Giovanni Bertrami, oppure Giovanni Beltrami (Pinerolo, circa 1380Pinerolo, circa 1445), è stato un pittore italiano.

Biografia modifica

Giovanni Bertrami nacque a Pinerolo intorno al 1380, probabilmente discendente d'un Antonio de Bertramino, di origine milanese, che lavorò per le decorazioni del castello dei Principi d'Acaja a Fossano, in provincia di Cuneo, nella prima metà del XIV secolo e morto nel 1369.[1][2] Da tale lontano ambiente egli accolse ancora qualche elemento di arte lombarda nordicizzata tramite i contatti francesi diffusi in Piemonte;[1] è noto che in Pinerolo era attivo un Bernardo da Milano.[1][3]

Ma movimenti artistici più recenti furono maggiormente significativi per Giovanni Bertrami, quali gli eventi a cavallo del XV secolo, tra le prime manifestazioni di Giacomo Jaquerio,[1] il maggior rappresentante del tardo gotico in Piemonte e la presenza del "frescante del 1413" nel duomo di Chieri.[1]

Giovanni Bertrami, dalla personalità stilistica paesana, rustico nella narrazione, nei colori, nella forma, non aderì alle scuole pittoriche trecentesche più raffinate presenti nel parco del castello di Montiglio Monferrato e nell'abbazia di Vezzolano[1], avvicinandosi ad uno stile più realistico, alle concretezze e alla forza espressiva jaqueriana, che Bertrami interpretò e manifestò in elementi aspri ma appassionati.[1]

Di Giovanni Bertrami sono sopravvissuti affreschi, una Deposizione dalla Croce, il Martirio di san Bartolomeo, Nicodemo che apre la tomba di Cristo; il Martirio di santa Caterina d'Alessandria, la Predica di san Bernardino da Siena,[3] conservati nella pieve di San Giovanni ai Campi di Piobesi Torinese (1414);[2][3] queste opere si caratterizzarono per toni patetici e intensi, per una descrizione grandemente espressionistica, per una sottolineatura dei gesti e della mimica, che trasmettono un'incisiva drammaticità.[1] La Deposizione dalla Croce, evidenziò elementi noridico-fiamminghi,[3] ed è incentrata sulla significativa raffigurazione della Madonna, di Maria Maddalena, dell'apostolo ed evangelista Giovanni e di una pia donna, oltre che del discepolo Nicodemo;[3] molto suggestivo risulta il Martirio di san Bartolomeo;[3] ispirata dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varazze è invece la raffigurazione del Martirio di santa Caterina d'Alessandria, posta tra due ruote dentate;[3] affollata di personaggi è la Predica di san Bernardino da Siena, che si rivolge da un pulpito al popolo, ai nobili, ai cardinali e a tre pontefici.[3]

L'arte di Giovanni Bertrami ebbe qualche influenza tra i suoi successori, e ne ricaverà spunti il frescante della Crocifissione in San Vito di Piossasco, negli ultimi decenni del XV secolo.[1]

Lo storico dell'arte e il critico Carlo Ludovico Ragghianti identificò l'autore della Deposizione dalla Croce con il pittore tedesco Maestro Bertram;[2] però la maggior parte degli esperti distingue i due artisti, sia per le origini biografiche differenti sia per quelle stilistiche.[2]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i Giovanni Bertrami, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 229.
  2. ^ a b c d La pittura nel ducato di Amedeo VIII (PDF), su bollettinodarte.beniculturali.it. URL consultato il 12 giugno 2019.
  3. ^ a b c d e f g h Pieve di San Giovanni ai Campi di Piobesi Torinese (PDF), su pievedipiobesi.it. URL consultato il 12 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2016).

Bibliografia modifica

  • Giulio Carlo Argan, Storia dell'arte italiana, I-II, Firenze, 1968-2000.
  • E. Bertea, Ricerche sulle pitture e sui pittori nel pinerolese dal XIV secolo alla prima metà del XVI, Pinerolo, 1897.
  • Carlo Bertelli, Giuliano Briganti e Antonio Giuliano titolo=Storia dell'arte italiana, II, Milano, 1990.
  • I. A. M. Brizio, La pittura in Piemonte dall'età romanica al Cinquecento, Torino, 1942.
  • (EN) Michael Bryan, Walter Armstrong e Robert Edmund Graves, Dictionary of Painters and Engravers, Biographical and Critical, Londra, 1889.
  • (EN) A. Crowe e Giovanni Battista Cavalcaselle, A New History of Painting in Italy, Londra, 1864.
  • J. A. Crowe e Giovanni Battista Cavalcaselle, Storia della pittura in Italia dal secolo II al secolo XVI, Firenze, 1875.
  • Pierluigi De Vecchi e Elda Cerchiari Necchi, I tempi dell'arte, I, Milano, Bompiani, 1999.
  • Giorgio Vasari, Le Vite..., IV, Firenze, 1878.
  • Adolfo Venturi, Storia dell'arte italiana, VIII, Milano, 1923.

Voci correlate modifica