Giovanni Guidetti

allenatore di pallavolo italiano

Giovanni Guidetti (Modena, 20 settembre 1972) è un allenatore di pallavolo italiano, tecnico del VakıfBank e CT della nazionale serba femminile.

Giovanni Guidetti
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Pallavolo
Ruolo Allenatore
Squadra VakıfBank
Bandiera della Serbia Serbia
Carriera
Carriera da allenatore
1994-1996Spezzanovice
1996-1998Spezzano
2000-2001Bandiera non conosciuta USPV
2001-2002Vicenza
2003Reggio Emilia
2003-2004Bandiera della Bulgaria Bulgaria
2003-2004Modena
2004-2005Chieri
2005-2007Chieri
2006-2015Bandiera della Germania Germania
2008-2011VakıfBank GS
2011-VakıfBank
2015-2016Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
2017-2022Bandiera della Turchia Turchia
2022-Bandiera della Serbia Serbia
Palmarès
 Campionato europeo
Argento Serbia e Italia 2011
Argento Germania e Svizzera 2013
Argento Paesi Bassi e Belgio 2015
Bronzo Azerbaigian e Georgia 2017
Argento Turchia e Polonia 2019
Bronzo Serbia, Croazia, Romania e Bulgaria 2021
Argento Belgio, Italia, Estonia e Germania 2023[1]
 World Grand Prix
Bronzo Tokyo 2009
Bronzo Bangkok 2016
Statistiche aggiornate al 4 settembre 2023

Biografia modifica

Proviene da una famiglia di allenatori: è infatti figlio di Adriano Guidetti[2], nipote di Gian Paolo Guidetti e cugino di Ettore Guidetti[3]).

Sposato con la pallavolista turca Bahar Toksoy, la coppia ha una figlia, Alison Yaz[4][5].

Carriera modifica

La carriera di Giovanni Guidetti inizia nel campionato 1994-95, quando siede sulla panchina del Volley 2000 Spezzano come vice allenatore; dopo due stagioni, nel 1996 viene promosso a primo allenatore ottenendo immediatamente una promozione in serie A1. Al suo esordio nella massima serie raggiunge il quinto posto in regular season, conquistando quindi la possibilità di disputare i play-off, dove viene eliminato in semifinale dalla Pallavolo Reggio Emilia. Nel 2000 decide di intraprendere un'avventura negli Stati Uniti d'America allenando nella United States Professional Volleyball.

Nella stagione 2001-02 decide di ritornare ad allenare in Italia nel Joy Volley Vicenza, dove chiude la regular season al settimo posto, venendo ammesso ai play-off dove viene eliminato ancora una volta in semifinale, stavolta per mano dell'Asystel Volley. La seconda stagione non è altrettanto fortunata: nel novembre 2002 viene infatti esonerato e sostituito da Giuseppe Cuccarini, ma nel gennaio 2003 viene chiamato dalla Pallavolo Reggio Emilia per sostituire Claudio Casadio, concludendo il campionato con il raggiungimento della salvezza. Nel 2003 diventa inoltre il nuovo allenatore della nazionale bulgara che guida al campionato europeo in Turchia, ottenendo un settimo posto.

Nell'annata 2003-04 viene ingaggiato dal Volley Modena con cui raggiunge i play-off, ma viene eliminato di nuovo in semifinale dall'Asystel Volley, quindi per la stagione successiva si accorda con il Chieri Volley: alla guida della formazione piemontese ottiene il quinto posto in regular season, venendo tuttavia nuovamente eliminato in semifinale play-off, stavolta dal Volley Bergamo, mentre in campo europeo arriva uno storico successo nella Top Teams Cup. I due campionati successivi si dimostrano più avari di successi: in entrambi i casi la corsa di Chieri nei play-off si interrompe nei quarti di finale (contro l'Asystel Volley nel 2005-06, contro la Robursport Volley Pesaro nel 2006-07).

Le prestazioni alla guida della squadra torinese gli fruttano nel 2006 la chiamata della nazionale tedesca femminile. La prima parte della sua avventura sulla panchina tedesca è però caratterizzata dalla mancata partecipazione alle Olimpiadi di Pechino e il sesto posto al campionato europeo di Lussemburgo e Belgio. Nel 2008 accetta il doppio incarico allenando il VakıfBank Güneş Sigorta Spor Kulübü (che nel 2011 cambierà denominazione diventando VakıfBank Spor Kulübü), con cui si classifica secondo per due volte nel campionato turco (nel 2010 e nel 2011), perdendo in entrambi i casi con il Fenerbahçe Spor Kulübü; ottiene però la conquista della Champions League 2010-11, che permette alla squadra turca di partecipare anche al campionato mondiale per club dove si classifica seconda, sconfitta in finale dal Rabitə Bakı Voleybol Klubu.

Nel 2011 ottiene con la nazionale tedesca il secondo posto al campionato europeo, sconfitto in finale al tie-break dalla Serbia. Alla Coppa del Mondo 2011 fallisce invece l'immediata qualificazione olimpica classificandosi al sesto posto.

La stagione 2011-12 è più avara di vittorie delle precedenti, sia nel club che in nazionale. Viene infatti sconfitto in finale scudetto dall'Eczacıbaşı Spor Kulübü, che lo elimina anche in semifinale di Coppa di Turchia, mentre in Champions League viene superato dal Racing Club de Cannes nei quarti di finale. Con la selezione tedesca partecipa inoltre alle qualificazioni olimpiche, dove viene sconfitto in semifinale dalla Polonia vedendo così svanire il sogno olimpico.

Nell'annata 2012-13 vince la Coppa di Turchia, la Champions League per la seconda volta e il campionato, concludendo la stagione senza perdere neppure una partita in tutte le competizioni[6]; nell'estate 2013, alla guida della nazionale tedesca, vince nuovamente la medaglia d'argento al campionato europeo 2013. La stagione successiva, sempre alla guida del VakıfBank Spor Kulübü, è invece ricca di successi: si apre con la vittoria della Supercoppa turca (bissata nel 2014) e del Campionato mondiale per club e si conclude col successo in Coppa di Turchia e in campionato, a cui farà seguito il terzo titolo di campione di Turchia al termine della stagione 2015-16.

Nel gennaio 2015 viene annunciato il termine dell'incarico come allenatore della nazionale tedesca[7]. Pochi giorni dopo viene ufficializzato l'inizio del rapporto con la nazionale femminile olandese[8]: alla guida della formazione oranje raggiunge nel 2015 il terzo personale argento consecutivo ai campionati europei, a cui fa seguito l'anno successivo il quarto posto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Al termine del 2016, nonostante il contratto in scadenza nel 2020, rassegna le dimissioni da allenatore della selezione olandese[9] per legarsi, a partire dal 3 gennaio 2017, con la nazionale turca[10].

Palmarès modifica

Club modifica

2012-13, 2013-14, 2015-16, 2017-18, 2018-19, 2020-21, 2021-22
2012-13, 2013-14, 2017-18, 2020-21, 2021-22, 2022-23
2001
2013, 2014, 2017, 2021, 2023
2010-11, 2012-13, 2016-17, 2017-18, 2021-22, 2022-23
2013, 2017, 2018, 2021
2004-05

Nazionale (competizioni minori) modifica

Premi individuali modifica

  • 1997 - Serie A2: Premio Luigi Razzoli - Miglior allenatore
  • 2004 - Serie A1: Premio Luigi Razzoli - Miglior allenatore
  • 2017 - CEV: Allenatore dell'anno di squadra femminile
  • 2022 - CEV: Allenatore dell'anno di squadra femminile

Note modifica

  1. ^ (EN) CEV EuroVolley 2023 Women Gold Medal Match in BEL, su www-old.cev.eu, 3 settembre 2023. URL consultato il 3 settembre 2023.
  2. ^ Papá Adriano: «È come se l'avessi vinta io...», su gazzettadimodena.gelocal.it. URL consultato il 2 febbraio 2017.
  3. ^ Ettore Guidetti Assistant Coach gialloblù, su legavolley.it. URL consultato il 2 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2017).
  4. ^ (TR) https://www.voleybolunsesi.com/content.php?cid=13&id=38149&topic=2
  5. ^ (TR) https://hthayat.haberturk.com/yasam/roportajlar/haber/1067527-voleybolcu-anne-bahar-toksoy-guidetti-annelik-onunuze-kurulan-bariyer-degil
  6. ^ Turchia: Le 47 vittorie del Vakifbank, solo 5 tie-break, su volleyball.it. URL consultato il 9 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2013).
  7. ^ Germania: Divorzio tra Guidetti e la nazionale femminile, su volleyball.it. URL consultato il 25 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2015).
  8. ^ Olanda: Guidetti nuovo coach della nazionale femminile, su volleyball.it. URL consultato il 25 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2015).
  9. ^ Olanda: Guidetti lascia la nazionale femminile [collegamento interrotto], su volleyball.it. URL consultato il 30 dicembre 2016.
  10. ^ Turchia: Adesso è ufficiale. Giovanni Guidetti nuovo CT, su volleyball.it. URL consultato il 3 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2017).

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Collegamenti esterni modifica