Giorgio Buccellati

archeologo italiano (1937-)

Giorgio Buccellati (Milano, 1937) è un archeologo italiano, noto soprattutto per aver scoperto in Siria l'antica città di Urkesh, capitale dei Hurriti.

Biografia modifica

 
Giorgio Buccellati tiene una lezione all'Università San Dámaso, a Madrid (Spagna)

Giorgio è il quinto figlio di Mario Buccellati: è il più piccolo dei suoi fratelli. Dopo aver compiuto gli studi classici all'Istituto Gonzaga di Milano, si è laureato in storia antica alla Cattolica di Milano nel 1959; ha poi conseguito quelle in filosofia alla Fordham University di New York nel 1961 e in civiltà orientali all'Università di Chicago nel 1965. Ha quindi insegnato all'Università della California a Los Angeles (UCLA), dove nel 1973 ha fondato il Cotsen Institute of Archaeology dirigendolo per i successivi dieci anni[1] e dove dal 1994 è professore emerito nei due dipartimenti di lingue[2] e storia[3]. Nel 1973 ha fondato inoltre l'IIMAS (The International Institute for Mesopotamian Area Studies)[4], di cui è l'attuale direttore. Attivo anche in campo editoriale, ha dato vita alle Undena Publications[5] di cui è il direttore generale.

Ha ricevuto il Premio Balzan 2021 per l'arte e archeologia del Vicino Oriente antico, insieme alla moglie Marilyn Kelly-Buccellati.

Indagini e studi modifica

 
Il "leone del Louvre" che, con l'analogo bronzo del Metropolitan di New York, ha condotto Buccellati a riscoprire Urkesh.[6]

Le sue ricerche approfondite e le relative pubblicazioni riguardano il mondo accadico (filologia, linguistica e letteratura), la grafematica cuneiforme, la storia delle istituzioni politiche e religiose della Mesopotamia e l'archeologia della Siria. Con la moglie Marilyn Kelly-Buccellati, professoressa anche lei alla UCLA, ha partecipato e diretto progetti archeologici in Iraq (a Nippur e Dilbat), in Turchia, nel Caucaso e soprattutto in Siria (a Terqa[7] e Urkesh[6][8]). Oltre ad aver creato importanti siti web scientifici[9], fin dal 1968 ha applicato i sistemi digitali alla ricerca archeologica e linguistica[10].

Opere principali modifica

  • "Da Saul a David: le origini della monarchia israelitica alla luce della storiografia contemporanea", in Bibbia e Oriente, 1, n. 4-5, 1959, pp. 99–128[11].
  • (EN) The Amorites of the Ur III period, Napoli, Istituto Orientale, 1966[12].
  • (EN) Cities and nations of ancient Syria. An essay on political institutions with special reference to the Israelite Kingdoms, Roma, Istituto di studi del Vicino Oriente, 1967.
  • (EN) Cuneiform texts from Nippur. The eighth and ninth seasons (con Robert D. Biggs), Chicago, The University of Chicago Press, 1969[13].
  • (EN) Terqa Excavation Reports - The fourth season: introduction and the stratigraphic record, Malibu, Undena Publications, 1979. ISBN 0-89003-042-1.
  • (EN) Terqa 1978 - The joint expedition to Terqa: the fourth season, fall 1978 (a cura di, con Marylin Kelly-Buccellati), Malibu, Undena Publications, 1979 (contenitore con testo, diapositive, audiocassetta e inserto illustrativo). ISBN 0-89003-076-6.
  • (EN) Mozan Excavation Reports - The soundings of the first two seasons (con Marylin Kelly-Buccellati), Malibu, Undena Publications, 1988. ISBN 0-89003-195-9.
  • (EN) A structural grammar of Babylonian, Wiesbaden, Harrassowitz, 1996. ISBN 3-447-03612-5[14].
  • Quando in alto i cieli. La spiritualità mesopotamica a confronto con quella biblica, Milano, Jaca Book, 2012. ISBN 978-88-16-41159-3[15].
  • Alle origini della politica. La formazione e la crescita dello Stato in Siro-Mesopotamia (prefazione di Marta Cartabia), Milano, Jaca Book, 2013. ISBN 978-88-16-41214-9[16].

Note modifica

  1. ^ (EN) Cotsen Institute of Archaeology, su ioa.ucla.edu. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  2. ^ Cfr. la scheda di Giorgio Buccellati su (EN) UCLA Near Eastern Languages & Cultures Department (ultimo accesso 15 febbraio 2021).
  3. ^ Cfr. la scheda di Giorgio Buccellati su (EN) UCLA Department of History (ultimo accesso 15 febbraio 2021).
  4. ^ IIMAS, su iimas.org. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  5. ^ (EN) Undena Publications, su undena.com. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  6. ^ a b Sulla scoperta della biblica Urkesh, cfr. Viviano Domenici, "Trovato il regno che sfuggì ad Agatha Christie", sul Corriere della Sera del 3 dicembre 1995, p. 40.
  7. ^ (EN) Terqa, su terqa.org. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  8. ^ (EN) Urkesh, su urkesh.org. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  9. ^ I più noti sono quelli dedicati a Urkesh, Terqa e alla Cybernetica Mesopotamica. Inoltre, un po' tutti i testi di Buccellati sono consultabili attraverso il suo sito personale, che offre collegamenti anche alle versioni digitali delle note, bibliografia e companions ai suoi volumi.
  10. ^ (EN) Sito dell'IIMAS, sezione Cybernetica Mesopotamica.
  11. ^ Il testo è consultabile anche sul sito dell'UCLA Near Eastern Languages & Cultures Department.
  12. ^ Il testo è consultabile anche sul sito dell'UCLA Near Eastern Languages & Cultures Department: parte prima e parte seconda.
  13. ^ Il testo è consultabile anche sul sito dell'Oriental Institute Archiviato il 30 luglio 2012 in Internet Archive. dell'Università di Chicago.
  14. ^ Il testo è consultabile anche sul sito dell'UCLA Near Eastern Languages & Cultures Department.
  15. ^ Cfr. le interviste di Luca Fiore ("Frammenti d'assoluto", su Tracce, n. 4, aprile 2012) e di Lorenzo Fazzini ("Politeismo, la sfida ritorna", su Avvenire del 1º agosto 2012).
  16. ^ Cfr. l'intervista di Federico Ferraù ("Anticipazione/Buccellati: c'è un impero assiro che vuole soffocarci", su il sussidiario del 20 agosto 2013), l'articolo di Alessandro Zaccuri ("Le origini della cristianità? Il no allo statalismo assiro", su Avvenire del 21 agosto 2013) e le interviste di Aristide Malnati ("Le origini della Casta", su Libero del 3 gennaio 2014, p. 31) e di Giulio Azzolini ("Buccellati «Sono in Mesopotamia le vere origini della nostra politica»", su la Repubblica del 10 gennaio 2014, p. 39).

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN302233355 · ISNI (EN0000 0000 8081 6552 · SBN TO0V061934 · BAV 495/162524 · LCCN (ENn79117285 · GND (DE1043167102 · BNF (FRcb120357695 (data) · J9U (ENHE987007259091805171 · CONOR.SI (SL305592163 · WorldCat Identities (ENlccn-n79117285
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