Figlie di San Giuseppe di Genoni

istituto religioso femminile della Chiesa Cattolica

Le Figlie di San Giuseppe di Genoni sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione, dette popolarmente "Giuseppine", pospongono al loro nome la sigla F.S.G.[1]

Storia modifica

L'istituto venne fondata dal sacerdote italiano Felice Prinetti (1842-1916), della congregazione degli Oblati di Maria Vergine. Nel 1881 il suo confratello Vincenzo Gregorio Berchialla venne nominato arcivescovo di Cagliari e lo invitò ad assumere la direzione del seminario maggiore del capoluogo sardo: nel 1888 le Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, che si occupavano delle necessità della cucina e del guardaroba, abbandonarono l'istituto.[2]

Per sopperire alla loro assenza, il Prinetti fondò una nuova congregazione, posta sotto il patrocinio di san Giuseppe, e ne affidò la guida a Eugenia Montixi (1845-1930). Per consentire all'istituto di svilupparsi autonomamente, Prinetti acquistò una vasta tenuta a Genoni, presso Oristano, dove venne trasferita la casa madre delle Figlie di San Giuseppe.[2]

La congregazione venne approvata dall'arcivescovo di Cagliari Paolo Maria Serci il 15 agosto 1894 e dall'arcivescovo di Oristano Francesco Zunnui il 24 ottobre 1895: divenne istituto di diritto pontificio il 4 maggio 1947.[2]

Attività e diffusione modifica

Le Figlie di San Giuseppe sono aperte a ogni necessità del mondo: in particolare, prestano il loro servizio nei seminari, negli asili, nelle case di cura e di riposo per anziani.

Le suore sono presenti in Italia (soprattutto in Sardegna), in Francia, in India, in Africa (Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo e Gabon), in America meridionale (Argentina e Brasile).[3] La sede generalizia è a Oristano.[1]

Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 368 religiose in 73 case.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2007, p. 1702.
  2. ^ a b c DIP, vol. III (1976), coll. 1705-1707, voce a cura di P. Calliari.
  3. ^ Figlie di San Giuseppe di Genoni. Indirizzario, su web.tiscali.it. URL consultato il 1-10-2009.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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