Forno Alpi Graie

frazione del comune italiano di Groscavallo
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Forno Alpi Graie (1.219 m) è una frazione del comune di Groscavallo (città metropolitana di Torino) nella Val Grande di Lanzo. Un tempo capoluogo di un comune autonomo, fu aggregato (assieme a Bonzo) al comune di Groscavallo con il regio decreto n. 2346 del 1º dicembre 1927.

Forno Alpi Graie
frazione
Forno Alpi Graie – Veduta
Forno Alpi Graie – Veduta
Panorama dall'alto
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Città metropolitana Torino
Comune Groscavallo
Territorio
Coordinate45°21′51.84″N 7°13′24.42″E / 45.3644°N 7.22345°E45.3644; 7.22345 (Forno Alpi Graie)
Altitudine1 219 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale10070
Prefisso0123
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleD724
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Forno Alpi Graie
Forno Alpi Graie

Geografia fisica modifica

Il paese si trova al termine della vallata, alla confluenza del vallone di Sea e del vallone di Gura. Le sue case sono riparate da un grande masso posto appena sopra l'abitato. La strada che lo collega con il centro comunale di Groscavallo e con il resto delle valli di Lanzo fu inaugurata nel 1878[1].

Oggi Forno è principalmente noto, oltre che per il suo santuario mariano, come luogo di partenza per escursioni nel gruppo delle Levanne.

Storia modifica

Il primo documento in cui viene nominato Forno di Groscavallo è citato dai fratelli Giovanni e Pasquale Milone [2] secondo il quale Guglielmo VII, marchese di Monferrato, l'11 novembre 1289 diede e concedette a Palterio del Forno di Groscavallo, Pietro Bianco del Forno di Chialamberto, Raimondo Certana del borgo di Lanzo, Botto de Mezoneto, Brunoldo Amedeo, Nano de Genta, Domenico e Rochacio del Forno di Groscavallo il territorio di Pessinetto al fine di costruirvi un forno per la lavorazione del ferro.
Secondo Luigi Cibrario[3] invece con riferimento a Groscavallo il primo documento ufficiale dal quale risulta il nome di Groscavallo è dell'anno 1330: un atto in virtù del quale i fratelli Omodeo e Reinardo Gontario ottennero in feudo dal conte Aimone di Savoia una ""casa forte in Forno di Groscavallo"" e la dodicesima parte del relativo territorio fino alla sommità dei monti.
Silvio Solero[4] annota e riporta il nome dei capi di casa della castellania del conte di Savoia in occasione della concessione di un sussidio del 1359: Forno di Groscavallo conta 35 fuochi e i nomi sono: Perotto (de Peroto), Forneri, de Masse, Colombino, de Perolio, Baietto, de Bondiglon, Rolieto, Lancia, Giachino, Bossone (buxone), Botto (Oddone de bot de furno de grassi cavalli, 1380-85), Rapelli (jordano repello de furno grassi cavalli, 1380-85)

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Santuario Madonna di Loreto
  • Santuario Beata Vergine di Loreto: si trova nel vallone di Sea, sul fianco del monte. Dall'alto domina l'abitato di Forno Alpi Graie. Il santuario fu costruito nel 1757 a seguito di apparizioni della Madonna all'operaio Pietro Garino, avvenute secondo la tradizione nel 1630[5].

Negli anni '90, il sostegno economico ed unanime dei pellegrini e la ferrea volontà del rettore don Riccardo Ferrera hanno consentito il completo restauro del Santuario a cura delle imprese Goria, Losero e Moretto e del pittore Gianni Codoni. Per accedervi occorre attraversare il torrente in fondo al paese e percorrere una lunga scalinata (che un tempo i pellegrini percorrevano in ginocchio) con le 14 stazioni della Via Crucis. La terribile alluvione del 1993, che ha causato gravi danni materiali a tutta la Valgrande, ed in particolare a Forno Alpi Graie, ha risparmiato il Santuario e tutti gli abitanti della zona. All'interno del Santuario sono particolarmente numerosi gli ex voto. È aperto e visitabile il sabato e la domenica da luglio a settembre, con celebrazione della S.Messa alle ore 11.

  • Chiesa parrocchiale: altro monumento di particolare pregio di Forno Alpi Graie.

Sport modifica

Forno Alpi Graie è punto di partenza di svariate e piacevoli passeggiate in montagna; un sentiero consente di arrivare fino in Francia attraverso il vallone di Sea.

Note modifica

  1. ^ Cenni storici, scheda su www.comune.groscavallo.to.it Archiviato il 21 febbraio 2014 in Internet Archive.
  2. ^ Giovanni e Pasquale Milone, Notizie delle Valli di Lanzo raccolte ed ordinate dai Fratelli Giovanni e Pasquale Milone, Tip. Palatina di G. Bonis, Rossi & C., Torino 1911, pp 249-250
  3. ^ Luigi Cibrario, Memorie storiche di Lanzo e Valli, pp. 70 e segg.
  4. ^ Silvio Solero, Storia onomastica delle Valli di Lanzo. Ceres e la Valle d’Ala di Stura, Società Storica delle Valli di Lanzo, Lanzo 1955
  5. ^ Cammilleri, 27 settembre.

Bibliografia modifica

  • Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Milano, Edizioni Ares, 2020, ISBN 978-88-815-59-367.

Altri progetti modifica

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