Florence Craye è un personaggio immaginario che appare in numerosi racconti o romanzi della cosiddetta "saga di Jeeves" creata dall'umorista britannico Pelham Grenville Wodehouse.

Florence Craye
Florence Craye (a sinistra) fissa Bertie (a destra) colpevole di non aver rubato l'autobiografia dello zio Willoughby (illustrazione di Wallis Mills)
SagaJeeves
Lingua orig.Inglese
AutoreP. G. Wodehouse
1ª app. inJeeves prende servizio (1925)
Ultima app. inLe zie non sono gentiluomini (1974)
Caratteristiche immaginarie
EpitetoLady
SessoFemmina
EtniaBritannica
Professionescrittrice

Florence è una giovane donna intellettuale e autoritaria, autrice di saggi e di un romanzo sociale, che si fidanza in momenti diversi con vari personaggi, nessuno dei quali riesce a soddisfare i suoi elevati standard intellettuali. È una delle giovani donne con cui lo sfortunato e riluttante Bertie Wooster si ritrova ripetutamente fidanzato, una situazione dalla quale deve essere salvato da Jeeves.

Vita e carattere modifica

Florence Craye è un personaggio ricorrente nelle opere letterarie della serie "Bertie e Jeeves". Figlia di Percival ("Percy") Craye, più tardi Lord Worplesdon, come figlia di un aristocratico ha diritto al titolo di cortesia di "Lady"[1]. Jeeves si rivolge formalmente a lei come "M'lady" (Milady) o si riferisce a lei come "Her ladyship" (Sua signoria), mentre Bertie Wooster la chiama semplicemente "Florence"[2]. Florence è la sorella maggiore del giovane boy-scout Edwin Craye e, dopo il matrimonio fra suo padre e Agatha Wooster vedova Gregson, diventa figliastra della detestata e autoritaria "zia Agatha" di Bertie[3].

«Florence è alta e flessuosa, bella, con uno splendido profilo e una massa di capelli biondo-platino»[4], ma ha anche una personalità imperiosa[3]. Secondo Bertie Wooster è «un'intellettuale, imbevuta di sani princìpi morali»[5]. È una scrittrice, autrice del romanzo a sfondo sociale Spindrift (Lo spendaccione), che ha avuto un buon successo di vendite ed è stato ben accolto dalla critica, arrivando in breve tempo a cinque edizioni; il romanzo è divenuto popolare nel Bloomsbury Group, sebbene Jeeves lo consideri una "produzione un po' immatura priva di forma significativa”[6]. Il romanzo ha avuto un adattamento in un'opera teatrale da Percy Gorringe, ma senza molto successo: solo tre repliche[6].

Florence è spesso fidanzata, ma è molto esigente e pronta a lasciare il fidanzato se costui fallisce in un'impresa o se non obbedisce ai suoi desideri[7]. In ordine cronologico, il primo fidanzamento di Florence registrato nelle opere di Wodehouse è quello con Bertie Wooster (in Jeeves prende servizio del 1925[8]). Nel racconto, Florence vuole che Bertie rubi l'autobiografia Memorie di una lunga vita scritta da suo zio Willoughby. Inizialmente, Bertie è attratta dal bellissimo profilo di Florence, ma inizia ad avere dei dubbi su di lei quando si aspetta che lui legga il difficile libro "Types of ethical theories" (Tipi di teoria etica), un saggio del 1850 del filosofo inglese James Martineau; Florence ha anche l'intenzione di fargli leggere le opere di Nietzsche. Alla fine del racconto Bertie si rende conto che la ragazza è troppo prepotente ed è lieto che il loro fidanzamento sia finito. Bertie, tuttavia, non è disposto a ferire i sentimenti di una ragazza, per esempio opponendole un rifiuto, e quindi corre il rischio di diventare di nuovo il fidanzato di Florence ogni volta lei rompe il fidanzamento con un altro[9].

Fra i vari ex fidanzati di Florence, oltre a Bertie Wooster, si ricordano: Stilton Cheesewright e Boko Fittleworth in Un mattino di gioia; Bertie, Stilton e il drammaturgo Percy Gorringe in Jeeves e la cavalleria; Bertie e Harold "Ginger" Winship in Molto obbligato, Jeeves. Gli ex fidanzati di Florence sono tanto numerosi che hanno costituito il club "Old Florentians"[10], ("Veterani Fiorentini"[11]).

Note modifica

Bibliografia modifica

Opere di P.G. Wodehouse modifica

  • Jeeves e la cavalleria [Jeeves and the Feudal Spirit], traduzione di Mary Buckwell Gislon, presentazione di Guglielmo Zucconi, Milano, Mursia, 1989.
  • Jeeves prende servizio, in Avanti, Jeeves!, traduzione di Silvio Spaventa Filippi; revisione di Claudio Redi, Milano, Bietti, 1973 [1928].
  • Le zie non sono gentiluomini [Aunts aren't gentlemen], traduzione di Elena Spagnol, Milano, Oscar Mondadori, 1976.
  • Molto obbligato, Jeeves [Much Obliged, Jeeves], traduzione di Mary Buckwell Gislon, presentazione di Lucio Villari, Milano, Mursia, 1989.
  • Un mattino di gioia [Joy in the Morning], traduzione di Sandra Campagna Ponzetto, presentazione di Lucio Villari, 1ª ed., Milano, Mursia, 1990, ISBN 88-425-0383-5.

Fonti critiche modifica

Collegamenti esterni modifica

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