Gian Giacomo Trivulzio
Gian Giacomo Trivulzio | |
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Gian Giacomo Trivulzio in un'incisione d'epoca | |
I Marchese di Vigevano | |
In carica | 1499 – 1518 |
Predecessore | Titolo creato |
Erede | Gian Niccolò |
Successore | Gian Francesco |
Trattamento | Sua Eccellenza Don |
Nascita | Milano, Ducato di Milano (oggi Italia), 1440 |
Morte | Arpajon, Regno di Francia (oggi Francia), 5 dicembre 1518 |
Dinastia | Trivulzio |
Padre | Antonio Trivulzio |
Madre | Francesca Visconti |
Coniugi | Margherita Colleoni Beatrice d'Avalos |
Figli | Gian Niccolò Francesca (ill.) Ambrogio (ill.) Merita (ill.) Luigi (ill.) Elisabetta (ill.) Barbara (ill.) Caterina (ill.) Camillo (ill.) |
Religione | Cattolicesimo |
Firma | ![]() |
Gian Giacomo Trivulzio | |
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Un medaglietta quadrata del 1499 raffigurante Gian Giacomo Trivulzio | |
Nascita | Milano, 1440 |
Morte | Arpajon, 5 dicembre 1518 |
Luogo di sepoltura | Milano, Basilica di San Nazaro in Brolo |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Grado | Maresciallo di Francia |
Battaglie | Battaglia di Fornovo Battaglia di Agnadello Battaglia di Pavia (1512) Battaglia di Marignano Battaglia di Novara (1513) |
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Gian Giacomo Trivulzio (Milano, 1440 – Arpajon, 5 dicembre 1518) è stato un militare e politico italiano, spregiudicato nelle azioni e coinvolto nelle complesse vicende che ebbero come posta il dominio dei territori della signoria di Milano tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI.
BiografiaModifica
InfanziaModifica
Giangiacomo detto "il Grande", figlio di Antonio Trivulzio (?-1454) e Francesca Visconti, ha come compagno di studi Galeazzo Maria Sforza.
Primo matrimonioModifica
Gian Giacomo sposò in prime nozze nel 1467 Margherita Colleoni (1455-1483), dalla quale ebbe un figlio.
Secondo matrimonioModifica
Sposò in seconde nozze Beatrice d'Avalos, senza eredi, e fondatrice del monastero di Santa Maria Assunta a Vigevano[1][2]
Periodo milaneseModifica
Nel 1465 segue l'esercito sforzesco in Francia in aiuto di re Luigi XI. Partecipa alle campagne contro il Colleoni ed è al fianco di Federico da Montefeltro nelle guerre di Romagna. Sposa la dodicenne Margherita Colleoni, lontana parente del celebre condottiero, dalla quale ebbe numerosi figli, tra i quali Giovan Niccolò (1479-1512) che sposò Paola Gonzaga.
Nel 1478 soccorre i fiorentini contro le mire espansioniste di Sisto IV. Nel 1480 diventa proprietario del Castello di Mesocco (Svizzera, cantone dei Grigioni), che apparteneva da tre secoli alla famiglia De Sacco. Dopo aver partecipato al servizio di Ludovico il Moro alla Guerra dei Rossi e aver comandato l'assedio decisivo della Rocca di San Secondo nel 1483, nel 1484 sconfigge i veneziani a Martinengo.
Periodo napoletanoModifica
Nel 1488 sposa Beatrice d'Avalos, figlia di Innico I d'Avalos, dopo che la prima moglie era morta qualche anno prima e nel giugno dello stesso anno parte per Napoli mettendosi al servizio di Alfonso d'Aragona.
La dinastia aragonese rappresentava un ostacolo per gli obiettivi di potere di Ludovico il Moro essendo Isabella d'Aragona sposa del giovane Gian Galeazzo Sforza. Così il Moro si allea con Carlo VIII e lo invita a impossessarsi del regno di Napoli.
Il Re francese discende facilmente la penisola e si trova a contrattare la resa del regno di Napoli col Trivulzio, che nel frattempo era stato nominato comandante dell'esercito. Carlo VIII viene colpito dall'abilità del Trivulzio e lo ingaggia, previo permesso scritto di Ferdinando d'Aragona, per 10.000 ducati annui.
Periodo francese e morteModifica
È in questa veste che il Trivulzio risale la penisola al fianco del re francese e partecipa alla battaglia di Fornovo del 1495.
Il 15 luglio 1495 i francesi arrivano ad Asti; il re nomina Trivulzio luogotenente e gli concede titoli nobiliari e possedimenti in Francia. Gian Giacomo Trivulzio è praticamente la longa manus francese in Italia. Nel 1498 muore Carlo VIII e dopo poco il nuovo re francese, Luigi XII, organizza un potente esercito, comandato dal Trivulzio, per conquistare il Milanese. Il progetto si realizza puntualmente e il 29 settembre 1499 Gian Giacomo Trivulzio viene nominato Maresciallo di Francia.
Nel 1509 batte i veneziani ad Agnadello. Nel 1515 sconfigge gli svizzeri nella battaglia di Marignano, a cui partecipa lo stesso Francesco I. Nel 1516 difende ancora Milano dall'imperatore Massimiliano I; sospetti, accuse e gelosie lo fanno però cadere in disgrazia agli occhi del re francese Francesco I; valica allora le Alpi nel pieno dell'inverno e chiede udienza inutilmente al re. Muore pochi giorni dopo.
Fu in grado di accumulare ingenti ricchezze che in parte, secondo lo spirito del tempo, vennero impiegate per finanziare opere artistiche come quelle dovute al Bramantino: la cappella Trivulzio della Basilica di San Nazaro Maggiore, dove fu sepolto, e il ciclo dei dodici Arazzi Trivulzio dei Mesi, ora conservati al Castello Sforzesco di Milano. Ebbe una ricchissima biblioteca, in gran parte confluita nella Biblioteca Trivulziana, sempre al Castello Sforzesco. Leonardo da Vinci fu incaricato di eseguire un monumento equestre per la sua tomba, per il quale sopravvivono dei disegni, che tuttavia non fu mai realizzato[3].
DiscendenzaModifica
Gian Giacomo e la sua prima moglie Margherita Colleoni ebbero un figlio:
- Gian Niccolò, sposò nel 1501 Paola Gonzaga, figlia di Rodolfo Gonzaga, signore di Castiglione, Castel Goffredo e Solferino.
Ebbe anche 8 figli naturali:
- Francesca, sposò Ludovico I Pico, signore di Mirandola e conte di Concordia
- Ambrogio (?-1546), vescovo di Bobbio
- Merita, sposò Ludovico Boliers
- Luigi, morto giovane
- Elisabetta, sposò Antonio Maria Pallavicino
- Barbara, sposò Galeazzo Visconti
- Caterina (?-1486)
- Camillo (?-1522), naturale legittimato, sposò Cecilia del Maino, condottiero
NoteModifica
- ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri di Italia. Trivulzio di Milano, Torino, 1835.
- ^ Pietro Panton, Enciclopedia ecclesiastica, Venezia, Gerolamo tasso Ed., 1862. .
- ^ Francesco Malaguzzi Valeri - Leonardo da Vinci e la scultura (1922), Capitolo III. I monumenti equestri
BibliografiaModifica
- Letizia Arcangeli, Gian Giacomo Trivulzio marchese di Vigevano e il governo francese nello Stato di Milano (1499-1518), in Giorgio Chittolini (a cura di), Vigevano e i territori circostanti alla fine del Medioevo, Milano 1997.
- Claudio Rendina. I capitani di Ventura. Roma, Newton & Compton Editori, 2004. ISBN 8882899748
- Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Trivulzio di Milano, Torino, 1835, ISBN non esistente.
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gian Giacomo Trivulzio
Collegamenti esterniModifica
- Gian Giacomo Trivulzio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Gian Giacomo Trivulzio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Gian Giacomo Trivulzio, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (IT, DE, FR) Gian Giacomo Trivulzio, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) Gian Giacomo Trivulzio, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Biografia scritta da Maria Grazia Tolfo, su storiadimilano.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 55030439 · ISNI (EN) 0000 0001 2133 8068 · SBN IT\ICCU\MILV\253122 · LCCN (EN) n87903885 · GND (DE) 122477391 · BNF (FR) cb17780053k (data) · BNE (ES) XX1324562 (data) · ULAN (EN) 500327171 · BAV (EN) 495/97206 · CERL cnp00569880 · WorldCat Identities (EN) lccn-n87903885 |
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