Gestori dell'infrastruttura italiani

In Italia i gestori dell'infrastruttura ferroviaria sono quegli organismi o imprese incaricati in particolare della creazione e della manutenzione dell'infrastruttura ferroviaria, compresa eventualmente anche la gestione dei sistemi di controllo e di sicurezza della stessa[1].

Prospetto riassuntivo modifica

Impresa Rete Lunghezza Proprietà
Rete Ferroviaria Italiana (RFI)[2] Infrastruttura ferroviaria nazionale, infrastruttura regionale umbra, infrastruttura regionale piemontese[3][4][5] 16910 km[6] Stato italiano, società del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane
Società Subalpina Imprese Ferroviarie (SSIF) Ferrovia Domodossola-Locarno 52,183 km Capitali privati
Ferrovienord Rete sociale del gruppo FNM 330 km[7] Regione Lombardia, società del gruppo FNM
Strutture Trasporto Alto Adige (STA) Ferrovie della Val Venosta e del Renon 64,64 km Provincia autonoma di Bolzano
Trentino Trasporti Ferrovia Trento-Malé-Mezzana 66 km Provincia autonoma di Trento
Infrastrutture Venete[8] Ferrovia Mestre-Adria 57 km Regione Veneto
Società Ferrovie Udine-Cividale (FUC) Ferrovia Udine-Cividale 15 km Regione Friuli-Venezia Giulia
Azienda Mobilità e Trasporti (AMT) Ferrovie Genova-Casella e Principe-Granarolo 25,4 km Comune di Genova
Ferrovie Emilia Romagna (FER) Linee di proprietà regionale 349 km Regione Emilia-Romagna
La Ferroviaria Italiana (LFI) Ferrovie Arezzo-Stia e Arezzo-Sinalunga 84 km Capitali privati ed enti locali della Toscana
ATAC Ferrovia Roma-Giardinetti 9 km Roma Capitale
ASTRAL Ferrovia Roma-Lido, Ferrovia Roma-Viterbo 130 km Regione Lazio
ARST Rete a scartamento ridotto della Sardegna 202 km + 404 km Regione Sardegna
Ente Autonomo Volturno Ferrovie Cumana, Circumflegrea, Circumvesuviana, Benevento-Cancello e Alifana 277,85 km[9] Regione Campania
Società Unica Abruzzese di Trasporto (TUA) Ferrovia Sangritana solo 9+382 Km attivi della vecchia rete Regione Abruzzo
Ferrovie del Gargano Ferrovie Garganica e Foggia-Lucera 97 km Capitali privati
Ferrotramviaria Ferrovie Bari-Barletta e Bari-San Paolo 87 km Capitali privati
Ferrovie del Sud Est Linee secondarie della Puglia 474 km Stato italiano, società del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane
Ferrovie Appulo Lucane Rete a scartamento ridotto della Puglia e della Basilicata 184 km Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
Ferrovie della Calabria Rete a scartamento ridotto della Calabria 83,4 km Regione Calabria
MIT tramite Gestione Ferrovia Circumetnea (FCE) Ferrovia Circumetnea 111 km Gestione governativa

Quadro normativo modifica

Tale definizione deriva dal recepimento della direttiva 91/440/CEE del 29 luglio 1991, relativa allo sviluppo delle ferrovie comunitarie (GU L 237, p. 25), come modificata dalle direttive 2004/51/CE e 2007/58/CE, e direttiva 2001/14/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2001, relativa alla ripartizione della capacità di infrastruttura ferroviaria e all'imposizione dei diritti per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria (GU L 75, p. 29), come modificata dalle direttive 2004/49/CE e 2007/58/CE[10].

Per quanto concerne in particolare le competenze in tema di sicurezza ferroviaria, la legislazione italiana operava una distinzione fra rete nazionale, sottoposta alla giurisdizione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF) e le cosiddette reti isolate, ovvero non interconnesse all'infrastruttura ferroviaria nazionale, per le quali l'omologo organismo competente è l'Ufficio speciale trasporti a impianti fissi (USTIF). Per le reti "funzionalmente interconnesse" alla rete nazionale, fu previsto il passaggio di competenze dall'USTIF all'ANSF che è andato a rilento negli anni[11]. Nel 2016 a seguito dell'incidente ferroviario tra Andria e Corato furono velocizzate le procedure di passaggio di compentenze per le reti interconnesse sotto la vigilanza ANSF. Nel 2019 anche le reti isolate transitarono sotto responsabilità ANSFISA, il nuovo nome assunto dall'agenzia. Gli USTIF a partire dal 1° gennaio 2022 sono stati accorpati all'ANSFISA rendendo l'agenzia l'unico soggetto responsabile per la sicurezza dei trasporti da quelli ferroviari a quelli stradali.

Fra i gestori dell'infrastruttura indicati alcuni di essi risultano a totale capitale pubblico, altri sono a totale capitale privato ed esistono altresì società miste; in alcuni casi, come EAV, risultano affidate sia infrastrutture, interconnesse con RFI sia reti isolate, anche con scartamenti differenti.

Note modifica

  1. ^ Mario P. Chiti, Guido Greco, Trattato di diritto amministrativo europeo, Volume 2 - Volume 4, Giuffrè, Milano, 2007, p. 2196. Estratto consultabile su Google Books.
  2. ^ RFI, il Gestore dell'Infrastruttura Archiviato il 17 luglio 2014 in Internet Archive.. URL consultato nel marzo 2014.
  3. ^ costituita dalle linee Canavesana e Torino-Ceres, ex gestione GTT di complessivi 81 km
  4. ^ Piemonte, Rfi acquisisce la rete dei trasporti regionale, su mit.gov.it.
  5. ^ Il settore ferroviario italiano (PDF), su documenti.camera.it.
    «Il principale gestore della rete ferroviaria italiana, RFI SpA, gestisce circa 16700 km di rete statale; i rimanenti km di rete, (...) di proprietà delle regioni gestiti da imprese ferroviarie minori. Secondo il Conto nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, aI 2011 l'estensione della rete regionale, esclusi i 300 km gestiti da Ferrovie Nord, ammonta a circa 3600 km. Pertanto, se si considerano i km di rete nazionali e tutti i km di rete ferroviaria regionale, l'infrastruttura ferroviaria italiana ammonta a circa 20600 km.»
  6. ^ RFI, La rete oggi, su rfi.it, 31 dicembre 2022. URL consultato il 22 giugno 2023.
  7. ^ Ferrovienord, La rete oggi, su ferrovienord.it. URL consultato il 22 giugno 2023.
  8. ^ Infrastruttura Ferroviaria -, su infrastrutturevenete.it. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  9. ^ 142 km Circumvesuviana, 47 km ex SEPSA, 89 km ex MetroCampania NordEst
  10. ^ Il recepimento della normativa comunitaria in materia ferroviaria Archiviato il 7 marzo 2014 in Internet Archive., Camera dei deputati, XVI legislatura. URL consultato nel marzo 2014.
  11. ^ Comunicato stampa Archiviato il 6 marzo 2014 in Internet Archive., ASSTRA, 23 gennaio 2014. URL consultato nel marzo 2014.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica