Francesco II Sforza
Francesco II | |
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Ritratto di Francesco II Sforza di Tiziano e bottega, Villa del Principe, Genova | |
Duca di Milano | |
In carica | 1521 – 1535 |
Predecessore | Francesco I di Francia |
Successore | Filippo II di Spagna |
Altri titoli | Signore di Milano |
Nascita | Milano, 4 febbraio 1495 |
Morte | Vigevano, 24 ottobre 1535 |
Luogo di sepoltura | Duomo di Milano |
Casa reale | Sforza |
Padre | Ludovico Sforza |
Madre | Beatrice d'Este |
Consorte | Cristina di Danimarca |
Religione | Cattolicesimo |
Francesco II Sforza (Vigevano, 4 febbraio 1495 – Milano, 1º novembre 1535) è stato il nono e ultimo Duca di Milano indipendente dal 1521 al 1535. Era il figlio minore di Ludovico Sforza, detto il Moro e di Beatrice d'Este.
BiografiaModifica
InfanziaModifica
Francesco nacque il 4 febbraio 1495 nel castello di Porta Giovia da Ludovico Sforza, all'epoca già duca di Milano, e da Beatrice d'Este, figlia del duca Ercole I d'Este. Fu tenuto a battesimo dalla zia Isabella d'Este, venuta a Milano per assistere la sorella nel parto, e gli furono imposti una quindicina di nomi, fra i quali suoi nomi propri furono Sforza, in onore dello zio paterno Sforza Maria Sforza morto in giovane età, al quale Ludovico era stato molto affezionato, e Francesco, in onore del nonno paterno Francesco I Sforza. Risulta ad ogni modo che il bambino fosse chiamato sin dall'inizio semplicemente Francesco.
Fin dai primissimi mesi di vita dimostrò un grande attaccamento nei confronti della sorella maggiore, Bianca Giovanna, figlia illegittima del padre e carissima amica di Beatrice, tanto che una volta, caduto ammalato, pareva rianimarsi solo quando la vedeva.[1] Tuttavia la giovinetta morì molto presto, all'età di quattordici anni, nel 1496, e pochi mesi dopo venne a morte anche la stessa madre Beatrice. Il bambino perdette così prestissimo entrambe le figure femminili più importanti e pure il padre, a partire da quel momento, cominciò a trascorrere sempre meno tempo coi figli.
È assai probabile che Ludovico non riuscisse più a guardare il figlio, in quanto gli ricordava la moglie defunta. Se in effetti il primogenito Ercole Massimiliano non assomigliava particolarmente a nessuno dei propri congiunti, di Francesco fu detto da adulto che somigliasse fisicamente al padre, sebbene fosse di questo "meno magnifico", e tuttavia, come appare dai suoi ritratti, il viso rimaneva assai simile a quello della madre.
Nel 1499 il ducato di Milano fu invaso dai francesi e Ludovico provvide a mettere al riparo i figli presso la corte imperiale ad Innsbruck, raggiungendoli subito dopo lungo la via. Si separò poi da loro nel gennaio successivo, quando decise di tenare la sorte in Italia per recuperare il ducato. Francesco, che all'epoca non aveva ancora compiuti i cinque anni, non rivide mai più il padre. La separazione dovette essere certo traumatica, sia per lui che per il fratello maggiore, se lo storico milanese Bernardino Corio scrive a tal proposito: "questi fanciulli accommiatandosi dall'amatissimo padre e baciandolo, di pietose lagrime gli bagnarono il volto, atto veramente d'incredibil dolore".[2]
Francesco rimase così in affido alla cugina Bianca Maria Sforza, imperatrice e moglie dell'imperatore Massimiliano I, e, dopo la morte di quest'ultima, a Margherita d'Asburgo. Rimase 21 anni in esilio in condizioni economiche indubbiamente inferiori rispetto a quelle in cui si era trovato alla corte milanese durante lo splendido regno di suo padre.
Durante gli anni di governo di suo fratello Ercole Massimiliano, restaurato come duca tra il 1512 e il 1515, Francesco non riuscì a tornare a Milano; quando questi ne venne cacciato di nuovo nel 1515, in seguito al ritorno dei francesi, Francesco (che si trovava a Trento) si adoperò subito per riprendere il possesso del Ducato di Milano, che nella sua ottica legittimamente spettava a lui. Egli riuscì finalmente a rientrare a Milano, al seguito delle truppe di papa Leone X e dell'imperatore Carlo V nel 1521 (coalizzate nella cosiddetta Lega Santa), aiutati in questo anche dalla popolazione lombarda, che si sentiva vessata fortemente da un dominio considerato estraneo.
Ascesa al ducatoModifica
Con l'acquisizione del Ducato, ad ogni modo per Francesco II non finirono le preoccupazioni: le pressioni dei francesi continuavano ad essere insistenti soprattutto lungo il confine con il Piemonte e lo sforzo bellico richiedeva sempre più denaro, che per uno stato ormai di sempre più ridotte dimensioni come il Ducato di Milano, rispetto al colosso francese, costituivano un dissanguamento continuo. Francesco II fu pertanto costretto a tassare fortemente la popolazione per difenderla e questo lo mise in cattiva luce, oltre a provocare l'insorgere di rivolte localizzate. Tra i maggiori fautori di queste rivolte ricordiamo Bonifacio Visconti, erede e lontano parente di quei Visconti che un tempo reggevano Milano e che vedeva gli Sforza come gli usurpatori di un potere che loro stessi avevano creato. Bonifacio Visconti perciò tentò di uccidere Francesco II per ottenere il possesso del Ducato, approfittando della situazione politica instabile, ma riuscì solamente a ferire il duca al collo ed alla spalla.
Sentendosi comunque instabile nel suo governo, a causa della pesante influenza asburgica e della presenza di truppe imperiali nei suoi territori, Francesco II Sforza, su iniziativa del suo ministro Girolamo Morone, ribaltò la sua alleanza e si unì alla Lega di Cognac contro l'Imperatore: insieme a lui, la Repubblica di Venezia, la Repubblica fiorentina, il Pontefice Clemente VII ed il Regno di Francia. Rimase perciò coinvolto in una congiura, illudendosi di avere l'appoggio di Fernando Francesco d'Avalos, marchese di Pescara, comandante delle milizie imperiali in Italia. L'Avalos però tradì i congiurati, rivelò il complotto e fece scoppiare la guerra. Il Duca Francesco II fu rapidamente soverchiato dalle truppe imperiali, ma riuscì a mantenere il controllo su alcune città e piazzeforti del Ducato, finché grazie all'aiuto dei veneziani, che non volevano confinare con gli Asburgo anche ad occidente, lo Sforza fu ristabilito nel suo governo ed ottenne di riappacificarsi con Carlo V, anche se dietro il pagamento di un pesantissimo risarcimento, che impoverì ancora di più lo stato milanese.
Matrimonio e morteModifica
A suggello di questa nuova alleanza, nel 1534 Francesco ebbe in sposa Cristina di Danimarca, figlia di Cristiano II di Danimarca e di Isabella, sorella dell'imperatore Carlo V, una ragazza di appena tredici anni. Costei ricevette Tortona come città dotale dopo che Francesco II, ammalatosi di una malattia che lo rese quasi cieco, morì nel castello di Vigevano nel 1535.
Alla sua morte si estingueva la dinastia primigenia e legittima degli Sforza di Milano, non avendo egli avuto eredi. Perciò, per evitare altre pretese, Carlo V decise l'annessione diretta del Ducato di Milano ai suoi domini, passandolo successivamente al figlio Filippo che divenne re di Spagna e quindi portò in dote a quello stato il governo del milanese.
AscendenzaModifica
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Giacomo Attendolo | Giovanni Attendolo | ||||||||||||
Elisa Petraccini | |||||||||||||
Francesco I Sforza | |||||||||||||
Lucia Terzani | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Ludovico Sforza | |||||||||||||
Filippo Maria Visconti | Gian Galeazzo Visconti | ||||||||||||
Caterina Visconti | |||||||||||||
Bianca Maria Visconti | |||||||||||||
Agnese del Maino | Ambrogio del Maino | ||||||||||||
Ne de Negri | |||||||||||||
Francesco II Sforza | |||||||||||||
Niccolò III d'Este | Alberto V d'Este | ||||||||||||
Isotta Albaresani | |||||||||||||
Ercole I d'Este | |||||||||||||
Ricciarda di Saluzzo | Tommaso III di Saluzzo | ||||||||||||
Marguerite de Pierrepont | |||||||||||||
Beatrice d'Este | |||||||||||||
Ferdinando I di Napoli | Alfonso V d'Aragona | ||||||||||||
Gueraldona Carlino | |||||||||||||
Eleonora d'Aragona | |||||||||||||
Isabella di Chiaromonte | Tristano di Chiaromonte | ||||||||||||
Caterina di Taranto | |||||||||||||
NoteModifica
BibliografiaModifica
- Marco Albertario, Francesco II Sforza. Iconografia ed iconologia tra i modelli della tradizione milanese ed il ritratto di Tiziano, Milano 2001
- Rossana Sacchi, Il disegno incompiuto. La politica culturale di Francesco II Sforza e Massimiliano Stampa, 2 voll., Milano 2005
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco II Sforza
Collegamenti esterniModifica
- Sito del Castello Sforzesco di Milano, su milanocastello.it. URL consultato il 2 novembre 2006 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2006).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32110035 · ISNI (EN) 0000 0000 6120 1296 · LCCN (EN) nr00013422 · GND (DE) 130065331 · BNF (FR) cb12540287k (data) · BNE (ES) XX1348580 (data) · BAV (EN) 495/101411 · CERL cnp00650674 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr00013422 |
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