Francesco Ruspoli, III principe di Cerveteri

principe di Cerveteri
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Francesco Ruspoli (Roma, 19 febbraio 1752Roma, 8 marzo 1829) è stato un principe italiano.

Francesco Ruspoli
La famiglia Ruspoli in un ritratto del 1807 con al centro il principe Francesco Ruspoli
Principe di Cerveteri
Stemma
Stemma
In carica1779 –
1829
PredecessoreAlessandro Ruspoli, II principe di Cerveteri
SuccessoreAlessandro Ruspoli, IV principe di Cerveteri
TrattamentoSua Grazia
Altri titoliMarchese di Riano
Conte di Vignanello
NascitaRoma, 19 febbraio 1752
MorteRoma, 8 marzo 1829 (77 anni)
DinastiaRuspoli
PadreAlessandro Ruspoli, II principe di Cerveteri
MadrePrudenza Marescotti-Capizucchi
ConsorteMaria Isabella Giustiniani
Maria Leopoldina von Khevenhüller-Metsch
FigliAlessandro
Sigismondo
Camillo
Amalia
Leopoldo
Emanuele
Bartolomeo
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Francesco Ruspoli nacque a Roma il 19 febbraio 1752, figlio di Alessandro Ruspoli, II principe di Cerveteri, e della sua seconda moglie Prudenza Marescotti-Capizucchi, sua cugina di primo grado. Per parte del padre egli era imparentato con Papa Innocenzo XIII (una sua bisnonna paterna, Giacinta Conti, era la sorella maggiore di quest'ultimo); un suo zio era il cardinale Bartolomeo Ruspoli.

Grazie al ruolo preminente della seconda moglie, austriaca per nascita, ottenne la nomina ad ambasciatore imperiale presso la corte di Napoli, incarico che mantenne dal 1790 al 1792.[1]

Dal 1808 da Pio VII fu elevato alla carica di Gran Maestro del Sacro Ospizio raccogliendone la successione in essa dai Conti, come cugino di Michelangelo (m. 1808), ultimo duca di Poli e Guadagnolo, figlio di Stefano che aveva sposato Vittoria Ruspoli sua zia.

Intimo dell'imperatore Francesco I d'Austria, venne da questi nominato suo Consigliere Privato e Ciambellano imperiale, venendo incaricato anche di una missione diplomatica straordinaria per conto della corte di Vienna presso la corte di Napoli[2]. Nel 1799 venne trasferito a Venezia quale ambasciatore imperiale presso il conclave che in quell'anno si tenne proprio nella città lagunare e nel quale uscì eletto papa Pio VII[2].

Assiduo sostenitore della Restaurazione pontificia dopo il congresso di Vienna, fu ad ogni modo costretto a rinunciare ai suoi diritti feudali, non mancando ad ogni modo da parte sua alcune pretese su Vignanello, borgo sul quale la sua famiglia vantava diritti secolari.

Morì a Roma l'8 marzo 1829.

Matrimonio e figli modifica

Francesco sposò in prime nozze nel 1781 Maria Isabella Giustiniani (Roma, 8 novembre 1763 – 1783), figlia di Benedetto Giustiniani, V principe di Bassano, dalla quale però non ebbe figli.

Alla morte della moglie, egli si risposò il 19 aprile 1784 con la principessa austriaca Maria Leopoldina von Khevenhüller-Metsch (22 agosto 1764 – 24 febbraio 1845), figlia di Johann Sigmund, II principe di Khevenhüller-Metsch e di sua moglie, Maria Anna del Liechtenstein, dalla quale ebbe sette figli:

  • Alessandro (5 ottobre 1784 – 31 ottobre 1842), IV principe di Cerveteri; sposò Marianna Esterházy de Galántha.
  • Sigismondo (1787 – 11 maggio 1849), sposò in prime nozze la contessa Faustina Tomassini (? – 1832), dalla quale ebbe un figlio, ed in seconde nozze si risposò con Paola Bellinzoni (Roma, 28 agosto 1819 – Roma, 29 marzo 1892).
  • Camillo (Roma, 30 marzo 1788 – Firenze, 30 luglio 1864), capo dello squadrone del reggimento di dragoni di Sua Santità Leone XII, cavaliere di giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta, Maestrante de Granada, Gran Croce dell'Ordine di Carlo III, Gentiluomo di Camera dell'Imperatore d'Austria. Sposò a Madrid il 18/8 novembre 1821 donna Carlota de Godoy, II duchessa di Sueca (Madrid, 7 ottobre 1800 – Parigi, 13 maggio 1886). Diede vita alla linea spagnola dei principi Ruspoli, I duchi di Sueca e L´Alcudia.
  • Amalia (30 luglio 1790 – 1867), sposò il conte Vincenzo Pianciani.
  • Leopoldo (1791 – 27 settembre 1817), morì celibe e senza discendenza.
  • Emanuele (1794 – 1837), cadetto della Guardia Nobile. Fu inviato in spedizione a Vienna il 23-9-1816 per l´Arcivescovo di Olmutz (Moravia) e Vescobo di Gurk (Carinzia), ed a Madrid il 1-10-1826 per il Nunzio Apostolico Mons. Giustiniani. Sposò Adélaïde Giraud (? – 1835), senza discendenza.
  • Bartolomeo (26 ottobre 1800 – 1872), sposò Carolina Ratti (1805 – 1881); ebbe discendenza (tra i suoi figli vi fu Emanuele Ruspoli, principe di Poggio Suasa).

Onorificenze modifica

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Alessandro Marescotti Capizucchi, V conte di Vignanello Sforza Vicino Marescotti, IV conte di Vignanello  
 
Vittoria Ruspoli  
Francesco Maria Marescotti Ruspoli, I principe di Cerveteri  
Anna Maria Corsini Andrea Corsini  
 
Agnoletta de' Medici  
Alessandro Ruspoli, II principe di Cerveteri  
Giuseppe Angelo Cesi, V duca d'Acquasparta Giovanni Cesi, III principe di San Polo e Sant'Angelo  
 
Giulia Veronica Ravignani Sforza Manzuoli  
Isabella Cesi  
Giacinta Conti Carlo Conti, duca di Poli e Guadagnolo  
 
Isabella Muti di Rignano  
Francesco Ruspoli, III principe di Cerveteri  
Alessandro Marescotti Capizucchi, V conte di Vignanello Sforza Vicino Marescotti, IV conte di Vignanello  
 
Vittoria Ruspoli  
Mario Marescotti Capizucchi  
Prudenza Gabrielli Marchese Mario Gabrielli, nobile romano  
 
Maddalena Falconieri  
Prudenza Marescotti Capizucchi  
Giovanni Battista Sacchetti, II marchese di Castel Rigattini Matteo Sacchetti, I marchese di Castel Rigattini  
 
Cassandra Ricasoli Rucellai  
Cassandra Sacchetti  
Caterina Acciaiuoli Donato Acciaiuoli  
 
Anna Maria Altoviti  
 

Note modifica

  1. ^ Bianchi, p. 149.
  2. ^ a b Giornale araldico-genealogico-diplomatico 1883-1884, tomo XI, p. 83

Bibliografia modifica

  • Galeazzo Ruspoli, I Ruspoli, Gremese Editori, 2001
  • Paola Bianchi, Una palestra di arti cavalleresche e di politica. Presenze austro- tedesche all'Accademia Reale di Torino nel Settecento, in Marco Bellabarba e Jan Paul Niederkorn (a cura di), Le corti come luogo di comunicazione. Gli Asburgo e l'Italia (secoli XVI–XIX)/Die Habsburger und Italien (16. bis 19. Jahrhundert), Bologna e Berlino, Il Mulino e Duncker & Humblot, 2010, pp. 135-153, ISBN 978-88-15-13978-8.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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