Giuramento di Ippocrate
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Il Giuramento di Ippocrate viene prestato dai medici prima di iniziare la professione. Prende il nome da Ippocrate a cui il giuramento è attribuito; la data di composizione non è definita, ma pare certo non preceda il IV secolo a.C. Il giuramento d'Ippocrate è un testo scritto dal maestro di Coo per definire i requisiti necessari per entrare nella sua scuola e praticare l'arte medica.

Giuramento anticoModifica
(GRC)
«Ὄμνυμι Ἀπόλλωνα ἰητρὸν, καὶ Ἀσκληπιόν, καὶ Ὑγείαν, καὶ Πανάκειαν, καὶ θεοὺς πάντας τε καὶ πάσας, ἵστορας ποιεύμενος, ἐπιτελέα ποιήσειν κατὰ δύναμιν καὶ κρίσιν ἐμὴν ὅρκον τόνδε καὶ ξυγγραφὴν τήνδε. |
(IT)
«Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dèi tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto. |
(Giuramento di Ippocrate [1]) |
Giuramento modernoModifica
Il giuramento, nella forma qui sotto riportata, è stato deliberato dal comitato centrale della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri il 13 giugno 2014[1]. La versione precedente risaliva al 2006[2].
«Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
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Le origini del paternalismo medicoModifica
Contrariamente alla vulgata, è però improbabile che il Giuramento di Ippocrate (460-377 a.C.) abbia fornito uno standard di regole morali per i medici dell'Antichità, ed Edelstein ha concluso che è probabile che raggiunse lo status ad oggi attribuitogli solo in epoca cristiana[3]. Più dell'etica deontologica del giuramento, nell'antichità era fortemente presente l'etica teleologica delle virtù di origine platonica. Per i secoli successivi all'epoca cristiana, durante il Medioevo ed il Rinascimento, le regole che disciplinano il rapporto guaritore-malato si sono invece basate sul Giuramento, che circolava in una varietà di traduzioni.
Con l'introduzione del concetto di "cura medica", (taking care of), dovuta alla rivoluzione antropologica cristiana nata dalla "Parabola del Buon Samaritano", di Gesù Cristo, all'origine dei primi "Xenodochi" , sulle vie dei pellegrinaggi e degli "Hospitalia", embrioni degli Ospedali Moderni e d'istituzioni come la Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale, il concetto di terapia medica, di origine greca, si completa ma cambia. L'obiettivo primario è la cura che si serve di strumenti terapeutici, ma la guarigione del paziente non ne è più il significato. Il significato è la cura della persona sofferente, fino alla morte naturale. Di qui sarebbe nato il ruolo "infermieristico" (la cura dell'infermo) che all'origine non si differenziava dal ruolo medico. L'introduzione del concetto cristiano di "cura della persona sofferente" in quanto immagine della sofferenza di Cristo sulla croce, ha avuto un ruolo determinante per lo sviluppo della clinica in luoghi dedicati a questo, quando il paziente era infermo e non autosufficiente. Infatti i nuovi medici, preoccupati di assistere e di guarire erano presenti in tutto il processo della malattia e conseguentemente all'evoluzione del quadro clinico fino alla guarigione o alla morte.
Le origini dell'autonomiaModifica
A partire dal XVI secolo, si assiste a un'emancipazione della persona: le rivoluzioni politico-religiose e pensatori come Locke e Kant, trasformano questa sudditanza in rispetto reciproco in cui ogni persona è un individuo autonomo e indipendente, in grado di servirsi della propria ragione.
Tuttavia, bisognerà aspettare il XX secolo per vedere riconosciuta anche all'individuo malato la propria libertà e autonomia di scelta.
Modelli di relazione medico-pazienteModifica
Esistono diversi tipi di relazione medico-paziente, ma i più importanti sono:
- modello contrattualistico di Hugo Tristram Engelhardt, secondo il quale il principio di autonomia è più importante del principio di beneficenza, un modello di tipo impersonale con orientamento deontologico;
- modello utilitaristico, secondo cui "una norma è buona quando produce il maggior bene possibile";
- modello paternalistico di Pellegrino e Thomasma, secondo i quali il miglior modello è quello centrato sull'alleanza terapeutica: il medico non deve solo fare il bene fisico del paziente, ma anche quello psicologico, sociale e spirituale, oltre al fatto di valorizzare l'autonomia e riscoprire il reciproco senso di fiducia tra medico e paziente;
- modello di Veatch, secondo il quale deve esserci un rapporto contrattualistico tra medico e paziente che però non ignora cinque punti fondamentali: autonomia, giustizia, rispetto delle promesse e della verità, divieto di uccidere;
- modello maieutico centrato sulla persona, di G. R. Brera, che, secondo il nuovo concetto di salute: "La scelta delle migliori possibilità per essere la migliore persona umana", affida al medico un ruolo maieutico nei confronti della persona del paziente, da realizzarsi con l'applicazione del Metodo clinico centrato sulla persona. Il modello nasce dal cambiamento epistemologico della Medicina e della scienza medica operato dalla Medicina centrata sulla persona, che vede nella malattia, attraverso il rapporto medico-paziente, non un limite ma una possibilità esistenziale per essere una persona umana, non chiudendo il paziente nella malattia e nelle procedure diagnostiche e terapeutiche, staccandolo dalla qualità della sua vita, ma aprendolo, con il cambiamento del metodo clinico, alla valorizzazione delle sue risorse uniche ed irripetibili, in relazione con le reazioni biologiche attraverso il network allostatico-neurobiologico-epigenetico-psico-neuro-endocrino-immunologico-affettivo-emotivo.
NoteModifica
- ^ OMCeO ME - Il codice deontologico, su www.omceo.me.it. URL consultato il 30 maggio 2022.
- ^ OMCeO ME - Il codice deontologico, su www.omceo.me.it. URL consultato il 30 maggio 2022.
- ^ Edelstein (1967).
BibliografiaModifica
(EN) Owsei Temkin e C. Lilian Temkin (a cura di), Ancient Medicine: Selected Papers of Ludwig Edelstein, traduzione di C. Lilian Temkin, Baltimora, Johns Hopkins University Press, 1967, ISBN 0-8018-3491-0.
ApprofondimentiModifica
- Jouanna Jacques, Ippocrate, SEI, 1994.
- Giuseppe R. Brera, La sofferenza in medicina: ethos, pathos e pietas, in Medicina e psiche, vol. 1, n. 1, pp. 5-12.
- Giuseppe R. Brera, A Revolution for Clinical Method and Bio-Medical Research. The determinate and the quality indeterminate Relativity of Biological Reactions, Milano, Università Ambrosiana, 1996.
- Giuseppe R. Brera, The relativity of biological reactions and the first formulation of and interactionist epistemological paradigm for medical science and its application in clinical research and medical education, in Medicine, Mind and Adolescence, 1997.
- Giuseppe R. Brera, The manifesto of Person-Centered Medicine, in Medicine, Mind and Adolescence, vol. 14, n. 1-2, 1999, pp. 3-7.
- Giuseppe R. Brera, WHO Person Centered Medicine and Medical Education, Fourth Geneva Conference on Person-Centered Medicine, 4 maggio 2012.
- Giuseppe R. Brera, Person-Centered Medicine - Theory, Teaching Research, in The International Journal of Person Centered Medicine, vol. 1, n. 1, 2011, pp. 79-89.
- Giuseppe R. Brera, Medical Science and Health Paradigm Change, ebook, Milano, Università Ambrosiana, 2018.
- Giuseppe R. Brera, La medicina centrata sulla persona e la formazione dei medici nel terzo millennio, Istituti Editoriali Poligrafici Internazionali, 2001.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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Collegamenti esterniModifica
- (GR) Iusiurandum, in Hippocratis Opera I 1, ed. J. L. Heiberg, Leipzig-Berlin, 1927, pp. 4-6.
- (EN) Giuramento di Ippocrate, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.