Giacinto Ricci Signorini

poeta italiano

Giacinto Ricci Signorini (Massa Lombarda, 29 maggio 1861Cesena, 24 giugno 1893) è stato un poeta italiano.

Giacinto Ricci Signorini

«Perché ti sbatti in così gran tremore,
Misero cuor, che hai?
Passa la gloria, o mio povero cuore,
Passa la gloria e non ti guarda mai

Biografia modifica

Nasce nel 1861 a Massa Lombarda in una famiglia benestante di possidenti terrieri da Angelo, medico, e Rosa Buzzi, casalinga; suo fratello minore è il futuro compositore Antonio Ricci Signorini. Si laurea in Lettere all'Università di Bologna nel 1884 con il massimo dei voti; uno dei suoi docenti è Giosuè Carducci. Appena ventitreenne è già professore di lettere italiane al Ginnasio di Bologna e successivamente nelle scuole superiori di Campobasso e Catanzaro. Nominato professore di letteratura nel Liceo "Vincenzo Monti" di Cesena, nel 1887 si trasferisce nella cittadina romagnola dove insegna per sei anni.
La notte del 24 giugno 1893 si suicida con un colpo di pistola alla testa.

Profilo critico modifica

Personalità eccentrica e tormentata, animo buono e sensibile, Ricci Signorini soffrì molto per la mancanza di considerazione che i suoi scritti ebbero sia presso il pubblico che fra i critici letterari e i grandi poeti del suo tempo. Le morti premature per tisi dell'amato fratello Gino (a cui dedicherà i versi di Thanatos) e della madre, non fecero che acuire il suo perenne stato di infelicità. La sua poesia, caratterizzata da una profonda vena di dolore e di malinconia, fu il preludio alla sua tragica fine.

Alla notizia della morte del suo ex allievo, Giosuè Carducci inviò alla famiglia un telegramma che portava scritto: "Con profondo cordoglio per la morte del giovane nobile, ingegnoso, gentile: or proprio che il mondo incominciava a rendergli giustizia!". Le Elegie di Romagna, pubblicate nel 1893 e dedicate alla madre, stavano infatti richiamando l'attenzione dei critici più autorevoli sulla sua opera. Così Giovanni Pascoli ricordava Giacinto Ricci Signorini in una lettera scritta da Barga (LU) a Luigi Donati il 23 luglio 1901: "... io non ebbi molta pratica del povero Giacinto Ricci Signorini. Ci conoscemmo a scuola. Era più giovane e più austero (oh! molto più) di me. Dopo, io fui senza dubbio sempre più tribolato di lui, famigliarmente e finanziariamente; quanto a carriera s'era uguali. Relazioni tra noi ce ne furono poche. Non credo che preconizzando un poeta nuovo romagnolo egli pensasse a me; non so però, a chi pensava... Io non so ancora perché mai il povero Giacinto si troncasse così la vita! Fu uno stupore e un dolore indicibile".
Luigi Donati (1870-1946), scrittore, poeta e bibliotecario lughese, nei primi anni del Novecento ne riscoprì e rivalutò l'opera poetica, pubblicandone l'edizione postuma delle poesie e delle prose in due volumi.

Ricci Signorini strinse in vita poche ma sincere amicizie, tra le quali si annoverano quelle con Gaspare Finali, Nazzareno Trovanelli, Francesco Paolo Cestaro, Francesco Torraca, Severino Ferrari e la conoscenza di Gabriele D'Annunzio, che ebbe con lui diversi incontri a Faenza e a Cesena. Scriveva a tal proposito Luigi Donati: "D'Annunzio con lucida compenetrazione ce ne diede il ritratto e l'anima in quella frase concisa e plastica che, nelle pagine del Trionfo della Morte, ricorre a rievocare l'immagine di Demetrio Aurispa (zio del protagonista): "... uomo dolce e meditativo, quel volto pieno di una malinconia virile, a cui dava una espressione strana una ciocca bianca tra i capelli oscuri, che gli si partiva di sul mezzo della fronte".
Benedetto Croce lo ricordò nei saggi critici che compongono "La letteratura della nuova Italia" (Vol. 2).
Molti dei componimenti del Ricci Signorini sono dedicati alla Romagna, terra da lui sempre amata, soprattutto in stretto legame con la vita di campagna della sua infanzia.
Il suo corpo riposa accanto ai familiari nel cimitero monumentale di Massa Lombarda dietro ad una piccola lapide in marmo che ne riporta il solo nome.

Intitolazioni modifica

 
Lugo: Targa commemorativa nella casa che fu di Luigi Donati (1870-1946)
  • Il 25 dicembre 1893, in seguito a sottoscrizione di amici, professori e studenti, venne inaugurata a Cesena, in un'aula del Liceo "Vincenzo Monti", una lapide in memoria del poeta, con l' epigrafe dettata dal professor Giacomo Borghini;
  • Nel 1903 il padre del poeta donò a Luigi Donati una casa a Lugo come riconoscenza per la sua assidua opera di divulgazione e valorizzazione dell'opera del figlio. Sulla facciata è posta una lapide a ricordo del Signorini;
  • Nel marzo del 1907 il comune di Massa Lombarda gli intitolò una strada;
  • Nel maggio dello stesso anno i concittadini promossero un Comitato per le sue onoranze presieduto da Eugenio Bonvicini con un discorso tenuto dal poeta imolese Luigi Orsini. In tale occasione venne murata sulla facciata delle scuole elementari una lapide-ricordo con l'epigrafe dettata da Guido Mazzoni che così portava scritto:
GIACINTO RICCI SIGNORINI
VISSUTO DAL 1861 AL 1893 - POETA DEGNO DI FORTUNA MIGLIORE - DI FAMA PIÙ VIVA - MAGISTRALMENTE INSEGNANDO - LE LETTERE IN CUI TANTO VALSE - DIÉ CHIARI ESEMPI DI RETTITUDINE - E DI GENTILE BONTÀ - ONDE I CITTADINI GRATI
E AMMIRATI - A LUI CHE FORTE AMÒ LA NATIA ROMAGNA - QUESTA MEMORIA POSERO -
NEL MAGGIO DEL 1907

Opere modifica

  • Rime, Vignuzzi, Cesena 1888.
  • Il passaggio di Lucrezia Borgia per Cesena, Vignuzzi, Cesena 1889.
  • Paesaggi dell'alta Romagna, Vignuzzi, Cesena 1890.
  • Il libro delle rime, Vignuzzi, Cesena 1890.
  • Ancora una difesa della poesia, Bettini, Cesena 1891.
  • Romagna, Zanichelli, Bologna 1891.
  • Passeggiate romagnole da Cattolica a Coriano, Biasini di P. Tonti, Cesena 1890.
  • Thanatos, Arte tip., Cesena 1892.
  • Elegie di Romagna, Soc. Coop. tipografica, Cesena 1893.
Postume

L'opera omnia di Giacinto Ricci Signorini è stata raccolta da Luigi Donati, bibliotecario lughese, ed è stata pubblicata nel 1903:

  • Poesie e prose, Zanichelli, 2 voll., Bologna 1903.

L'italianista Ettore Mazzali ha curato un'ampia raccolta antologica, comprendente sia poesie che brani in prosa:

  • Poesie e prose scelte, Tipografia Galeati, Imola 1966.

Bibliografia modifica

  • Benedetto Croce, La letteratura della nuova Italia, II, Bari, Laterza.
  • Angelo Romanò, Poeti minori del secondo Ottocento italiano, Bologna, Guanda, 1955, pp. 346–351.
  • Carlo Muscetta e Elsa Sormani, Parnaso italiano. Poesia dell'Ottocento, II, Torino, Einaudi, 1968, pp. 2114–2123.
  • Marino Biondi, L'arte dolorosa di Giacinto Ricci Signorini, Cesena, Il Ponte Vecchio, 1996.
  • Luigi Donati, Un poeta della Romagna, Milano, Tipografia Elzeviriana, 1901.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN24298509 · ISNI (EN0000 0000 4590 0804 · LCCN (ENno2003104219 · GND (DE1244945498 · WorldCat Identities (ENlccn-no2003104219