Giuseppe De Conti

erudito, storico e viaggiatore italiano

Giuseppe Fabrizio De Conti (Casale Monferrato, 26 maggio 1743Cuccaro Monferrato, 1817) è stato un erudito, storico e viaggiatore italiano.

Pittore casalese, Ritratto di Giuseppe De Conti, sec. XIX, Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato

Autore del diario di viaggio intitolato Viaggio d'Italia da me fatto, canonico Giuseppe De Conti nel 1774 e 1775, del Giornale storico di Casale dall'anno 1785 al 1810, del Ritratto della città di Casale, della Traduzione in lingua monferrina della Gerusalemme Liberata del Tasso e di opere minori dialettali, di storia locale e sulla vita di Sant'Evasio.

Biografia modifica

Nato a Casale Monferrato il 26 maggio 1743, è il terzogenito del notaio Orazio Bartolomeo De Conti e di Antonia Margherita della Torre Rezzonico[1].

Diventa chierico nel 1757, abbracciando una carriera ecclesiastica accompagnata da vera vocazione e da uno spirito molto vicino a quello del Giansenismo; si laurea "dottore d'ambe leggi ecclesiastica e civile" e manifesta una forte passione per la storia e la memorialistica, concretizzata nella raccolta e conservazione di un fondo archivistico vastissimo ed eterogeneo e testimoniata da una biblioteca vasta e varia[2].

Nel 1765, insieme al fratello Evasio e a tre amici (Vincenzo Barziza, Giuseppe Cordera e Giovanni Battista Dalla Valle), fonda l'Accademia degli Operosi, che si proponeva come continuatrice dell'antica accademia letteraria intitolata prima agli Argonauti[3] e poi agli Illustrati[4]. Probabilmente risale a questo periodo l'inizio della raccolta e trascrizione di componimenti poetici di autori vari e la composizione sonetti, canzoni, sciarade e dialoghi in versi: alcuni sono di argomento licenzioso e provocatorio, spesso critici nei confronti del mondo ecclesiastico; altri hanno carattere soprattutto occasionale, molti sono in dialetto monferrino[5]. È attribuito al De Conti anche il dramma per musica in lingua monferrina intitolato La difesa di sei terre del Monferrato nella fuga del duca di Mantova[6].

Tra il 1774 e il 1775 compie un viaggio in occasione del Giubileo: la meta è Roma, ma l'occasione trasforma il pellegrinaggio in un vero grand tour che tocca le principali città italiane; durante questo viaggio, in compagnia dell'amico canonico Guazzo, redige un accurato diario che diventerà il manoscritto intitolato Viaggio d'Italia da me fatto, canonico Giuseppe De Conti nel 1774 e 1775[7]. Rientrato in patria, lo accoglie la notizia della morte del padre e da questo momento sarà lui a doversi occupare degli affari di famiglia.

Intanto, diventato canonico della cattedrale di Casale, riceve spesso incarichi dalla Curia che lo portano a soggiornare a Torino e ad avere contatti con personaggi come il canonico De Giovanni[8], Dal Pozzo e Vidua.

Del 1798 è la Traduzione in lingua monferrina della Gerusalemme Liberata del Tasso e dello stesso periodo sono l'appartenenza all'Accademia torinese degli Unanimi[9] e l'invito che gli viene fatto dall'Accademia degli Industriati affinché ne diventi membro.

È fondatore e direttore della Scuole Normali di Carità[10], due istituti destinati a ospitare ed educare i ragazzi e le ragazze più poveri della città di Casale; si occupa della redazione dei piani di apertura e regolamenti delle due scuole[11] e si interessa personalmente dei metodi educativi e didattici che vi vengono impiegati. Il suo sincero attaccamento a queste scuole è manifestato già nel 1795, quando scrive all'amico canonico Rovida[12] di aver predisposto che ricevessero in eredità "la casa e i mobili di Casale". È autore del breve manoscritto Istruzione per iscriver lettere e viglietti, come pure per mettere i caratteri grandi, i punti e le virgole a loro luogo[13].

Con il fratello canonico Vincenzo, appassionato di matematica, si occupa dell'amministrazione dei beni di famiglia e della gestione della Cascina Grossa di Cuccaro[14], acquistata dal padre prima della sua nascita.

Per la Curia, prepara alcune relazioni e i piani per i lavori che si sarebbero svolti nella cattedrale: tre manifesti del 1792, 1806 e 1807 "per ottenere sussidio alla fabbrica della cappella di Sant'Evasio" e uno Stato della Abadie e Castelli dell'odierno circondario di Casale[15], esibito per la statistica del 1811. Riferito al duomo è anche il suo manoscritto intitolato Guida alle cose ragguardevoli della cattedrale di Casale[16].

Nel 1808 pubblica uno scritto su Sant' Evasio, già preceduto da ricerche di storia ecclesiastica locale e da pastorali[17], intitolato Notizie della vita e del culto di Sant'Evasio proto-vescovo d'Asti[18], ma le sue opere maggiori restano il Giornale storico della città di Casale dal 1795 al 1810[19] e il Ritratto della città di Casale[20].

Scrive una Confutazione più diffusa della lettera contropologetica del signor Incisa contro il libro delle notizie della vita di Sant'Evasio da me scritta li 20 febbraio 1810 e trascrive Memorie storiche giornali dell'infelice Repubblica di Casale Monferrato nel 1811.

Nel 1814 è nominato Protonotario Apostolico e Vicario Generale Capitolare[21].

Ormai anziano, si ritira alla Cascina Grossa di Cuccaro dove, a causa di un secondo "colpo apoplettico", passa "da questa a miglior vita... con morte tranquillissima"[22].

De Conti e il Giansenismo modifica

Giuseppe De Conti viene considerato, insieme al fratello Vincenzo, uno dei maggiori rappresentanti del Giansenismo nella città di Casale Monferrato, anche in virtù degli incarichi svolti nell'amministrazione ecclesiastica e caritativa locale. Lui stesso si dichiarava “consanguineo” di Michele Gautier, “discepolo di Portoreale[23]” e sostenitore di Giovanni Angelo Bergancini[24]. Fu tuttavia fedele alla monarchia e in alcuni casi definito “cortigiano” poiché non cadde in disgrazia né durante il periodo austro-russo né quando la diocesi di Casale fu retta da vescovi antigiansenisti. In realtà De Conti seppe di volta in volta mantenere un prestigio personale anche grazie al sostegno della borghesia locale, che stava diventando la classe dirigente, poiché si presentava come oppositore alle pretese della nobiltà e sostenitore di banchieri e mercanti. Giuseppe De Conti sembra quindi rappresentare il ruolo di mediatore tra l'ambiente ecclesiastico locale e i gruppi più intransigenti dei “discepoli di S. Agostino”, l'anello di congiunzione tra la generazione del giansenismo settecentesco e quello post-rivoluzionario, in un momento di grande tensione tra giansenismo e antigiansenismo.

Opere modifica

Giornale storico di Casale dal 1785 al 1810 modifica

Probabilmente l'ultima opera di De Conti, composta durante i venticinque anni che vedono la città occupata successivamente dagli eserciti francese, imperiale e napoleonico. Nato come cronaca contemporanea ai fatti di cui si occupa, con il passare del tempo acquista grande rilevanza e diventa uno dei documenti più importanti per ricostruire gli avvenimenti che hanno fatto la storia della città; per questa ragione è stato pubblicato nel 1900 tra i Documenti Storici del Monferrato in un'edizione curata dal dottor Giuseppe Giorcelli. Fondamentali per la stesura dell'opera sono il materiale documentario raccolto nell'archivio di famiglia e la testimonianza diretta dell'autore ai fatti di cui scrive.

Ritratto della città di Casale modifica

Composto nel 1794 e pubblicato nel 1966 a cura di Gabriele Serrafero, il documento è fonte primaria d'informazione per la ricostruzione della storia e della storia dell'arte della città di Casale; collocandosi cronologicamente quasi a metà del periodo considerato nel Giornale storico, ne costituisce una sorta d'appendice. L'intento dell'autore è quello di fornire una descrizione di tutto ciò che vi sia di rimarcabile in città, per immortalarne il volto in un momento storico di grandi cambiamenti.

Viaggio d'Italia modifica

Diario estremamente dettagliato d'un viaggio compiuto tra il 1774 e il 1775 in occasione del Giubileo e divenuto occasione per visitare le maggiori città italiane; il manoscritto, pubblicato nel 2007, è corredato da una mappa dell'itinerario, dal conto delle spese di viaggio e dalla raccolta dei contratti per l'affitto delle vetture.

Il pellegrinaggio comincia l'11 novembre 1774 in compagnia dell'amico canonico Guazzo e di un cameriere e segue in generale la via Francigena fino a Bologna, per poi deviare sull'Emilia; da Roma il viaggio prosegue sino a Napoli, mentre nel percorso di ritorno De Conti costeggia l'Adriatico per giungere a Venezia, da cui ritorna attraverso la Pianura Padana.

Durante tutto il tragitto il canonico aggiorna quotidianamente un diario che costituisce l'unica testimonianza del viaggio e fornisce uno spaccato vivissimo della società dell'epoca; lo scritto sarà probabilmente ripreso dal De Conti qualche tempo dopo la conclusione dell'impresa e copiato e completato forse in vista della sua pubblicazione.

Traduzione in lingua monferrina della Gerusalemme Liberata del Tasso modifica

La Gerusalemme Liberata tradotta in dialetto monferrino è un'opera in quattro volumi manoscritti, datati tra il 1798 e il 1799. Grazie allo studio di Andrea Viglongo[25] a all'articolo di Idro Grignolio[26] possiamo sapere che lo scritto è interamente di mano del De Conti ed è da loro ritenuto un “documento unico, che merita di essere finalmente conosciuto e studiato adeguatamente ne suoi vari aspetti”. L'autore usa sia il dialetto di Casale che quello della zona collinare limitrofa e presenta il testo monferrino con quello italiano a fronte, cominciando con una dedica al marchese Grisella[27]. L'originalità della traduzione sta nell'aver modificato il tono epico e serio del Tasso usando un linguaggio volutamente popolare, a volte comico e teatrale che però non cade mai nella volgarità; inoltre l'autore ha sovrapposto alla vicenda narrata situazioni e personaggi locali con espliciti riferimenti a Casale, alla storia e alla vita della città.

Note modifica

  1. ^ Gli altri figli di Orazio e Antonia sono: Teresa Maria, Evasio (1739-1799), Vincenzo (1752-1822), Alberto (?-1808), Costanza (?-1820). Memorie famigliari per la casa Conti a Casale, Fondo De Conti 31/216, Archivio Storico Comunale di Casale.
  2. ^ Corino B., Giuseppe De Conti: erudito, storico, viaggiatore, tesi di laurea a.a. 1999-2000
  3. ^ Accademia fondata a Casale da Nicolò Franco Beneventano attorno al 1540. F. Valerani, Le Accademie di Casale nei secoli XVI e XVII, Alessandria, Società tipografica 1908
  4. ^ Accademia fondata a Casale da Stefano Guazzo nel 1560 circa. F. Valerani, Le Accademie di Casale nei secoli XVI e XVII, Alessandria, Società tipografica 1908
  5. ^ Archivio Storico Comunale di Casale, Fondo De Conti 55/264-60/320 e 61/321-62/336.
  6. ^ L. Torre, Scrittori monferrini: note ed aggiunte al catalogo di Gioseffantonio Morano sino al 1897, Casale, tipografia G. Pane 1898.
  7. ^ Manoscritto conservato presso il Fondo Manoscritti della Biblioteca Civica di Casale.
  8. ^ Ignazio De Giovanni (Moncalvo 1729- Casale Monferrato 1801), canonico, grande bibliofilo, instancabile ricercatore di cose rare. Tra il 1747 e il 1748, aveva frequentato il Collegio della Province di Torino, dove aveva incontrato Carlo Denina, a cui sarebbe rimasto legato da una solida amicizia per tutta la vita e come lui prese i voti. Sul finire degli anni Settanta gli fu affidato il canonicato di Casale Monferrato ma continuò a frequentare il mondo della cultura torinese, tenendo relazioni con i più importanti intellettuali e politici. Si dedicò a studi sulla lingua piemontese, scrivendo dei sonetti in piemontese e in dialetto monferrino, raccolti da Carlo Vidua. R. Coaloa, Il canonico Ignazio De Giovanni. Tra libri proibiti e testi letterari in rivistasavej.it/il-canonico-ignazio-de-giovanni-b70570377cb7 e Fondo De Conti 59/308, Archivio Storico Comunale di Casale
  9. ^ Fondo De Conti 7-113, Archivio Storico Comunale di Casale.
  10. ^ La costituzione delle Scuole Normali di Carità rientra nell'ambito delle istituzioni assistenziali che all'epoca di De Conti stavano assumendo nuovo impulso; il carteggio tra De Conti e il canonico giansenista Filippo Millo fa pensare che a ispirare l'istituzione casalese sia stato l'esempio delle opere caritative torinesi, tra cui l'Opera della Mendicità Istruita, di cui Millo era sostenitore. P. Stella, Il Giansenismo in Italia, I/III, Pas Verlag, Zurigo 1966
  11. ^ Piano di apertura delle Scuole di Carità. Fondo De Conti 12/154 Archivio Storico Comunale di Casale
  12. ^ Fondo De Conti 27/204, Archivio Storico Comunale di Casale
  13. ^ Fondo De Conti 60/310, Archivio Storico Comunale di Casale.
  14. ^ Edificio del XVII secolo, posseduto successivamente dalle famiglie Colombo, Avellani e De Conti. Ai fratelli Giuseppe e Vincenzo De Conti è dovuta la costruzione della chiesetta intitolata a S. Guido, annessa alla cascina. Fondo De Conti 31/216, Archivio Storico Comunale di Casale e LA-CASCINA-GROSSA.pdf, in www.cuccaroecolombo.it/wp-content/uploads/2012/09/
  15. ^ Fondo De Conti 8/119, Archivio Storico Comunale di Casale.
  16. ^ Fondo De Conti 65/339, Archivio Storico Comunale di Casale.
  17. ^ Archivio Storico Comunale di Casale, Fondo De Conti 64/362-65/400.
  18. ^ Notizie della vita e del culto di Sant'Evasio proto-vescovo d'Asti, Torino, stamperia d'Ignazio Soffietti, 1808.
  19. ^ G. De Conti, Giornale storico di Casale dall'anno 1785 al 1810, con prefazione e note di G. Giorcelli, Alessandria, Tipografia G. Chiari 1900 (in Rivista di Storia, Arte, Archeologia della Provincia di Alessandria, anno IX, fasc. 29, gennaio-marzo 1900. Documenti storici del Monferrato).
  20. ^ G. De Conti, Ritratto della città di Casale, con prefazione e note di G. Serrafero, Casale, Rotary Club, tipografia Milano e C. 1966.
  21. ^ Fondo De Conti 65/338, Archivio Storico Comunale di Casale.
  22. ^ V. De Conti, Memorie famigliari, Fondo De Conti 15/183, Archivio Storico Comunale di Casale.
  23. ^ Port-Royal des Champs è un'antica abbazia cistercense a sud-ovest di Parigi, famosa per la comunità religiosa di orientamento giansenista che vi si sviluppò dal 1634 al 1708..
  24. ^ Giovanni Angelo Bergancini (Livorno Ferraris 1754- 1809), frequentò l'Università di Torino e fu professore di Filosofia nel R. Collegio e prefetto nel seminario vescovile di Casale. Si distinse come appassionato lettore di S. Agostino e sostenitore di Scipione de' Ricci. Venne denunciato da un gruppo di seminaristi per i suoi orientamenti giansenisti, per cui non poté ottenere la carica di canonico penitenziere e durante l'occupazione austro-russa fu costretto a fuggire per evitare la prigionia. P. Stella, Il Giansenismo in Italia, I/III, Pas Verlag, Zurigo 1966
  25. ^ A. Viglongo, La Gerusalemme Liberata in monferrino. Un capolavoro settecentesco ignorato in Armanach piemonteis, Torino 1972
  26. ^ I. Grignolio, Giuseppe De Conti e la Gerusalemme Liberata in dialetto Monferrino in Arte e Storia. Periodico dell'Associazione Casalese di Arte e Storia, Villanova Monf., novembre 1989.
  27. ^ Francesco Maria Grisella (Casale 1722-1802), decurione, priore della Confraternita di San Michele e sindaco di Casale; marchese di Rosignano, Montemagno, Camagna, Cunico, Pogliano, Vergnano, Moncucco; nel 1774 nominato Gentiluomo di Camera di re Vittorio Amedeo III che lo invia come ambasciatore alla corte di Berlino.

Bibliografia modifica

Fondo De Conti, Archivio Storico Comunale di Casale Monferrato.

Archivio del Duomo di Casale, Registro dei battesimi dell'anno 1743 e Registro dei decessi dell'anno 1817.

Coaloa R., Il canonico Ignazio De Giovanni. Tra libri proibiti e testi letterari.

Corino B., (a cura di), G. De Conti - Viaggio d'Italia. Un manoscritto del Settecento, Interlinea edizioni, Novara 2007

Corino B., Giuseppe De Conti: erudito, storico, viaggiatore, tesi di Laurea in Lettere Moderne, Università del Piemonte Orientale, 2000

Corino B., Il Giornale storico di Giuseppe De Conti, Rivista di Studi Piemontesi, dicembre 2002

Corino B., Il Viaggio d’Italia di Giuseppe De Conti, atti del convegno Letteratura di frontiera: il Piemonte Orientale, Università di Vercelli, 2003

De Conti G., Giornale storico di Casale dall'anno 1785 al 1810, con prefazione e note di G. Giorcelli, Alessandria, Tipografia G. Chiari 1900 (in Rivista di Storia, Arte, Archeologia della Provincia di Alessandria, anno IX, fasc. 29, gennaio-marzo 1900. Documenti storici del Monferrato)

De Conti G., Ritratto della città di Casale, con prefazione e note di G. Serrafero, Casale, Rotary Club, tipografia Milano e C. 1966

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De Conti V., Notizie storiche della città di Casale e del Monferrato, Casale, tipografia Casuccio e Bagna, 1840

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Grignolio I., Giuseppe De Conti e la Gerusalemme Liberata in dialetto monferrino, in Arte e Storia, periodico dell'Associazione casalese di Arte e Storia, III, novembre 1989

Stella P., Il Giansenismo in Italia, I/III, Pas Verlag, Zurigo 1966

Torre L., Scrittori monferrini: note ed aggiunte al catalogo di Gioseffantonio Morano sino al 1897, Casale, tipografia G. Pane 1898.

Valerani F., Le Accademie di Casale nei secoli XVI e XVII, Alessandria, Società tipografica 1908

Viale Ferrero M., Ritratto di Casale, Torino, Istituto bancario San Paolo 1966

Viglongo A., La Gerusalemme Liberata in monferrino. Un capolavoro settecentesco ignorato in Armanach piemonteis, Torino 1972

LA-CASCINA-GROSSA.pdf, in www.cuccaroecolombo.it/wp-content/uploads/2012/09

Viaggio d'Italia. Un manoscritto del Settecento, a cura di Barbara Corino, Novara, Interlinea edizioni, 2007

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