Franco Pacini
«Come fai a fare un altro lavoro, quando puoi fare l'astronomo?»
Franco Pacini (Firenze, 10 maggio 1939 – Firenze, 26 gennaio 2012) è stato un astrofisico italiano.
Biografia
modificaNato a Firenze nel 1939, ha vissuto gli anni della gioventù ad Urbino dove ha svolto gli studi secondari al Liceo Classico Raffaello; si è successivamente trasferito a Roma, dove nel 1964 si è laureato in fisica presso l'Università "La Sapienza".
Dal 1966 al 1973 è stato research associate e poi visiting professor alla Cornell University di Ithaca (New York). In concomitanza, dal 1967 al 1975 ha lavorato come ricercatore all'Istituto di Astrofisica spaziale del CNR presso Frascati e a partire dal 1975 fino al 1978 ha ricoperto le funzioni di responsabile della divisione scientifica dell'European Southern Observatory.
Dal 1978 è stato professore ordinario presso l'Università degli Studi di Firenze, e direttore dell'Osservatorio astrofisico di Arcetri dal 1978 al 2001[1].
Attività scientifica
modificaSi è occupato di astrofisica teorica e di astrofisica delle alte energie, con particolare attenzione a: supernovae e loro resti; stelle di neutroni e pulsar; nuclei galattici attivi; astronomia a raggi X e gamma.
Nel 1967 ha portato un fondamentale contributo all'astrofisica, prevedendo i fenomeni associati all'intenso campo magnetico di una stella di neutroni rapidamente rotante.[2] Questa previsione fu confermata l'anno seguente con la scoperta delle prime pulsar, ad opera di astronomi inglesi. È stata poi confermata un'altra sua ipotesi (avanzata insieme all'astrofisico Martin Harwit) secondo la quale le galassie ultraluminose nella banda infrarossa sono la conseguenza di un intenso episodio di formazione stellare[3].
Come direttore dell'Osservatorio astrofisico di Arcetri, ha partecipato a vari progetti di collaborazione internazionale. Uno di questi ha portato alla costruzione del Large Binocular Telescope (LBT), il più grande telescopio ottico su singola montatura mai realizzato; inaugurato in Arizona, all'osservatorio internazionale del monte Graham, il 15 ottobre 2004, è stato realizzato da Italia (con una quota pari al 25% delle spese complessive di studio e realizzazione), Stati Uniti e Germania.
Attività didattica e divulgativa
modificaHa tenuto a Firenze corsi universitari di Astronomia, Astrofisica, Astrofisica delle Alte Energie, Cosmologia, Istituzioni di Astrofisica.
Si è dedicato nella diffusione della cultura scientifica nelle scuole e nella società italiana, attraverso conferenze, lezioni, articoli su giornali e riviste, radio e TV. È stato coautore di libri di divulgazione astronomica per bambini che sono stati tradotti anche nelle lingue cinese e arabo[4].
Come Presidente dell'IAU, alla sua XXV Assemblea Generale a Sydney nel 2003, propose di designare il 2009 come Anno internazionale dell'astronomia (IYA2009).[5].
Negli ultimi dieci anni della sua vita si è dedicato alla didattica e alla comunicazione dell'astronomia seguendo numerosi progetti spesso dedicati a bambini della scuola primaria e scrivendo quattro libri per bambini (coautrice Lara Albanese) dedicati al cielo stellato. È stato coordinatore italiano del progetto europeo EU UNAWE (www.unawe.org). Ha sviluppato anche lo studio di fattibilità per costruire un “Museo dell'Universo” nella Torre del Gallo a Firenze.
Onorificenze
modifica- Membro dell'Unione Astronomica Internazionale[6], dove ha ricoperto varie cariche fra le quali quella di Presidente (dal 2000 al 2003).
- Socio Nazionale dell'Accademia nazionale dei Lincei.
- Premio Borgia dell'Accademia Nazionale dei Lincei.
- Premio della Presidenza del Consiglio per la Scienza (1997).
- Membro onorario della Royal Astronomical Society.
- Premio Lacchini (1999)[7].
- Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2001).
- Cittadino onorario di Urbino (2002).
- premio Fiorino d'Oro della Città di Firenze (2002).
- In suo onore è stato battezzato l'asteroide 25601 Francopacini.
Note
modifica- ^ Media INAF: Franco Pacini, 1939-2012
- ^ F. Pacini, Energy emission from a neutron star, in Nature, Vol. 216, 11 novembre 1967, pp. 567-568, DOI:10.1038/216567a0.
- ^ M. Harwit & F. Pacini, Infrared galaxies - Evolutionary stages of massive star formation, in Astrophysical Journal, Vol. 200, 1975, pp. L127-L129, DOI:10.1086/181913.
- ^ Media INAF: Un grande scienziato con occhi da bambino
- ^ R. T. Fienberg, Communicating Astronomy Beyond IYA2009 - Future Professional Communication in Astronomy II, 2011, pp. 37–46, DOI:10.1007/978-1-4419-8369-5_4.
- ^ (EN) Scheda su Franco Pacini membro dell'IAU
- ^ Premio GB Lacchini Archiviato il 26 luglio 2013 in Internet Archive.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Franco Pacini
- Wikinotizie contiene l'articolo Addio a Franco Pacini, 26 gennaio 2012
Collegamenti esterni
modifica- Pacini, Franco, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giovanni Bignami, PACINI, Franco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 80, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2014.
- Giovanni Anselmi, Ricordo di Franco Paicini nell'Editoriale di Coelum n. 152, su Coelum Astronomia. URL consultato il 12 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2017).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 93103544 · ISNI (EN) 0000 0001 0925 4312 · SBN CFIV025262 · LCCN (EN) n80096848 · BNF (FR) cb12439871n (data) |
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