Francesco Giuseppe di Hohenzollern-Emden

militare e aristocratico tedesco

Francesco Giuseppe di Hohenzollern-Emden, in tedesco Franz Joseph Maria Ludwig Anton Thassilo von Hohenzollern-Emden (Heiligendamm, 30 agosto 1891Tubinga, 3 aprile 1964), fu principe e capo della casata di Hohenzollern-Sigmaringen e iniziatore del ramo degli Hohenzollern-Emden.

Francesco Giuseppe di Hohenzollern-Emden
Principe di Hohenzollern-Emden
Stemma
Stemma
Nome completoFrancesco Giuseppe Maria Luigi Antonio Tassilo di Hohenzollern-Emden
TrattamentoSua altezza reale
NascitaHeiligendamm, 30 agosto 1891
MorteTubinga, 3 aprile 1964 (72 anni)
DinastiaHohenzollern-Sigmaringen
PadreGuglielmo di Hohenzollern-Sigmaringen
MadreMaria Teresa di Borbone-Due Sicilie
ConsorteMaria Alice di Sassonia
ReligioneCattolicesimo

Biografia

modifica

Francesco Giuseppe era il figlio secondogenito del principe Guglielmo di Hohenzollern-Sigmaringen (1864-1927) e di sua moglie, la principessa Maria Teresa di Borbone-Due Sicilie ed era fratello gemello del principe Federico Vittorio di Hohenzollern-Sigmaringen. Sua sorella Augusta Vittoria sposerà l'ex re Manuele II del Portogallo.

Il servizio militare

modifica

Durante la prima guerra mondiale, Francesco Giuseppe prestò servizio nella Kaiserliche Marine come ufficiale sull'incrociatore leggero SMS Emden con il quale prese parte alla Battaglia di Cocos.[1] La SMS Emden fu una delle navi che durante la grande guerra catturarono più navi inglesi e come tale tutti coloro che militarono su questa nave, incluso Francesco Giuseppe, ebbero il diritto di apporre alla fine del loro cognome anche il nome della nave.[2][3] Per questo motivo quando con la caduta dell'Impero tedesco vennero aboliti i titoli nobiliari, Francesco Giuseppe decise di adottare il cognome Hohenzollern-Emden.[4][5]

Nel 1925 Francesco Giuseppe scrisse un libro di memorie sul suo servizio in marina dal titolo Emden: Meine Erlebnisse auf S.M Schiff Emden. Prima della fine della guerra riuscì anche a ottenere il grado di Contrammiraglio nelle forze navali rumene.[6]

L'adesione al nazismo

modifica

Nel 1933 Francesco Giuseppe decise di divenire un membro delle SS (n. 276 691).[7] Il 1º aprile 1936 divenne membro anche del partito nazista vero e proprio con tessera numero 3765580.[8] Come principe cattolico imparentato con casate importanti come gli Asburgo, i Borboni ed i regnanti di Sassonia, Francesco Giuseppe era utile al partito nazista per darsi lustro e rispettabilità e come tale venne sempre trattato con estremo riguardo.[9]

Dal 1939 al 1944 Francesco Giuseppe comandò una batteria navale tedesca di stanza a Cuxhaven.[10] Nel giugno del 1944 abbandonò il servizio attivo e nel novembre di quello stesso anno venne espulso dalle SS assieme ad altri aristocratici che avevano aderito al nazismo in quanto era ritenuto sospetto di collaborazionismo con gli alleati nella speranza di ripristinare la monarchia.[11] In una lettera a Heinrich Himmler datata 3 gennaio 1945, Francesco Giuseppe si proclamò fedele agli ideali della causa nazista e chiese di essere riammesso nelle SS ma senza successo.[11]

Dopo la guerra, Francesco Giuseppe visse con la famiglia a Villa Eugenia presso Hechingen. Morì il 3 aprile 1964 a Tubinga, nel Baden-Württemberg, venendo sepolto con la moglie nella Erlöserkirche di Sigmaringen.

Matrimonio e figli

modifica

Il 25 maggio 1921, Francesco Giuseppe sposò la principessa Maria Alice di Sassonia, figlia del re Federico Augusto III e dell'arciduchessa Luisa d'Asburgo-Toscana. Ella era inoltre la sorella di Margherita di Sassonia, moglie di suo fratello gemello Federico Vittorio. La coppia ebbe i seguenti figli:

  • Carlo Antonio Federico Guglielmo Luigi Maria Giorgio Manuele Rupprecht Enrico Benedetto Tassilo (28 gennaio 1922, Monaco di Baviera - 3 novembre 1993, Hechingen), sposò a Roma il 15 agosto 1951 Alexandra Afif (16 novembre 1919 - 26 giugno 1996)
  • Mainardo Leopoldo Maria Federico Cristiano Ferdinando Alberto (17 gennaio 1925, Sigmaringen), sposò il 25 agosto 1971 civilmente e l'11 settembre 1971 con rito religioso a Francoforte la baronessa Edina von Kap-Herr (n. 23 agosto 1938)
  • Maria Margherita Anna Vittoria Luisa Giuseppina Matilde Teresa del Bambin Gesù (n. 2 gennaio 1928, Sigmaringen - 4 agosto 2006, Hechingen), sposò con rito civile a Hechingen il 18 dicembre 1965 e con rito religioso al Castello di Hohenzollern il 18 dicembre 1965 il duca Carlo Gregorio di Meclemburgo, figlio secondogenito del duca Giorgio di Meclemburgo-Strelitz[4][5]
  • Emanuele Giuseppe Maria Guglielmo Ferdinando Burcardo (23 febbraio 1929, Monaco di Baviera - 8 febbraio 1999, Hechingen), sposò al Castello di Hohenzollern il 25 maggio 1968 la principessa Caterina Feodora Adelaide Sabina Sofia Felicita Siglinde di Sassonia-Weimar-Eisenach, nipote del granduca Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar-Eisenach, dalla quale divorziò nel 1985[4][5]

Albero genealogico

modifica
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo Antonio di Hohenzollern-Sigmaringen Carlo di Hohenzollern-Sigmaringen  
 
Maria Antonietta Murat  
Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen  
Giuseppina di Baden Carlo II di Baden  
 
Stefania di Beauharnais  
Guglielmo, Principe di Hohenzollern-Sigmaringen  
Ferdinando II del Portogallo Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Kohary  
 
Maria Antonia di Koháry  
Antonia di Braganza  
Maria II del Portogallo Pietro IV del Portogallo  
 
Maria Leopoldina d'Asburgo-Lorena  
Francesco Giuseppe, Principe di Hohenzollern-Sigmaringen  
Ferdinando II delle Due Sicilie Francesco I delle Due Sicilie  
 
Infanta Maria Isabella di Spagna  
Principe Luigi, Conte di Trani  
Arciduchessa Maria Teresa d'Austria Arciduca Carlo, Duca di Teschen  
 
Enrichetta di Nassau-Weilburg  
Maria Teresa di Borbone-Due Sicilie  
Massimiliano Giuseppe, Duca in Baviera Duca Pio Augusto in Baviera  
 
Principessa Amalia Luisa di Arenberg  
Duchessa Matilde Ludovica in Baviera  
Principessa Ludovica di Baviera Massimiliano I di Baviera  
 
Carolina di Baden  
 

Onorificenze

modifica
  1. ^ Ray Riling Arms Books review of EMDEN - THE LAST CRUISE OF THE CHIVALROUS RAIDER, 1914. (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2019). Retrieved on 2008-10-26.
  2. ^ Revell 1/350 SMS Emden, previewed by Kyle Bodily (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2009). Retrieved on 2008-10-26
  3. ^ Junk-Emden, in Time Magazine, 6 maggio 1929. URL consultato il 25 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2010).
  4. ^ a b c Darryl Lundy, Franz Joseph Prinz von Hohenzollern-Sigmaringen, su thepeerage.com, 10 maggio 2003. URL consultato il 28 dicembre 2008.
  5. ^ a b c Paul Theroff, HOHENZOLLERN, su angelfire.com, Paul Theroff's Royal Genealogy Site. URL consultato il 28 dicembre 2008.
  6. ^ Stammbaum der Hohenzollern.
  7. ^ Heinz Zollin Höhne e Richard Barry, The Order of the Death's Head: the Story of Hitler's SS, 2001, pp. 129, ISBN 0-14-139012-3.
  8. ^ Jonathan Petropoulos, Royals and the Reich, Oxford, Oxford University Press, 2006, pp. 383, ISBN 0-19-533927-4.
  9. ^ Michael Burleigh e Wolfgang Wipperman, The Racial State: Germany, 1933-1945, New York, Cambridge University Press, 29 novembre 1991, pp. 274, ISBN 978-0-521-39114-6. URL consultato il 7 settembre 2010.
  10. ^ Walter Lohmann e Hans H. Hildebrand, Die deutsche Kriegsmarine 1939 - 1945, vol. 3, Bad Nauheim, Hessen, Germany, Podzun-Verlag, 1956.
  11. ^ a b Petropoulos, 425.
  12. ^ Membership of the Constantinian Order, su constantinianorder.org. URL consultato il 13 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).

Bibliografia

modifica
  • Casimir Bumiller: Adel im Wandel. 200 Jahre Mediatisierung in Oberschwaben. Ausstellungskatalog Sigmaringen 2006. Thorbecke, Ostfildern 2006, ISBN 3-7995-0216-5, S. 264 f.
  • Hubert Krins: Das Fürstenhaus Hohenzollern. Kunstverlag Josef Fink, Lindenberg 2005, ISBN 3-89870-219-7, S. 34–37.
  • Günter Schmitt: Sigmaringen. In: Günter Schmitt: Burgenführer Schwäbische Alb. Band 3: Donautal. Wandern und entdecken zwischen Sigmaringen und Tuttlingen. Biberacher Verlagsdruckerei, Biberach 1990, ISBN 3-924489-50-5, S. 41–62.
  • Francesco Giuseppe Maria Luigi Antonio Tassilo di Hohenzollern-Emden, Emden: Meine Erlebnisse auf S.M Schiff Emden, Lipsia, Eckstein, 1925, ISBN 0-904256-45-6.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN205987639 · ISNI (EN0000 0004 1030 4374 · GND (DE127444017 · BNF (FRcb14978418t (data)