Galtellì

comune italiano
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Galtellì (Gartèddi in sardo[3][4]) è un comune italiano di 2 370 abitanti della provincia di Nuoro in Sardegna.

Galtellì
comune
(IT) Galtellì
(SC) Gartèddi
Galtellì – Stemma
Galtellì – Veduta
Galtellì – Veduta
Chiesa della Beata Vergine Assunta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Nuoro
Amministrazione
SindacoFranco Solinas (lista civica) dal 29-5-2023
Territorio
Coordinate40°23′06.46″N 9°36′42.92″E / 40.385128°N 9.611921°E40.385128; 9.611921
Altitudine35 m s.l.m.
Superficie56,53 km²
Abitanti2 370[1] (30-11-2023)
Densità41,92 ab./km²
Comuni confinantiDorgali, Irgoli, Loculi, Lula, Onifai, Orosei
Altre informazioni
Cod. postale08020
Prefisso0784
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT091027
Cod. catastaleD888
TargaNU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) galtellinesi
(SC) garteddesos
Patronosantissimo Crocifisso
Giorno festivo3 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Galtellì
Galtellì
Galtellì – Mappa
Galtellì – Mappa
Posizione del comune di Galtellì all'interno della provincia di Nuoro
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Galtellì è lambito dal fiume Cedrino e nell'inverno 2004 e nell'autunno 2013 è stata oggetto di un'inondazione causata da straordinarie precipitazioni piovose.

Il paese si trova alle pendici del monte Tuttavista, che a sua volta lo separa dal mare. In tempi non troppo recenti era ricchissimo di selvaggina e quindi territorio di caccia anche per i paesi limitrofi, fino a essere istituito Oasi di protezione ambientale.

Storia modifica

L'area fu abitata già in epoca prenuragica, nuragica, punica, romana e bizantina, per la presenza sul territorio di numerose domus de janas, nuraghi ed altri reperti archeologici.

Durante il medioevo appartenne al Giudicato di Gallura e fece parte della curatoria di Orosei, della quale fu capoluogo prima della stessa Orosei.

 
Le rovine del castello di Pontes

I giudici di Gallura costruirono all'inizio del secolo XI nei pressi del monte Tuttavista un castello fortificato su una preesistente fortificazione romana (castello di Pontes o castello di Galtellì), e l'area fu sede di diocesi istituita tra il X e il XII secolo, con un ruolo molto importante in tutto il territorio del giudicato e in particolare nel territorio della Baronia. Nel 1296, con la morte dell'ultimo giudice Nino Visconti, il territorio passa sotto il controllo diretto della repubblica di Pisa, e successivamente sotto il dominio aragonese. Nel 1324 il castellano non riconobbe l'autorità del re d'Aragona e il castello resistette ad un assedio; il castello e la villa passarono sotto il dominio degli aragonesi solo nel 1333[5]. Questi ultimi ampliarono la fortificazione del castello, e nel corso delle guerre tra Aragona e Arborea passò alternativamente sotto il dominio degli uni o degli altri. Alla sconfitta definitiva dell'Arborea nella lunga guerra sardo-catalana (1420), il castello e il borgo passarono agli aragonesi. Il re d'Aragona Pietro IV nel 1355 diede il borgo in feudo a Bartolomeo Casu e successivamente nel 1370 a Benvenuto I Grifeo (1309 - 1382 o 1392) dei Baroni di Partanna, in Sicilia, in qualità di ammiraglio della flotta di Re Pietro IV di Aragona, andò in soccorso dei castelli di Chirra, San Michele, Collari e contribuì a domare i rivoltosi di Catalogna e Sardegna. Compiuta l'impresa, il barone e ammiraglio siciliano ottenne in premio Galtellin (antico nome della località) come feudo e con il titolo di visconte[6][7]. Nel 1431 il titolo feudale passò a Ferdinando d'Almanza e nel 1438 a Enrico di Guevara, che ebbe anche il castello di Orosei. In quell'epoca Galtellì fu incorporata nella baronia di Orosei, feudo regio. Iniziò così la decadenza: la diocesi, che dal XII secolo divenne suffraganea di quella di Pisa, e che dal XIV secolo fu dipendente diretta della Santa Sede, l'11 settembre 1495 fu soppressa (e il suo territorio unito a quello dell'arcidiocesi di Cagliari), il 21 luglio 1779 la sede fu ristabilita con il nome di diocesi di Galtellì-Nuoro (come suffraganea dell'arcidiocesi di Cagliari e con residenza a Nuoro) e nel 1928 modificò il nome in Diocesi di Nuoro.

Il territorio fu riscattato agli ultimi feudatari nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Dal 1927 al 1946 formò, con le vicine Irgoli, Loculi e Onifai, l’unica entità comunale di Irgoli di Galtellì.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

 
Chiesa del Santissimo Crocifisso

Il centro storico conserva diverse chiese fra le quali:

  • l'ex cattedrale di San Pietro di origine medioevale che conserva all'interno un interessante ciclo di affreschi romanici,
  • la chiesa di Santa Maria delle Torri (attuale Santissimo Crocifisso) dove è custodito un crocefisso ligneo,
  • la chiesa della Beata Vergine Assunta (secolo XVI),
  • la chiesa di Santa Croce (secolo XV),
  • la chiesa di San Francesco (secolo XVII),
  • l'antico convento dei padri mercedari, risalente al 1600.
  • La chiese campestri di San Giovanni (XVII secolo), Santa Caterina (XVIII secolo) e la chiesa dedicata alla Vergine Itria (XVII secolo).

Architetture civili modifica

 
Il pane carasau di Galtellì
  • Antica casa padronale Domo de Marras, attualmente adibita a museo etnografico, nel quale sono allestiti vari ambienti di vita e cultura agropastorale;

Architetture militari modifica

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[8]

Lingue e dialetti modifica

La variante del sardo parlata a Galtellì è quella nuorese baroniese.

Toponomastica modifica

Nel 2006 l'amministrazione comunale di Galtellì ha deciso di cancellare tutti i riferimenti toponomastici a Casa Savoia, dopo le frasi ingiuriose rivolte dall'ultimo discendente Vittorio Emanuele di Savoia nei confronti della popolazione sarda. La via Umberto è stata rinominata in via Karol Wojtyła, la via Vittorio Emanuele in via Beata Vergine Assunta, la via Savoia in via Sa Prama e la via Margherita in via don Michele Cosseddu.

Cultura modifica

 
Casa dame Pintor a Galtellì

Nel 1993 il comune di Galtellì istituì il parco letterario intitolato a Grazia Deledda.[9] Fra le sue strade è ambientato il romanzo di Grazia Deledda Canne al vento, nel quale è citato con il nome di Galte. A pochi passi dall'ex cattedrale di San Pietro, infatti, è possibile visitare ancora oggi quella che fu l'abitazione dove soggiornò la scrittrice sarda.[10]

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
10 giugno 2018 29 maggio 2023 Giovanni Santo Porcu Lista civica "Insieme per Galte" Sindaco [11]
29 maggio 2023 in carica Franco Solinas Lista civica "Uniti per Galte" Sindaco [12]

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Toponimo ufficiale in lingua sarda ai sensi dell'articolo 10 della Legge n. 482 del 15.12.1999, adottato con Delibera di Consiglio Comunale n. 30 del 29.09.2010 http://www.galtelli.com/public/delibere_consiglio/CC%2030-10.pdf
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 295, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ FilmCommission, su filmcommission.regione.sardegna.it. URL consultato il 12 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  6. ^ Signor Dottor Don Filadelfo Mugnos, Teatro Genologico delle Famiglie Nobili, Titolate, Feudatarie, & Antiche Nobili, del Fidelissimo Regno di Sicilia, viventi ed estinte - Parte II - libro III, Palermo, Domenico d'Anselmo, 1656, p. 3.
  7. ^ Autori vari - capitolo Grifeo a cura del Canonico Rocco Planeta, Storia delle Famiglie Illustri Italiane - Volume 5, 1890.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Anna Rüdeberg Pompei, Parchi Letterari. Leggere il territorio attraverso lo sguardo di Grazia Deledda (PDF), in Corriere degli Italiani, Anno LVI, n. 11, 21 marzo 2018, p. 6.
  10. ^ Webdimension (a cura di), La Galtellì deleddiana - Grazia Deledda Parchi Letterari, su parchiletterari.com. URL consultato il 25 aprile 2018.
  11. ^ Comunali 10/6/2018, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 4 giugno 2023.
  12. ^ Comunali 28 e 29 maggio 2023, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 7 agosto 2023.

Bibliografia modifica

  • Ottorino Pietro Alberti, La Diocesi di Galtellì dalla sua soppressione (1495) alla fine del sec. XVI, Cagliari, Editrice sarda Fossataro (1978)
  • Ottorino Pietro Alberti, Scritti di storia civile e religiosa della Sardegna, Cagliari, Edizioni della Torre (1994)
  • Ottorino Pietro Alberti, Il Cristo di Galtelli, Roma, Libreria editrice della Pontificia università Lateranense (1967)
  • Gino Camboni, Galtellì - natura, storia, arte, cultura - Edizioni Solinas, Comune di Galtellì, Assessorato Cultura e Turismo (2000)
  • Neria De Giovanni, Galtellì nei luoghi e nella storia di Canne al Vento, Ed. Nemapress (1992).
  • Mario Massaiu, La donna in Grazia Deledda tra passato e futuro.
  • Dolores Turchi, Grazia Deledda nella tradizione.
  • Piras: La critica su Grazia Deledda: il sapere e il pregiudizio.
  • Ignazio Delogu: Grazia Deledda o il finis barbagiae, appunto per una lettura.
  • Giovanna Cerina: Deledda ed altri narratori, Cuec editori, (1992)
  • Antonio Cambedda (tesi di laurea) Architettura religiosa e militare a Galtellì dal Medioevo al XIX sec. 1991/92
  • Canne al Vento: Grazia Deledda, Ghisetti e Corvi Editori, 1993
  • Atti del Convegno: Parco Letterario di Grazia Deledda Galtellì, (2 agosto 1996)
  • Atti del Convegno: Grazia Deledda a 70 anni dal Nobel Ed. Puddu e Congiu, (25, 26, 27 ottobre 1996)
  • Francesca Pirodda,Tesori d'arte a Galtellì Ed. Solinas, (1998)
  • Giovanna Santoro, Galtellì nel Medioevo Ed. Solinas, (2004)
  • Maria Giacobbe: Grazia Deledda, Casa Editrice Bompiani e c. spa, (1999)
  • Ugo Collu: Grazia Deledda nella cultura contemporanea, ed. De Stef Spa, (1992)

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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