Francesco Mengozzi

dirigente d'azienda italiano

Francesco Mengozzi (Chiaravalle, 5 gennaio 1949) è un dirigente d'azienda e dirigente pubblico italiano.

Biografia modifica

Maturità classica nel 1967, laurea in giurisprudenza nel 1971. Inizia a lavorare al Mediocredito del Lazio,[1] nell'aprile 1975 entra come funzionario presso la direzione finanza della Fincantieri, avviando una carriera che si svolgerà in gran parte nel mondo delle Partecipazioni statali. Nel 1984 è direttore centrale di Italstat, nel 1989 entra nel consiglio d'amministrazione di Aeroporti di Roma ancora sotto controllo dell'Alitalia, nel 1991 diventa direttore finanziario di Iritecna SpA dopo la fusione con Italstat. In seguito ne sarà direttore generale con il compito di varare lo spinoff con la nascita del Gruppo Fintecna, dove avrà lo stesso incarico con il compito anche di privatizzare le partecipazioni Iri nelle costruzioni e nelle infrastrutture.[1]

Nel 1996 passa alla RAI, con Franco Iseppi come direttore generale, con il ruolo di vicedirettore generale con deleghe sull'area finanza e auditing. Lascia l'azienda due anni più tardi con la nomina di direttore generale delle Ferrovie dello Stato. Progetta e gestisce la privatizzazione di Grandi Stazioni e di Basictel, dà anche vita alla società di trasporti ferroviari Trenitalia Spa assumendone la presidenza.[2]

Nel 2001 il governo Amato, su indicazione del sottosegretario alla presidenza del consiglio Enrico Micheli,[3] lo nomina amministratore delegato della compagnia aerea Alitalia al posto di Domenico Cempella con il compito di risanare la società e di rendere più efficiente il collegamento di Alitalia con il nuovo hub di Malpensa.[1]

Resta alla guida della compagnia di bandiera fino al 2004. I risultati non sono brillanti: nonostante la ricapitalizzazione portata a termine nel 2002 di 1,4 miliardi di lire e un robusto piano di riduzione dei costi commerciali e di distribuzione, i conti Alitalia continuano ad essere sempre in perdita. Il periodo del resto è segnato dagli attentati dell'11 settembre 2001 alle Twin Towers e dalla guerra in Iraq.[4] Durante la sua gestione, Mengozzi riduce l'offerta cancellando molte destinazioni (Gedda, Bangkok, Pechino, Hong Kong, San Francisco, Los Angeles),[3] vendendo una parte della flotta, annunciando esuberi di personale (previste 1500 persone di troppo)[5] e quindi suscitando la forte reazione dei sindacati.[6] Tenta anche di ridurre, tra le proteste sindacali, gli scioperi, i voli cancellati e le malattie "politiche",[7] il forte potere dei piloti e degli assistenti di volo.[8][9] Entra comunque in SkyTeam (cosa che evita l'isolamento dell'azienda) e conclude un accordo con la compagnia aerea Air France con cui ci sarà uno scambio azionario del 2 per cento. Una partnership molto criticata per le condizioni poco favorevoli per la compagnia italiana. Dopo un periodo di forti contestazioni, nel febbraio 2004 Mengozzi si dimette rifiutando l'invito del governo a restare e ad ammorbidire il piano degli esuberi.[5]

Un mese più tardi assume l'incarico di condirettore generale delle Poste Italiane con la guida della Divisione Bancoposta.[3] Ha anche un posto nel consiglio d'amministrazione, che però non gli verrà rinnovato nel 2005. Nel 2007 Mengozzi si dimette ed entra nella banca d'affari americana Lehman Brothers dove si dedica alle infrastrutture e ai trasporti. Con questo incarico segue per conto degli americani anche la privatizzazione Alitalia come consulente di Air France.[10] Sarà consulente di Air France anche dopo il crac di Lehman Brothers.

Controversie modifica

Per il periodo di gestione all'Alitalia avrà qualche problema giudiziario.[11][12]

Onorificenze modifica

Nel luglio 2003 riceve dall'ambasciatore francese a Roma la Legion d'onore.[13]

Note modifica

  1. ^ a b c Sarà Mengozzi a pilotare Alitalia, su italiaoggi.it, 8 febbraio 2001. URL consultato il 16 novembre 2018.
  2. ^ Chi è Francesco Mengozzi, su www1.adnkronos.com, 7 febbraio 2001. URL consultato il 21 novembre 2018.
  3. ^ a b c Francesco Mengozzi in Alitalia i 300 protagonisti, su books.google.it, 2017. URL consultato il 21 novembre 2018.
  4. ^ Marco Fratini e Lorenzo Marconi, Francesco Mengozzi, in Waffankrisi!, 2010. URL consultato il 22 novembre 2018.
  5. ^ a b Alitalia, lo strappo di Mengozzi, su repubblica.it, 22 febbraio 2004. URL consultato il 21 novembre 2018.
  6. ^ Alitalia, bufera sull'AD Mengozzi, su italiaoggi.it, 11 luglio 2001. URL consultato il 17 novembre 2018.
  7. ^ Governo contro hostess e steward: "È stata una protesta incivile", su repubblica.it, 4 giugno 2003. URL consultato il 17 novembre 2018.
  8. ^ Alitalia, rotta la trattativa, sindacati pronti allo sciopero, su repubblica.it, 11 giugno 2003. URL consultato il 17 novembre 2018.
  9. ^ Stefano Livadiotti, L'Altra Casta, op. cit., pp. 177-178.
  10. ^ Giorgio Dell'Arti, Massimo Perrini, Catalogo dei viventi, op.cit., p. 1122
  11. ^ Crac Alitalia, condannati ex amministratori, su repubblica.it, 28 settembre 2015. URL consultato il 16 novembre 2018.
  12. ^ Crac Alitalia, in marzo al via il processo d'appello per ex manager, su travelnostop.com, 15 febbraio 2018.
  13. ^ Legion d'onore a Mengozzi, su italiaoggi.it, 23 luglio 2003. URL consultato il 21 novembre 2018.

Bibliografia modifica

  • Stefano Livadiotti, L'Altra Casta, Milano, Bompiani, 2008 ISBN 9788845260490
  • Giorgio Dell'Arti, Massimo Perrini, Catalogo dei viventi, Venezia, Marsilio Editore, 2008
  • Marco Fratini, Lorenzo Marconi, Vaffankrisi!, Milano, Bur Rizzoli, 2009 ISBN 978-88-586-0077-1
  • Autori Vari, Alitalia, i 300 protagonisti, Gruppo Editoriale Italiano, 2017 ISBN 9788892677456