Giulio Calì

attore italiano (1895-1967)

Giulio Calì, nome d'arte di Giulio Ferrantini (Roma, 26 marzo 1895Roma, 20 gennaio 1967), è stato un attore italiano.

Giulio Calì in Campo de' fiori (1943)

Biografia modifica

Anni di gavetta nel teatro dialettale e di avanspettacolo, senza riuscire a venir fuori dall'anonimato, non distruggono la volontà e l'entusiasmo di questo impertinente "romano de Roma", saporoso caratterista di grande comunicativa e vivace loquacità.

Il debutto nel cinema è piuttosto oscuro con la partecipazione al film muto Un balilla del '48 di Umberto Paradisi (1927) ma, seppur relegato a ruoli di secondo o terzo piano, talvolta minuscoli, spesso senza che il suo nome appaia su manifesti o nei titoli di testa o coda di una pellicola, Giulio Calì dimostra una volontà di ferro e una tenacia esemplare apparendo in una grande quantità di film dove disegna argutamente figure di portinai, scribacchini, notai, avvocatucci, uscieri, caporali, frequentatori di osterie e molti altri di divertente spontaneità.

Grazie ad Alberto Lattuada che ne intuisce le potenziali doti d'attore, Giulio Calì riesce a uscire dall'anonimato con due ruoli affidatigli dal regista milanese: il contadino Smarazzacucco convinto dell'"unità del proletariato" ne Il mulino del Po (1949) e, soprattutto, il sarto ciarlero e impiccione ne Il cappotto (1952), dove dimostra eccellenti doti da caratterista.

Pur continuando a lavorare ininterrottamente per tutti gli anni cinquanta e parte dei sessanta, Giulio Calì trova chi lo capisce e lo valorizza in Lattuada e nel Fellini giovane: nel loro Luci del Varietà il suo fachiro Burma è tra le cose migliori. Intanto continua ad essere richiesto da registi quali Steno, Monicelli, Blasetti, Mattoli, Comencini, De Santis e Zampa.

Filmografia modifica

 
Giulio Calì in Giorni d'amore (1953)

Bibliografia modifica

  • Pino Farinotti, Dizionario dei registi. Tutti i registi e i loro film, Milano, SugarCo, 1993. ISBN 88-7198-259-2.
  • Enrico Lancia e Roberto Poppi, Gli attori, vol. 1: A-L, Roma, Gremese editore, 2003.

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