Giovanni Tiella

Architetto italiano

Giovanni Tiella (Villasanta, 16 maggio 1892Rovereto, 11 maggio 1961) è stato un architetto italiano.

Biografia modifica

 
Monumento a Paolo Orsi nel portico di palazzo Alberti Poja, sulla via di accesso al Mart.

Nacque a Villasanta, in provincia di Monza nel 1892; la famiglia si trasferì a Rovereto, al tempo parte della Contea del Tirolo nell’Impero austro-ungarico, nel 1895, dove frequentò la Scuola Reale Elisabettinae iniziò le sue frequentazioni. In quegli anni conobbe tra le figure principali del periodo Fortunato Depero, Luciano Baldessari, Fausto Melotti e Umberto Maganzini. Si iscrisse all'Università di Vienna nel 1910 ma non poté ultimare il percorso degli studi a causa dello scoppio della prima guerra mondiale che vedeva l’Austria protagonista di un confronto su ogni fronte. Tiella partecipa alla grande guerra nelle file dei Kaiserjäger ed è mandato sul fronte orientale della Galizia dove è fatto prigioniero e liberato solo tempo dopo la fine del conflitto. Al ritorno a Rovereto, riprese i contatti con Depero e conobbe vari esponenti dell'ambiente futurista, come Filippo Tommaso Marinetti, Luigi Russolo e Achille Funi. Conseguì gli studi a Venezia e quindi poté ripartire nel suo impegno di studio e ricerca architettonica, proprio dal linguaggio che stava formandosi dalla sua esperienza di studi. Da Rovereto infatti poté seguire la realizzazione di varie opere nell'intero Trentino-Alto Adige, partecipando attivamente al dibattito culturale Trentino sul recupero dei centri storici e la valorizzazione del tessuto urbanistico proprio sulla fine di un devastante conflitto in cui il mantenimento della tradizione italiana in architettura e il recupero di importanti radici culturali era la premessa per una identificazione non solo culturale ma morale con il territorio.

Si laureò all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel 1929 e poi insegnò disegno e storia dell'arte al Liceo Antonio Rosmini e progettazione all'Istituto tecnico Fontana. Morì a Rovereto nel maggio del 1961. [1]

 
Lapide di Giovanni Tiella nel cimitero di Santa Maria di Rovereto.

Opere architettoniche e stile modifica

Tiella sfugge per il suo stile alle categorizzazioni del periodo fascista. Il suo lavoro nel progetto di edifici religiosi mantiene il contatto con quanto presente localmente in Trentino e prodotto nei secoli da maestranze diverse, bizantine, comasche e ladine, come nelle chiese di Albiano, Carano[2], Tesero, Moena ed altri. Progettò edifici scolastici a Isera, Noriglio e Tesero ed il rifugio Vincenzo Lancia[3][4]. Progettò opere dedicate alla memoria di personaggi illustri, come a Luigi Negrelli di Trento.

Giovanni Tiella sviluppò uno stile manierista, tra Futurismo e Metafisica e lasciandosi influenzare dal Bauhaus. Pur nella varietà mantiene forma squadrata con l'inserimento del curvilineo. Ricerca spazi, materiali e rivede il rapporto tra luce e spazio urbano. Delle sue opere restano diversi edifici e ville in provincia di Trento ma in particolare si dedica alle opere pubbliche. I monumenti a Negrelli e a Paolo Orsi mostrano il rapporto tra innovazione e archeologia mentre il rifugio Lancia sul monte Pasubio collega storia, biografia, architettura e natura alpina. Pone attenzione all'urbanistica, ne studia le forme e nelle vie storiche propone forme innovative senza rottura di continuità. A Rovereto progetta in via Dante la villa Casagrande, e in viale dei Colli la villa Maffei, poi villa Bini e villa Rocchetti.

Si dedica alle chiese di Costa Savina, Albiano, Carano, Tesero, Moena, Madonna del Feles, Garniga, S. Antonio di Mavignola, Strigno e Boccaldo. Suo è stato anche il progetto della Chiesa di Santa Croce, nel cui cimitero riposa.[3][4][1]

Opere letterarie critiche e raccolte modifica

  • con Carlo Piovan, Giovanni Tiella, architetto e pittore, a cura di Riccardo Maroni, Trento, CAT, 1961, OCLC 797185951.
  • Una copertina di Giovanni Tiella per il poemetto "Dicono i morti" di Riccardo Zandonai, Trento, 2014, OCLC 898745580.
  • Marco Tiella (a cura di), Corrispondenza dalla Galizia: (1915-1919), Rovereto, dattiloscritto, 2002, OCLC 801328415.
  • La casa natale di Antonio Rosmini, Rovereto, Comune di Rovereto, 1946, OCLC 797522555.
  • con Manlio Belzoni, Il rifugio V. Lancia sul Pasubio, Rovereto, Comitato rifugio Vincenzo Lancia sul Pasubio, 1938, OCLC 797807728.
  • con Fortunato Depero, Ernesto Piccoli, Guido Casalini ed altri, Numero unico: composto da un gruppo di artisti trentini per la Festa dell'uva di Rovereto, Rovereto, R. Manfrini, XIV [1936], OCLC 78890070.

Archivio modifica

Molta della documentazione dell'architetto, come lucidi, eliocopie, lettere, preventivi, atti contabili ed altro è conservato dalla biblioteca civica Girolamo Tartarotti di Rovereto.[5]

Riconoscimenti modifica

All'architetto Tiella è stato dedicato un convegno tenutosi a Rovereto nel 2011[6] e sempre a Rovereto gli è stata intitolata una via urbana.

Note modifica

  1. ^ a b Tiella Giovanni, su bibliotecacivica.rovereto.tn.it, Biblioteca civica Girolamo Tartarotti. URL consultato il 28 agosto 2019.
  2. ^ Chiesa di San Nicolò. Carano, Trento, su fondoambiente.it, Fondo Ambiente Italiano. URL consultato il agosto 2019.
  3. ^ a b Aldo Gorfer: Trentino orientale, p.128.
  4. ^ a b Pompilio Schiarini, p.173.
  5. ^ Archivio Tiella Giovanni, su bibliotecacivica.rovereto.tn.it, Biblioteca civica Girolamo Tartarotti. URL consultato il 28 agosto 2019.
  6. ^ Una galleria di ritratti: Giovanni Tiella, su cultura.trentino.it, Dipartimento Cultura, Turismo, Promozione e Sport della Provincia autonoma di Trento. URL consultato il 6 aprile 2021.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

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