Geografia della Valle d'Aosta

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Voce principale: Valle d'Aosta.
Carta geografica della Valle d'Aosta.

Dati generali modifica

Altimetria della Valle d'Aosta[1]
Fascia altimetrica
m s.l.m.
km² %
343-500 6,6 0,2
500-1000 236,4 7,2
1000-1500 372,7 11,4
1500-2000 669,9 20,5
2000-2500 994,6 30,5
2500-3000 768,3 23,6
3000-3500 176,6 5,4
3500-4810 35,5 1,1

La regione storico-geografica della Valle d'Aosta, corrispondente al territorio amministrativo della Regione Autonoma Valle d'Aosta, alla diocesi di Aosta e al bacino idrografico della Dora Baltea, occupa l'estremo settore nord-occidentale dell'Italia.

Confina a nord con il Canton Vallese (Svizzera); a nord ovest con i dipartimenti francesi della Savoia e dell'Alta Savoia; a sud e ad est con il Piemonte.

La regione è zona quasi interamente montuosa con una quota minima di 343 metri slm (a Pont-Saint-Martin) e una massima di 4810 (Monte Bianco). L'altitudine media è di oltre 2100 metri, infatti il 60% del territorio si trova oltre i 2000 metri[1]. La regione della valle principale sotto i 600 m può considerarsi per altitudine collinare.

La regione occupa 3.263 km², delimitata da un perimetro montuoso segnato da tutti i "quattromila" delle Alpi Occidentali italiane: il massiccio del Monte Bianco a ovest, il massiccio del Monte Rosa e del Cervino a nord-est, il massiccio del Gran Paradiso a sud e quello del Grand Combin (in Svizzera) a nord.

Le coordinate geografiche dei punti estremi della regione sono:

Orografia modifica

Monti modifica

 
Altimetria della Valle d'Aosta
 
Il versante valdostano del Cervino.
 
Il Monte Bianco.

La Valle d'Aosta è famosa per le sue montagne. Per tutta la sua lunghezza, essa separa le Alpi Pennine (a nord e ad est) dalle Alpi Graie (ad ovest ed a sud) fino a giungere al fondo della val Ferret, dove si trova il col Ferret.

Geologia modifica

La Valle d'Aosta è stata particolarmente interessata dalla formazione della catena delle Alpi, che qui raggiunge le vette più elevate. Particolarmente forti sono state le spinte che hanno favorito la crescita della catena alpina. Nei pressi di Courmayeur passa il Fronte Pennidico, linea di faglia crostale che ha permesso lo scorrimento tra la placca europea e la placca africana che ha generato le Alpi.

Più nel dettaglio a nord, lungo il confine con il canton Vallese, troviamo in sequenza le Alpi del Grand Combin, le Alpi del Weisshorn e del Cervino e le Alpi del Monte Rosa, gruppi appartenenti alle Alpi Pennine. Ad ovest, lungo il confine francese troviamo le Alpi del Monte Bianco che appartengono alle Alpi Graie e chiudono la valle. A sud, lungo lo spartiacque con il Piemonte, troviamo le Alpi del Gran Paradiso, anch'esse appartenenti alle Alpi Graie. Infine ad est, sempre lungo lo spartiacque con il Piemonte, troviamo le Alpi Biellesi, che appartengono alle Alpi Pennine.

Le montagne valdostane sono state teatro della storia dell'alpinismo europeo: dalla conquista del monte Bianco, avvenuta nel 1786, alla conquista del Cervino, nel 1865, fino alle più moderne vie di arrampicata ed alpinistiche.

Oggi le montagne sono grandi mete turistiche, escursionistiche ed alpinistiche.

Molte vette presenti nella valle superano i 4000 metri slm. Tali vette sono oltre 40[2].

Ecco l'elenco completo dei 4000 della Valle d'Aosta:

Oltre ai 4000 della Valle d'Aosta altre vette importanti sono:

Valichi modifica

  Le singole voci sono elencate nella Categoria:Valichi della Valle d'Aosta.
 
Il Cromlech del Colle del Piccolo San Bernardo.

La Valle d'Aosta è una regione intramontana. Per questo motivo i valichi alpini hanno sempre avuto un'importanza fondamentale nella sua storia. Ancora oggi le comunicazioni rivestono un notevole interesse.

I valichi principali che collegano la Valle d'Aosta con le regioni circostanti sono:

Altri valichi che rivestono importanza storica e/o geografica sono:

Le comunicazioni con le regioni vicine oggi sono assicurate, oltre che dai valichi, anche dal Traforo del Monte Bianco e dal Traforo del Gran San Bernardo.

Valli laterali modifica

 
Panorama dell'alta val di Rhêmes. In primo piano, il villaggio di Bruil, capoluogo del comune di Rhêmes-Notre-Dame.

La Valle d'Aosta è la valle solcata dalla Dora Baltea fino a che questa arriva nella pianura padana. È valle di tipo glaciale con tipica forma ad U, interrotta più volte da strettoie e residui di vecchie morene. Dalla valle principale si dipartono tanto sulla sinistra che sulla destra orografica diverse valli laterali.

Partendo dall'alta valle, si individuano le seguenti valli:

La porzione della valle principale, con le rispettive valli laterali, a ovest di Pierre-Taillée (presso Runaz) è chiamata Valdigne. La Valdigne comprende quindi la val Ferret, la Val Veny ed il vallone di La Thuile.

Idrografia modifica

Ghiacciai modifica

 
Il Ghiacciaio della Brenva.

Circa un 4% della superficie valdostana è coperta da ghiacciai: se ne contano circa 200[6]. Costantemente monitorati, subiscono il riscaldamento globale e dal 1850 si stanno progressivamente ritirando.

Alcuni dei principali ghiacciai sono:

Fiumi modifica

 
Il torrente Lys nei pressi di Gaby.

Il fiume che solca l'intera Valle, da nord-ovest a sud-est, è la Dora Baltea, lungo 160 chilometri. Nasce convenzionalmente dal ghiacciaio della Brenva, in Val Veny, ma prende il nome alla confluenza tra la Dora di Ferret (proveniente dal ghiacciaio di Pré de Bar in Val Ferret) e della Dora di Veny (dal ghiacciaio del Miage in Val Veny). Il fiume riceve le acque da tutti i torrenti delle valli laterali valdostane, lambisce il capoluogo Aosta, prosegue attraverso chiuse, rapide e tratti pianeggianti e giunto in Piemonte si getta nel Po nei pressi di Crescentino.

I principali affluenti della Dora Baltea in territorio valdostano sono (partendo dalla sorgente):

Laghi modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Laghi della Valle d'Aosta.
 
Lago di Chamolé, sopra l'abitato di Pila

Nella regione non sono presenti laghi di dimensione rilevante.

I laghi più grandi sono formati da bacini artificiali realizzati per la produzione dell'energia elettrica. Tra questi si ricordano:

Altri due laghi artificiali di minori dimensioni sono il Lago Gabiet e il Lago Goillet.

I laghi naturali sono di origine alpina e si trovano generalmente tra i 2.000 e i 2.700 metri di quota in conche lavorate dai ghiacciai. Tra questi si ricordano:

Clima modifica

A causa dell'orografia del territorio valdostano esistono dei microclimi locali assai differenti anche tra vallate o versanti vicini.

Le temperature variano in base alla quota del territorio. In quota vige un clima alpino, per cui le estati sono brevi e fresche e subentrano poi dei lunghi inverni freddi con temperature che scendono anche a -20 °C e punte anche inferiori a -30 °C a quote maggiori di 2000 m. I fondivalle hanno invece un andamento tipico dei climi continentali: in inverno le temperature scendono sotto allo 0 °C anche di una decina di gradi, d'estate viceversa salgono anche su valori di oltre 30 °C con scarsa ventilazione che accentua la sensazione d'afa.

Le piogge sulla Valle d'Aosta risultano scarse, soprattutto se confrontate con le altre regioni del settore alpino, in quanto i venti che soffiano più frequentemente sono di provenienza occidentale e scaricano sui versanti ovest delle Alpi il loro contenuto di umidità. Le vallate più interne incassate tra imponenti rilievi risultano essere assai secche; le precipitazioni aumentano con la quota superando in genere di poco i 1000 mm anche sui rilievi più elevati. Tali livelli di piovosità bassi sono dovuti proprio all'effetto barriera che i rilievi esercitano nei confronti delle depressioni atlantiche.

Esistono comunque delle aree a maggiore piovosità, al confine con il Piemonte, aperto agli influssi meridionali e al confine con la Francia e la Svizzera a causa dell'esposizione favorevole sia alle correnti settentrionali che a quelle occidentali atlantiche.

Le precipitazioni assumono carattere nevoso in quota sopra i 2400 m in qualsiasi stagione dell'anno. L'inverno è generalmente la stagione più asciutta, ad eccezione dei versanti occidentali, dove sono maggiori le precipitazioni spesso in forma nevosa nei mesi invernali. Nei mesi invernali l'intensità del vento è a volte tale che la brusca discesa dai pendii delle Alpi genera rilevanti episodi di Foehn. Anche in questo caso i versanti occidentali valdostani fanno eccezione, in quanto è prevalente l'effetto Stau con rilevanti precipitazioni nevose invernali.[7]

Ecco alcuni dati climatici presi dalle otto stazioni meteorologiche valdostane:

Nome alt tma
Aosta 583 10,9
Brusson 1338 6,3
Courmayeur 1220 7,8
Gressoney-La-Trinité 1850 4
Gressoney-Saint-Jean 1400 4,6
Saint-Barthélemy 1675 6,1
Plateau Rosa 3488 - 5,8
Valpelline 950 8,7
Nome = nome della stazione meteorologica; alt = altitudine sul livello del mare in metri; tma = temperatura media annua in °C; tme = temperatura media estiva in °C; tmi = temperatura media invernale in °C; prec = precipitazioni annue in millimetri; gp = numero dei giorni di pioggia annuali.

Sono invece riportati nella tabella sottostante i valori che si registrano nella capoluogo di Aosta[8].

AOSTA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 4,57,011,515,420,924,126,724,720,814,58,45,55,715,925,214,615,3
T. min. media (°C) −3,2−0,82,86,510,513,615,814,312,06,81,8−1,4−1,86,614,66,96,6

Aree protette modifica

 
Esemplari di stambecchi in Val Veny.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Aree naturali protette della Valle d'Aosta.

La Valle d'Aosta, per la ricchezza e la varietà dei suoi ambienti, costituisce un patrimonio che richiede particolare salvaguardia e protezione[9].

Lo statuto speciale in vigore in Valle d'Aosta prevede una sezione autonoma regionale del Corpo forestale dello Stato, che gode di larga autonomia. Questa caratteristica permette un controllo approfondito del territorio, al fine di garantire la protezione dell'ambiente.

Parchi nazionali e naturali modifica

Il Parco nazionale del Gran Paradiso è stata una delle prime aree protette e il primo parco nazionale d'Italia ed esprime, quasi per antonomasia, il concetto di salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali. Al giorno d'oggi, esso costituisce una grande meta turistica ed escursionistica per la ricchezza della sua fauna e per la varietà della sua flora.

Il Parco naturale del Mont Avic è un parco regionale istituito nel 1989 al fine di salvaguardare le caratteristiche peculiari della Valle di Champdepraz, ancora molto preservata dall'intervento dell'uomo e del turismo di massa.

Giardini botanici alpini modifica

Riserve naturali modifica

 
Riserva naturale Lolair

Si hanno inoltre le seguenti riserve naturali regionali:

Arboretum e parchi monumentali modifica

Geografia antropica modifica

La valle è suddivisa in otto Unité de Communes, che hanno l'obiettivo di favorire la conservazione e lo sviluppo delle ricchezze e peculiarità culturali, linguistiche ed ambientali:

Note modifica

  1. ^ a b Altimetria Valle d'Aosta, su arpa.vda.it. URL consultato il 31 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2014).
  2. ^ Vette alpine superiori a 4000 metri e considerando tanto quelle della lista principale quanto quelle della lista secondaria.
  3. ^ La vetta del monte Bianco è frontaliera tra l'Italia e la Francia anche se è esistita in materia una controversia che la voleva del tutto in territorio francese e dalla Francia non è ancora ufficialmente accettato che sia frontaliera. Per approfondire vedi la voce: Frontiera sul Monte Bianco.
  4. ^ Nome tipico valdostano per indicare la sinistra orografica.
  5. ^ Nome tipico valdostano per indicare la destra orografica.
  6. ^ Catasto online dei ghiacciai della Valle d'Aosta
  7. ^ Centro Meteo Italiano Srl: Il clima della Valle D'Aosta http://www.centrometeoitaliano.it/clima-della-valle-aosta/?refresh_cens Archiviato il 10 gennaio 2015 in Internet Archive.
  8. ^ Tabella climatica[collegamento interrotto]
  9. ^ Per un elenco completo delle aree protette può essere consultato: Le aree protette della Valle d'Aosta su www.parks.it

Bibliografia modifica

  • (FR) Augusta Vittoria Cerutti, Le Pays de la Doire et son peuple, Musumeci Editore, ISBN 88-7032-746-9.
  • (FR) Bernard Janin, Le Val d'Aoste: Tradition et Renouveau, Musumeci Editore, ISBN 88-7032-308-0.

Voci correlate modifica

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