Gautr

mitico progenitore dei Goti
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Gautr (reperibile anche nelle forme di Gaut, Gauti, Guti, Gapt e Gothus) è l'eponimo fondatore di una tribù ancestrale che si evolse poi in Götar o Gutar (gli abitanti di Gotland e della Götaland), Gautar (Geati) e Gutans (Goti). I nomi del personaggio e, di conseguenza, dei tre popoli derivano dalla radice proto-germanica *ǥuđ-, da cui derivano anche l'inglese god e il tedesco gott (entrambi significanti "dio"). Gautr era infatti il figlio di Odino, il dio supremo, personificato.

Il fatto che sia un eponimo è una cosa alquanto comune nella tradizione dei Germani: un altro esempio di eponimo è Yngvi, che diede il nome al popolo degli Ingaevones e al clan degli Ynglingar. Gautr era anche uno dei nomi di Odino.

Anche nella realtà i nomi che designano i Geati, i Goti e gli abitanti di Gotland sono strettamente legati. "Geato" deriva dal proto-germanico *Gautoz e "Goto" e "Gotland" dal proto-germanico *Gutaniz: entrambi, secondo Andersson (1996), sono apofonie di una parola che significava "versare", "spargere" (ancora reperibile nelle lingue germaniche: nello svedese gjuta, nel danese gyde, nel tedesco giessen, nell'inglese in-got) e che designava queste tribù come "spargitori di sperma", cioè "uomini".

Nella mitologia norrena, il nome Gautr compare come uno dei nomi di Odino nel Grímnismál, ma la sua forma alternativa Gauti compare invece come nome di uno dei figli di Odino e del fondatore del regno dei Geati, Götaland. Questo Gautr/Gauti compare anche come il padre del re dei Geati Gautrekr.

Alcune versioni della linea reale del Wessex aggiungono altri nomi sopra quello di Woden, volendo forse dare una genealogia di Woden, anche se oggi si pensa che quei nomi siano in realtà quelli di un altro casato reale erroneamente unito a quello successivo. Comunque alcuni nomi della nuova genealogia finiscono in Geat, ragionevolmente assimilabile a Gautr. L'Historia Brittonum chiama Geat il figlio di un dio; ma Asser nella sua Vita di Alfredo scrive invece che i pagani venerarono Geat stesso come un dio. Nei testi norreni Gautr è spesso usato come epiteto di Odino.

Giordane nel De origine actibusque Getarum traccia la discendenza degli Amelunghi fino a Hulmul figlio di Gapt, probabilmente il primo eroe goto; questo Gapt è, per molti commentatori, un'errata trascrizione di Gaut. Nennio riporta che il fondatore dei Goti fu un certo Gothus

La Gutasaga, che tratta della storia di Gotland prima della sua cristianizzazione, inizia da Þjelvar e suo figlio Hafþi, che ebbe a sua volta tre figli, Graipr, Guti e Gunfjaun, i progenitori di tutti gli abitanti di Gotland (che anticamente corrispondevano ai Goti).

Genealogia mitologica e storica modifica

Þjelvar
secondo la Gutasaga
Hafþi
Huítastjerna
Graipr
Gautr[1]
capostipite dei Gutar
Gunfjaun
Hulmul
Gautrekr
re dei Geati
Álfhildr
Augis
Ketill
re dei Geati
Hrólfr
re dei Geati
Amala
capostipite degli Amali
Hisarnis
Ostrogota
(*~200249)
primo re dei Goti-Ostrogoti
Hunuil
Athal
Oduulf
Achiulf
Ansila
Vultuuf
Edilf
Hermanaric
(†376)
re dei Goti-Grutungi-Ostrogoti

350-376
Valaravans
Hunimund
(fl. 390)
re degli Ostrogoti

~380-~390
Vinitharius
(fl. 380)
re degli Ostrogoti

376-380
Thorismund
(fl. 400)
re degli Ostrogoti

~390-~405
Vandalarius
Beremund
Erelieva
(*<400 †~500)
principessa dei Goti

474-526
Thiudimer
(†474)
re degli Ostrogoti

447-474
Valamir
(*420468/469)
re degli Ostrogoti

445-468/469
Vidimer
(†473)
re degli Ostrogoti

451-473
Ermanafrido
re dei Turingi
Amalafrida
(fl. V secolo)
principessa degli Ostrogoti
Teodorico il Grande
(*454473)
re degli Ostrogoti

474-526
Audofleda
(*~470 †~534)
principessa dei Franchi
Veteric
Rodelinda
paternità dubbia
Teodato
(*482536)
re degli Ostrogoti

534-536
Amalasunta
(*495535)
regina reggente degli Ostrogoti

526-534
Eutarico
(fl. 515/522)
nobile dei Visigoti
Atalarico
(*516/518534)
re degli Ostrogoti

526-534
Matasunta
(*518 †>551)
regina consorte degli Ostrogoti

536-540

Note modifica

  1. ^ detto anche Guti, Gaut, Gapt, Gautar o Gutar (cfr. Giordane)

Bibliografia modifica

  • "Göter, goter, gutar" di Thorsten Andersson, in Journal Namn och Bygd, Uppsala, 1996.
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