La Fondazione EBRI (acronimo di European Brain Research Institute) o semplicemente EBRI, è un istituto di ricerca scientifica sulle funzionalità del cervello, con sede a Roma.[1]

European Brain Research Institute
TipoFondazione
Fondazione2005
FondatoreRita Levi-Montalcini
ScopoIstituto di ricerca scientifica sul cervello
Sede centraleBandiera dell'Italia Roma
DirettoreMassimo Libero Candreva
Impiegati60 circa
Sito web

Storia modifica

 
Rita Levi-Montalcini nel 2007

L'istituto EBRI, fondato dalla senatrice Rita Levi-Montalcini, nasce da una proposta fatta dalla stessa alla conferenza di Confindustria a Cernobbio nel 2001. Nel 2005, dopo aver selezionato dei giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo, l'EBRI inizia la propria attività, presso la sede di Roma.[2] Il 4 settembre 2009, il ministro per la ricerca Gelmini decide di avviare le pratiche per stanziare la somma di 485.000 euro per finanziare l'istituto che versava in gravi difficoltà economiche. In tale frangente, il ministro ha dichiarato come l'attività svolta dall'EBRI, essendo d'eccellenza, debba essere tutelata.[3] La Fondazione Santa Lucia, che ospita nei suoi stabili l'istituto, in condizioni di ristrettezze finanziarie, taglia le linee telefoniche all'istituto nel giugno 2009 e annuncia il 22 luglio 2010 la richiesta di lasciare i locali entro il 30 settembre, preannunciando il taglio della corrente elettrica[4]. Dopo una breve vicenda giudiziaria, il 13 ottobre 2009 il Tribunale Civile di Roma accoglie il ricorso presentato dall'istituto, scongiurandone così la chiusura[5]. Pochi mesi dopo, la senatrice Levi-Montalcini chiede il commissariamento dell'istituto da lei presieduto, suscitando stupore e critiche da parte della comunità scientifica internazionale[6][7] e suscitando inoltre la richiesta di dimissioni dal consiglio di amministrazione (composto, tra l'altro, da tre premi Nobel), il 10 febbraio 2010[8][9]. L'istituto, dal Febbraio 2010, è sotto la guida del commissario Prof. Giuseppe Nisticò e del Direttore Scientifico Prof. Gerry Melino.

Scopo modifica

L'EBRI ha come scopo quello di studiare il funzionamento del cervello in tutti i suoi aspetti. In particolare riuscire a capire le funzioni cognitive e comportamentali di tale organo, sia in funzioni normali, sia qualora lo stesso venga colpito da una qualsiasi patologia.[10]

Finanziamenti modifica

Tale istituto, senza fini di lucro, è finanziato grazie a sovvenzioni che provengono dallo Stato Italiano, dall'Unione europea, oltre che da donazioni private fatte da altre fondazioni o da comuni cittadini.[11]

Note modifica

  1. ^ Sito web European Brain Research Institute, su ebri.it. URL consultato il 17 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2010).
  2. ^ Sito web European Brain Research Institute, su ebri.it. URL consultato il 4 settembre 2009.
  3. ^ La Repubblica, su repubblica.it. URL consultato il 4 settembre 2009.
  4. ^ Sfratto esecutivo per la Montalcini,"Distruggono il lavoro di una vita", La Repubblica, 4.09.2009, su repubblica.it.
  5. ^ L'istituto della Montalcini è salvo, Il Tribunale: la ricerca continui, Il Tempo, 14.10.2009 [collegamento interrotto], su iltempo.it.
  6. ^ Self-inflicted damage.The autocratic actions of an institute's founder could destroy a centre of excellence for brain research.Nature 463, 270 (21 January 2010), su nature.com.
  7. ^ Editoriale della Prof. Elena Cattaneo, "Spiegateci la crisi dell'EBRI", TuttoScienze 17 febbraio 2010, N.1408 (PDF), su rassegnastampa.unipi.it.
  8. ^ Ebri senza consiglio scientifico, Il sole 24 Ore, 10.02.2010, su ilsole24ore.com.
  9. ^ Editoriale del Prof. Strata (Direttore dell'EBRI dal settembre 2008 fino a febbraio 2010), La mia verità sull'istituto delle polemiche, TuttoScienze 14.04.2010, N. 1416, su web.uniroma2.it.
  10. ^ Sito web European Brain Research Institute, su ebri.it. URL consultato il 4 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2009).
  11. ^ Sito web European Brain Research Institute, su ebri.it. URL consultato il 4 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2009).

Collegamenti esterni modifica

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