Fordongianus

comune italiano

Fordongianus (Fordongianus anche nella variante locale) è un comune italiano di 815 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nella regione storica del Barigadu.

Fordongianus
comune
(IT) Fordongianus
(SC) Fordongiànus
Fordongianus – Stemma
Fordongianus – Veduta
Fordongianus – Veduta
Fordongianus. A sinistra le terme di Forum Traiani
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Oristano
Amministrazione
SindacoSerafino Pischedda (lista civica) dal 31-5-2010 (3º mandato dal 26-10-2020)
Territorio
Coordinate39°59′41.55″N 8°48′34.16″E / 39.994876°N 8.80949°E39.994876; 8.80949 (Fordongianus)
Altitudine40 m s.l.m.
Superficie39,48 km²
Abitanti815[1] (31-12-2023)
Densità20,64 ab./km²
Comuni confinantiAllai, Busachi, Ghilarza, Ollastra, Paulilatino, Siapiccia, Villanova Truschedu
Altre informazioni
Cod. postale09083
Prefisso0783
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT095020
Cod. catastaleD695
TargaOR
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) fordongianesi
(SC) fordongianesus
Patronosan Pietro
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Fordongianus
Fordongianus
Fordongianus – Mappa
Fordongianus – Mappa
Posizione del comune di Fordongianus all'interno della provincia di Oristano
Sito istituzionale

È situato sulla sponda sinistra della valle del Tirso, e sorge sui resti dell'antica sede fortificata di Forum Traiani. Il paese è noto per la presenza di un complesso termale di età romana risalente al I secolo d.C.

Storia modifica

 
Terme di Forum Traiani
 
Terme di Forum Traiani

Fordongianus, l'ex Forum Traiani, è particolarmente importante per la sua posizione geografica che lo vede incuneato tra i monti della valle del Tirso, naturale via di penetrazione dalla pianura all'entroterra e punto di contatto tra i due diversi mondi. La città è presente nell'Itinerario antonino, lungo la strada che da Tibula attraversa l'interno dell'isola fino ad Othoca.[3]

Fin dalla sua fondazione fu un centro rinomato per le sue terme, che sfruttavano una fonte naturale di acqua calda e curativa.

Qui si trova un'iscrizione che testimonia come l'attività delle genti della Barbaria fosse ancora viva nel I secolo d.C. poiché furono queste a dedicare un'iscrizione ad un imperatore, probabilmente Tiberio, rinvenuta nel Forum Traiani.

L'antico nome di Forum Traiani parrebbe assai allusivo sulla sua fondazione, ma ingannevolmente: la città non fu fondata da Traiano, ma il forum suggerisce piuttosto che la città dovesse essere un punto di incontro e pacifico scambio commerciale tra le popolazioni romanizzate e quelle non ancora sottomesse a Roma e indipendenti dell'interno.

Come già accennato in precedenza, tra le motivazioni originarie dell'insediamento, si pone la presenza di una fonte d'acqua naturalmente calda e curativa. Sfruttando la fonte sorse, proprio presso il fiume, un vasto edificio termale (che costituisce oggi il nucleo dell'attuale area archeologica) caratterizzato da una grande piscina, in origine coperta, in cui giungono le acque calde temperate con un'aggiunta di acqua fredda.

L'aspetto curativo delle terme è sottolineato dal rinvenimento di due statue del dio Bes, divinità legata ai culti salutiferi, e la loro importanza è messa in evidenza dalla recente scoperta di un piccolo spazio sacro dedicato alle ninfe, divinità delle acque.

Le terme presentano i resti di tre ambienti: il calidarium, il tiepidarium, il frigidarium. In origine le terme erano coperte da un tetto sostenuto da archi che univano tra loro le varie vasche creando delle volte a botte. Sui bordi delle vasche sono incisi dei disegni che rappresentano le ninfe che erano le divinità dell'acqua. Il pavimento era fatto a mosaico (rimangono alcune tracce) e il soffitto delle vasche era fatto con pasta vitrea azzurra per ricordare il riflesso dell'acqua. L'accesso alle terme era probabilmente a sud, dove si apriva un'ampia piazza lastricata, delimitata da una scalinata.

Nel V secolo Fordongianus era sede vescovile, verso il IX-X secolo la diocesi fu soppressa e unita alla diocesi di Santa Giusta.

In un'area vicina all'attuale centro abitato è stato rinvenuto l'anfiteatro, vicino alla necropoli tardo-antica sulla quale fu edificata nell'XI secolo la chiesa di San Lussorio.

Durante il medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fu capoluogo della curatoria di Parte Barigadu; nel XIV secolo però il capoluogo fu trasferito a Busachi. Alla caduta del Giudicato (1420) entrò a far parte del Marchesato di Oristano, e alla sconfitta di quest'ultimo (1478) passò sotto il dominio aragonese, ove divenne un feudo incorporato nell'Incontrada di Parte Barigadu. Nel 1790, in epoca sabauda, fu dato in feudo alla famiglia Manca Ledà, che nel 1829 la unirono insieme a Villanova Truschedu nella contea di San Placido. Fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Fordongianus sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 marzo 1958.[4] Lo stemma raffigura un arco dirupato che racchiude una piscina, fondato su una campagna solcata da una strada romana e accostato da una pietra miliare recante le lettere L X, il tutto al naturale. Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Caratteristiche geografiche modifica

Recentemente si è dato un nuovo impulso allo sfruttamento delle terme con la costruzione di uno stabilimento e di una struttura ricettiva. A Fordongianus le acque termali sgorgano da sorgenti naturali. La classificazione chimico-fisica le definisce acque salse o cloruro sodiche e termoattive e sgorgano ad una temperatura di 56 °C per tutto l'anno. Sono utilizzate in diverse applicazioni come elemento multifunzionale di benessere, con risultati benefici sull'organismo e in particolare con effetti immunologici.

Il paese è conosciuto, inoltre, per le cave di trachite rossa, rosa, verde e grigia. Queste pietre vengono utilizzate per la costruzione delle case a Fordongianus ma anche nei paesi limitrofi, difatti le costruzioni in trachite sono una peculiarità del Barigadu. Ancora oggi la trachite viene utilizzata dagli scalpellini del luogo, non solo per edificare case ma anche per altre opere di abbellimento di edifici.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Architetture civili modifica

 
Casa aragonese
 
Casa aragonese

Casa Aragonese modifica

 
Muristenes, Chiesa di San Lussorio

Costruita alla fine del Cinquecento-inizio del Seicento e così chiamata per i motivi gotico-aragonesi che la decorano. La casa fu abitata fino al 1978 e poi divisa in due parti, di cui una è oggi adibita a museo mentre l'altra è stata acquistata recentemente dal Comune di Fordongianus. La casa è preceduta da un ampio loggiato con colonne in trachite rossa, di cui alcune sostituite. Anche le finestre sono in trachite rossa, decorate con motivi floreali e religiosi.

La finestra più interessante è quella della cosiddetta "camera degli sposi". Alcune mostre delle finestre visibili all'interno presentano la forma ad "arco inflesso" o "carenato" di origine araba.

Siti archeologici modifica

Siti preistorici - Nuraghi e Domus de Janas modifica

  • Nuraghe Casteddu Ecciu
  • Nuraghe Su Soliano
  • Nuraghe Pranu Antoni
  • Nuraghe Putzola
  • Nuraghe Santa Maria
  • Domus de Janas di Gularis
  • Domus de Janas di Domigheddas

Siti storici modifica

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[5]

Lingue e dialetti modifica

La variante del sardo parlata a Fordongianus è riconducibile alla Limba de mesania.

Cultura modifica

Il paese di Fordongianus ha dato i natali al poeta Juanninu Fadda (1892 - 1981), esponente della poesia estemporanea in lingua logudorese.[6]

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Serafino Pischedda Lista civica "Passato presente e futuro" Sindaco
26 ottobre 2020 in carica Serafino Pischedda Lista civica "Fordongianus continuiamo a crescere" Sindaco

Gemellaggi modifica

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Itinerario antonino, p. 82.
  4. ^ Fordongianus, decreto 1958-03-25 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Perria, Giovanni., Juanninu Fadda : cantadore de su populu, Domus de janas, 2008, ISBN 8888569286, OCLC 730759352. URL consultato il 18 settembre 2018.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN131787528 · GND (DE4452828-0
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