Giuseppe Diamantini
Giuseppe Diamantini (Fossombrone, 1623[1] – Venezia, 11 novembre 1705) è stato un pittore, incisore e poeta italiano.
Biografia
modificaFiglio di Vincenzo e di Vittoria Amici, Giuseppe Diamantini si formò a Bologna, nella bottega di Giovanni Andrea Sirani. Suo fratello Leonardo fu calligrafo, miniaturista e maestro di ballo e un altro fratello, Aldebrando Antonio, fu calligrafo, maestro di scherma e danzatore.
Giuseppe Diamantini ebbe l'opportunità di studiare a Bologna i maestri emiliani, in particolare le incisioni di Simone Cantarini e i dipinti di Ludovico Carracci. Trasferitosi a Venezia, acquistò notorietà per aver decorato la copertina del libretto d'opera L'inganno riconosciuto di Camillo Contarini.[2]
Fu maestro di Rosalba Carriera e dei pittori Santo Piatti[3] e Giovanni Antonio Lazzari. Versatile e curioso di ogni forma d'arte, coltivò la poesia.[4]
Il suo David con la testa di Golia, già nella raccolta Wallenstein di Dux, è oggi alla Gemäldegalerie di Dresda. Il Caino e Abele e la Visione di San Romualdo sono a Venezia al Museo Correr e il Cupido, dipinto su commissione del conte Rinaldo Silvestri di Rovigo, è nella Pinacoteca del Seminario di Rovigo.
Dipinse ad affresco un Dio Padre con putti e cherubini, sul soffitto della Chiesa di San Giovanni Grisostomo, a Venezia e una Adorazione dei Magi per la chiesa di San Moisè. Due tondi, raffiguranti San Giorgio e San Sebastiano, si trovano nella sacrestia della Chiesa di San Filippo, a Fossombrone.
Raffigurò scene mitologiche per il palazzo Gritti Badoer e realizzò circa 65 acqueforti, lasciando anche molte lastre. I suoi numerosi disegni preparatori presuppongono la realizzazione di opere, andate poi perdute. Nel disegno, a tratteggio veloce e libero, egli rispecchiava lo stile arioso e fresco delle sue incisioni.
I suoi disegni - oggi sparsi in varie collezioni - si conservano a New York (Cooper Hewitt Museum), a Vienna (Albertina), a Stoccarda (Neue Staatsgalerie), a Berlino (Staatliche Museen), a San Pietroburgo (Ermitage), a Milano (Biblioteca Ambrosiana), a Parigi (Museo del Louvre), a Brema (Kunsthalle), a Urbania (Biblioteca comunale), a Venezia (Museo Correr). Per l'opera incisa egli trasse ispirazione da episodi del Vecchio Testamento e del Nuovo Testamento e dalla mitologia classica. Le acqueforti, dal tratteggio rapido anzi concitato, forse le incise direttamente sulla lastra, trascurando per la velocità molti particolari. Per la naturalezza, apprezziamo più i disegni e le incisioni, che i dipinti.
Note
modifica- ^ Anna Maria Ambrosini Massari, Marina Cellini e Marco Luzi (a cura di), Giuseppe Diamantini, 1623-1705 – Pittore e incisore dalle Marche a Venezia, Ancona, il lavoro editoriale, 2021.
- ^ Camillo Contarini, L'inganno riconosciuto di Camillo Contarini Nobile Veneto. Dedicato all'Illustriss. & Eccellentiss. Sig. Nicolò Sagredo K.r & Procurator di S. Marco, Venezia, per Gio. Pietro Pinelli, 1666, SBN IT\ICCU\VIAE\043872.
- ^ Su questo pittore poco noto si cita: Santo Piati, Elève de Tiopolo, qui a bien copié et imité son maître. in: Pierre Marie Gault de Saint Germain, Guide des amateurs de peinture: ou Histoire et procès verbaux des auteurs, 1835, p. 225.
- ^ Un suo sonetto è in: Giovanni Prati, La musa delirante rime di Giovanni Prati veneto. Parte Prima. Consacrata all'illustriss. [...] Carlo Vincenzo Giovanelli, Venezia, appresso Francesco Brigna, 1677, p. 28, SBN IT\ICCU\UBOE\111423.
Bibliografia
modifica- (EN) Witt library "Londra", A checklist of painters, c. 1200-1976: represented in the Witt library, Courtland institute of art, London, London, Mansell, 1978, p. 79, SBN IT\ICCU\TO0\1141264.
- (FR) Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays, Paris, Gründ, 1999, SBN IT\ICCU\VEA\0108356. Nuova edizione, interamente rifatta sotto la direzione Jacques Busse.
- C. Höper, Giuseppe Diamantini: i disegni preparatori per le acqueforti, in Arte Veneta, n. 63, 2006, pp. 222-235.
- Francesca Cocchiara, Il libro illustrato veneziano del Seicento: con un repertorio dei principali incisori e peintre-graveurs, Saonara, Il prato, 2010, p. 178, SBN IT\ICCU\VIA\0205981. Prefazione di Bernard Aikema.
- Luca Trevisan, Giulio Zavatta, Incisori itineranti nell'area veneta nel Seicento: dizionario bio-bibliografico, Verona, Università degli studi di Verona, 2013, p. 63-65, SBN IT\ICCU\VIA\0262245.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppe Diamantini
Collegamenti esterni
modifica- Paolo Bellini, DIAMANTINI, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 39, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 8591405 · ISNI (EN) 0000 0000 6685 6216 · SBN VEAV510248 · CERL cnp01136865 · Europeana agent/base/98179 · ULAN (EN) 500023148 · LCCN (EN) nr2002045672 · GND (DE) 13396549X |
---|