Gino Colaussi

calciatore e allenatore di calcio italiano

Gino Colaussi, all'anagrafe Luigi Colàusig (Gradisca d'Isonzo, 4 marzo 1914Trieste, 24 dicembre 1991), è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, campione del mondo con la nazionale italiana nel 1938.

Gino Colaussi
Colaussi al termine della finale del campionato del mondo 1938
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 163 cm
Peso 66 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1952 - giocatore
1971 - allenatore
Carriera
Giovanili
????-1930Itala Gradisca
Squadre di club1
1930-1940Triestina248 (42)
1940-1942Juventus40 (7)
1942-1945Vicenza47 (23)
1945-1946Triestina26 (3)
1946-1948Padova45 (12)
1948-1949Thiene? (?)
1949-1950Ternana14 (2)
1950-1951Tharros? (?)
1951-1952Olbia7 (1)
Nazionale
1935-1940Bandiera dell'Italia Italia26 (15)
1938Bandiera dell'Italia Italia B1 (1)
Carriera da allenatore
1948-1949Thiene
1949-1950Ternana
1950-1951Tharros
1951-1953Olbia
1956-1967Campobasso
1959-1961Alcamo
1963Triestina
19??Vittoria
19??Canicattì
1967-1968Alcamo
1969-1970Latina
Palmarès
 Mondiali di calcio
Oro Francia 1938
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Biografia modifica

Fratello minore di Giordano, era pertanto conosciuto anche come Colaussi II. Il cognome paterno Colàusig verrà italianizzato in Colaussi durante l'epoca fascista[1]. Anche il nipote Giordano Colausig avrebbe intrapreso la carriera calcistica[2].

Di umili origini (era figlio di agricoltori), prima di praticare il calcio a livello professionistico lavorava come ciabattino[1], guadagnando due lire per ogni paio di scarpe[3]. Terminata la carriera calcistica, aprì un bar a Bassano del Grappa,[4] ma ebbe notevoli difficoltà economiche che lo portarono anche a impegnare la medaglia d'oro vinta nel Mondiale 1938[1]; nel 1986 lo Stato italiano gli concesse un vitalizio[3][5]. È morto il 24 dicembre 1991 all'ospedale Santorio di Trieste[6]. Dopo la sua scomparsa gli sono stati dedicati lo stadio comunale di Gradisca d'Isonzo e una tribuna dello stadio Nereo Rocco di Trieste[6].

Caratteristiche tecniche modifica

Ala sinistra[5], era veloce, scattante e dotato di un buon tiro[5]; nonostante la struttura fisica modesta, sapeva farsi valere nei contrasti[7]. Queste qualità, unitamente alla sua freddezza sottoporta, lo rendevano un buon realizzatore[8] e compensavano il divario di classe con altri interpreti del ruolo come Raimundo Orsi[8]. La sua specialità erano i cross e i traversoni[3].

Pur essendo prevalentemente mancino, sapeva disimpegnarsi bene anche con il piede destro[7]. Secondo alcuni giornalisti fu l'inventore del cosiddetto doppio passo, storicamente attribuito al bolognese Amedeo Biavati[6].

Carriera modifica

Giocatore modifica

Club modifica

Crebbe calcisticamente nell'Itala di Gradisca passando giovanissimo alla Triestina[9] su indicazione personale del presidente Celso Cerretti all'allenatore István Tóth[2]; con la maglia degli alabardati esordì in Serie A il 28 settembre 1930 a sedici anni contro il Bologna, segnando il suo primo gol in massima serie il 2 novembre 1930, nella vittoria interna contro l'Ambrosiana per 5-0[10]. Rimase in forza alla Triestina per dieci stagioni consecutive, rivelandosi come una delle migliori ali del campionato[8].

 
Colaussi (accosciato, primo da sinistra) nella Juventus del 1940-1941

Nel 1940, dopo un corteggiamento durato diversi anni[11], passò alla Juventus per la somma di 450.000 lire nonostante il Genova 1893 avesse offerto il doppio alla Triestina[2]. L'inizio della sua militanza in bianconero fu condizionato dal servizio militare svolto in Istria, che ne ritardò la preparazione e l'inserimento in squadra[12][13], e anche le successive prestazioni furono inferiori alle attese[6], al punto da essere definito da un giornalista dell'epoca un limone spremuto[14]. Pur poco impiegato nella seconda stagione, contribuì alla conquista della Coppa Italia 1941-1942[2].

Nel campionato 1942-1943 fu ceduto al L.R. Vicenza, accentuando il declino del proprio rendimento[14]. Rimane ai berici anche durante il campionato di guerra; al termine del conflitto, rimise la casacca rossoalabardata per un'ultima annata, nel campionato di Divisione Nazionale 1945-1946. Con la Triestina disputò in totale undici stagioni, per un totale di 275 partite con 47 reti, che lo collocano al secondo posto nella classifica assoluta delle presenze di squadra, dietro a Piero Pasinati[5]. Nel 1946 scese per la prima volta in Serie B, ingaggiato dal Padova con cui disputò il suo ultimo biennio professionistico contribuendo alla promozione in Serie A nel 1948.

Nelle stagioni successive ricoprì più volte il ruolo di allenatore-giocatore nelle serie inferiori: fu al Thiene nella stagione 1948-1949,[15] alla Ternana nella stagione 1949-1950, scendendo sporadicamente in campo per far fronte alla difficile situazione in cui versava il club rossoverde[16][17]. Nel biennio successivo fu ancora allenatore-giocatore, nelle file della Tharros di Oristano e poi con l'Olbia, con cui disputò la sua ultima stagione[18]

Nazionale modifica

Esordì in azzurro sotto la gestione di Vittorio Pozzo il 27 ottobre 1935, contro la Cecoslovacchia[1][2]. Divenne titolare nel ruolo di ala sinistra sostituendo Raimundo Orsi, tornato in Argentina, ed era considerato insostituibile da Pozzo, che lo convocò per il Mondiale del 1938 nonostante precarie condizioni fisiche, chiedendogli anche di rinviare il proprio matrimonio[2].

Lasciato a riposo nella partita inaugurale contro la Norvegia, andò a segno contro Francia e Brasile e si ripeté nella finalissima contro l'Ungheria vinta per 4-2, realizzando una doppietta che portò il suo ruolino personale a 4 reti in 3 partite nella competizione[2]. Dopo la partita offrì una cena a base di caviale e champagne tutti i compagni e membri dello staff tecnico[3]. Sul finire degli anni Trenta cedette progressivamente il posto da titolare ad Pietro Ferraris e Carlo Reguzzoni[7].

In totale ha disputato 26 partite in Nazionale, realizzando 15 reti[19]. Conta anche una presenza e una rete nella Nazionale B, il 15 maggio 1938, nel 4-0 inflitto al Lussemburgo[19][20].

Allenatore modifica

Appese le scarpe al chiodo, Colaussi tentò la carriera di allenatore, sempre prediligendo il lavoro con i giovani e l'attività di istruttore[2].

Dopo le esperienze come allenatore-giocatore, rimase all'Olbia conducendolo alla promozione in IV Serie nel campionato 1952-1953[18], nel quale fece esordire in prima squadra diversi giovani tra cui Gustavo Giagnoni[18].

Nel 1959 passò sulla panchina dell'Alcamo, militante nel campionato di Prima Categoria siciliana[21]. Ottenne la promozione in Serie D al termine del campionato 1960-1961, tuttavia fu esonerato durante il campionato successivo, concluso con la retrocessione[21][22]. Ciononostante, ricevette il Seminatore d'oro per i dilettanti nel 1962[23].

Nel 1963 tornò brevemente a Trieste come allenatore, subentrando a Enrico Radio nel campionato 1962-1963[24] e proseguì nelle serie inferiori con Campobasso, Vittoria, Canicattì[23], di nuovo Alcamo[21] e infine Latina, in Serie C, subentrando a Domenico Biti senza poter evitare la retrocessione[25]. Dopo questa esperienza si trasferì per alcuni mesi in Libia, insieme ad Amedeo Biavati, alla guida di una rappresentativa dilettantistica nel paese nordafricano su incarico della Federcalcio[6][23]; fece rientro in Italia nel 1971, a causa delle difficili condizioni di vita degli italiani dopo la rivoluzione di Muʿammar Gheddafi[6].

Statistiche modifica

Cronologia presenze e reti in nazionale modifica

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
27-10-1935 Praga Cecoslovacchia   2 – 1   Italia Coppa Internazionale -
24-11-1935 Milano Italia   2 – 2   Ungheria Coppa Internazionale 1
5-4-1936 Zurigo Svizzera   1 – 2   Italia Amichevole 1
17-5-1936 Roma Italia   2 – 2   Austria Amichevole -
31-5-1936 Budapest Ungheria   1 – 2   Italia Amichevole -
25-10-1936 Milano Italia   4 – 2   Svizzera Coppa Internazionale -
15-11-1936 Berlino Germania   2 – 2   Italia Amichevole 1
13-12-1936 Genova Italia   2 – 0   Cecoslovacchia Amichevole -
25-4-1937 Torino Italia   2 – 0   Ungheria Coppa Internazionale 1
23-5-1937 Praga Cecoslovacchia   0 – 1   Italia Coppa Internazionale -
27-5-1937 Oslo Norvegia   1 – 3   Italia Amichevole -
31-10-1937 Ginevra Svizzera   2 – 2   Italia Coppa Internazionale -
22-5-1938 Genova Italia   4 – 0   Jugoslavia Amichevole 1
12-6-1938 Parigi Francia   1 – 3   Italia Mondiali 1938 - Quarti di finale 1
16-6-1938 Marsiglia Brasile   1 – 2   Italia Mondiali 1938 - Semifinale 1
19-6-1938 Parigi Ungheria   2 – 4   Italia Mondiali 1938 - Finale 2 2º titolo mondiale
20-11-1938 Bologna Italia   2 – 0   Svizzera Amichevole 1
4-12-1938 Napoli Italia   1 – 0   Francia Amichevole -
26-3-1939 Firenze Italia   3 – 2   Germania Amichevole -
13-5-1939 Milano Italia   2 – 2   Inghilterra Amichevole -
4-6-1939 Belgrado Jugoslavia   1 – 2   Italia Amichevole 1
8-6-1939 Budapest Ungheria   1 – 3   Italia Amichevole 2
11-6-1939 Bucarest Romania   0 – 1   Italia Amichevole 1
20-7-1939 Helsinki Finlandia   2 – 3   Italia Amichevole -
26-11-1939 Berlino Germania   5 – 2   Italia Amichevole -
5-5-1940 Milano Italia   3 – 2   Germania Amichevole 1
Totale Presenze 26 Reti (18º posto) 15
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia B
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
15-5-1938 Milano Italia B   4 – 0   Lussemburgo Amichevole 1
Totale Presenze 1 Reti 1

Palmarès modifica

Giocatore modifica

Club modifica

Juventus: 1941-1942
Padova: 1947-1948

Nazionale modifica

Francia 1938
Coppa Internazionale 1933-1935

Individuale modifica

  • XI All star team dei mondiali: 1[26]
Francia 1938

Allenatore modifica

Olbia: 1952-1953
Alcamo: 1960-1961

Note modifica

  1. ^ a b c d I cent'anni di Gino Colaussi il campionissimo gradiscano, Il Piccolo, 24 febbraio 2014
  2. ^ a b c d e f g h Colaussi, dalle sue reti il Mondiale '38, La Stampa, 27 dicembre 1991
  3. ^ a b c d Dizionario del calcio italiano, su books.google.it. URL consultato il 14 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2015).
  4. ^ Wolfgang Amadeus Paolo Archiviato il 4 febbraio 2015 in Internet Archive. Notizie.bassanonet.it
  5. ^ a b c d Gino Colaussi Archiviato il 21 novembre 2008 in Internet Archive. Tuttotrieste.com
  6. ^ a b c d e f È morto Colaussi mattatore nel '38 ai mondiali francesi Archiviato il 4 febbraio 2015 in Internet Archive., La Provincia, 27 dicembre 1991, p. 25.
  7. ^ a b c Un mancino alla corte di Pozzo Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., L'Unità, 28 dicembre 1991, pag.27
  8. ^ a b c La grande storia del calcio italiano - 1935-1937 Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive. Magliarossonera.it
  9. ^ Sadar, p.27.
  10. ^ (EN) Italy 1930/31 Rsssf.com
  11. ^ Colaussi e la Juventus - Un passaggio che non è ancora avvenuto, Stampa Sera, 4 luglio 1939, pag.4
  12. ^ Colaussi arriverà questa sera, Stampa Sera, 15 ottobre 1940, pag.3
  13. ^ Bellini o Colaussi?, Stampa Sera, 18 ottobre 1940, pag.3
  14. ^ a b Luigi Colaussi Archiviato il 14 aprile 2010 in Internet Archive. Nazionaleitalianacalcio.it
  15. ^ Arturo Zucchermaglio, Uomini nuovi per il calcio italiano: Silvano Chiumento, in Corriere dello Sport, 19 giugno 1951, p. 4. URL consultato il 17 maggio 2021.
  16. ^ Armadori.
  17. ^ Presenze e reti stagione 1949-1950 Databaserossoverde.it
  18. ^ a b c Sintesi storica Olbiacalcio.net
  19. ^ a b Almanacco illustrato del Calcio 1979, ed. Panini, p.455
  20. ^ Italia B b. Lussemburgo 4-0 (3-0), Il Littoriale, 16 maggio 1938, pag.3
  21. ^ a b c Storia dell'Alcamo Calciodieccellenza.com
  22. ^ Massimo D’Agostino e Alexandru Palosanu, Almanacco storico della Serie D – Stagione 1961/62, 2013, p. 291.
  23. ^ a b c Gino Colaussi Medagliedoro.org
  24. ^ Stagione 1962-1963 Unionetriestina.it
  25. ^ Almanacco illustrato del calcio 1971, ed. Panini, p.267
  26. ^ FIFA World Cup All Star Team - Archive, su football.sporting99.com. URL consultato l'8 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2016).

Bibliografia modifica

  • Giuliano Sadar, Una lunga giornata di bora, Trieste, Limina Edizioni, 2003.
  • Giorgio Armadori, Christian Armadori, Tra storia e leggenda, almanacco illustrato della Ternana dalle origini al 2000, 2002, ISBN 88-434-0859-3.

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