Francesco Borgia
Francesco Borgia (in spagnolo Francisco de Borja y Aragón; Gandia, 28 ottobre 1510 – Roma, 30 settembre 1572) è stato il IV Duca di Gandia e ricoprì la carica di Viceré di Catalogna. Rimasto vedovo, entrò nella Compagnia di Gesù e divenne sacerdote: nel 1565 fu eletto preposito generale dell'ordine. È stato proclamato santo da papa Clemente X nel 1670.
San Francesco Borgia | |
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Religioso gesuita | |
Nascita | Gandia, 28 ottobre 1510 |
Morte | Roma, 30 settembre 1572 (61 anni) |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 23 novembre 1624, da papa Urbano VIII |
Canonizzazione | 20 giugno 1670, da papa Clemente X |
Ricorrenza | 30 settembre, 10 ottobre (messa tridentina) |
Patrono di | compatrono di Napoli; dal 1756 protettore contro i terremoti in Portogallo |
Francesco Borgia, IV duca di Gandía | |
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Duca di Gandia | |
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In carica | 1543 – 1550 |
Predecessore | Juan de Borja |
Successore | Carlos de Borja |
Nascita | Gandia, 28 ottobre 1510 |
Morte | Roma, 30 settembre 1572 |
Padre | Juan de Borja y Enriquez |
Madre | Juana de Aragón y Gurrea |
Consorte | Eleonora de Castro |
Religione | Cattolicesimo |
Francesco Borgia | |
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Viceré di Catalogna | |
Durata mandato | 1539 – 1543 |
Monarca | Carlo I |
Predecessore | Federico del Portogallo |
Successore | Juan Fernández Manrique de Lara |
Dati generali | |
Suffisso onorifico | Duca di Gandia |
BiografiaModifica
Nacque nella famosa famiglia Borgia di origini spagnole, figlio di Juan de Borja y Enriquez e di Juana de Aragón y Gurrea; suo nonno paterno, Giovanni Borgia, secondo duca di Gandia, era uno dei figli di Rodrigo Borgia (divenuto poi papa Alessandro VI), il quale quindi era suo bisnonno; il nonno materno era l'arcivescovo di Saragozza Alfonso, figlio naturale del re Ferdinando II d'Aragona. Crebbe a Saragozza e all'età di dodici anni fu inviato come paggio a Tordesillas; qui assisteva la regina Giovanna la Pazza, che, dopo la scomparsa del marito, si era ivi ritirata insieme alla figlia, l'infanta Caterina. Dal 1528 fu a Valladolid presso Carlo V: entrò presto nelle grazie dell'imperatrice Isabella del Portogallo, che lo nominò Marchese di Lombay e lo fece sposare alla nobildonna portoghese Eleonora de Castro (1512-46), da cui ebbe otto figli. Uno dei suoi nipoti fu Francisco de Borja y Aragón. Egli seguì l'imperatore Carlo V in numerosi viaggi; nel 1535 fu in Tunisia, poi in Provenza.
Nel maggio 1538 l'imperatrice Isabella morì ed egli fu profondamente colpito dalla visione del cadavere ormai in avanzata fase di decomposizione di quella che fu una delle bellezze del suo tempo, e dal sermone pronunciato da Giovanni d'Ávila durante la funzione funebre. Da quel momento diede inizio a un cammino di accostamento alla fede cattolica e alla vita evangelica; cominciò a dedicarsi allo studio della teologia, ottenendo il dottorato. Il 26 giugno 1539 fu nominato Viceré di Catalogna. Nel 1546 sua moglie Eleonora morì, ed egli si pose sotto la direzione spirituale dei padri gesuiti. Il 1º febbraio 1548 emise i voti solenni ed entrò nella Compagnia di Gesù, ma ottenne una particolare dispensa per restare nel secolo fino a quando non avesse assolto i suoi doveri di genitore per gli otto figli.
Il 23 ottobre 1550 raggiunse Roma, dove venne ordinato sacerdote e divenne uno dei principali collaboratori di Ignazio di Loyola. Contribuì con una grande somma di denaro all'istituzione del "Collegio romano", l'attuale Università Gregoriana, e fu incaricato di controllare la diffusione dell'Ordine nella penisola iberica. Il 10 giugno 1554 fu nominato "Commissario generale" in Spagna. Rifiutò la nomina a cardinale proposta prima da papa Giulio III e poi da Pio IV, Pio V e infine Gregorio XIII. Nel 1565 fondò le missioni gesuite in Perù e in Florida. Fu anche nominato esecutore testamentario di Carlo V. Richiamato da Pio IV, nel 1561 tornò a Roma, dove strinse amicizia con i cardinali Michele Ghislieri e Carlo Borromeo e, il 20 gennaio 1565, venne nominato "Vicario Generale" della Compagnia.
Il 2 luglio 1565 venne eletto "Preposito Generale" della Compagnia di Gesù, succedendo a Diego Laínez. Diede un grande impulso all'attività missionaria dell'Ordine in India, Brasile e Giappone. Per quanto riguarda la formazione spirituale e intellettuale dei giovani religiosi, emanò nuove regole sui costumi e gli studi dei novizi, per loro fece costruire la "Casa" e la chiesa di Sant'Andrea al Quirinale. Sotto il pontificato di Pio V fu incaricato di assistere il "Cardinal Nepote" Michele Bonelli nelle sue missioni diplomatiche, ma questi viaggi furono fatali per la sua salute cagionevole: morì a Roma nel 1572, poco dopo aver rifiutato di nuovo la nomina a porporato da parte del neoeletto Gregorio XIII.
Il cultoModifica
Papa Urbano VIII lo proclamò beato il 23 novembre 1624 essendo verificatasi la guarigione della nipote del Duca di Lerma (del quale Francesco Borgia era il nonno materno) dopo che fu richiesta la sua esplicita intercessione. Il 20 giugno 1670 fu canonizzato da papa Clemente X.
La sua memoria liturgica cade il 30 settembre[1] (il 10 ottobre secondo il calendario della Messa tridentina).
AscendenzaModifica
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Papa Alessandro VI | Jofré Llançol i Escrivà | ||||||||||||
Isabel de Borja | |||||||||||||
Giovanni Borgia | |||||||||||||
Vannozza Cattanei | Giacomo Cattanei | ||||||||||||
Mencia Pinctoris | |||||||||||||
Juan de Borja y Enriquez | |||||||||||||
Don Enrique Enriquez y Fernández | Federico Enríquez de Mendoza | ||||||||||||
Doña Teresa Fernández y de Quiñonès | |||||||||||||
Maria Enriquez de Luna | |||||||||||||
Doña Maria de Luna y Herrera | Don Pedro de Luna y Manoel | ||||||||||||
Doña Elvira de Herrera y Ayala | |||||||||||||
San Francesco Borgia | |||||||||||||
Ferdinando II d'Aragona | Giovanni II d'Aragona | ||||||||||||
Giovanna Enríquez | |||||||||||||
Arcivescovo Alfonso d'Aragona | |||||||||||||
Aldonza Ruiz de Iborre y Alemany | Pedro Ruiz y Alemany | ||||||||||||
Aldonza de Iborre | |||||||||||||
Juana de Aragón y Gurrea | |||||||||||||
Don Juan López de Gurrea | Miguel de Gotor | ||||||||||||
Blanca de Gurrea | |||||||||||||
Ana de Gurrea y de Gurrea | |||||||||||||
Catalina López de Gurrea | Lope de Gurrea y Entenza | ||||||||||||
Teresa de Entenza | |||||||||||||
NoteModifica
- ^ Martyrologium Romanum" (Libreria Editrice Vaticana 2001 ISBN 88-209-7210-7)
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Francesco Borgia
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco Borgia
Collegamenti esterniModifica
- Bòrgia, Francesco, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pietro Tacchi Venturi, FRANCESCO Borgia, Santo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- (EN) Francesco Borgia, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Francesco Borgia, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (ES) Francesco Borgia, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- (EN) Opere di Francesco Borgia / Francesco Borgia (altra versione), su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Francesco Borgia, su Goodreads.
- (EN) Francesco Borgia, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Francesco Borgia, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Francesco Borgia, su causesanti.va, Congregazione delle cause dei santi.
- (ES) Carmen Iglesias Cano (coordinatrice), V Centenario del nacimiento de San Francisco de Borja - Ciclo de Conferencias (PDF), su Diputación de la Grandeza de España, febbraio 2010. URL consultato il 02.10.2016.
- Diario Borja - Borgia Tres siglos de Historia día a día
Controllo di autorità | VIAF (EN) 5770 · ISNI (EN) 0000 0001 1557 6895 · SBN VEAV039416 · BAV 495/28039 · CERL cnp01234841 · ULAN (EN) 500354193 · LCCN (EN) n83178967 · GND (DE) 11869295X · BNE (ES) XX875556 (data) · BNF (FR) cb165734991 (data) · J9U (EN, HE) 987007261387405171 · CONOR.SI (SL) 73459811 · WorldCat Identities (EN) lccn-n83178967 |
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