malcesine, Ferrara di Monte Baldo, Ceredello e la prioria Pesina di Caprino Veronese, la prioria di Rivalta di Brentino Belluno, Avio, Riva del Garda, Summo Laco (o Summus Lacus), San Giorgio e Arco, Brentonico, Mori, Peschiera del Garda, Desenzano del Garda, Lonato del Garda, Sirmione, Salò e la prioria di Solarolo con Balbiana e Manerba del Garda, Toscolano Maderno, Valpolicella con la prioria di San Pietro in Cariano, pieve di San Floriano, pieve di San Martino, prioria di Santa Sofia, e la prioria di Priviniano (vallis provinianensis vicino al fiume Adige), Fumane, Erbezzo (Arbaxio o Arbatio), Marano di Valpolicella e la chiesa di Santo Stefano, Negrar di Valpolicella, Pescantina, pieve di San Giorgio di Valpolicella di Sant'Ambrogio di Valpolicella, Ossenigo di Dolcè, Casaleone (Casaleovani e Casale Lupani con xenodochio), Castel d'Azzano, Povegliano Veronese e Villafranca di Verona, Verona, Chiesa dei Santi Nazaro e Celso, Chiesa di Santa Maria in Organo.
Per i collegamenti fra Po, Mincio e Lago di Garda: Porto Mantovano (con possedimenti terrieri e diritti sulla navigazione fluviale sul Po), Mantova, Barbasso (ad Arbaxium o Adarbassio) con Barbassolo e Frassinara (Fraxeneta o Fraxineta) di Roncoferraro e Riva di Suzzara.
Da Comacchio con le saline gestite dal monastero di Bobbio ed il porto fluviale monastico, Codigoro, Abbazia di Pomposa, con il trasporto di sale con chiatte verso il Po e la pianura padana e verso il Mincio ed il Garda per le peschiere.
Il Monastero di San Colombano in Bardolino gestito autonomamente dai monaci colombaniani gestisce numerosi poderi coltivati e molti vengono dati in affitto ala popolazione locale, che ogni anno il 23 novembre (ricorrenza del santo irlandese) versa all'abbazia madre un fitto.
In particolare, va segnalata la presenza di aziende e poderi monastici soprattutto nella parte meridionale del Lago di Garda, da cui l'abbazia ricava notevoli quantitativi di olio d'oliva[9][10], necessario soprattutto per l'illuminazione, e di pesce, consistente in trote e anguille[11]. Poiché i monaci dovevano disporre continuativamente di pesce date le esigenze del loro regime alimentare, dettate dalla regola monastica per la parte igienistica e salutistica, sul lago e nei dintorni di esso figura organizzata una fitta rete di peschiere, che erano delle vere e proprie piccole aziende, dotate di infrastrutture, attrezzi, vasche, che assicuravano lo smistamento della merce sui fiumi mediante imbarcazioni fluviali a chiglia piatta, come sandoni, burchi, burchielli. Scendendo lungo il Mincio, a Porto Mantovano queste imbarcazioni incrociavano i battelli pieni di sale che risalivano da Comacchio, prodotto che veniva utilizzato per la salagione del pesce[12].
Il monastero era famoso inoltre per la conciatura delle pelli, per la cui lavorazione usava lo scotano o Rhus cotinus, un arbusto che veniva raccolto e ridotto in polvere.
Un quarto del raccolto veniva inviato all'Abbazia di Bobbio, ricevendo in cambio libri e codici per la biblioteca del monastero.
La prima testimonianza documentale longobarda è un atto del re Liutprando che dona al già esistente priorato di Bardolino una corte regia di pesca al monastero di Bobbio, una seconda donazione da parte di re Rachis si ebbe con la grande pischaria di Peschiera del Garda che ne muto l'antico nome. Ancora a metà del XII secolo il documento Breve recordationis de Terris Ecclesiae Sancti Columbani, documenta ancora le proprietà dell'Abbazia di Bobbio. Rimarranno di proprietà del cenobio bobbiese fino al 1208, quando poi papa Innocenzo III passerà il priorato monastico di Bardolino al controllo della Diocesi di Verona. Il priorato ed il monastero di San Colombano di Bardolino vennero soppressi nel 1810 in epoca napoleonica e le proprietà terriere passarono al demanio.
Altre proprietà legata a fondazioni monastiche da parte di monaci colombaniani di Bardolino nell'area veneta-friulana:
- Trento, Vallagarina, Rovereto, Trambileno con l'eremo di San Colombano, Vallarsa, il monastero di Vezzano vicino Trento
- Verona, Soave, Illasi e la prioria della Chiesa di San Colombano, San Bonifacio
- Vicenza, abbazia dei Santi Felice e Fortunato
- Padova, Monselice
- Treviso, monastero di San Teonisto di Casier, monastero di San Martino Urbano, chiesa di San Colombano e feudo monastico di Breda di Piave, Vallio di Roncade, Monastier di Treviso, monastero di Santa Maria del Piave, Castelfranco Veneto, Treville, Poisolo e Soranza (con l'antico villaggio medievale di San Colombano), Godego, Monastiero e Borghetto di San Martino di Lupari
- Venezia, monastero dell'isola di San Servolo, Torcello, monastero di Sant'Andrea di Torcello, monastero di San Giovanni evangelista (Torcello), Chioggia, monastero della Santissima Trinità e San Michele di Brondolo
- Pordenone, monastero di Santa Maria di Sesto al Reghena
- Udine, abbazia di San Michele di Cervignano, Aquileia, monastero S. Maria fuori le mura di Monastero di Aquileia, monastero di San Martino della Beligna, Cividale del Friuli, monastero di Santa Maria in Valle, santuario della Beata Vergine di Castelmonte, monasteriolo di San Giovanni d'Antro
- Gorizia, Grado, monastero di Santa Maria di San Canzian d'Isonzo
- Trieste, monastero di Santa Maria a Grignano, monastero di San Giovanni al Timavo o di Tuba, Muggia, Muggia Vecchia, Basilica di Santa Maria Assunta (Muggia Vecchia), Lazzaretto, Monte San Michele, Chiampore, San Colombano di Capodistria, monastero di San Nicolò d'Oltra di Ancarano e Punta Grossa
NoteModifica
- ^ Valeria Polonio Felloni Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia - Tabella I dei possedimenti in Italia - Pag 16a
- ^ Eleonora Destefanis, Il Monastero Di Bobbio in Eta Altomedievale, Ricerche di archeologia altomedievale e medievale, Firenze, All'insegna del giglio, 2002, pp. 67-70, ISBN 978-88-7814-207-7, OCLC 231963750. URL consultato il 14 dicembre 2019 (archiviato il 14 dicembre 2019). Ospitato su archive.is. - Carte di distribuzione Fig. 44-44a-44b
- ^ Valeria Polonio Felloni, Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia, Genova 1962, pp. 136 (Fonti e studi di storia ecclesiastica, II) - Tabella II dei possedimenti limitrofi - Pag 33
- ^ Alessandro Schiavi, Il monastero di Bobbio e il paesaggio delle Curtes dell'Oltrepò Pavese nei secoli IX-X - Archivum Bobiense n. 21, Bobbio 1999 - Pag 151-191
- ^ Giacomo Coperchini, Le Terre di S. Colombano: La Valle in qua situm est Monasterium ed il Monastero Sancti Pauli de Mediana - Articoli in Archivum Bobiense n. 22 e 23, Bobbio 2000-2001
- ^ Monastero di San Costanzo su Arte & Fede
- ^ Monastero di Pagno su Arte & Fede
- ^ Riccardo Ciliberti, Francesco Salvestrini, I Vallombrosani nel Piemontemedievale e moderno - Ospizi e monasteri intorno alla strada di Francia, Ed. Viella, 2014
- ^ [A. Brugnoli, L'olivicoltura altomedievale nel territorio gardesano e veronese: aspetti di tecniche agrarie, in Il Garda. L'ambiente, l'uomo, 10 (1994)]
- ^ G. Varanini, L'olivo e l'olio nell'alto medioevo tra alimentazione e liturgia (secoli VI-XI); l'olivicoltura gardesana altomedievale: l'organizzazione della proprietà ecclesiastica, in Olio ed olivi del Garda veronese. Le vie dell'olio gardesano dal medioevo ai primi del Novecento, Vago di Lavagno (Verona), 1994
- ^ B. Andreolli, Le peschiere di San Colombano di Bobbio e l'attività di pesca sul Garda nei secoli centrali del medioevo, in Il Garda. L'ambiente, l'uomo. Il priorato di San Colombano di Bardolino e la presenza monastica nella Gardesana Orientale, Atti del Convegno (Bardolino 26-27 ottobre 1996), pp. 13-19
- ^ A. Greco Bergamaschi, Le saline del monastero di San Colombano di Bobbio, in Bollettino Storico Piacentino, XLVII (1953), pp. 49-56
BibliografiaModifica
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- C. Cipolla - G. Buzzi Codice Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII - Vol. II - Fonti per la Storia d'Italia - VOLUME II - n.53, Biblioteca del Senato, Palazzo Madama, Roma 1918
- C. Cipolla - G. Buzzi Codice Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII - Vol. III - Fonti per la Storia d'Italia - VOLUME III - n.54, Biblioteca del Senato, Palazzo Madama, Roma 1918
- C. Cipolla, Documenti per la storia del priorato di S. Colombano di Bardolino prima della sua trasformazione in commenda (secolo IX-XV) - In: Atti e memorie, Verona 1904
- Anselmo M. Tommasini, I Santi irlandesi in Italia, Società editrice Vita e Pensiero - Tipografia Pontificia ed Arcivescovile S. Giuseppe, Milano 1932
- A. Maestri, Il culto di San Colombano in Italia, in "Archivio storico di Lodi", 1939 e segg.
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- Enrico Angiolini, L'incidenza religiosa e sociale di San Colombano e del monastero di Bobbio nell'Appennino Emiliano d'Occidente e nella cornice del monachesimo europeo: il convegno di Bobbio e di Bardi, in "Atti degli Studi del Convegno di Bobbio e Bardi", 22 - 25 settembre 1994
- Andrea Castagnetti, S. Colombano di Bobbio, in Inventari altomedievali di terre, coloni e redditi, Roma, 1979 (FSI, 104), VIII/1-4, pp. 119-192
- Andrea Castagnetti, Distretti fiscali autonomi o sottocircoscrizioni della contea cittadina? La Gardesana veronese in epoca carolingia, «Rivista storica italiana», LXXXII (1970), pp. 736-743.
- Arch. di Stato di Torino, Sez. I, Materie ecclesiastiche, Benefizi divisi per paese dall’A alla Z, m. 10-13 (Bardolino), 16-17 (Bobbio). Cfr. inventario n. 248.
- M. Chiappe, Il Tigullio e il suo entroterra nell'Alto Medioevo: i distretti bizantino-longobardi di Lavagna, Sestri e Bargagli , Lavagna 1996.
- Eleonora Destefanis, Il Monastero di Bobbio in Eta Altomedievale - Hardcover, All'insegna del giglio, Firenze 2002 - ISBN 88-7814-207-7
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- Eleonora Destefanis, Il monastero di Bobbio sulle vie del pellegrinaggio altomedievale: fonti scritte e dati materiali, in Pellegrinaggi e monachesimo celtico. Dall'Irlanda alle sponde del Mediterraneo, Atti della giornata di Studio (Genova, 14 ottobre 2010), a cura di Francesco Benozzo e Marina Montesano, Alessandria 2010 [2011] (numero speciale di «Studi Celtici»), pp. 59-108 - Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”, www.retimedievali.it
- Eleonora Destefanis, Bobbio come monastero “di valle” nell’Appennino nord-occidentale (VII-XII secolo), in Le valli dei monaci = De re monastica III, a cura di L. PANI ERMINI, II, Spoleto 2012, pp. 703-732
- Eleonora Destefanis, Paola Guglielmotti, La diocesi di Bobbio. Formazione e sviluppi di un'istituzione millenaria, Firenze 2015 – Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”, www.retimedievali.it
- Valeria Polonio Felloni, Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia, Genova 1962, pp. 136 (Fonti e studi di storia ecclesiastica, II)
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- A. Ferretto I primordi e lo sviluppo del Cristianesimo in Liguria e in particolare a Genova, in: Atti della Società Ligure di Storia Patria, XXXIX, 1907.
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- Rolando Gaspari, II priorato di San Colombano di Bardolino dalle origini al «Breve recordationis», Padova, Istituto di Storia Medioevale e Moderna, 1971.
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- ATTI DEL 4° CONGRESSO INTERNAZIONALE DI STUDIO SULL'ALTO MEDIOEVO: «PAVIA CAPITALE DI REGNO» (Pavia - Scaldasole - Monza - Bobbio, 10-14 settembre 1967), Spoleto 1969, pp. 550, tavv. f.t. 146.
- A. Piazza, Le carte medievali di San Colombano di Bobbio presso l'Archivio di Stato di Torino, in Studi di storia medioevale e di diplomatica, Edizioni New Press, Como, 12-13 (1992-1993), pp. 163–206.
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- A. Piazza, Identità territoriali di un'area di tradizione monastica: l'Appennino bobbiese tra X e XIII secolo, di prossima pubblicazione in un volume curato dal prof. R. Greci.
- A. Piazza, Il monastero di San Colombano di Bobbio dall'abate Gerberto all'"abbas et episcopus" Pietroaldo. Relazione al Congresso internazionale: Gerberto d'Aurillac da abate di Bobbio a papa dell'anno 1000, Bobbio, 28-30 settembre 2000, di prossima pubblicazione negli Atti del Congresso.
- Gian Pietro Brogiolo, Monica Ibsen, Chiara Malaguti, Archeologia a Garda e nel suo territorio (1998-2003), Ed. All'insegna del giglio, 2006
- Beatrice Mancini, Incastellamente nel Garda orientale. Evoluzione e controllo del territorio, Progetto Archeologico Garda - II - 1999-2000
- G. Poggi, Origini della Chiesa genovese - Dai primi Vescovi ai Longobardi (IV-VIII secolo), in Genova preromana, romana e medievale, nel volume "Genova", Giovanni Ricci, Libreria Moderna, Galleria Mazzini, 1914
- Aldo A. Settia, Presenza bobbiese dei monaci di San Colombano a Alba e Asti in Aldo A. Settia, L'alto medioevo ad Alba. Problemi e ipotesi a cura di R. Comba in Studi per una storia d'Alba, V, Alba medievale. Dall'alto medioevo alla fine della dominazione angioina: VI-XIV secolo, Alba 2010, pp. 23-55
- Renato Stopani Prima della Francigena: itinerari romei nel Regnum Langobardorum, Ed. Le lettere, Firenze 2000
- Michele Tosi Bobbio Guida storica artistica e ambientale della città e dintorni - Archivi Storici Bobiensi 1983
- Michele Tosi Storia di Bobbio - Archivi Storici Bobiensi
- Michele Tosi Bobbio e la valle del Trebbia, in Storia di Piacenza. Dalle origini all'anno mille - Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, Piacenza 1990
- Michele Tosi I monaci colombabiani del sec. VII portano un rinnovamento agricolo-religioso nella fascia litorale ligure, in: Archivum Bobiense, XIV-XV, 1992-93
- Archivum Bobiense Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi (1979-2008). Bobbio
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- G.M. Varanini, Il territorio fra l'Adige, il Baldo e il Garda nei secoli IX e X, in Ricerche di Storia Gardesana, ed. Daigopress, Limena (PD), settembre 2005
- Pietro Maria Campi, Monastero di Santa Brigida e sue proprietà feudali - Volume X pag. 326, in Historia ecclesiastica di Piacenza, XIII Volumi, Piacenza 1651
- P. Coletto G.L. Olmi Bobbio ritratto di una città - Edizioni La Trebbia, Bobbio 2002
- C. Artocchini Castelli piacentini - TEP, Piacenza 1983
- A. Attolini Il monastero di San Colombano in Bobbio – ed. Mucchi
- Bruna Boccaccia Bobbio Città d'Europa - Ed. Pontegobbo 2000 ISBN 88-86754-33-7
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- San Colombano abate d'Europa, a cura di Paolo Gulisano, Adolfo Morganti, Mauro Steffenini; fotografie di Manuela Ravanello, Luisa Vassallo, Castel Bolognese 2007. ISBN 978-88-526-0152-1
- Vittorio Pasquali La Provincia di Bobbio Post napoleonica - Descrizione del territorio e dell'economia nell'anno 1814 - (Archivi di Stato di Torino: "Quadro del circondario di Bobbio", mazzo 44) - Mappa della Contea di Bobbio - Ed. Amici di San Colombano, Bobbio 2004
- Gregorio Penco Storia del monachesimo in Italia: dalle origini alla fine del Medioevo Ed. Jaca Book 1983
- R. Zanussi San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa - Ed. Pontegobbo, 2007 ISBN 88-86754-38-8
- Alessandro Zironi Il monastero longobardo di Bobbio. Crocevia di uomini, manoscritti e culture, Spoleto 2004, pp. VI-208 - ISBN 88-7988-090-X
Voci correlateModifica
Collegamenti esterniModifica
- Portale europeo su San Colombano, su sancolombano.eu. URL consultato il 2 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2015).
- Eleonora Destefanis Dal Penice al Po: il "territorio” del monastero di Bobbio nell’Oltrepò pavese-piacentino in età altomedievale (PDF), su rm.unina.it.
- Estratto del libro Fortunato Vinelli. Un vescovo per Chiavari di Vinelli Luigi con PROLOGO: I Vinelli: radici antiche nella Diocesi di Chiavari - I monaci di San Colombano (PDF), su internosedizioni.com.
- Tesi Università di Bologna Piacenza e Bobbio territori fra il VII e IX secolo (PDF), su amsdottorato.cib.unibo.it.
- Ricerca sulla Via degli Abati da Bobbio a Pontremoli per Roma sui possedimenti del monastero di Bobbio, su valcenoweb.it. URL consultato il 9 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2013).
- La Corte bobiense di Turris (Borgo Val di Taro) ed i suoi possedimenti (PDF), su zappafermi.it. URL consultato il 2 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2014).
- Santi irlandesi e fondazioni monastiche irlandesi in Italia (TXT), su archive.org.
- Portale europeo su San Colombano, su sancolombano.eu. URL consultato il 2 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2015).
- Presenza bobbiese dei monaci di San Colombano a Alba e Asti, su docs.google.com.