Fight Club (film)

film del 1999 diretto da David Fincher

Fight Club è un film del 1999 diretto da David Fincher, basato sull'omonimo romanzo di Chuck Palahniuk. Sceneggiato da Jim Uhls, prodotto da Art Linson e Arnon Milchan.

Fight Club
Brad Pitt ed Edward Norton in una scena del film
Titolo originaleFight Club
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1999
Durata139 min
Rapporto2,39:1
Generedrammatico, thriller, grottesco
RegiaDavid Fincher
Soggettodall’omonimo (romanzo) di Chuck Palahniuk
SceneggiaturaJim Uhls
ProduttoreArt Linson, Ross Grayson Bell, Ceán Chaffin
Produttore esecutivoArnon Milchan
Casa di produzione20th Century Fox, Recency Enterprise, Linson Films
Distribuzione in italianoMedusa Film
FotografiaJeff Cronenweth
MontaggioJames Haygood
Effetti specialiCliff Wenger, Kevin Tod Haug
MusicheThe Dust Brothers
ScenografiaAlex McDowell, Chris Gorak, Jay Hart
CostumiMichael Kaplan
TruccoJulie Pearce, Rob Bottin
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Il film, che offre una visione altamente critica del consumismo e dell'alienazione dell'uomo moderno, è stato inserito nel 2008 al decimo posto nella classifica Lista dei 500 migliori film della storia secondo Empire.[1]

Trama modifica

Il protagonista (Edward Norton) è un giovane uomo il cui vero nome non è mai pronunciato. Lavora come consulente nel ramo assicurativo di un'importante casa automobilistica. Si tratta dello stereotipo del cittadino medio: frustrato dal lavoro, schiavo del consumismo, depresso, insonne, ansioso e stordito dal jet lag. L'uomo trova un'apparente cura ai suoi problemi cominciando a frequentare, mentendo sulle sue reali condizioni di salute, gruppi d'ascolto per persone affette da mali incurabili; in questo modo incontra anche Marla Singer, una giovane donna depressa che, come lui, finge di avere gravi malattie per poter frequentare i gruppi. Dato che l'uomo non riesce a essere tranquillo, sapendo di avere un'altra bugiarda nei suoi stessi gruppi, le propone di dividersi le frequentazioni a settimane alterne, e i due si scambiano i numeri di telefono.

Durante uno dei suoi viaggi di lavoro, il protagonista conosce Tyler Durden (Brad Pitt), un eccentrico produttore e venditore di saponette, che abita nella sua stessa città. Quello stesso giorno, tornato dal lavoro, il protagonista scopre che la propria abitazione è andata distrutta in un'esplosione causata da una perdita di gas propagatasi all'interno di essa; disperato e affidandosi al caso, telefona a Tyler e decide di incontrarlo nuovamente. Dopo aver passato la serata in un locale, decidono di picchiarsi per sfogare le proprie frustrazioni, e in seguito Tyler lo ospita nella propria fatiscente abitazione. Tra i due nascerà un affiatato quanto bizzarro rapporto.

Nelle settimane successive, dopo che le loro risse quotidiane hanno attirato diversi interessati, il protagonista viene coinvolto da Tyler nella creazione del Fight Club, un circolo segreto i cui appartenenti prendono parte a violenti combattimenti tra loro, in uno scantinato di un bar, di proprietà del gangster Lou, il quale inizialmente prova a mandare via Tyler e i compagni, minacciandolo con terribili percosse, per poi venire a sua volta attaccato e intimidito da Tyler, e allora decide di far tenere loro lo scantinato. I due, entrati in simbiosi, radunano nuovi e numerosi adepti, tra cui Bob, un ex-bodybuilder con un tumore ai testicoli conosciuto dal protagonista in uno dei diversi gruppi di incontri. Nel frattempo Tyler e Marla consumano costantemente rapporti sessuali la notte, mentre il giorno dopo la donna viene quasi sempre allontanata dal protagonista. Tuttavia tra lui e la ragazza inizia a instaurarsi una sorta di legame affettivo e sentimentale, che culmina un giorno con un bacio.

In breve tempo, quello che era un circolo di combattimenti clandestini si trasforma in un ritrovo per uomini alienati e insoddisfatti, pronti a combattere fino alla morte pur di rovesciare ciò che considerano il loro nemico giurato: la società in cui vivono, che trova la sua massima espressione nell'American way of life. Tale indirizzo culmina nella creazione di un gruppo sovversivo e nel concepimento del "Progetto Mayhem" di stampo eco-terrorista e anarco-primitivista, con diversi atti di vandalismo, fino a che non arrivano ad appiccare un incendio a un palazzo; arrivano addirittura a minacciare un commissario di polizia che seguiva le indagini relative agli attentati del club. Tuttavia il protagonista sembra essere all'oscuro del progetto, tanto da lamentarsi con Tyler per via del fatto che non ne abbia parlato con lui, in quanto anch'esso fondatore del Fight Club. In una delle incursioni del gruppo, Bob rimane ucciso da un poliziotto.

Il protagonista, nel frattempo, parte alla ricerca di Tyler, temporaneamente scomparso, e di una risposta quantomeno plausibile a quanto sta accadendo. In ogni città in cui scende, continua ad avere una fortissima impressione di déjà vu, e non riesce a trovare nessuno disposto ad aiutarlo, ma diverse persone divenute membri del Fight Club e del Progetto Mayhem. Una notte il protagonista chiama Marla e le chiede se hanno mai fatto sesso, e lei gli risponde che lo hanno fatto più di una volta e che non ne può più del suo strano comportamento, chiamandolo "Tyler Durden" sorprendendolo. Improvvisamente, Tyler si materializza nella camera d'albergo in cui il protagonista alloggia e gli rivela che "Tyler Durden" è solo un'invenzione del protagonista. Avendo da mesi forti problemi di insonnia, il giovane aveva iniziato a produrre sapone e svolgere diversi altri lavori per passare il tempo, fino a prendere in affitto la casa fatiscente e diroccata per farne il suo laboratorio. Le sue frustrazioni e la depressione lo avevano poi portato a elaborare le proprie idee contro la società, culminanti nella creazione di Tyler, che è tutto ciò che lui vorrebbe essere. Attraverso un flashback, il protagonista rivede il primo combattimento con Tyler e si rende conto che allora si era picchiato da solo. È stato lui, quindi, a creare il Fight Club.

Spaventato dalle conseguenze estreme dall'attuazione del Progetto Mayhem, il protagonista denuncia alla polizia di essere il capo dei numerosi circoli legati alle lotte clandestine e di avere intenzione di far esplodere i più importanti istituti di credito della città, al fine di ristabilire la parità di debito tra le persone e di creare caos. Non appena il detective Stern, che lo stava interrogando (e che lo aveva già contattato giorni prima per l'indagine relativa all'esplosione del suo appartamento) esce dalla sala degli interrogatori, alcuni poliziotti si rivelano anch'essi membri del Progetto Mayhem e catturano il protagonista, con l'intento di recidergli i genitali, come detto da lui stesso mentre impersonava Tyler, se per caso un membro, anche lo stesso capo, li avesse traditi. In seguito a una distrazione, però, il protagonista si libera e prende una pistola e si dirige verso l'istituto centrale, dove riesce a disinnescare la prima bomba. Lì ritrova Tyler, furioso per la sua intromissione. Dopo una colluttazione con il suo alter ego, il protagonista si spara in bocca per stroncare la vita di entrambi, ma la ferita non è mortale. Raggiunto da Marla e da alcuni membri del Fight Club che l'avevano trascinata nel palazzo, il protagonista chiede agli altri delle bende per la sua ferita e di aspettarlo di sotto, mentre assiste assieme alla donna al crollo degli istituti di credito e del palazzo della T.R.W. in cui erano state piazzate le bombe.

Messaggi subliminali modifica

Nel film, Tyler Durden, oltre a produrre e vendere sapone e fare il cameriere, svolge il lavoro di proiezionista e, nello svolgere tale attività, include singoli fotogrammi pornografici subliminali nelle proiezioni per famiglie e bambini, percepibili, ma non visibili. Nel corso del film, prima dell'incontro dei due personaggi principali, sono presenti 4 fotogrammi che inseriscono estemporaneamente la sagoma di Tyler Durden nella scena; inoltre, nel finale, è inserito un fotogramma che ritrae un pene[2].

Quando Tyler impegnato in un discorso al Fight Club, dichiara "we've all been raised on television to believe that one day we'd all be millionaires and rock stars. But we won't", nel citare le rock-star guarda direttamente Jared Leto[3] che solo l'anno prima aveva fondato la band Thirty Seconds to Mars.

Colonna sonora modifica

La colonna sonora del film è stata quasi interamente prodotta dai Dust Brothers.[4] Le tracce della colonna sonora sono anche racchiuse nell'album Fight Club: Original Motion Picture Score che è stato pubblicato a partire dal 28 settembre del 1999.

La canzone che fa da sottofondo all'ultima scena del film e ai titoli di coda è invece Where Is My Mind?, hit dei Pixies.[5]

Tracce modifica

  1. Who Is Tyler Durden? - Dust Brothers
  2. Homework - Dust Brothers
  3. What Is Fight Club? - Dust Brothers
  4. Single Serving Jack - Dust Brothers
  5. Corporate World - Dust Brothers
  6. Psycho Boy Jack - Dust Brothers
  7. Hessel, Raymond K. - Dust Brothers
  8. Medulla Oblongata - Dust Brothers
  9. Jack's Smirking Revenge - Dust Brothers
  10. Stealing Fat - Dust Brothers
  11. Chemical Burn - Dust Brothers
  12. Marla - Dust Brothers
  13. Commissioner Castration - Dust Brothers
  14. Space Monkeys - Dust Brothers
  15. Finding the Bomb - Dust Brothers
  16. Where Is My Mind? - Pixies

Distribuzione modifica

Il film è uscito nelle sale cinematografiche statunitensi il 15 ottobre 1999, mentre in Italia il 29 ottobre dello stesso anno.

Edizione italiana modifica

Il doppiaggio italiano e la sonorizzazione sono stati eseguiti dalla Sefit-CDC. La direzione del doppiaggio è di Marco Mete e i dialoghi sono a cura di Francesco Vairano.[6]

Accoglienza modifica

Incassi modifica

Il film, costato 63 milioni di dollari, incassò 100 milioni, ma, grazie al mercato home video, ottenne un grande successo.

Critica modifica

Il film ha ottenuto recensioni piuttosto contrastanti da parte della critica. In particolar modo è stata criticata la violenza presente nel film mentre è stato invece lodato il montaggio. Ha riscosso anche un crescente e sotterraneo successo in home video, fino a diventare un cult movie tra gli appassionati.[7] Nel DVD, dopo il copyright, compare un veloce avviso: “Se stai leggendo questo, allora questo avviso è per te. Ogni parola che leggi è un’inutile stampa elegante, è un altro secondo trascorso della tua vita. Non hai proprio nient’altro da fare? La tua vita è così vuota che onestamente non riesci a immaginare un modo migliore per trascorrere questi momenti? O sei così sottomesso all’autorità che dai rispetto e credito a tutti coloro che affermano di possederla? Leggi proprio tutto quello che vogliono che tu legga? Pensi proprio tutto ciò che vogliono tu debba pensare? Compri quello che ti suggeriscono tu voglia comprare? Esci di casa. Incontra un membro del sesso opposto. Chiudi con lo shopping compulsivo e con la masturbazione. Lascia il tuo lavoro. Combatti. Dimostra che sei vivo. Se non reclami la tua umanità diventi una statistica. Sei stato avvertito… Tyler“.

Riconoscimenti modifica

Influenza culturale modifica

  • Il gruppo svedese di musica elettronica Slagsmålsklubben prende il nome direttamente dal film (e romanzo), in quanto è la traduzione in svedese del titolo. Nel loro singolo del 2004, Hit Me Hard, inoltre, sono presenti le voci campionate di Edward Norton e Brad Pitt dalla scena del parcheggio.
  • Il singolo Fight Rap del rapper italiano Mondo Marcio è una sorta di parodia del film.
  • Il video musicale del brano Paranoia dei Plastico è ispirato al film.
  • Il rapper italiano Raige ha pubblicato nel suo disco Tora-Ki la canzone Fight Club come bonus track. Successivamente, lo stesso rapper ha pubblicato Fight Club 2.0 in collaborazione con i OneMic, suo gruppo d'appartenenza, nell'album Quella sporca dozzina. Le due canzoni sono un omaggio al film.
  • Nel singolo Kevin Spacey del rapper italiano Caparezza viene citato il film, svelandone il finale ("In Fight Club Edward Norton ha le turbe / non esiste nessun Tyler Durden")
  • La canzone Marla del rapper Salmo, contenuta nell'album Flop, è fortemente ispirata al personaggio di Helena Bonham Carter.
  • Nel singolo Bound 2 di Kanye West viene citato il film ("Start a Fight Club, Brad reputation")
  • Nella canzone Anthem di Salmo e Noyz Narcos, dell'album CVLT viene citato il film ("Saresti Brad Pitt che fa a pugni co' Ed Norton")

Note modifica

  1. ^ (EN) 500 Greatest Movies of All Time, su cinemarealm.com, Empire.
  2. ^ Fight Club, 20 anni di sociopatia: 10 cose che (forse) non sapete sul cult di David Fincher, su Movieplayer.it. URL consultato il 3 maggio 2022.
  3. ^ (EN) Rega Jha, 25 Things You Didn't Know About The Movie "Fight Club", su BuzzFeed. URL consultato il 3 maggio 2022.
  4. ^ (EN) Fight Club: Original Motion Picture Score [Soundtrack], su amazon.com. URL consultato il 31 ottobre 2009.
  5. ^ (EN) Soundtracks for Fight Club (1999), su imdb.com, IMDb. URL consultato il 31 ottobre 2009.
  6. ^ AntonioGenna.net presenta: IL MONDO DEI DOPPIATORI - ZONA CINEMA: "Fight Club (1999)", su www.antoniogenna.net. URL consultato il 22 aprile 2022.
  7. ^ "Fight Club" di David Fincher, su cinefile.biz. URL consultato il 19 novembre 2010.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN316752084 · LCCN (ENno2001088195 · GND (DE7569656-3 · BNF (FRcb16657385s (data) · J9U (ENHE987007290086505171
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