Filovia dello Stelvio
La filovia dello Stelvio, talora indicata come filovia dell'Alta Valtellina, era una linea filoviaria gestita dall'Aem di Milano, finalizzata al trasporto di materiali e degli addetti ai lavori per la costruzione delle due dighe di Cancano in Alta Valtellina.
EsercizioModifica
In tempi diversi, a seconda del procedere dei lavori, erano attivi due differenti percorsi che sommati raggiungevano gli ottanta chilometri:
- linea Tirano-Bormio-Boscopiano (66 km, 1940-1950) per la costruzione della diga di San Giacomo di Fraele; il tragitto si snodava prevalentemente lungo la strada statale 38 dello Stelvio con bifilare unico, tranne in sei punti dove si raddoppiava ed i filoveicoli si incrociavano;
- linea Bivio Molina-Digapoli (14 km, 1952-1956) per la realizzazione della diga Cancano II; solo nel 2001 sono stati rimossi gli ultimi pali in calcestruzzo che un tempo sostenevano il bifilare.
MezziModifica
L'Aem disponeva di venti filoveicoli Fiat CGE con guida a destra per la gestione della filovia, così ripartiti:
- 16 filocarri a tre assi modello FIAT 672F/121 (matricole 1-16)
- 2 filotrattori a due assi FIAT 666F/20 (matricole 17-18)
- 2 filocorriere a due assi su telaio FIAT 666F/20 (matricole 19-20)
Tra il 1947 ed il 1949 per il servizio di linea Tirano-Bormio furono utilizzati anche due filobus Alfa Romeo serie 621-630, prestati dall'ATM di Milano.
BibliografiaModifica
- Alessandro Albé, Sergio Viganò, La filovia dello Stelvio. Storia di dighe e di filovie per trasporto merci in alta Valtellina e nel mondo, Macchione Editore, 30 novembre 2006. ISBN 978-88-8340-271-5
Voci correlateModifica
Collegamenti esterniModifica
- Sito del gestore, su aem.it. URL consultato il 24 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2007).